0cr4m
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martedì 1 dicembre 2015
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la felicità è un sistema semplice
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Un bel messaggio di speranza in un mondo di tossici da lavoro: la felicità è un sistema complesso: diventa semplice se si ha il coraggio di rimanere fedeli a se stessi in un mondo corrotto. Ottimo film, bravo il regista, superlativi gli attori, bentornato cinema italiano.
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maura manfredi
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martedì 1 dicembre 2015
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un film vero
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La felicità è un sistema complesso. lo sappiamo bene noi che cerchiamo di tenerlo in equilibrio ogni giorno questo sistema.
ci piace questo film perchè ci racconta emozioni forti che noi tutti conosciamo senza urlarle come tanti film italiani, ma come sono nella realtà.
il dolore paralizzante della morte, l'impotenza di fronte alle scelte di altri che ricadono sulle nostre vite, l'amore in un bicchiere di birra che si rovescia.
Tanti personaggi orchestrati magistralmente. Tra tutti spiccano Mastrandrea e la bravissima Haddas Yaron, tra i loro dialoghi troviamo alcuni scambi come quello sulla TORTA DI NOI che resteranno memorabili !!! il tutto accompagnato da musiche pazzesche ! un film da vedere !!! e da vedere al cinema per godere in pieno delle immagini bellissime ! Zanasi conferma la sua maestria alla macchina da presa.
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La felicità è un sistema complesso. lo sappiamo bene noi che cerchiamo di tenerlo in equilibrio ogni giorno questo sistema.
ci piace questo film perchè ci racconta emozioni forti che noi tutti conosciamo senza urlarle come tanti film italiani, ma come sono nella realtà.
il dolore paralizzante della morte, l'impotenza di fronte alle scelte di altri che ricadono sulle nostre vite, l'amore in un bicchiere di birra che si rovescia.
Tanti personaggi orchestrati magistralmente. Tra tutti spiccano Mastrandrea e la bravissima Haddas Yaron, tra i loro dialoghi troviamo alcuni scambi come quello sulla TORTA DI NOI che resteranno memorabili !!! il tutto accompagnato da musiche pazzesche ! un film da vedere !!! e da vedere al cinema per godere in pieno delle immagini bellissime ! Zanasi conferma la sua maestria alla macchina da presa.
p.s.
ma allora anche gli italiani vanno sullo skate !!! era ora !!!
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nana15
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martedì 1 dicembre 2015
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assolutamente da vedere
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Un film italiano assolutamente da vedere.
Una commedia divertente e ironica, ma allo tempo stesso amara nel rappresentare una realtà imprenditoriale e una crisi economica e sociale decisamente attuale. Cast eccezionale e una colonna sonora di livello per un film profondo e coinvolgente.
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Un film italiano assolutamente da vedere.
Una commedia divertente e ironica, ma allo tempo stesso amara nel rappresentare una realtà imprenditoriale e una crisi economica e sociale decisamente attuale. Cast eccezionale e una colonna sonora di livello per un film profondo e coinvolgente.
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gigi22562
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martedì 1 dicembre 2015
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noioso e irreale
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intanto piazzare la grotta Giusti a pochi metri dalla stazione di trento e' una assurdita' inguardabile.film lentissimo e noioso, trama che non sta in piedi . quanti ventenni ereditano aziende multinazionali con bilanci plurimilionari da genitori prematuramente scomparsi? e che se la fanno fottere da un tipo che si finge loro amico fingendo di condividerne gli interessi? meglio che mi fermo qui(e sono stato troppo buono!).il resto scopritelo da soli. P.S.l'unica stella per un paio di brani molto belli scelti per la colonna sonora.
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teotheholy
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martedì 1 dicembre 2015
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un film che andrebbe preso e rimontato daccapo
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Un bel soggetto. Sono rimasto abbastanza colpito dall'interpretazione degli attori soprattutto, poi da alcune battute, da certe piccole brillanti idee registiche... Mi sono piaciuti tanti piccoli dettagli, però nel complesso per me andrebbe preso e rimontato daccapo. All'inizio nonostante la bravura degli attori il film non riesce a catturare davvero l'attenzione, nessun brivido, nessun contrappunto di immagini e di suoni, niente che possa tenere lo spettatore sveglio, solo parole e parole che rischiano di perdersi. La scena dell'incidente e del funerale è inutilmente lunga e senza alcun mordente—10 minuti senza che si capisca nulla—e okay che è una scelta registica, ma non è bella.
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Un bel soggetto. Sono rimasto abbastanza colpito dall'interpretazione degli attori soprattutto, poi da alcune battute, da certe piccole brillanti idee registiche... Mi sono piaciuti tanti piccoli dettagli, però nel complesso per me andrebbe preso e rimontato daccapo. All'inizio nonostante la bravura degli attori il film non riesce a catturare davvero l'attenzione, nessun brivido, nessun contrappunto di immagini e di suoni, niente che possa tenere lo spettatore sveglio, solo parole e parole che rischiano di perdersi. La scena dell'incidente e del funerale è inutilmente lunga e senza alcun mordente—10 minuti senza che si capisca nulla—e okay che è una scelta registica, ma non è bella... Anche altre lunghe scene con sola musica sembrano voler imitare un poco la follia artistica di un Sorrentino, ma poi finiscono per annoiare e basta. Ho visto diverse persone andarsene dalla sala e avrei fatto altrettanto se non fosse per il fatto che in realtà trovavo piacere nel stare lì a contemplare il lavoro svolto dagli attori e alcuni piccoli dettagli autorali. Non sono stato però veramete catturato dal film, per me manca proprio quella dinamica nella regia e nel montaggio che dovrebbe tenere il pubblico sempre incollato allo schermo catapultandolo continuamente da una scena all'altra ed è un peccato, perché "la felicità è un sistema complesso" aveva tutti gli ingredienti per poter essere un ottimo film.
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soffiromina
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lunedì 30 novembre 2015
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un film moderno e bellissimo
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Finalmente un film moderno che parla di quello che ci circonda.
Gli attori sono tutti emzionanti e molto veri. Quello che questo film racconta ti rimane dentro e fa riflettere e emozionare anche il giorno dopo, io ho riso e mi sono commossa cosa che capita raramente in un film Italiano.
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lucas s.
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lunedì 30 novembre 2015
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la felicità di vivere il cinema
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Il film di Zanasi è di una bellezza e di un intelligenza rara. Si parte con un'intuizione che ho trovato fantastica: Il regista inventa per Mastandrea un lavoro anomalo, una sorta di confessore dei rampolli d'industria, un traghettatore di anime nel delicato passaggio di un azienda dal fondatore a figli capaci al massimo di "ingolfare maserati". Senza voler ripercorrere la trama e svelare altre battute, è un piacere entrare in comunione con i personaggi di Zanasi, sentire l'alchimia tra il regista e gli attori, fluire nella storia con sequenze musicali che regalano sorprese e divertimento, in poche parole concedersi alla forza delle emozioni messe in campo. Alla fine posso dire che ci si ritrova tutti insieme fuori dal cinema con la voglia di ripetere e commentare alcuni momenti eccezionali che ci regalano Mastandrea, Battiston (incredibile un suo monologo) e Hadas, un'aliena di bravura.
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mlolli
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lunedì 30 novembre 2015
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agghiacciante
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Davvero non riesco a credere ai commenti entusiastici e positivi, vedere questo film agghiacciante per me è stata una vera e propria tortura, non ho lasciato il cinema solo per rispetto verso la compagnia. Il film è poco credibile: è ovvio che il regista di finanza non sa nulla e non s'è neanche impegnato a studiarne l'ABC. Adora il concetto di "squali della finanza" ma non sa a cosa si riferisce. Da ciò ne derivano situazioni surreali che rendono la trama debole e poco credibile (per esempio il lavoro del protagonista nella realtà non esiste - le aziende in crisi pagano per ristrutturare ma nessuno ne vuole la proprietà, riunioni aziendali ridicole e improbabili, aziende che chiudono stabilimenti in 3 giorni dopo la morte dei proprietario etc.
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Davvero non riesco a credere ai commenti entusiastici e positivi, vedere questo film agghiacciante per me è stata una vera e propria tortura, non ho lasciato il cinema solo per rispetto verso la compagnia. Il film è poco credibile: è ovvio che il regista di finanza non sa nulla e non s'è neanche impegnato a studiarne l'ABC. Adora il concetto di "squali della finanza" ma non sa a cosa si riferisce. Da ciò ne derivano situazioni surreali che rendono la trama debole e poco credibile (per esempio il lavoro del protagonista nella realtà non esiste - le aziende in crisi pagano per ristrutturare ma nessuno ne vuole la proprietà, riunioni aziendali ridicole e improbabili, aziende che chiudono stabilimenti in 3 giorni dopo la morte dei proprietario etc. etc..). La costruzione della trama è lacunosa, molte cose che dovrebbero essere dialogate bisogna intenderle da lunghissime scene al rallentatore con musica "ispirata". le scene sono spesso lentissime da fare venire il latte alle ginocchia. I dialoghi tra il protagonista e la ragazza israeliana sono inconcludenti e lentisssssimi. Alcune battute intuisco che dovrebbero essere comiche da un paio di risate in sala, ma ricordano battute di anziani provinciali che sentivo nei bar negli anni '80. La recitazione di Mastrandrea è goffa e insicura (ma non credo sia colpa sua). Scene cult: A) quando l'elicottero atterra in mezzo alla festa per dare la notizia dell'incidente tutti gli invitati circodano l'elicottero e saltano su e giù come imbecilli per un quarto d'ora!! (ma il regista è mai stato ad una festa? Ha visto cose simili?) B) la scena finale con gli skateboard - un quarto d'ora in slow motion con musica "cool" che equivale a iniettare 1KG di piombo fuso nelle vostre ginocchia. Un film costruito e confezionate male con poca cura e poco lavoro da parte di un regista provinciale che non ha molto da dire.
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[+] poco da aggiungere
(di bizantino73)
[ - ] poco da aggiungere
[+] al rogo, al rogo!
(di no_data)
[ - ] al rogo, al rogo!
[+] per citare woody allen...
(di spione)
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flaw54
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lunedì 30 novembre 2015
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un tentativo non perfettamente riuscito
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Mi piace Mastrandrea e in questo film tocca forse il massimo della sua carriera. Ironico, sfiduciato, fondamentalmente onesto riesce a dara credibilità al suo personaggio esprimendo in modo accattivante tutte le sue sfumature psicologiche. Quello che manca in parte è il film: una storia ai limiti della credibilità, u na sceneggiatura ed un montaggio eccessivamente altrrnativi, tanto che talvolta non è facile seguire la vicenda. Zanasi ha cercato fi fare un film anomalo, ma la forma finisce per prevalere sul contenuto. Inconciamente ho sentito influenze de " Il capitale umano".
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sandra76
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lunedì 30 novembre 2015
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regia e attori in stato di grazia..da non perdere!
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Il nuovo film di Gianni Zanasi è di quelli da non perdere, un film vivo e vibrante, leggero ed emozionante, un film in cui si ride si piange in un flusso continuo di immagini, musica e improvvise deviazioni.
L'ironia di Non pensarci qui esplode e diventa un'emozione sottile che resta dentro a lungo.
Zanasi ama i suoi attori e li porta il più possibile verso una naturalezza che nel cinema italiano non vediamo praticamente mai.
Valerio Mastandrea, alter ego del regista dai tempi di Non pensarci è un attore di grandissimo talento, ma in questo film costruito interamente su di lui raggiunge veramente il massimo e non ti stancheresti mai di guardarlo (ma questo discorso vale per tutti gli attori di questo film, che non vorresti lasciare mai: da Giuseppe Battiston che qui ha una piccola parte ma il cui sguardo liquido è di quelli che non dimentichi, agli esordienti Filippo De Carli e Camilla Martini), l'altra potenza del film è Hadas Yaron (già intensa Sposa promessa) che ha un'energia rara che con capisci ma cogli subito, che appena arriva illumina la scena, che senza apparentemente fare nulla ti aggancia piano piano e vorresti saperne di più, semplicemente è una grandissima attrice.
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Il nuovo film di Gianni Zanasi è di quelli da non perdere, un film vivo e vibrante, leggero ed emozionante, un film in cui si ride si piange in un flusso continuo di immagini, musica e improvvise deviazioni.
L'ironia di Non pensarci qui esplode e diventa un'emozione sottile che resta dentro a lungo.
Zanasi ama i suoi attori e li porta il più possibile verso una naturalezza che nel cinema italiano non vediamo praticamente mai.
Valerio Mastandrea, alter ego del regista dai tempi di Non pensarci è un attore di grandissimo talento, ma in questo film costruito interamente su di lui raggiunge veramente il massimo e non ti stancheresti mai di guardarlo (ma questo discorso vale per tutti gli attori di questo film, che non vorresti lasciare mai: da Giuseppe Battiston che qui ha una piccola parte ma il cui sguardo liquido è di quelli che non dimentichi, agli esordienti Filippo De Carli e Camilla Martini), l'altra potenza del film è Hadas Yaron (già intensa Sposa promessa) che ha un'energia rara che con capisci ma cogli subito, che appena arriva illumina la scena, che senza apparentemente fare nulla ti aggancia piano piano e vorresti saperne di più, semplicemente è una grandissima attrice.
Colonna sonora strepitosa in ogni brano, originale (Niccolò Contessa) e non.
Film meraviglioso divertente e profondo nella sua leggerezza che consiglio a tutti perché, cito, Zanasi ''ha qualcosa da dire'' (ma soprattutto da mostrare, perché questo film è cinema e se ne sentiva la mancanza).
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