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"My Cousin Rachel"(2017)di Roger Mitchell, dal romanzo di Daphne Du Maurier, certo non è all'altezza di"Rebecca"di Hitchock, parimenti tratto da un romanzo della grande autrice britannica. E'molto"calligrafico", ossia tende a seguire, quasi a inseguire il romanzo, con scarsi spunti di originalità rispetto, appunto, al libro. Emerge comunque la grande e clamorosa(perché contravviene al pre-giudizio iniziale)passione del protagonista per la cugina inglese ma anche in parte(per metà italiana), molta importanza viene data al fatto finanziario , legato all'eredità, che certo ha notevole importanza dal punto di vista del romanzo, ma non avrebbe, forse, enorme importanza nella trasposizione filmica, che dovrebbe piuttosto puntare su aspetti visivi.ottici, percettivi e dunuqe più marcatamente psicologici. Protagonisti Rachel Weisz, brava anzi branissima, Sam Claflin, convincente, Holliday Granger, brava a dispetto della non travolgente avvenenza fisica, mentre Pierfrancesco Favino una un ruolo importante ma comunque da comprimario...In complesso film d'atmosfera riuscito, ma la suspense, a tratti, diciamo così, "annaspa"o meglio non si accende quando dovrebbe-quasi una carenza nel climax narrativo, che è anche carenza di suspense, appunto dal punto di vista del suo progressivo"crescendo": El Gato
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