vivoconmestesso
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martedì 30 settembre 2014
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personaggi più che trama
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Premessa. Dopo una serie di dubbi decido comunque di guardare questo film. Incuriosito dalla trama che si lega molto alla personalità dei personaggi. Ecco quello che rimane di questo film sono solo i personaggi. Tra di loro non molto diversi,con una storia e personalitá che emergono nello svolgersi del film. Da ricordare juliane moore(Favolosa). E la tracotanza del ragazzino. La trama invece nota dolente. Una storia irreale(anche se a leggere la trama già si percepisce), relazioni che nascono dal nulla, fantasmi che compaiono(ma perché? Visto che poi non hanno nessun aggancio con il finale.). Un finale del tutto inaspettato(solo per i più distratti).
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paride86
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sabato 7 giugno 2014
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deludente
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Dopo il bellissimo "Cosmopolis" arriva la grande delusione di "Maps to the stars" che è un film di fantasmi che non fanno paura, di star hollywoodiane viziate e depravate, di personaggi con un passato che ritorna prepotentemente ma, soprattutto, è tutte queste cose insieme in un miscuglio eterogeneo che non decolla mai e il cui senso è difficilmente comprensibile.
Julianne Moore sulla tazza del cesso è il picco della pochezza raggiunto da Cronenberg e rappresenta quella scena che mai vorresti vedere, considerata soprattutto la grandezza dell'attrice in questione.
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ely57
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giovedì 5 giugno 2014
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maps to the stars- system!
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Tre momenti per immagini ci rivelano tre livelli e tematiche diverse che il regista affronta:
1-Una società allucinogena
Il quadro-contesto sociale americano rappresentato ad esempio dalla scena in cui una giovane non protagonista ha comunque e sempre con se in borsetta una pasticca per "farsi all'occorrenza" ed aiuta,si fa per dire, il giovanissimo protagonista Benjamin forzato dal sistema hollywoodiano e dalla famiglia, ad essere una macchina di successo-soldi-contratti, Cronenberg denuncia ció nello sfacelo in cui vive chi lavora "per e nello " Stars System Hollywoodiano e ci dice che più in basso di cosí non puó più andare;
2-Lo squallore umano nello stars-system
La tigre ormai finita, rispetto allo stars-system hollywoodiano J.
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Tre momenti per immagini ci rivelano tre livelli e tematiche diverse che il regista affronta:
1-Una società allucinogena
Il quadro-contesto sociale americano rappresentato ad esempio dalla scena in cui una giovane non protagonista ha comunque e sempre con se in borsetta una pasticca per "farsi all'occorrenza" ed aiuta,si fa per dire, il giovanissimo protagonista Benjamin forzato dal sistema hollywoodiano e dalla famiglia, ad essere una macchina di successo-soldi-contratti, Cronenberg denuncia ció nello sfacelo in cui vive chi lavora "per e nello " Stars System Hollywoodiano e ci dice che più in basso di cosí non puó più andare;
2-Lo squallore umano nello stars-system
La tigre ormai finita, rispetto allo stars-system hollywoodiano J.Moore, viene esplicitata nella scena in cui seduce il ragazzo-autista che ha una relazione con la giovane deturpata protagonista la competizione femminile è l'ultima zampata dell'esperta attrice che distrutta dall'ambizione ha bisogno di azioni ciniche e viene immortalata mentre scende dall'auto, dopo il coito ottenuto, col boa di struzzo in mano e si asciuga la coscia e fa il paio con la scena della defecazione roboante della stessa, mentre dialoga con la sua assistente.
Inoltre con la anziana assistente peggio di due vipere gioiscono del tremendo destino di una collega che lascerà loro la parte desiderata in un trionfale cannibalismo assatanato di permanere famosi! Cronenberg ci rappresenta cosi come si viene ridotti dal tritacarne hollywoodiano, un vero squallore umano anzi disumano in quanto di umano c'è veramente poco ed è sicuramente per queste straordinarie e difficili interpretazioni che la Moore si guadagna la palma a Cannes per la miglior interpretazione femminile;
3-I disturbati-allucinati
Il "Dio è morto" Nietschiano è molto presente nel comportamento del padre e la madre dei due giovani protagonisti che non hanno nel passato e non vogliono fare nulla nel presente per la loro figliola gravemente disturbata forse distrutta dal loro segreto rapporto incestuoso. Quando si arriva a questi comportamenti non esiste più etica e morale tutto è finito e con un pó di lucidità l'unica salvezza è la morte sottesa nella scena finale.
L'uomo per Cronenberg-Nietsche non ce la puó fare!
Film di grande contemporaneità, formalmente da non perdere per perfezione della fotografia, delle interpretazioni e delle ben descritte allucinazioni.
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angela
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lunedì 2 giugno 2014
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mi è piaciuto
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Anch'io ho esagerato con le stelline, per compensare..
Il film mi è piaciuto. Ha una buona storia originale, personalità definite, un ottimo ritmo.
I personaggi sono universali. A Hollywood i caratteri sono esasperati ma conosco anch'io persone per le quali il riscontro sugli altri è tutto (sic)
Qualche piccola incongruenza l'ho vista anch'io..
Eh si, il Niola il film non l'ha visto!!! (o dormiva)
Lo consiglio.
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kaji_surfing_records
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giovedì 29 maggio 2014
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atmosfera impagabile...
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Premetto che non sono un grandissimo conoscitore di cronemberg però il film pur avendo qualche momento di stanca e non sia del tutto soddisfacente dal punto di vista narrativo e dello sviluppo dei personaggi riesce ad affascinare grazie all'atmosfera psicotica e inquietante che si respira durante tutta la vicenda grazie all'ottima regia e a un cast più che azzeccato.
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flyanto
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giovedì 29 maggio 2014
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quanta nevrosi, per non dire pazzia, esiste ad hoo
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Film in cui si narra di svariati personaggi, per lo più abitanti ad Hollywood e strettamente legati al mondo dello spettacolo, le cui vicende si intrecciano ponendo a contatto gli uni con gli altri. Vi è un'attrice (Julianne Moore), ormai un poco ageé, figlia a sua volta di una stella del cinema passato ed ormai deceduta, che è altamente depressa e che tenta in ogni modo di essere scritturata per un certo ruolo in un film, vi è una coppia di coniugi di cui lui è un importante psicologo e lei, in pratica la manager del figlio adolescente, ormai stella del cinema dei giovani e con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, una strana ragazza deturpata nel volto ed in tutto il corpo (Mia Wasikowska) a causa di un grosso incendio che viene assunta come assistente personale dall'attrice depressa ed un giovane autista di limousine al servizio degli attori e con aspirazioni ovviamente altamente artistiche, ecc.
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Film in cui si narra di svariati personaggi, per lo più abitanti ad Hollywood e strettamente legati al mondo dello spettacolo, le cui vicende si intrecciano ponendo a contatto gli uni con gli altri. Vi è un'attrice (Julianne Moore), ormai un poco ageé, figlia a sua volta di una stella del cinema passato ed ormai deceduta, che è altamente depressa e che tenta in ogni modo di essere scritturata per un certo ruolo in un film, vi è una coppia di coniugi di cui lui è un importante psicologo e lei, in pratica la manager del figlio adolescente, ormai stella del cinema dei giovani e con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, una strana ragazza deturpata nel volto ed in tutto il corpo (Mia Wasikowska) a causa di un grosso incendio che viene assunta come assistente personale dall'attrice depressa ed un giovane autista di limousine al servizio degli attori e con aspirazioni ovviamente altamente artistiche, ecc...
Quest'ultima pellicola di David Cronenberg, ancora una volta, presenta una storia complicata e fortemente ambigua, dove le reazioni di qualche mente disturbata provoca enormi danni con conseguenze ancor peggiori, e che mette in relazione diversi personaggi tra loro che nel corso della vicenda riveleranno gli svariati legami o meno che li unisce gli uni agli altri. In quest'opera il regista, doppiando un pò Robert Altman ne "I Protagonisti", presenta il mondo del cinema americano di Hollywood e lo star system intorno a cui ruotano i vari personaggi ed analizza questo mondo "a parte" mostrando in maniera esplicita le sue dure regole dettate principalmente dai budget finanziari e dagli indici di ascolto, le nevrosi e le manie di cui sono affetti i vari personaggi dello spettacolo, peraltro dalle alterne fortune, le ancora piccole "stars"che altro non sono che bambini od adolescenti cresciuti troppo in fretta, e moltissime altre assurdità che, conosciute più a fondo, non fanno certamente nascere nello spettatore il desiderio di appartenere a questo genere di mondo. Ma la storia e le situazioni che Cronenberg racconta sicuramente sono portate all'estremo e, per quanto tutto ciò possa realmente accadere nella vita quotidiana, ovviamente risultano, appunto degli eccessi che però al regista servono al fine di enfatizzare le tortuosità e le assurdità su cui talvolta si regola la vita degli esseri umani. Ed aggiungiamo che a Cronenberg, come sempre, piace stupire grandemente lo spettatore....
La pellicola in sè si rivela interessante ed avvincente man mano che la storia si dipana e sicuramente incuriosisce chi vi assiste per ciò che riguarda la genesi dei vari eventi, sebbene siano alcune volte facilmente deducibili da una certa logica, e pertanto il film sicuramente è indirizzato verso un sicuro successo.
Tutti gli attori, infine, risultano ampiamente rispondenti ai propri ruoli ma colei che senza alcun dubbio spicca su tutti è Julianne Moore che dona un ritratto di donna da sempre a contatto col successo, ormai però un pò in declino, non più giovane ed altamente nevrotica. e che le è giustamente valso il premio come migliore attrice al Festival del Cinema di Cannes.
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johnford
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martedì 27 maggio 2014
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un cronenberg poco, ma veramente poco ispirato
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FILM DRAMMATICO, COME UNA TRAGEDIA CLASSICA GRECA, TANTO CHE LA SCENEGGIATURA POTREBBE BENISSIMO ESSERE DA UNO SCRITTO DI ESCHILO; THRILLER PSICOLOGICO, HORROR INTROSPETTIVO. UNA REGIA CHE SI TRASCINA STANCAMENTE, ATTORI POCO ISPIRATI (DAVVERO NESSUNA ATTRICE A CANNES MERITAVA PIU' DI JULIANNE MOORE?) E COME PERSONAGGI UN GRUPPO DI ALIENI DA UN'ALTRA GALASSIA, ALIENATI E MAL INSERITI IN UN CONTESTO ECONOMICOSOCIALE TROPPO ELEVATO PER LA TEMATICA DEL FILM. MEGLIO SAREBBE STATA L'AMBIENTAZIONE NELLA PICCOLA CITTADINA DEL SUD DE "IL BUIO OLTRE LA SIEPE" DOVE TUTTA LA CONGERIE DI EVENTI "CONTRO NATURA" SAREBBE STATA PIU' CREDIBILE. VIVAMENTE SCONSIGLIATO AI FANS DELLA "FAMIGLIA DEL MULINO BIANCO" E A TUTTE LE PERSONE CHE STANNO ATTRAVERSANDO UN PERIODO DI ABBASSAMENTO DEL TONO DELL'UMORE.
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FILM DRAMMATICO, COME UNA TRAGEDIA CLASSICA GRECA, TANTO CHE LA SCENEGGIATURA POTREBBE BENISSIMO ESSERE DA UNO SCRITTO DI ESCHILO; THRILLER PSICOLOGICO, HORROR INTROSPETTIVO. UNA REGIA CHE SI TRASCINA STANCAMENTE, ATTORI POCO ISPIRATI (DAVVERO NESSUNA ATTRICE A CANNES MERITAVA PIU' DI JULIANNE MOORE?) E COME PERSONAGGI UN GRUPPO DI ALIENI DA UN'ALTRA GALASSIA, ALIENATI E MAL INSERITI IN UN CONTESTO ECONOMICOSOCIALE TROPPO ELEVATO PER LA TEMATICA DEL FILM. MEGLIO SAREBBE STATA L'AMBIENTAZIONE NELLA PICCOLA CITTADINA DEL SUD DE "IL BUIO OLTRE LA SIEPE" DOVE TUTTA LA CONGERIE DI EVENTI "CONTRO NATURA" SAREBBE STATA PIU' CREDIBILE. VIVAMENTE SCONSIGLIATO AI FANS DELLA "FAMIGLIA DEL MULINO BIANCO" E A TUTTE LE PERSONE CHE STANNO ATTRAVERSANDO UN PERIODO DI ABBASSAMENTO DEL TONO DELL'UMORE. ARRIDATECE VIDEODROME!!!!!!
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filobus
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lunedì 26 maggio 2014
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delirio e paura a hollywood
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Quel che colpisce non è solo la percezione della realtà distorta che colpisce ciascun personaggio a livello individuale, ma il fatto che colpisca completamente tutto l'ambiente. Un violenza e un delirio assoluto, senza speranza, che mi ricordano nientepopodimenochė Philip Dick.
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pressa catozzo
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lunedì 26 maggio 2014
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buco nell'ozono o buco nero?
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Di registi visionari ne è pieno il firmamento dei cineasti. Bergman , fellini, Kubrick , peter Grennaway e tanti altri. Cronemberg non è voluto essere da meno. Hollywood cosa è la casa di satana quando non produce colossal ? . Mi è sembrata la pastoia di carrye , l'esorcista e shining. Se non fosse per alcune scene osè il sonno è garantito.
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neldot
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lunedì 26 maggio 2014
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un cronenberg senza più vena creativa
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Film banalissimo, lento ed incapace di emozionare e coinvolgere, e questo nonostante vi siano alcune sequenze sorprendenti, di una violenza inaudita e quasi onirica, e nonostante il lodevole, sebbene goffamente realizzato, intento di costruire una storia basata quasi solo sulle ingannevoli percezioni della mente.
Non c'è una trama che avvinca, non c'è un messaggio che non sia stereotipato e già visto, non c'è alcun serio tentativo di rendere i personaggi originali e vivi, non c'è ritmo, neanche nel finale, che scorre addosso tedioso come pioggia sporca. Anche se lo si vedesse come un mero esercizio di stile, sarebbe un esercizio di stile mediocre, vuoto e freddamente formale. E francamente pagare il prezzo pieno del biglietto per vedere l'esercizio di stile di un regista che ha esaurito la vena creativa mi sembra quasi una truffa.
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Film banalissimo, lento ed incapace di emozionare e coinvolgere, e questo nonostante vi siano alcune sequenze sorprendenti, di una violenza inaudita e quasi onirica, e nonostante il lodevole, sebbene goffamente realizzato, intento di costruire una storia basata quasi solo sulle ingannevoli percezioni della mente.
Non c'è una trama che avvinca, non c'è un messaggio che non sia stereotipato e già visto, non c'è alcun serio tentativo di rendere i personaggi originali e vivi, non c'è ritmo, neanche nel finale, che scorre addosso tedioso come pioggia sporca. Anche se lo si vedesse come un mero esercizio di stile, sarebbe un esercizio di stile mediocre, vuoto e freddamente formale. E francamente pagare il prezzo pieno del biglietto per vedere l'esercizio di stile di un regista che ha esaurito la vena creativa mi sembra quasi una truffa.
L'unico messaggio che arriva è quanto siano emotivamente carenti, mentalmente e sessualmente tarati (con tanto di banalissima scusante genetica) ed ignoranti di igiene personale gli americani, almeno in quel di Hollywood. Sconfortante...
Concludendo, io ne sconsiglio la visione, a meno che non siate fans del regista disposti ad accettare un prodotto meno che mediocre, come quelli che probabilmente criticheranno questa mia recensione.
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