Star Wars episodio VII nasce per piacere.
Non è un’opera sperimentale, ma un ottimo punto di partenza.
Lì dove Lucas azzardava, Abrams invece si tira indietro. Lì dove i prequel osavano, Episodio VII preferisce percorre il sentiero battuto.
Anziché guardare al futuro, Il Risveglio della Forza strizza l’occhio al passato. Rivisita la saga e ne estrapola gli elementi più importanti.
È un’operazione centellinata quella prodotta dalla Disney. Un processo cauto che non vuole scontentare nessuno.
È come un compito ben fatto al quale non si può negare un bel voto.
Ma in cosa esattamente questo film non convince?
Potrei dirvi che la regia è mediocre, che la fotografia è penosa e che gli attori sono dei pezzi di cartone. Ma sarebbe una grossa bugia.
Questa pellicola ha dei pregi enormi, se non altro per il fatto di aver creato un mondo tangibile in cui la computer grafica non domina la scena.
C’è il sapore del vecchio che si incontra amorevolmente col nuovo. I personaggi storici che vanno a braccetto con gli attori giovani e i vecchi leitmotiv della saga (musicali e non) che non impediscono al nuovo di avanzare.
Molti l’hanno definito un dejà vu, ma io la definirei una bella sviolinata. Un complimento che una donna ama sentirsi dire. Un album fotografico che ci piace sfogliare nei momenti di nostalgia.
Ed è questo il vero problema della pellicola.
Come ho detto all’inizio, Star Wars episodio VII nasce per piacere. Pensato forse fin troppo per farsi adorare dalla massa. Dai fan. Dalla critica.
Tutto è studiato. Calcolato per risultare bello. Fresco. Nostalgico.
Non è un’opera di getto. Un bel verso poetico che nasce dritto dal cuore.
Il cuore c’è ma occupa la seconda posizione, preceduto sensibilmente dalla ragione.
Dove Lucas sbagliava, ma con amore, Abrams invece coglie l’essenza della saga e ci riesce solo dopo un’attenta riflessione.
Ed è proprio in questa critica che Star Wars episodio VII trova la sua forza.
Non bisogna dimenticare che fino a qualche mese fa potevamo immaginare Han Solo felicemente sposato con Leia, Chewie assieme ai suoi simili su Kashyyyk, Luke a capo del nuovo ordine dei Jedi e la galassia in pace sotto l’ala democratica della Repubblica.
Ma tutto questo adesso non esiste più.
Episodio VII mette in discussione questa staticità, come a voler comunicare che affinché qualcosa viva deve necessariamente muoversi.
E grazie a questo pretesto la Forza quindi si risveglia. E nel risvegliarla, Abrams usa cautela.
Non si può infatti destare un orso dal letargo gridandogli nelle orecchie.
Se vogliamo che l’animale non ci aggredisca dobbiamo usare prima di tutto prudenza, pazienza e anche un po’ di gentilezza.
Inutile negarlo, questo nuovo capitolo è anche un’operazione commerciale. Un affare che sottrarrà all’audience diversi milioni di dollari.
Ma nonostante l’industria sia ingorda di nuovi guadagni non si è dimenticata della sua missione più importante: rilanciare Star Wars e risvegliare quella Forza che, nel bene e nel male, tiene unita tutta la galassia.
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