andre91mortimer
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mercoledì 23 settembre 2015
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un viaggio nella personalità consolo per bambini
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Il "cartone" inizia con un corto davvero fantastico! Un corto che parla di una solitudine di un vulcano che prova un amore incondizionato per una "vulcana". Insegnamento che abbiamo già visto in numerosi cartoni o corti, ma secondo me in una società dove gli adulti sono i primi a dimenticarsi il vero significato dell'amore, c'è sempre bisogno che che qualcuno rinfreschi la memoria degli adulti e che formi quella dei bambini. Ho letto numerose critiche sul web riguardo l'interpretazione di Malika Ayane e Giovanni Caccacamo, ma secondo me l'interpretazione italiana è all'altezza della versione originale, infatti anche la loro voce si sposa amabilmente.
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Il "cartone" inizia con un corto davvero fantastico! Un corto che parla di una solitudine di un vulcano che prova un amore incondizionato per una "vulcana". Insegnamento che abbiamo già visto in numerosi cartoni o corti, ma secondo me in una società dove gli adulti sono i primi a dimenticarsi il vero significato dell'amore, c'è sempre bisogno che che qualcuno rinfreschi la memoria degli adulti e che formi quella dei bambini. Ho letto numerose critiche sul web riguardo l'interpretazione di Malika Ayane e Giovanni Caccacamo, ma secondo me l'interpretazione italiana è all'altezza della versione originale, infatti anche la loro voce si sposa amabilmente.
Ora passiamo al pezzo forte "insidie out". Il film inizia con l'avvenimento più importante di una coppia, la nascita di una bellissima bambina! Qui inizia subito il viaggio, infatti per la prima volta non ci sofferma sull'emozione della coppia, bensì su quelle della bambina nata! Ecco qui che fa la sua prima comparsa Gioia. Subito dopo però entreranno in scena anche altre emozioni, rabbia, paura, disgusto e tristezza. Per il primo periodo della vita gioia prende il sopravvento in questa vera e propria centrale operativa. Ognuno ha un suo scopo, per proteggere e far crescere la bambina, tranne tristezza. lo scopo di queste piccole creature è registrare e catalogare i ricordi dandogli delle emozioni. Alcuni di questi ricordi diventano "ricordi base", i quali creano le isole della personalità, formate per ora solo da ricordi felici. Tutto sembra svolgersi per il meglio fino a che un giorno tristezza crea un ricordo base ma triste, gioia blocca la catena ma da qui verranno espulsi tutti i ricordi base, e per salvarli gioia e tristezza vengono risucchiato al di fuori della sala comando, trovandosi in un viaggio unico tra i processi psicologici della mente umana. Cosa accadrà alla bambina ormai adolescente non avendo più gioia e tristezza, ma soprattutto con la personalità spenta? Lo scoprirete solo vedendo il film, non voglio rovinare tutto. Dietro a questo film di animazione c'è uno studio molto approfondito sulla psiche umana, infatti nel viaggio per il ritorno verso la sala centrale, incontreremo vari personaggi che anche se non hanno un ruolo fondamentale nel film, lo hanno ball'interno del cervello di questa bambina. Trai processi psichici che troviamo abbiamo la memoria a lungo termine, la creazione della personalità tramite ciò che viviamo, la rimozione di alcuni ricordi, la sfera dell'immaginazione ecc... Tutto ciò arricchito da numerose risate, ma anche da momenti tristezza. Un film che i bambini ameranno per le belle immagini e le risate, ma che gli adulti ameranno per lo spessore psicologico che ha. Ggioia capirà che anche tristezza ha un suo ruolo, e che delle volte dietro la felicità c'è anche un pizzico di tristezza. Interessante la plancia di comando con la quale i personaggi registrano tutti i ricordi, infatti più la bambina crescerà più la plancia diventa grande e con più funzioni. Film consigliato a tutti grandi e piccini, da vedere assolutamente.
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andrea diatribe
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mercoledì 23 settembre 2015
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le emozioni secondo la pixar
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La mente umana e le emozioni sono qualcosa di molto astratto, e pensare di renderle figurabili e di raccontarci sopra una storia – facendolo bene e con particolare sensibilità – è ancora più impensabile: la Pixar, però, con Inside Out, suo quindicesimo film d’animazione, è riuscita nell’intento, rendendoci partecipe di un viaggio attraverso i processi cognitivi di Riley, una ragazzina di undici anni.
In questo film, diretto da Pete Docter (che ha già al suo attivo capolavori come Monsters & Co. e Up) insieme a Ronnie Del Carmen, le emozioni che si alternano nel Quartier Generale, centro di controllo all’interno della mente di Riley, sono cinque: Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto, ciascuna raffigurata in un personaggio.
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La mente umana e le emozioni sono qualcosa di molto astratto, e pensare di renderle figurabili e di raccontarci sopra una storia – facendolo bene e con particolare sensibilità – è ancora più impensabile: la Pixar, però, con Inside Out, suo quindicesimo film d’animazione, è riuscita nell’intento, rendendoci partecipe di un viaggio attraverso i processi cognitivi di Riley, una ragazzina di undici anni.
In questo film, diretto da Pete Docter (che ha già al suo attivo capolavori come Monsters & Co. e Up) insieme a Ronnie Del Carmen, le emozioni che si alternano nel Quartier Generale, centro di controllo all’interno della mente di Riley, sono cinque: Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto, ciascuna raffigurata in un personaggio. Ognuna aiuta e accompagna la bambina durante la crescita: l’unica che non riesce a trovare un suo ruolo è Tristezza, impacciata, sempre pronta a piangersi addosso e all’apparenza solamente nociva per la salute di Riley, ma che, in seguito ad un incidente che la vedrà coinvolta insieme a Gioia, capirà il suo compito e la sua importante utilità.
Se circa due terzi della storia sono la messa in scena della mente della bambina, il focus è perciò sul mondo interno, e le emozioni le vere protagoniste: coloratissime, tutte fortemente caratterizzate e motori di gag genuine e sagaci. Insieme alle emozioni ci sono altre geniali intuizioni che rappresentano figurativamente concetti molto astratti. Ad esempio, i ricordi sono sfere di luce che portano i colori delle emozioni che vengono loro associate; la memoria a lungo termine viene rappresentata come un gigantesco labirinto in cui i ricordi poco rilevanti vengono letteralmente aspirati, per far spazio a nuovi, da dei personaggi che ricordano tanto una ditta di pulizie; le Isole della Personalità, che hanno a che fare ciascuna con un diverso aspetto della personalità di Riley, senza dimenticarci gli studi cinematografici in cui si mettono in scena i sogni e il personaggio Bing Bong, l’amico immaginario dell’infanzia della bambina che avrà un ruolo chiave nella vicenda.
Possiamo separare quindi la storia in due ambienti che si oppongono nettamente: da una parte il mondo interno della mente con colori accesi e saturi; dall’altra il mondo esterno (sia le scene in Minnesota ma soprattutto quelle a San Francisco, dove la bambina si trasferisce con i genitori) con poco contrasto e colori spenti. Questo per farci percepire fin da subito il dramma emotivo che vive la bambina, e noi attraverso di essa possiamo riflettere anche sui nostri personali drammi del passato o sulla nostra attuale dinamica affettiva ed emotiva durante la visione del film.
È un film d’animazione per bambini che porta le tracce di un romanzo di formazione: la perdita dell’innocenza di Riley e il suo ingresso nell’adolescenza fatta di sentimenti contrastanti e in cui, come ci insegna il film stesso, ogni sentimento e stato d’animo merita di essere vissuto pienamente, compresa la tristezza che deve essere accettata nella vita di ognuno e con cui, grazie ad essa, si riesce a capire il vero significato della felicità.
Le tematiche affrontate lo rendono fruibile tanto da un pubblico di giovanissimi quanto di adulti: Inside Out è quindi in poche parole un altro capolavoro di casa Pixar, capace di emozionare, e tanto.
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c.ronaldo7
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mercoledì 23 settembre 2015
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deluso da un film sulle emozioni privo di emozione
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Sabato scorso ho visto il film insieme alla mia ragazza ed ai miei amici. Da fan della Pixar e della Disney, chiaramente, mi aspettavo molto da questo film, quindi entro in sala con la sicurezza (amara speranza) di vedere una pellicola piena di emozione, come ci ha insegnato Pixar. Il film parte bene con un corto degno di nota, con più pathos dell'intero film che seguirà. Dopo il classico logo Disney comincia il film vero e proprio: Inside Out. Graficamente un film perfetto, dalle texture a passo con i tempi, scelta sbagliata, a mio avviso, per il viso della ragazzina, a fine film ero stufo dei suoi lineamenti. La trama di per sè interessante, ma a mio avviso una scelta poco adatta! Con questo tipo di trama l'evoluzione del film non poteva essere altrimenti, e purtroppo non è il massimo.
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Sabato scorso ho visto il film insieme alla mia ragazza ed ai miei amici. Da fan della Pixar e della Disney, chiaramente, mi aspettavo molto da questo film, quindi entro in sala con la sicurezza (amara speranza) di vedere una pellicola piena di emozione, come ci ha insegnato Pixar. Il film parte bene con un corto degno di nota, con più pathos dell'intero film che seguirà. Dopo il classico logo Disney comincia il film vero e proprio: Inside Out. Graficamente un film perfetto, dalle texture a passo con i tempi, scelta sbagliata, a mio avviso, per il viso della ragazzina, a fine film ero stufo dei suoi lineamenti. La trama di per sè interessante, ma a mio avviso una scelta poco adatta! Con questo tipo di trama l'evoluzione del film non poteva essere altrimenti, e purtroppo non è il massimo. Da questo film ci si aspetta emozione, groppo in gola, farfalle nello stomaco, ma niente di tutto ciò. Secondo me c'è un'unica scena degna di nota *ATTENZIONE SPOILER quando l'amico immaginario si "sacrifica" per la felicità della ragazzina.* I Bambini troveranno il film molto divertente, gli adulti devono acconterntarsi di 3 scene simpatiche. La colonna sonora non è niente di particolare, anche quella poco avvolgente. La mia ragazza ha notato profondità nella trama del film (probabilmente perchè studia psicologia), ma lo spettatore medio non noterà nulla di tutto ciò. Mi spiace un sacco, amara delusione. Film sopravvalutato!!
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dimoo
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giovedì 24 settembre 2015
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fa piangere di gioia e di tristezza
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Tutte le trame dei film possono racchiudersi nella frase "qualcosa va storto". E ciò è naturale. Il vero talento sta nel come sviluppare il tutto.
Molto profondo il significato di questa trama. Tutto è perfetto all'inizio, tutto funziona in armonia finché qualcosa va terribilmente storto, specie se si considera l'animo innocente di una bambina.
La vendita brusca della casa. La bambina che a sua insaputa si trasferisce in un'altra città. Ed ecco che la Gioia tenta di riportare tutto in pace ed armonia giocando ad Hockey nella casa vuota. Funziona per un po' ma poi i problemi ci riportano alla vita reale. La mamma che ci chiede di sorridere per il papà e la nostra Gioia che tenta in tutti i modi di organizzare una favolosa giornata per il giorno dopo.
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Tutte le trame dei film possono racchiudersi nella frase "qualcosa va storto". E ciò è naturale. Il vero talento sta nel come sviluppare il tutto.
Molto profondo il significato di questa trama. Tutto è perfetto all'inizio, tutto funziona in armonia finché qualcosa va terribilmente storto, specie se si considera l'animo innocente di una bambina.
La vendita brusca della casa. La bambina che a sua insaputa si trasferisce in un'altra città. Ed ecco che la Gioia tenta di riportare tutto in pace ed armonia giocando ad Hockey nella casa vuota. Funziona per un po' ma poi i problemi ci riportano alla vita reale. La mamma che ci chiede di sorridere per il papà e la nostra Gioia che tenta in tutti i modi di organizzare una favolosa giornata per il giorno dopo. Scopiamo la Tristezza sotto il tappeto e vediamo che tutto sembrerà in ordine. Ciò che conta è la nostra immagine non la nostra essenza. Abbiamo bisogno di appovazione altrui, specie alla nostra tenera età, quando abbiamo bisogno di crearci un'identità e di credere di essere qualcuno socialmente accettato. Un tipo ok. L'apparenza prima di tutto. Così c'è bisogno di creare un cerchio che la Tristezza non deve oltrepassare. C'è bisogno di catalogare tutte le paure che incombono su di noi. Darle un nome e darci l'illusione di poterle controllare alla perfezione. Ma la Tristezza è come un palloncino gonfiato che si tenta di affondare. Così leggero da poter credere di essere sconfitto con facilità, ma in realtà così forte da opporre resistenza e tentare di riaffiorare a tutti i costi. Ed ecco che il caos che sembra apparentemente creato dalla Tristezza è in realtà (ad un occhio attento) creato solo ed esclusivamente dalla Gioia. Non è un caso infatti che durante il viaggio di ritorno la Gioia non è in grado di consolare l'amico elefante-delfino rosa ma solo la Tristezza può. Perché quando si è tristi, voler essere gioiosi a tutti i costi non fa altro che crearci maggiore tristezza. E' un reprimersi. Ed ecco che ora si può andare avanti: l'elefante è tornato in sé.
Ma tutte le nostre certezze crollano. Rabbia, Disgusto e Paura non sono certo le emozioni migliori a cui lasciare le redini della nostra vita. E il treno dei Pensieri crolla. La Gioia da perfetta ingenua, ancora non capisce e vuole tornare alla base senza la Tristezza. Ma non si può. E' impossibile.
Commuovente l'elefantino rosa che sparisce com'è giusto che sia.
E una volta tornati alla base in un momento così delicato non si può non lasciarsi trasportare dalla Tristezza. E' lei al timone. Quella disprezzata da tutti era quella che avrebbe salvato la situazione sin dall'inizio. Ma per alcuni serve comunque un lungo travaglio per capirlo, specie se è la nostra prima sofferenza.
Ma la Tristezza da sola non può nulla e necessita della Gioia con sé al timone. Yin e Yang. Ora siamo completi. Ora siamo in pace e possiamo cominciare a vivere per davvero.
La simpatia delle scene del sogno o di ciò che accade nelle teste degli altri personaggi, persino nel gatto, sono la ciliegina sulla torta di un'ottima trama che non fa altro che sottolineare che il vero obiettivo è sistemare l'interno. Ciò che accade all'esterno è nulla ed anzi si adegua a ciò che siamo all'interno. Per questo l'esterno non merita nemmeno pià di tanta attenzione nel film.
Non è una questione di emozioni. Lì dentro è tutto immaginario. Basti pensare che le emozioni possono persino incontrare un unicorno. No le emozioni sono anch'esse un'illusione. E' questo che lo spettatore medio spesso non coglie o magari non vuole cogliere perché ancora troppo identificato con le proprie di emozioni. C'è qualcosa di più di questo per chi ha il "coraggio" di guardare più in là. Far leva su di esse pe poter tornare al proprio Centro e al proprio Essere. Solo cadendo nell'illusione possiamo ritornare alla realtà e al centro che eravamo alla nostra nascita. Senza interferenze. Solo che allora non ne eravamo coscienti. Ora possiamo decidere di esserlo.
L'equilibrio tra Gioia e Tristezza per poter ritornare alla propria Essenza. Ora siamo coscienti di ciò che realmente siamo.
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freddie lee
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venerdì 25 settembre 2015
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geniale, innovativo e divertente
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Finalmente, dopo cinque anni di film mediocri ("Cars 2") o leggermente sopra la media dell'animazione ("Ribelle-The brave" e "Monsters University), scende in campo per la pixar uno dei suoi registi più geniali ed innovativi, Pete Docter ("Monsters & co" e "Up" ne sono la conferma), regalando a noi appassionati un capolavoro nel vero senso del termine.
"Inside out" è un film veramente magnifico che riporta la pixar alle vette raggiunte da capolavori del calibro di "Ratatouille" e "Wall-e", perché propone delle riflessioni non banali, ma soprattutto si sviluppa in modo assolutamente originale, antropomorfizzando nientepopodimeno che la mente dei personaggi.
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Finalmente, dopo cinque anni di film mediocri ("Cars 2") o leggermente sopra la media dell'animazione ("Ribelle-The brave" e "Monsters University), scende in campo per la pixar uno dei suoi registi più geniali ed innovativi, Pete Docter ("Monsters & co" e "Up" ne sono la conferma), regalando a noi appassionati un capolavoro nel vero senso del termine.
"Inside out" è un film veramente magnifico che riporta la pixar alle vette raggiunte da capolavori del calibro di "Ratatouille" e "Wall-e", perché propone delle riflessioni non banali, ma soprattutto si sviluppa in modo assolutamente originale, antropomorfizzando nientepopodimeno che la mente dei personaggi.
Se in "Monsters & co" era interessante la creazione di un universo parallelo abitato solo da essere mostruosi, terrorizzati però dai bambini, qui risulta ancora più geniale la creazione di un universo mentale che mutua i suoi cambiamenti con la crescita dell'individuo che la possiede.
La storia di Riley, il cambiamento radicale della sua vita, attua un cambiamento anche nella sua mente, nel suo modo di pensare, che non è più quello gioioso di una bambina che riesce a vedere del buono in tutto, ma diviene gradualmente sempre più malinconico, perché è giusto che sia così.
Gioia e tristezza sono semplicemente due facce della stessa medaglia, perché quando ricordiamo con gioia un avvenimento passato, il solo fatto di non poterlo rivivere più provoca in noi tristezza.
Purtroppo i nostri ricordi sono solo delle sfere colorate che riempiono la nostra mente, ma non dobbiamo mai smettere di crearne di nuovi, perché sono proprio queste sfere colorate a dar luce alla nostra vita.
Grazie Pete Docter per il capolavoro che ci hai regalato.
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juri moretti
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sabato 26 settembre 2015
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la pixar stà tornando
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La pixar quest' anno sforna un mini capolavoro, che gioca sulle emozioni di una ragazzina adolescente, che ha appena traslocato insieme ai suoi genitori e il film ruota intorno alle due emozioni che ha dentro la testa gioia, paura,disgusto,rabbia e tristezza.
La pellicola però ha anche dei difetti, per esempio lo svolgimento della trama zoppica leggermente e si sforza ad attirare l'attenzione dello spettatore, però si può dire che cela fà anche se con fatica.
Insomma il film è molto bello e piacerà anche agli adulti più che ai bambini.
Quasi dimenticavo; il cortometraggio che c'è all'inizio del film che si chiama lava è veramente fantastico e non dico altro.
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andre89lost
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domenica 27 settembre 2015
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capolavoro
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Un film che è incredibilmente bello. Davvero stupendo. Destinato ai genitori, non ai bimbi. Da vedere.
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mickey97
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domenica 27 settembre 2015
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l'ingegneria della mente
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Il regista Pete Docter, qui anche in vesti di sceneggiatore, guardando sua figlia crescere ed appurando sempre più i cambiamenti fra un'eta à un'altra, maturò infine l'idea di fare un film inerente le emozioni, la loro cooperazione e ad una magistrale esemplificazione della mente. Gioia fa in modo che Rylei sia felice cercando sempre il lato positivo persino nelle cose che vanno storto, Tristezza invece pensa sempre in negativo, Paura è molto bravo a tenere Rylei al sicuro, Disgusto si prodiga a farla sentire bene socialmente ed evita che venga praticamente avvelenata ( coi broccoli ad esempio) mentre Rabbia fa sì che non riceva alcuna ingiustizia.
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Il regista Pete Docter, qui anche in vesti di sceneggiatore, guardando sua figlia crescere ed appurando sempre più i cambiamenti fra un'eta à un'altra, maturò infine l'idea di fare un film inerente le emozioni, la loro cooperazione e ad una magistrale esemplificazione della mente. Gioia fa in modo che Rylei sia felice cercando sempre il lato positivo persino nelle cose che vanno storto, Tristezza invece pensa sempre in negativo, Paura è molto bravo a tenere Rylei al sicuro, Disgusto si prodiga a farla sentire bene socialmente ed evita che venga praticamente avvelenata ( coi broccoli ad esempio) mentre Rabbia fa sì che non riceva alcuna ingiustizia. La resa di ciascuna emozione è a dir poco encomiabile, già solo per la scelta del color verde per disgusto ( il colore dei broccoli) e per l'intenso brillare di Gioia, la quale alla sua prima apparizione irradia tutta la scena e tale risultato è stato conseguito dopo due anni di lavoro. Inside Out lo si può definire principalmente come l'ingegneria della mente visto che ne spiega magistralmente il funzionamento già a partire dal fatto che ad ogni ricordo base ( che sono cinque in tutto ) corrisponde un determinatto aspetto della personalità di Rylei ma questo non è tutto. Gioia e Tristezza nell'addentrarsi nei meandri della mente in seguito ad un incidente inerente i ricordi base entreranno a far parte di una certa dinamica, la quale si concretizza in una vera e propria esplorazione ed avventura nella stessa per poter ritornare al quartier generale e sventare per così dire la tragedia. Infatti a seguito dell'assenza dei ricordi base, tutte le isole ( Stupidera, Amicizia, Famiglia, Onestà, Hockey ) sono spente e la personalità di Rylei è confusa, perdendo l'amore per determinate cose. Per questo motivo, tali isole si sgretolano e portano Rylei a commettere azioni di cui potrebbe pentirsi, solo Gioia e Tristezza e sottolineo... TRISTEZZA possono evitare che accada tutto questo. Come dicevo prima si tratta di un vero e proprio viaggio nella mente, a partire dalla memoria a lungo termine per poi passare in zone quali il mondo asilo, immaggilandia ( luogo in cui si trova tutto ciò che è frutto dell'immagginazione di Rylei ) e la cineproduzione sogni, a questo proposito il film eccelle nell'aspetto onirico, trattandolo con estrema cura, prendendo in considerazione però anche il subsconcio, ubicato appositamente nelle profondità della mente, in quanto albergo delle peggiori paure. Inside Out alla fine si mostra come un film magistrale, conduce lo spettatore in un incredibile viaggio all'interno della mente e lo rapisce non solo per la bellezza insita in essa ma sopratutto per la costituzione di un filo prettamente logico che domina incontrastato per tutta la durata della pellicola ed il risultato è uno svolgimento realmente degno di nota. Inside Out lascia senza dubbio il segno e spero vivamente che vinca l'oscar come miglior film di animazione del 2015.
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mascotte
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domenica 27 settembre 2015
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lo consiglio
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Bel cartone animato, profondo a tratti commovente e molto geniale. Nuovo nel suo genere, ma a tratti troppo lento. A me è piaciuto, è destinato più ad un pubblico adulto che ai bambini, perché risulta difficile per loro capire il vero significato.
Da vedere, lo consiglio a chi piace scovare il significato profondo in ogni piccola cose
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september
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lunedì 28 settembre 2015
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meccanico
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Una deliziosa supersemplificazione di ciò che accade nella nostra testa.
Deliziosa, ma forse troppo, troppo semplice.
hanno preso a pugni 200 anni di storia della psicologia e hanno cercato di farci stare tutte la parti più semplici. Un ottimo lavoro in stile pixar ma si poteva fare un pochino di più!
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