Il film del coreano Cho Sun-ho è completamente al servizio del proprio dispositivo e non si preoccupa dei dettagli, incrementando la sensazione di un algoritmo trasformato in un film più che di cinema a tutti gli effetti. Da giovedì 26 agosto al cinema.
di Emanuele Sacchi
Sono ormai così tanti i film a proporre una situazione in cui il protagonista è incastrato magicamente nello stesso giorno, da aver portato alla nascita di un vero e proprio sottogenere, quello dei cosiddetti time-loop movies.
A partire dal cult Ricomincio da capo con Bill Murray, e proseguendo in chiave sci-fi con Edge of Tomorrow, gli ultimi anni hanno visto un revival del particolare dispositivo e delle sue molteplici filiazioni possibili. Se in Occidente prevale il lato più ridanciano - lo dimostrano Auguri per la tua morte o Palm Springs - in Corea del Sud la faccenda si fa maledettamente seria e assume i contorni della tragedia.
A Day è completamente al servizio del proprio dispositivo e non si preoccupa dei dettagli, incrementando la sensazione di un algoritmo trasformato in un film più che di cinema a tutti gli effetti.