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domenica 29 settembre 2024
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che brava
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Complimenti, disanima con un'anima
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andrea
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domenica 23 ottobre 2022
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film debole
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Spunto banale: il protagonista, che si illudeva di avere raggiunto un suo equilibrio interiore, viene illuminato dal contatto con persone pure e idealiste, tema già visto e rivisto. Ritmo lento che potrebbe, ma non è, essere supportato solamente da inquadrature indimenticabili ed evocative. Svolgimento irrealistico oltre che confuso. Dialoghi a volte imbarazzanti. Gradevole la canzone ascoltata nel corridoio dell''ospedale ed interessante, ma non sviluppata, la scoperta finale che i genitori erano stati idealizzati dai figli. Troppo poco per consigliarne la visione.
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martedì 18 ottobre 2022
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è come la corazzata potemkin
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Film pessimo, nella regia, Nella fotografia, nei dialoghi e nella storia. Lento, sconnesso, noioso, insulso, banale e scontato nella sua noia pretenziosa. E il commento è degno del film...
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(di andrea )
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tuo nonno
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venerdì 2 aprile 2021
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soliti stupidotti blateranti (a pagamento..di chi?
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Ha ha ha volete fare i criticoni ma non capite nemmeno le scene (tipo quella dell'elicottero) per quanto semplici, ma è un film Italiano : come Voialtri del resto.. cioè, forse che non conoscete qual'e la media sconfortante ? Questo cmq ne è superiore, voi NO di certo pagliaccini scioccotti . Diteci i vostri film preferiti così almeno ci fate ridere ed ha un senso (per quel poco) il vostro stare al mondo . vacue Nullità
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domenica 1 novembre 2020
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follia
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Sarebbe bello ci si sforzasse di essere comprensibili. Quando si scrive.
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jl
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mercoledì 8 maggio 2019
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la felicità questa sconosciuta
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Enrico è un tagliatore di teste sui generis che dopo aver intrecciato amicizia con manager incompetenti, o eredi incapaci, li persuade a cedere le proprie quote per cercare una strada più consona alle proprie aspirazioni, lasciando perdere il lavoro in azienda. La vita di questo ‘scienziato dell’eliminazione’ inizia a cambiare quando lungo la sua strada si presentano Achinoam, ragazza israeliana, aspirante suicida ed ex fidanzata di suo fratello, e i due eredi adolescenti di una multinazionale ad un passo dalla chiusura.
A sette anni da Non Pensarci, e a sei dalla omonima serie apparsa su FOX, il modenese Zanasi veste nuovamente Valerio Mastandrea dei panni del disadattato ma in tal caso non certo carico d’insuccesso, scanzonato, ma professionista serio e particolare, creatore di un lavoro socialmente utile unito a un vuoto e a una vena di profonda malinconia interiore.
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Enrico è un tagliatore di teste sui generis che dopo aver intrecciato amicizia con manager incompetenti, o eredi incapaci, li persuade a cedere le proprie quote per cercare una strada più consona alle proprie aspirazioni, lasciando perdere il lavoro in azienda. La vita di questo ‘scienziato dell’eliminazione’ inizia a cambiare quando lungo la sua strada si presentano Achinoam, ragazza israeliana, aspirante suicida ed ex fidanzata di suo fratello, e i due eredi adolescenti di una multinazionale ad un passo dalla chiusura.
A sette anni da Non Pensarci, e a sei dalla omonima serie apparsa su FOX, il modenese Zanasi veste nuovamente Valerio Mastandrea dei panni del disadattato ma in tal caso non certo carico d’insuccesso, scanzonato, ma professionista serio e particolare, creatore di un lavoro socialmente utile unito a un vuoto e a una vena di profonda malinconia interiore. Un attore dei giorni nostri e un abile trasformista capace di mimetizzarsi in ogni situazione per fare desistere gli incapaci e salvaguardare posti di lavoro che altrimenti sparirebbero come cumuli di neve al sole. Zanasi ancora una volta infila nel vaudeville della vita dei suoi protagonisti, fra i quali appaiono nuovamente Teco Celio e Giuseppe Battiston, nei ruoli di padre e figlio manager predatori e comici già visti nella precedente pellicola, tutto quello che caratterizza il suo cinema fatto di riflessioni in salsa comica. Il risultato è una presa di coscienza insperata che assume le sembianze di una potenziale suicida israeliana, l’attrice Hadas Yaron, e di una coppia di adolescenti, gli esordienti Filippo De Carli e Camilla Martini, improvvisamente catapultati nel mondo degli adulti per cercare di salvare l’azienda di famiglia da una fine indegna. Favola moderna nel corso della quale Mastandrea porta in scena il proprio personaggio con mestiere e senza particolari sbavature. Una favola il cui contenuto è fin troppo affine con Troppa grazia, ultima recente fatica di Zanasi. Film che alla stessa maniera funziona a metà. Carico di buoni sentimenti e incapace di andare oltre una bella confezione iniziale.
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fabio
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giovedì 23 agosto 2018
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il sistema, l'uomo e la speranza
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Una bella scoperta il cinema di Zanasi. Ottime musiche, Mastandrea e Battiston sempre più validi protagonisti della scena cinematografica italiana.
La storia mescola diversi elementi: c'è l'attualita della crisi economica e imprenditoriale, c'è la solitudine degli uomini, la disperata ricerca di un angolo di bene (chiamarla felicità sempra quasi un osare troppo). Un luogo ideale dove a distanza si confrontano le generazioni (i padri con i figli). C'è la fuga.
Tutto viene trattato in modo delicato, quasi con pudore. Forse tra le pecche del film metterei l'eccessivo dilatarsi dei tempi e la poca verosimiglianza di alcune situazioni.
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Una bella scoperta il cinema di Zanasi. Ottime musiche, Mastandrea e Battiston sempre più validi protagonisti della scena cinematografica italiana.
La storia mescola diversi elementi: c'è l'attualita della crisi economica e imprenditoriale, c'è la solitudine degli uomini, la disperata ricerca di un angolo di bene (chiamarla felicità sempra quasi un osare troppo). Un luogo ideale dove a distanza si confrontano le generazioni (i padri con i figli). C'è la fuga.
Tutto viene trattato in modo delicato, quasi con pudore. Forse tra le pecche del film metterei l'eccessivo dilatarsi dei tempi e la poca verosimiglianza di alcune situazioni.
Zanasi apre alla speranza pur nella consapevolezza che non ci si possa fare illusioni in questo mondo.
Consigliato a chi cerca un film che aiuti a riflettere ma senza angosciare.
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paolo pasquini
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venerdì 18 maggio 2018
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un film profondo.
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Un film molto bello, con grandi interpreti e una trama che fa pensare. La regia è rigguardevole, con un ritmo lento e sospeso, consono alla profondità del tema trattato. Riassumerne la trama di superficie è sbagliato; in profondità si dibatte il problema attualissimo se il mercato, dunque il profitto, sia Dio ( " la purezza" di cui parla l'accaparratore ) o possa essere rovesciato dalla volontà di giustizia e di armonia, di ribellione alla civiltà dello scarto: se non produci e non consumi, non sei. Grandissimo Mastrandrea come sempre.
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alice
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giovedì 17 maggio 2018
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ho perso 1 ora e 57 minuti della mia vita
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Totalmente confusionale, le musiche con scene a rallentatore lunghissime e dove non accade nulla saranno il 70% del film, finale non troppo chiaro e il messaggio che vuole dare non si capisce proprio. Troppo caos e troppe scene senza alcun senso, non vengono definiti i ruoli dei personaggi in modo chiaro e la recitazione non ha spessore. Un mattone inguardabile.
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giuseppe1971
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mercoledì 16 maggio 2018
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davvero complimenti
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Ho visto ora il film e la descrizione di Marzia raggiunge il sublime.
Brava continua a regalarci sinossi così perfette che diventa quasi più interessante leggerti che guardare il film.
Fammi sapere quali altri film recensisci che ti leggero..
Buon lavoro
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