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feraud
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lunedì 5 novembre 2018
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film inutile, anzi dannoso
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Chi non ha un minimo di informazione sulla storia della conquista della Luna esce dal cinema avendo capito ben poco sulle tappe percorse per arrivarci; chi invece è informato, non può che restare profontamente deluso da come l'aspetto tecnologico della vicenda sia stato poco trattato, ancor meno chiarito e più che altro evidenziato come rozzezza primitiva.
C'è da sperare che questo film almeno muova curiosità per visionare quanto sia ricca la parte documentale che si trova in rete.
Si scoprirà. per esempio, che il lancio dell'Apollo 11 è avvenuto in una giornata di sole, non sotto quel cielo coperto di nubi, e che Armtrong era più loquace di come è stato ermeticamente rappresentato.
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Chi non ha un minimo di informazione sulla storia della conquista della Luna esce dal cinema avendo capito ben poco sulle tappe percorse per arrivarci; chi invece è informato, non può che restare profontamente deluso da come l'aspetto tecnologico della vicenda sia stato poco trattato, ancor meno chiarito e più che altro evidenziato come rozzezza primitiva.
C'è da sperare che questo film almeno muova curiosità per visionare quanto sia ricca la parte documentale che si trova in rete.
Si scoprirà. per esempio, che il lancio dell'Apollo 11 è avvenuto in una giornata di sole, non sotto quel cielo coperto di nubi, e che Armtrong era più loquace di come è stato ermeticamente rappresentato.
Un film così fatto, che si propone come un omaggio documentaristico e celebrativo, risulta inutile, se non dannoso, per la conoscenza.
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[+] a me è sembrato molto realistico, finalmente
(di eccome!)
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fabio
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lunedì 5 novembre 2018
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uno sguardo diverso sulla storia
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Non è un capolavoro ma merita attenzione questa nuova opera di Chazelle.
Il merito è di una scelta di fondo: raccontare la fatica ed i rischi, fino all'estremo sacrificio della vita, di uomini che si spingono oltre il limite per raggiungere un traguardo ambizioso.
Armstrong/Goslin a tratti sembra una macchina all'interno di macchine; l'umanità sembra svanire, soffocata nel tentativo di superare il trauma della perdita della figlia. Poi la reazione: l'uomo che supera il proprio limite per poi trovarsi da solo sul suolo lunare: davanti uno scenario freddo ed indifferente.
Sullo sfondo di questo dramma umano solo a tratti si percepiscono gli echi del mondo: la corsa allo spazio contro l'URSS, la polemica per le spese enormi, l'impatto mediatico su scala planetaria.
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Non è un capolavoro ma merita attenzione questa nuova opera di Chazelle.
Il merito è di una scelta di fondo: raccontare la fatica ed i rischi, fino all'estremo sacrificio della vita, di uomini che si spingono oltre il limite per raggiungere un traguardo ambizioso.
Armstrong/Goslin a tratti sembra una macchina all'interno di macchine; l'umanità sembra svanire, soffocata nel tentativo di superare il trauma della perdita della figlia. Poi la reazione: l'uomo che supera il proprio limite per poi trovarsi da solo sul suolo lunare: davanti uno scenario freddo ed indifferente.
Sullo sfondo di questo dramma umano solo a tratti si percepiscono gli echi del mondo: la corsa allo spazio contro l'URSS, la polemica per le spese enormi, l'impatto mediatico su scala planetaria.
Nessuna fantascienza, quindi non aspettatevi immagini suggestive dello spazio o della luna; non c'è nessuna epopea, anzi il film a tratti è claustrofobico; girato in ambienti chiusi, pieni di strumenti.
Per riflettere ancora su un periodo, gli anni '60 e la fine di tante illusioni, e su come siamo cambiati da allora; ma anche per continuare ad interrogarsi sul futuro e ciò che vogliamo essere e dove stiamo andando.
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mike26
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lunedì 5 novembre 2018
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per aspera ad astra
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Firts Man narra la storia di Neil Armstrong primo uomo a mettere piede sul suolo lunare,il film ne ripercorre la vita, i drammi , i sentimenti e la dedizione di un uomo schivo, freddo, ma con un coraggio e una determinazione fuori dal comune. Damien Chazelle non sbaglia neanche questa pellicola, ed entra prepotentemente nel novero dei registi piu bravi di questo tempo, First man, ci offre uno sguardo introspettivo e carico di emozioni, ci accompagna nella scoperta di quegli anni, di quei giorni e di quelle ore , ci fa conoscere gli uomini che hanno dato tutto, anche la loro vita per il raggiungimento di un sogno poi divenuto realtà come lo sbarco sulla luna.
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Firts Man narra la storia di Neil Armstrong primo uomo a mettere piede sul suolo lunare,il film ne ripercorre la vita, i drammi , i sentimenti e la dedizione di un uomo schivo, freddo, ma con un coraggio e una determinazione fuori dal comune. Damien Chazelle non sbaglia neanche questa pellicola, ed entra prepotentemente nel novero dei registi piu bravi di questo tempo, First man, ci offre uno sguardo introspettivo e carico di emozioni, ci accompagna nella scoperta di quegli anni, di quei giorni e di quelle ore , ci fa conoscere gli uomini che hanno dato tutto, anche la loro vita per il raggiungimento di un sogno poi divenuto realtà come lo sbarco sulla luna. Damien riesce a mio modo di vedere a creare un film diverso dal solito, gli da quel tocco di biografico e documentaristico, nelle inquadrature si respira tutta la tensione e tutta la realtà di quei momenti vissuti, talvolta anche facendo girare la testa allo spettatore, la fotografia di Linus Sandgren (Oscar per la la land) è mozzafiato, e la colonna sonora di Justin Hurwitz ( doppio Oscar per la la land) è Meravigliosa, a mio personale parere una delle piu belle degli utlimi anni, (in arrivo il terzo oscar ?), un bravo anche a ryan gosling, la parte gli richiede una espressivita quasi identica per tutto il film e forse lui è l attore giusto, e Claire Foy, ottima nei panni della moglie dell'astronauta.
Io non ho la presunzione di sapere se effettivamente l'uomo sia andato o meno sulla luna, non ne avrò mai completa certezza, mi piace pensare di si, ma nn fate l'errore di guardare il film sotto questo punto di vista ne di guardarlo sperando che sia un film alla Guerre stellari, godetevelo nella pienezza visiva e umana che offre, in silenzio, perche siamo tutti dei sognatori in fondo!.
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domenicomaria
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domenica 4 novembre 2018
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america dicotomica.
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"Abbiamo scelto di andare sulla Luna non perchè è facile, ma perchè è difficile...per liberare le nostre migliori energie"(JFK, Rice University, Houston, Texas 1962).
Non mi avventuro sul terreno minato del reale fatto storico, accaduto o meno, coinvolgendo il genio di Stanley Kubrick e mille altre storie. Mentre vedevo insieme a centinaia di altre persone le scene dello sbarco, mi tornava in testa quella notte d'estate del '69 nella casa di campagna nel biellese con nonni,zii,zie,cugini,tutti svegli a guardare la televisione e Tito Stagno."Ha Toccato!!!..".Son passati 50 anni quasi, e rivedo e risento le bianche ombre di tanti cari che non sono più su questa terra.
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"Abbiamo scelto di andare sulla Luna non perchè è facile, ma perchè è difficile...per liberare le nostre migliori energie"(JFK, Rice University, Houston, Texas 1962).
Non mi avventuro sul terreno minato del reale fatto storico, accaduto o meno, coinvolgendo il genio di Stanley Kubrick e mille altre storie. Mentre vedevo insieme a centinaia di altre persone le scene dello sbarco, mi tornava in testa quella notte d'estate del '69 nella casa di campagna nel biellese con nonni,zii,zie,cugini,tutti svegli a guardare la televisione e Tito Stagno."Ha Toccato!!!..".Son passati 50 anni quasi, e rivedo e risento le bianche ombre di tanti cari che non sono più su questa terra.
Bando alle malinconie, eccomi al film.Mi è piaciuto molto, a discapito delle potenti vibrazioni ricreate in audio, che secondo me danno la sensazione dello sforzo prometeico, in un certo senso, della sfida all'impossibile. Eppure mi tornano in mente certi stereotipi made in U.S. come in JFK, in American Sniper, in Un Mondo Perfetto ecc. Un individuo che sceglie una vita alternativa, con ideali e mete oltre la quotidianità familiare, con questa quotidianità familiare è costretto a viverci. A viverci male, a viverci stretto, a viverci controvoglia e con la testa sempre sivolta all'altro, all'altrove. Come anche nel Socio, vediamo che per entrare in una qualsivoglia elite di qualsivoglia tipo, oltreoceano sopra a tutto, ma non solo là, bisogna ingoiare la vita inscatolata con un modo di vivere pre-impostato,pre-ordinato,pre-digerito,pre-confezionato.
Devi essere una persona facilmente controllabile e facilmente prevedibile;guai a dare sorprese, o a essere "fuori dal coro"(ricordate l'angoscioso e acutissimo Truman Show?!)
Il nostro protagonista ha avuto un dolore straziante con la morte della prima figlia(forse la pellicola si sarebbe dovuta chiamare "Karen"!), e l'arrivo degli altri 2 maschietti non pare averlo consolato affatto. Come il gelo familiare con una moglie che cerca ossessivamente la stabilità matrimoniale,per accorgersi poi di aver sposato l'ultima persona al mondo che può darle un milligrammo della agognata stabilità.Splendida le scena dell'incontro-scontro familiare prima di partire per la missione; quale fatica nel dover ammettere che il papà può non tornare!; quale fatica nel dover ammettere a se stesso che questa vita terrena "civile" è una gabbia insopportabile(Pirandello- "L'uomo dal fiore in bocca").
Oltre queste vicende mestamente umane, l'inseguimento di un sogno, di cui sopra a tutto la breve america Kennediana era il faro per il mondo: Quanti film su Kennedy:JFK, Un Mondo Perfetto,Nel centro del mirino,Parkland,Thirteen Days,Il Dottor Stranamore(e quanti ne scordo!)..poi sull'attentato i semi profetici Gangster in Agguato con Sinatra e Sette giorni a Maggio con Lancaster e Douglas. E anche quì, da un lato un pessimo marito stabilmente infedele, ma un politico che davvero sapeva parlare oltre le nazioni e le barriere...se in quella notte di Giugno del '69 in campagna con me ci stavano oltre 400.000.000 di persone a (in)seguire un sogno(con in mano la prima puntata di Topolino di "Storia e gloria della Dinastia dei Paperi"...Zio Paperone sulla Luna!).
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samanta
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domenica 4 novembre 2018
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quando il lavoro è mission
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Il terzo film di Damine Chazelle dopo l'ottimo Whiplash e il capolavoro La La Land era atteso con molto interesse, uscito in America il 12 ottobre u.s. ha avuto una buona accoglienza della critica e una non entusiasmante accoglienza del pubblico. Il film è buono, bisogna considerare che l'interesse per quella che era una grande impresa adesso è scemato, ma ritengo che questo film non sia interamente di Chazelle. Intendo spiegarmi: nei due precedenti la scenggiatura (e il soggetto) era dello stesso regista, in questo film che è un biopic il cui soggetto è tratto da una biografia su Neal Armstrong, la sceneggiatura è di Josh Singer (anche produttore esecutivo) che ha vinto l'Oscar per la sceneggiatura di Spotlight (inchiesta giornalistica su un fatto di pedofilia) e recentemente The Post (inchiesta giornalistica sulla guerra in Vietnam).
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Il terzo film di Damine Chazelle dopo l'ottimo Whiplash e il capolavoro La La Land era atteso con molto interesse, uscito in America il 12 ottobre u.s. ha avuto una buona accoglienza della critica e una non entusiasmante accoglienza del pubblico. Il film è buono, bisogna considerare che l'interesse per quella che era una grande impresa adesso è scemato, ma ritengo che questo film non sia interamente di Chazelle. Intendo spiegarmi: nei due precedenti la scenggiatura (e il soggetto) era dello stesso regista, in questo film che è un biopic il cui soggetto è tratto da una biografia su Neal Armstrong, la sceneggiatura è di Josh Singer (anche produttore esecutivo) che ha vinto l'Oscar per la sceneggiatura di Spotlight (inchiesta giornalistica su un fatto di pedofilia) e recentemente The Post (inchiesta giornalistica sulla guerra in Vietnam). Il film ha questo influsso di un racconto cronachistico dello sforzo USA per battere i sovietici nella corsa alla conquista dello spazio che appesantisce la vicenda specie nella parte centrale del film, per rialzarsi nel finale che ho trovato splendido, aggiungete poi che altro produttore esecutivo è Spielberg, insomma il contenuto non è integralmente di Chazelle. Certamente la sua regia è visibile nel dipingere un tema a lui caro che il lavoro quando diventa una missione mal si coniuga con l'amore e in questo caso con la famiglia. Inoltre molto efficace la descrizione di Armstrong uomo introverso a cui la morte precoce a 2 anni della figlia lo ha di più chiuso in se stesso, anche nei confronti della moglie e due altri figli. Chazelle dimostra inoltre di essere padrone della tecnica cinematografica abbondando di primi piani suggestivi sia nei momenti intimi che nelle diverse missioni che il pilota compie prima dell'impresa lunare (che costò numerose vittime tra cui gli amici di Neil dell'Apollo1).
Scelta felice quella di abbandonare ogni tentazione trionfalistica, ma di ricordare che per raggiungere un qualsiasi risultato occorre lavoro e sacrificio, nella discesa sulla Luna viene detta la famosa frase di Armstrong, ma non viene mostrato il momento che viene piantata la bandiera americana (che però è inquadrata da lontano) o le varie medaglie commerative, c'é la scelta commovente di lui lascia cadere dentro un cratere il braccialettino della figlia morta. Ottima la prestazione di Ryan Gosling che speriamo che non faccia la fine di tanti grandi attori che non ebbero mai l'Oscar per migliore attore (Cary Grant per tutti), buona anche la prestazione della moglie Janet (Claire Fay L'ultimo dei Templari, Ogni tuo respiro) e degli altri comprimari, la musica estremamente appropriata al racconto è del fedele Justin Hurwitz. Omaggio al Politically Correct non viene citato mai Nixon che era il Presidente quando avvenne la discesa sulla Luna.
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domenica 4 novembre 2018
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vita bucolica?
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Ma era collaudatore dell X15!
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kleber
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domenica 4 novembre 2018
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la faccia noiosa della luna
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In film è realizzato con indubbia maestria da un punto di vista tecnico, tuttavia l'assenza di coinvolgimento narrativo lo rende talmente noioso da rivaleggiare con l'inarrivabile "Solaris" sovietico, per rimanere nella competizione dell'epoca. Vicende che potrebbero avere una notevole valenza emozionale, sono appiattite in un documentarismo assolutamente fedele quanto privo di "storytelling"... tale da rendere i 144 minuti del film avvincenti come un vero countdown "Nasa anni '60".
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andrea
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sabato 3 novembre 2018
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film senza senso
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Questo Film non ha alcun senso di esistere ,anche se "fantascientifico", le probabilità che l' uomo sia andato e ritornato dalla Luna sono al di sotto del 20%. Volete sapere perché dico questo? 1. Solo nel 2017 La NASA è riuscita a mandare un razzo nel' atmosfera che poi ritorni in piedi, sullo stesso punto dove era partito (quindi senza schiantarsi al suolo). E perché avenisse questo Ci sono voluti ben 7 tentativi che sono costati Millioni di Dollari (potete trovare i video su Youtube se volete). 2. La Nostra Atmosfera: pensate veramente che la così detta capsula con cui sono tornati gli astronauti sarebbe alterata
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(di paulnacci)
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[+] ci mancava il recensore informato...
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maurizio.meres
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sabato 3 novembre 2018
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l'uomo che sfidò se stesso
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Un interessantissimo film che ripercorre i momenti più importanti della vita di un uomo che fece diventare la fantasia realtà,Neil Armstrong il primo uomo che mise piede sul suolo lunare e per pochissimi giorni tutta l'umanità si sentì vicinissima in uno spirito collettivo unanime.
Il periodo storico come rimarcato dal regista non era dei più tranquilli era l'inizio ma anche la fine delle libertà esistenziali,doveva essere andare sulla luna forse quella cosa si che si chiama Unione dei popoli,progresso alla mercé di tutta l'umanità,speranza e certezza di un mondo migliore alla fine sono state tutte favole,il film racconta tutte le difficoltà che Neil dovette affrontare,paure,angosce,l'ignoto che lo aspettava e come patrimonio la storia di tutte le civiltà umane perché la luna è stata sempre nell'immaginario dell'essere umano,tormentato dalla morte prematura della figlia ,il suo ricordo lo portò con se per tutta la vita è soprattutto nei momenti più difficili ma anche i più importanti.
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Un interessantissimo film che ripercorre i momenti più importanti della vita di un uomo che fece diventare la fantasia realtà,Neil Armstrong il primo uomo che mise piede sul suolo lunare e per pochissimi giorni tutta l'umanità si sentì vicinissima in uno spirito collettivo unanime.
Il periodo storico come rimarcato dal regista non era dei più tranquilli era l'inizio ma anche la fine delle libertà esistenziali,doveva essere andare sulla luna forse quella cosa si che si chiama Unione dei popoli,progresso alla mercé di tutta l'umanità,speranza e certezza di un mondo migliore alla fine sono state tutte favole,il film racconta tutte le difficoltà che Neil dovette affrontare,paure,angosce,l'ignoto che lo aspettava e come patrimonio la storia di tutte le civiltà umane perché la luna è stata sempre nell'immaginario dell'essere umano,tormentato dalla morte prematura della figlia ,il suo ricordo lo portò con se per tutta la vita è soprattutto nei momenti più difficili ma anche i più importanti.
Direi superlativa l'interpretazione di Ryan Gosling interpreta Armstrong dandogli nuova vita studiando il personaggio in tutti i particolari soprattutto emotivi,la freddezza,l'assenza verso gli altri e soprattutto la chiusura in se stesso.
Il film nonostante la lunga durata scorre senza interruzioni banali ma evidenziando l'essenzialità e soffermandosi soltanto sugli eventi della vita di Neil e le fasi culminanti dello sbarco con la preparazione,il tutto vuole essere un omaggio ad un uomo che sfidò se stesso sacrificando l'amore per sua famiglia,lo sbarco sulla luna diventa quasi banale,
ho letto di qualche critica sicuramente dal fatto che alcune persone non vanno al di là del proprio naso,non sarà un capolavoro ma è sicuramente un gran bel film.
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[+] la terra, la luna e l'odissea interiore di un uomo
(di antonio montefalcone)
[ - ] la terra, la luna e l'odissea interiore di un uomo
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cinessai
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sabato 3 novembre 2018
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oltre l'uomo, l'uomo.
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L'uomo che subisce la terra ma conquista la Luna. L'uomo alienato che si dà la possibilità di ri-trovarsi altrove e altrove è fuori dal contesto che lo combatte: dove non c'è gravità, non c'è il peso della vita. Sballottato, sofferente, e in costante penombra, decide di affrontare quella perfetta mezza ombra che lo taglia tragicamente. Si dà un appuntamento per prendersi la luce piena, lontano dal "sole", dove volere è sentire di nuovo e poter, nostalgicamente, capire.
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