carlo02
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venerdì 2 ottobre 2015
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dignitoso
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Film dignitoso, in linea con la qualità media america dei prodotti di questo tipo. Durante la visione mi sono domandato quanto film americani così ho visto nella mia vita! Pur se tratto da una storia vera già all'inizio i sceneggiatori scoprono le carte e lo spettatore individua subito chi non tornerà a casa.
Come al termine di Argo ho apprezzato le foto dei veri protagonisti di questa storia . Consiglio la visione in 3D anche se la bellezza dei riprese può esser fuorviante per il giudizio del film . Buon cast , nessuna stella ma tantissimi attori notevoli tra i quali promeggia Emily Watson
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mavez
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giovedì 1 ottobre 2015
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bello e coinvolgente
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Certo questo film non sarà un blockbuster con incassi miliardari , però è un bel film , godibile che si fa guardare senza stancare , non ci sono eroi come non ci sono i buoni ed i cattivi ( come nella vita reale del resto ) . Al massimo ci si può lamentare che non ispira lo spettatore a particolari riflessioni , non in modo diretto , limitandosi a raccontare questa storia vera e cercando di trasmettere le senzazioni di quel momento . Ci riesce abbastanza , non in modo perfetto , ma in modo accettabile . Sicuramente supera di gran lunga tanti film fuffa del periodo , e sicuramente vale la pena di vederlo, soprattutto se amate la montagna e vi appassionano le storie relative
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paulnacci
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martedì 29 settembre 2015
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grande cast ma risultato cosi cosi ....
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Un grande Cast di attori per mettere in scena una tragedia avvenuta realmente nel 1996 , dopo quale si sono messe in discussione le spedizioni commerciali per tentare la scalata dell' Everest. A mio avviso le scene in quota non rendono l' idea delle vere difficoltà e delle fatica che si prova a scalare a quelle quote .Inoltre credo che i personaggi non sono tutti ben carattezizzati secondo me il ruolo di Bukreev non risalta come meritebbe. Comunque nel complesso un film gradevole ma non imperdibile.
[+] un survival-movie appassionato e tradizionale
(di antonio montefalcone)
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dannys
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martedì 29 settembre 2015
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l'ascesa al trionfo
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Basato su una storia vera Everest narra l'impresa di alcuni scalatori (non tutti professionisti) intenti a scalare il monte.A parte le varie difficoltà incontrate nel tragitto la sceneggiatura del film si basa essenzialmente sulle due righe di trama scritte all' inizio il che significa che non è facile farci un film da due ore,in altre parole ci sono dei tempi morti ma che sinceramente non ho disprezzato in quanto attraverso la lentezza del racconto è più facile calarsi dentro i personaggi . Quello che manca è la forza dei dialoghi,il tutto poteva prendere anche una vena filosofica , uomini che spendono migliaia di euro per rischiare la vita ,perché? in questa domanda potevano esserci una miriade di spunti narrativi e invece viene affrontata solo superficialmente, ci sono solo degli accenni.
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Basato su una storia vera Everest narra l'impresa di alcuni scalatori (non tutti professionisti) intenti a scalare il monte.A parte le varie difficoltà incontrate nel tragitto la sceneggiatura del film si basa essenzialmente sulle due righe di trama scritte all' inizio il che significa che non è facile farci un film da due ore,in altre parole ci sono dei tempi morti ma che sinceramente non ho disprezzato in quanto attraverso la lentezza del racconto è più facile calarsi dentro i personaggi . Quello che manca è la forza dei dialoghi,il tutto poteva prendere anche una vena filosofica , uomini che spendono migliaia di euro per rischiare la vita ,perché? in questa domanda potevano esserci una miriade di spunti narrativi e invece viene affrontata solo superficialmente, ci sono solo degli accenni. Potevano essere inseriti altre tematiche uomo/natura,sacrificio\ricompensa ecc.. ma non vengono affrontate bene,al regista interessa far vedere la sofferenza degli scalatori, tuttavia questa sofferenza diventa pedante.
Detto questo i paesaggi sono meravigliosi e il finale commovente.
Un buon film ma che aveva il potenziale di essere qualcosa in più.
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franci9292
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lunedì 28 settembre 2015
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docufilm ben raccontato e strutturato
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Partiamo dal presupposto che si tratta di un film ispirato a una storia vera e, quindi, molto realistico e attenuto a quella che è stata la tragica vicenda che, nel Maggio del 1996, coinvolse le due spedizioni dirette sulla montagna più alta del mondo, capeggiate da Rob Hall e Scott Fischer, alpinisti professionisti che persero la vita insieme a 5 dei loro clienti: Doug Hansen, Andrew Harris, Yasuko Namba, Tsewang Paljor e Tsewang Samanla.
Un film che ha voluto raccontare più che romanzare quello che è veramente accaduto su quelle altezze.
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Partiamo dal presupposto che si tratta di un film ispirato a una storia vera e, quindi, molto realistico e attenuto a quella che è stata la tragica vicenda che, nel Maggio del 1996, coinvolse le due spedizioni dirette sulla montagna più alta del mondo, capeggiate da Rob Hall e Scott Fischer, alpinisti professionisti che persero la vita insieme a 5 dei loro clienti: Doug Hansen, Andrew Harris, Yasuko Namba, Tsewang Paljor e Tsewang Samanla.
Un film che ha voluto raccontare più che romanzare quello che è veramente accaduto su quelle altezze. Incredibili capacità attoriali che han fatto si che lo spettatore potesse rivivere, in quei 121 minuti di proiezione, tutto il pathos e il coinvolgimento necessari richiesti ad un pubblico sensibile a quella terribile tragedia.
Eccezionale il regista che, riuscendo a sfruttare quel margine di tempo richiesto per un film cinematografico, è stato in grado di non lasciare nulla al caso e mettere in evidenza ogni singolo stato d'animo e peculiarità fisica e caratteriale dei vari protagonisti. Rob Hall e Scott Fischer, per esempio, stesso lavoro, stessa passione ma estramemente diversi. Il primo più responsabile e consapevole delle proprie capacità; il secondo sicuramente più incosciente e meno consapevole dei propri limiti; Il patologo di Dallas: Beck Weathers, inspiegabilmente sopravvissuto due notti a 8.000 metri, che durante il film dirà di non sentirsi completo nel suo rapporto matrimoniale e familiare e di sentirsi felice e realizzato solo scalando le alte vette ma che, paradossalmente, riuscirà a salvarsi dalla drammatica vicenda grazie al pensiero della moglie e dei figli. Si, lo definirei un docufilm, perchè l'unica pretesa è stata quella di raccontare e far rivivere quella terribile giornata dell'11 Maggio 1996, come una sorta di diario elettronico: scandite le ore e i vari cambiamenti climatici che il trascorrere del tempo mutava nuovamente. Un docufilm che, oltre a voler ricordare due figure importanti dell'alpinismo, ci insegna anche a non sfidare la natura e le proprie capacità e limiti. La vita è una sola, non bisognerebbe permettersi di scherzare con essa. Scalare l'Everest è oltrepassare i limiti che il nostro corpo ci impone; più che coraggio la ritengo incoscienza.
Stephen Littleword scriveva che: "il coraggio non è sfidare i pericoli più grandi di te, è affrontare il mostro più feroce, dentro di te".
In conclusione ritengo che il coraggio, il vero coraggio, lo abbia avuto Beck rimettendosi in cammino, dopo due notti in una nube di neve e gelo, in condizioni tragiche, pensando unicamente al proprio matrimonio e ai propri figli e a come riuscire a riparare alle sue numerose assenze e alle proprie mancazne nel rapporto con la moglie.
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lionora
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lunedì 28 settembre 2015
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alpinismo ed emozioni
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La scalata all'Everest dal punto di vista di due squadre di scalatori non professionisti che saranno presto coinvolti in una delle più famose tragedie alpinistiche.
Everest è quasi un incrocio tra un documentario IMAX e un film: estremamente spettacolare (assolutamente da vedere al cinema in 3d!!), emozionante, e realistico, dove la montagna però è la vera e assoluta protagonista.
Per quanto si tratti quasi di una denuncia all'alpinismo commerciale e portato oltre i limiti, sarà chi la montagna la conosce davvero ad amarlo di più.
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paolo73
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domenica 27 settembre 2015
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a me e' piaciuto
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Pur non essendo un capolavoro,e' un film fatto bene che merita di essere visto
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flaw54
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domenica 27 settembre 2015
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un buon film di genere
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Avevo letto critiche anche ironiche su questo film e sono andato a vederlo controvoglia. In realtà non è per niente male. Tensione, buona recitazione, ottime riprese, anche se il tutto non porta ad un totale coinvolgimento dello spettatore. Un dubbio: ma il 3d porta veramente qualcosa di niovo con gli uomini che sembrano doldatini ed elicotteri giochi prr bambini? Oppure è , come a me sembra solo una trovata per acchiappacitrulli? Comunque si passano due ore di buon cinema e di questi tempk non è poco.
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giank51
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sabato 26 settembre 2015
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non chiediamo troppo a questo film
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Questo film non sarà perfettamente riuscito nel calibrare i vari personaggi della vicenda, qualcuno emerge più di altri ma nella sostanza è un lavoro onesto. La fotografia è fantastica, non è poco per un film ambientato in montagna.
La storia non manca di" prendere" lo spettatore, in fondo stiamo parlando di una tragedia dell'alpinismo, non vi sono molti margini di divagazione. Il messaggio è chiaro: il consumismo non si sposa con il rispetto per la natura. Il prezzo da pagare è alto. Insomma un film tutto sommato godibile; abbiamo visto di peggio a Venezia quest'anno.
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radetzky
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venerdì 25 settembre 2015
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credibile
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Credibile, specie se paragonato a precedenti produzioni sul tema.
La trama del libro è differene Kracauer sale primo e solo sulla vetta e scappa via subito avvertendo gli altri , ancora in salita ,del pericolo imminente
Difficile fare meglio senza diventare un documentario, svolgimento centrato sulla situaizone, sulla fatica più che sui paesaggi e la natura.
Evidenzia il clima di relativa leggerezza con cui si affrontava una bestia feroce.
a parte la sceneggiata delle telefonate con agonia in mondovisione, che mi sembra pura fantascienza, però magari sbagliao !!!
Dai .... in definitiva da vedere.
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