La storia (vera) di un amour fou incondizionato, debordante e dalla travolgente forza emozionale. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Veronica Bitto.
di A cura della redazione
Nina è una donna tenace convinta che suo figlio sia promesso a un destino fuori dal comune: lo sogna ambasciatore e grande romanziere. Trasferitasi dalla Polonia a Nizza, Nina finirà per gestire un hotel in riva al mare e guardare il suo ragazzo partire per Parigi e poi per la guerra. Tra andate e ritorni, tra separazioni e promesse, Romain diventerà tutto quello che Nina aveva sognato per lui.
Quella di Romain Gary e di sua madre è la storia di un amour fou che lo scrittore raccontò in uno dei suoi romanzi più belli, uscito nel 1960. La principale qualità del film è di aver colto con foga ed energia lo slancio romanzesco che guidava Nina e che applicava al quotidiano.
La forza emozionale del film deve tutto alle pagine di Gary, al lavoro degli attori e a un epilogo in cui il reale rivendica il suo posto e subentra all'immaginazione.
In occasione dell'uscita al cinema di La promessa dell'alba, dal 14 marzo in sala, Veronica Bitto interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.