pipoto
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giovedì 4 giugno 2015
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americanata insipida
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Un Brad Pitt spento e privo di mordente è il biglietto da visita di questa slavata pellicola destinata a finire presto nel dimenticatoio. Un film orribile, con pretese di raccontare fatti realmente accaduti scimmiottando la narrativa de " Salvate il soldato Ryan ( che al confronto pare una pietra miliare del cinema ),, ma che in realtà per la quantità e qualità delle incongruenze dovrebbe più facilmente essere confrontato con " Indipendence day " o " Bastardi senza gloria ". che ognuno per motivi diversi gli sono colossalmente superiori.
Un film che seguendo la peggior tradizione di alcuna filmografia americana viene raccontata unicamente con gli occhi del vincitore ma ciò che è peggio dipinge i gruppi d'elite tedeschi come dei totali imbecilli privi di una qualsiasi infarinata di tecniche militari.
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Un Brad Pitt spento e privo di mordente è il biglietto da visita di questa slavata pellicola destinata a finire presto nel dimenticatoio. Un film orribile, con pretese di raccontare fatti realmente accaduti scimmiottando la narrativa de " Salvate il soldato Ryan ( che al confronto pare una pietra miliare del cinema ),, ma che in realtà per la quantità e qualità delle incongruenze dovrebbe più facilmente essere confrontato con " Indipendence day " o " Bastardi senza gloria ". che ognuno per motivi diversi gli sono colossalmente superiori.
Un film che seguendo la peggior tradizione di alcuna filmografia americana viene raccontata unicamente con gli occhi del vincitore ma ciò che è peggio dipinge i gruppi d'elite tedeschi come dei totali imbecilli privi di una qualsiasi infarinata di tecniche militari.
Dai documenti americani risulta chiaramente che in campo aperto servivano 6 Sherman per sperare ( manovrando in maniera perfetta ) di poter fermare un Tiger ( con la statistica possibilità di perderne 5), La superiorità tecnica del cannone da 88mm del carro tedesco, permetteva a questi di preferire la lunga distanza a cui un tiger demoliva gli sherman senza alcuna possibilità di replica.
Per questo ed altri motivi le scene di combattimento in cui 4 Sherman hanno la meglio su un Tiger che li coglie di sorpresa e che (tornando al concetto di far passare i Tedeschi per dementi ) accorcia la distanza anzichè aumentarla. sono risibili al limite della barzelletta.
Impagabile anche la scena in cui un cecchino tedesco, avendo la possibilità di eliminare Brad Pitt capocarro e in quel momento anche caposquadra, sceglie invece di eliminare un cittadino tedesco reo di indicare in maniera vaga e inutile le postazioni dei soldati, riuscendo così in un colpo solo a svelare la propria posizione e perdere qualunque bersaglio utile ( rindondante concetto dei tedeschi dementi )
Dulcis in fundo, qui arriviamo addiritura a una scena in grado di sfidare ad armi pari " Tropic Thunder ", una compagnia d'elite di tedeschi in possesso di una quantità indecente di Panzerfaust (terribile arma anticarro). decide di cadere in maniera inspiegabile e in contrasto con ogni più banale regola di ingaggio nella pseudo imboscata dell'equiaggio del "fury" immobile e con possibilità di manovra torretta unicamente in modalità manuale.
Ovviamente gli americani riescono a sterminare la compagnia di tedeschi, che forse per fair play ( avendo il vantaggio di giocare in casa ) si guardano bere dall'usare i panzerfaust che amano tenere in spalla come simatici gadget del perfetto soldato demente.
Si guardano bene inoltre dallo scansarsi dalle traiettorie di sparo e per solidarietà con l'eroismo americano si lasciano uccidere come polli.
Persino in patiti di film di guerra e di carri armati rimarranno delusi da questo film senza nulla da dire e senza alcun pregio; parafrasando una pubblicità presente nel trailer,, senza dubbio il peggior film di guerra degli ultimi 30 anni.
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[+] giudizio troppo affrettato e da veterano
(di mike_willbe)
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peterc
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giovedì 1 gennaio 2015
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buon inizio ma degenera in un ''americanata''
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L' inzio del film è avvincente, schietto e diretto, fa sperare di essere davanti ad un film verosimile, non alla solita pellicola fatta per esaltare l' americano medio. Fino a tre quarti del film difatti è così, i protagonisti vengono fatti apparire come rissosi ed inutilmente violenti, sia fisicamente che psicologicamente. La delusione arriva con un irrealistico finale, poco giustificato, esagerato e che vuole far esaltare lo spettatore medio senza portare nulla di nuovo sullo schermo.
L' idea è molto buona, vincente e con un cast che funziona, ma non convincono le scene di denigrazione della guerra ed ancora meno quelle che vorrebbero esprimere la follia e l' irascibilità generata dal confilitto.
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L' inzio del film è avvincente, schietto e diretto, fa sperare di essere davanti ad un film verosimile, non alla solita pellicola fatta per esaltare l' americano medio. Fino a tre quarti del film difatti è così, i protagonisti vengono fatti apparire come rissosi ed inutilmente violenti, sia fisicamente che psicologicamente. La delusione arriva con un irrealistico finale, poco giustificato, esagerato e che vuole far esaltare lo spettatore medio senza portare nulla di nuovo sullo schermo.
L' idea è molto buona, vincente e con un cast che funziona, ma non convincono le scene di denigrazione della guerra ed ancora meno quelle che vorrebbero esprimere la follia e l' irascibilità generata dal confilitto.
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linus7
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mercoledì 3 giugno 2015
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presentarlo come miglior film di guerra è troppo
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Siamo durante la seconda guerra mondiale, gli americani avanzano in Germania ma sono in netta difficoltà, le truppe tedesche hanno a disposizione degli armamenti e dei carri armati migliori, più moderni e forti. Il film racconta la storia dell'equipaggamento di un carro armato Americano (Fury) composto da 4 soldati uniti e affiatati ai quali viene aggiunta la presenza di un ragazzino che con la guerra è in forte disagio. La crudeltà della guerra, vivere in prima persona certe esperienze, cambieranno sensibilmente il ragazzo che, nonostante tutto, nei momenti di difficoltà non farà mancare il suo supporto e non nasconde la sua sensibilità, il coraggio, le paure.
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Siamo durante la seconda guerra mondiale, gli americani avanzano in Germania ma sono in netta difficoltà, le truppe tedesche hanno a disposizione degli armamenti e dei carri armati migliori, più moderni e forti. Il film racconta la storia dell'equipaggamento di un carro armato Americano (Fury) composto da 4 soldati uniti e affiatati ai quali viene aggiunta la presenza di un ragazzino che con la guerra è in forte disagio. La crudeltà della guerra, vivere in prima persona certe esperienze, cambieranno sensibilmente il ragazzo che, nonostante tutto, nei momenti di difficoltà non farà mancare il suo supporto e non nasconde la sua sensibilità, il coraggio, le paure...
Presentarlo come il miglior film di guerra degli ultimi 30anni è davvero troppo. Un film discreto,si lascia tranquillamente vedere nonostante duri circa 2 ore. Buona regia, buon cast. Troppo poco veritiero in alcune parti, le SS in ogni libro di storia sono descritte come una forza efficace e soprattutto LETALE.....
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marcomponti
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giovedì 18 giugno 2015
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buon film bellico che perde credibilità nel finale
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Seconda Guerra Mondiale. Gli americani avanzano inesorabili all’interno della Germania nazista, incontrando tuttavia una forte resistenza da parte dei tedeschi. Il sergente carrista Don Collier (Pitt) e l’equipaggio del suo carro (nome di battaglia “Fury”), con il quale ha combattuto per 3 anni in giro per il mondo, dall’Africa alla Normandia, perde in combattimento il copilota/mitragliere. Come sostituto il comando gli invia il giovane Norman, un dattilografo, reclutato otto settimane prima, che non ha mai visto il fronte né ucciso un uomo, per il quale arriva il momento del battesimo del fuoco. Seppur riluttante a prendere parte alla guerra, il ragazzo si farà coinvolgere rapidamente, sotto la rude, ma paterna guida di Don, fino all’ultima eroica missione.
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Seconda Guerra Mondiale. Gli americani avanzano inesorabili all’interno della Germania nazista, incontrando tuttavia una forte resistenza da parte dei tedeschi. Il sergente carrista Don Collier (Pitt) e l’equipaggio del suo carro (nome di battaglia “Fury”), con il quale ha combattuto per 3 anni in giro per il mondo, dall’Africa alla Normandia, perde in combattimento il copilota/mitragliere. Come sostituto il comando gli invia il giovane Norman, un dattilografo, reclutato otto settimane prima, che non ha mai visto il fronte né ucciso un uomo, per il quale arriva il momento del battesimo del fuoco. Seppur riluttante a prendere parte alla guerra, il ragazzo si farà coinvolgere rapidamente, sotto la rude, ma paterna guida di Don, fino all’ultima eroica missione.
Il film parte bene, con un ritmo incalzante, incentrato sulla figura dei carristi, soldati spesso dimenticati nei film del genere, ma non per questo meno valorosi (un carrista sopravviveva in media 6 settimane durante il conflitto e spesso moriva bruciato vivo dentro il proprio carro) e martella fin dalle prime scene sulle metafore carro/casa e equipaggio/famiglia, dove si litiga, si scherza, ci conforta, ci si protegge. La narrazione segue il percorso di crescita di Norman, inizialmente contrario a prendere parte al conflitto, poi costretto e spronato dagli eventi a “diventare uomo” e ad iniziare a uccidere i nazisti senza pietà. Il mutamento di Norman è repentino, asettico, come a sottolineare quanto la guerra sia in grado di cambiare l’uomo rapidamente. In questo contesto spicca la figura di Don “Wardaddy” Collier, il sergente interpretato da Brad Pitt, duro, gagliardo e gloriosamente bastardo (ma meno riuscito del tenente Aldo Raine del film di Tarantino), che con un atteggiamento duro ma protettivo lo inizierà alla guerra, all’amore, alla fratellanza, all’eroismo.
Dan Ayer si avventura per la prima volta sul terreno dei film di guerra e produce, dirige e sceneggia questo buon lungometraggio, attingendo a mani basse da Spielberg e dai film del genere, ma, nonostante alcune scene memorabili (su tutte la scena nella casa delle due tedesche, ma anche quella della battaglia contro il Tiger tedesco, con i carri che si affrontano come cavalieri medievali con cannoni al posto delle lance) pecca sulla sceneggiatura, dopo gli ottimi risultati di Training Day End of Watch.
Infatti, pur scimmiottando il finale di Salvate il Soldato Ryan (la difesa della posizione a qualunque costo, la scarsità di munizioni, il sacrificio estremo) il regista non riesce a darle quell’intensità ed espressività del film di Spielberg, trasformandola in una lunga e spettacolare battaglia, dove gli eroi riescono fino all’ultimo, non si sa bene come, a tenere sotto scacco e a decimare un intero battaglione di SS, che seppur equipaggiato con armi anticarro non riesce ad aver la meglio di un carro danneggiato e impossibilitato a muoversi; il tutto condito da scene al limite del fantascientifico, (la ricerca delle munizioni fuori dal carro o l’esplosione delle granate dentro il carro che lasciano miracolosamente integri i corpi dei soldati) cosa che i puristi del genere non tollereranno. Ma anche per i più inclini a queste “americanate” risulterà indigesta l’inverosimiglianza e l’autoesaltazione del finale, che fa perdere credibilità e quindi la drammaticità alla pellicola, macchiando nel finale un buon film di guerra.
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barone di firenze
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lunedì 15 giugno 2015
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americanata
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Si diveva cosi quando da ragazzi andavamo a vedere i film war, con cataste di morti e il finale dei marinai sulla plancia di un sommergibile al suono dell'inno americano. Furuios è abbastanza simile e accostarlo a: "Salvate il soldato Rayan" mi sembra blasfemo. Il film cinematograficamente è ben fatto ma la storia langue, in una Germania ormai al collasso i nostri eroi si trovano ad affrontare prima una truppa baby, con soldati bambini e bambine (non mi risulta che fossero arruolate anche femmine ma posso sbagliarmi) poi un intero battaglione di SS ben equipaggiati e con un carro con un cingolo kaput riescono prima di cedere, a farne fuori almeno la metà.
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Si diveva cosi quando da ragazzi andavamo a vedere i film war, con cataste di morti e il finale dei marinai sulla plancia di un sommergibile al suono dell'inno americano. Furuios è abbastanza simile e accostarlo a: "Salvate il soldato Rayan" mi sembra blasfemo. Il film cinematograficamente è ben fatto ma la storia langue, in una Germania ormai al collasso i nostri eroi si trovano ad affrontare prima una truppa baby, con soldati bambini e bambine (non mi risulta che fossero arruolate anche femmine ma posso sbagliarmi) poi un intero battaglione di SS ben equipaggiati e con un carro con un cingolo kaput riescono prima di cedere, a farne fuori almeno la metà. Infine un giovane SS che grazia l'ultimo protagonista, è cosa molto improbabile in quel contesto. Insomma una guerra epica eroica da ambo le parti con uomini che si immolano alla causa, fa molto romanzo d'amore, come il coup de foudre che scatta fra Norman e la bella tedeschina. L'unica cosa positiva è che l'e immagini ci mostrano lorrore della guerra, la sua stupidità, uomini che uccidono altri uomini per una fede politica dettata da un pazzo, anche se un questo caso gli U.S.A. erano dalla prte dei buoni.
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no_data
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sabato 6 giugno 2015
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accozzaglia di frasi che vorrebbero essere epiche
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Manca john waine ma brad pitt lo sostituisce bene. Super valutato film dove le parti migliori e potenti sono le scene di guerra. Poi film pieno di luoghi comuni del genere, contraddittoriamente militarista, con il vigliacco che diventa eroe, con l'eroe che si immola, senza sapere bene il perché, con i tedeschi tutti cattivi tranne qualcuno raro, con ragazze belle e innamorate e gli occhi azzurri che muoiono, con disprezzo della vita improbabile in una prospettiva occidentale, a meno che non si ammetta, tra citazioni bibliche varie, con peccatori che alla fine si scoprono biblisti, che anche gli americani a modo loro non sono dei fondamentalisti islamici. Cui piace pensare, come Bonvi ironicamente metteva in bocca ai tedeschi nelle sue vignette, "che bello morire in un campo di grano con il sole che ti bacia sulla fronte".
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Manca john waine ma brad pitt lo sostituisce bene. Super valutato film dove le parti migliori e potenti sono le scene di guerra. Poi film pieno di luoghi comuni del genere, contraddittoriamente militarista, con il vigliacco che diventa eroe, con l'eroe che si immola, senza sapere bene il perché, con i tedeschi tutti cattivi tranne qualcuno raro, con ragazze belle e innamorate e gli occhi azzurri che muoiono, con disprezzo della vita improbabile in una prospettiva occidentale, a meno che non si ammetta, tra citazioni bibliche varie, con peccatori che alla fine si scoprono biblisti, che anche gli americani a modo loro non sono dei fondamentalisti islamici. Cui piace pensare, come Bonvi ironicamente metteva in bocca ai tedeschi nelle sue vignette, "che bello morire in un campo di grano con il sole che ti bacia sulla fronte". Qui di ironia però non c'è. Fare il carrista è il più bel mestiere del mondo. E poichè mi domando spesso "ma perchè qs film in questo tempo? È la risposta ne è una chiave di interpretazione, Anche qui mi domando preoccupato il perchè di questo film in questo tempo?
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sirgient
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lunedì 15 giugno 2015
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scatola di latta...
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Vincere contro i Tiger o i Tiger II tedeschi che montavano motori porche e cannoni da 88mm con una corazza spessa il doppio degli sherman.. beh c'è voluto tanto coraggio e parecchia incoscienza !!!
Il film sporco come una pozzanghera, le facce dei protagonisti sporche più del film!!! Si sente la puzza di gasolio e l'umido delle giornate dell'autunno che portano con se la pioggia, pronta a lavare via le anime dei peccatori.
E' sporca la guerra, zozza come una pozzanghera appena calpestata, il fango spostato serve solo a coprire i corpi inutili dei caduti...intralcio al passaggio delle colonne di uomini e mezzi che avanzano di città in città, tra i traditori impiccati e le donne che si concedono per un pezzo di pane o di cioccolato americano.
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Vincere contro i Tiger o i Tiger II tedeschi che montavano motori porche e cannoni da 88mm con una corazza spessa il doppio degli sherman.. beh c'è voluto tanto coraggio e parecchia incoscienza !!!
Il film sporco come una pozzanghera, le facce dei protagonisti sporche più del film!!! Si sente la puzza di gasolio e l'umido delle giornate dell'autunno che portano con se la pioggia, pronta a lavare via le anime dei peccatori.
E' sporca la guerra, zozza come una pozzanghera appena calpestata, il fango spostato serve solo a coprire i corpi inutili dei caduti...intralcio al passaggio delle colonne di uomini e mezzi che avanzano di città in città, tra i traditori impiccati e le donne che si concedono per un pezzo di pane o di cioccolato americano.
E' dura la vita del soldato di fanteria e doppiamente dura quella del carrista, racchiuso in una trappola di metallo cotta dal sole e graffiata dai colpi, mentre nuvole di bombardieri araro le città !!!
Epico,glorioso, degno di qualsiasi film americano che alla fine osanna il sacrificio e gli eori.. ma la guerra era anche questo... sacrifico, sarificio per gli amici al proprio fianco, sacrificio per l'amor di patria, sacrificio al proprio ego smisurato che come per un cane portatore di rabbia non conosce ostacolo e non conosce paura, deve solo mordere.
La guerra snatura gli uomini ma cosa ne possiamo sapere noi che critichiamo i film e non la guerra che per fortuna nostra e grazie al sacrificio di molti non abbiamo mai vissuto..allora godiamoci le gesta di questi intrepidi, ricordandoci che i film ricamano sulle storie e le trasformano in epiche imprese,ma senza dimenticarci mai che in un tempo non molto lontano c'è chi per propria virtù o per smisurato senso del dovere ha sacrificato tutto ciò che aveva di più imprtante al mondo, la propria vita, per togliere la vita ad altri uomini e regalarci ciò che ogni uomo avrebbe di diritto per nascita... la liberta'..
...e allora che furia sia e colga le genti e venga ad abbattere gli iniqui ed i malvagi a frondare con la verga i popoli corrotti dalla malvagità per liberarli dal giogo dell'oppressione e doni a me la gloria,...questo è davvero il lavoro più bello che c'è? !!!
Non perdetevelo... è un ottimo film !!!
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silvano bersani
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domenica 14 giugno 2015
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ps
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Tanto per non frainterci: "ps" non sta per "post scriptum", ma come acutamente i più giovani avranno già intuito sta per "play station".
Fine della recensione.
In realtà provo un certo disagio a scrivere di questo film e se lo faccio è solo per soddisfare la mia sconfinata vanità di vedere la recensione immortalata nella hall of fame di mymovies, giusto contrappasso per il piccolo investimento monetario sopportato per l'acquisto del biglietto.
Quindi per favore non parlatemi del Soldato Ryan o di altri illustri predecessori.
Non a caso la distribuzione italiana fa uscire ad inizio estate una produzione del 2014.
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Tanto per non frainterci: "ps" non sta per "post scriptum", ma come acutamente i più giovani avranno già intuito sta per "play station".
Fine della recensione.
In realtà provo un certo disagio a scrivere di questo film e se lo faccio è solo per soddisfare la mia sconfinata vanità di vedere la recensione immortalata nella hall of fame di mymovies, giusto contrappasso per il piccolo investimento monetario sopportato per l'acquisto del biglietto.
Quindi per favore non parlatemi del Soldato Ryan o di altri illustri predecessori.
Non a caso la distribuzione italiana fa uscire ad inizio estate una produzione del 2014. Che c'è? Troppo arduo il confronto con il film del vecchio Clint Eastwood?
Perchè credo che l'equivoco di fondo sta proprio nel fatto che questo non è un "film di genere". Il film di genere si cala dentro la materia che le è propria, consustanziale e la drammaturgia è confinata, delimitata, ben riconoscibile. I maestri del film di genere (per favore scusatemi non vorrei nominarli) sono tali perchè ne sanno manipolare con intelligenza gli elementi costitutivi.
Qui no. Perchè se a mente fredda ci chiedessimo di cosa parla questo film, forse rimarremmo un po' indecisi e probabilmente dovremmo concludere che la narrazione verte sulla iniziazione del soldato Norman, catapultato dalla normalità di giovane nerd a "macchina" per uccidere. Ma è fin troppo evidente che il film fallisce clamorosamente il bersaglio. Perchè se lo prosciughiamo dal suo contorno di esplosioni_mortammazzati_spari_giustiziasommaria, della narrazione rimane ben poco. Inutilmente abbiamo scrutato ed indagato lo sguardo angosciato del giovane protagonista: il travaglio della metamorfosi ci è stata vigliaccamente sottratta da una sceneggiatura schizofrenica e da una regia troppo autoreferenziale. Con un intercalare narrativo scelto, spero, col criterio del facciamo_un_po'_come_viene, perchè se quella totale casualità di successione di eventi fosse voluta allora dovremmo arrabbiarci molto di più. Ma come? Il nostro piccolo eroe ci ha appena detto che è un dattilografo, ha appena vomitato l'anima mentre gli fanno pulire lo Sherman da quello che avanza del corpo del suo predecessore, ha appena fatto morire l'equipaggio di un altro Sherman per colpa della sua ignavia, ha appena ucciso a freddo un povero padre di famiglia sorpreso con addosso il cappotto di un soldato americano, e, dopo aver collezionato in mezza giornata questa piccola galleria degli orrori che fa? Non ci crederete: intreccia una piccola relazione erotico_romantica con una giovane hitlerjugend frau. Che ci sta dicendo il nostro regista? Che la guerra è così orribile che i due ragazzi non hanno nemmeno il tempo di scambiarsi il numero di cellulare o darsi l'amicizia su facebook che l'incalzare "feroce della storia" spazza via la loro tenera storia? Per cortesia ...
Che poi alla fine qualcosa da salvare del film ci sarebbe anche. Bravi e credibili gli interpreti, anche se relegati al ruolo di caratteristi da una sceneggiatura demenziale. Bravino il signor Pitt, che tanto credeva in questo film da averci pure messo un po' di soldi suoi: pure nella botulinica fissità del suo volto riesce ad essere anche espressivo. Però sarebbe ora che il signor Pitt si cimentasse in personaggi che richiedono per copione qualcosa oltre la fissità botulinica di cui sopra ... così, tanto per togliere il dubbio.
P.S. (post scriptum) la ricostruzione filologica degli armamenti in uso è accurata e fedele; quasi quanto in Call of Duty.
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aristoteles
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martedì 4 agosto 2015
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modalita' carroarmato
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Non e' orribile ma non e' neanche un capolavoro.
Un film sufficiente sulla crudelta' della guerra ,sul coraggio e sulle tante vite spezzate di giovani uomini.
Apprezzabile l'idea della visuale carrarmato e complessivamente la grafica e' un punto di forza del film.
Il soldato e' un operaio che deve compiere un lavoro,il piu' bello che ci sia,secondo il pensiero degli stessi.
OVVIAMENTE il soldato americano ha sempre qualche valore in piu' degli altri,comunque rispetto ai nazisti e a tutto quello che hanno combinato anche un ladro di galline potrebbe innalzarsi a difensore della virtu'.
Il film non e' particolarmente emozionante ma comunque risulta sufficientemente piacevole,anche se lontano da capolavori del genere come Full Metal Jacket.
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Non e' orribile ma non e' neanche un capolavoro.
Un film sufficiente sulla crudelta' della guerra ,sul coraggio e sulle tante vite spezzate di giovani uomini.
Apprezzabile l'idea della visuale carrarmato e complessivamente la grafica e' un punto di forza del film.
Il soldato e' un operaio che deve compiere un lavoro,il piu' bello che ci sia,secondo il pensiero degli stessi.
OVVIAMENTE il soldato americano ha sempre qualche valore in piu' degli altri,comunque rispetto ai nazisti e a tutto quello che hanno combinato anche un ladro di galline potrebbe innalzarsi a difensore della virtu'.
Il film non e' particolarmente emozionante ma comunque risulta sufficientemente piacevole,anche se lontano da capolavori del genere come Full Metal Jacket.
Apprezzabili le interpretazioni di LaBeouf e Pitt.
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samanta
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mercoledì 29 novembre 2017
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pietà l'è morta
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Ho visto in DVD il film uscito nel 2014, con la regia e la sceneggiatura di David Ayer che come regista non ha un rilevante curriculum (I giorni dell'odio, Suicide Squad tra gli altri), il film pur avendo avuto in America un buon successo di critica. commercialmente non ha sfondato pur avendo avuto discreti incassi per 211 milioni di $ (85 in USA), però con un budget di spesa di 68 milioni di $.
La trama: è un film di guerra ambientato verso la fine della II guerra mondiale quando nell'aprile del 1945 le armate alleate americane e inglesi hanno cominciato ad invadere il territorio tedesco e il regime nazista è agli sgoccioli. I protagonisti sono un gruppo di carristi comandati dal sergente Don Colllier (Brad Pitt) che a bordo del suo carro Sherman e i suoi sottoposti (4 carristi) affronta i le ultime resistenze tedesche, dopo varie vicende viene incaricato con altri tre carri armati di raggiungere e difendere una posizione, ma distrutti gli altri tre carri armati rimane solo quello del sergente Don Collier che viene attaccato da un battaglione di SS, dopo una strenua resistenza per difendere la posizione conquistata moriranno tutti, salvo la recluta più giovane Norman Ellison (Logan Lerman) che all'inizio del film era stato costretto dal sergente per dimostrare che bisogna essere senza pietà in guerra, ad uccidere un soldato tedesco che si era arreso ed era disarmato e che viene invece risparmiato da un soldato tedesco che finge di non scorgerlo nel relitto del carro.
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Ho visto in DVD il film uscito nel 2014, con la regia e la sceneggiatura di David Ayer che come regista non ha un rilevante curriculum (I giorni dell'odio, Suicide Squad tra gli altri), il film pur avendo avuto in America un buon successo di critica. commercialmente non ha sfondato pur avendo avuto discreti incassi per 211 milioni di $ (85 in USA), però con un budget di spesa di 68 milioni di $.
La trama: è un film di guerra ambientato verso la fine della II guerra mondiale quando nell'aprile del 1945 le armate alleate americane e inglesi hanno cominciato ad invadere il territorio tedesco e il regime nazista è agli sgoccioli. I protagonisti sono un gruppo di carristi comandati dal sergente Don Colllier (Brad Pitt) che a bordo del suo carro Sherman e i suoi sottoposti (4 carristi) affronta i le ultime resistenze tedesche, dopo varie vicende viene incaricato con altri tre carri armati di raggiungere e difendere una posizione, ma distrutti gli altri tre carri armati rimane solo quello del sergente Don Collier che viene attaccato da un battaglione di SS, dopo una strenua resistenza per difendere la posizione conquistata moriranno tutti, salvo la recluta più giovane Norman Ellison (Logan Lerman) che all'inizio del film era stato costretto dal sergente per dimostrare che bisogna essere senza pietà in guerra, ad uccidere un soldato tedesco che si era arreso ed era disarmato e che viene invece risparmiato da un soldato tedesco che finge di non scorgerlo nel relitto del carro.
Direi che la parte migliore del film sono le scene di guerra molto accurate ed avvincenti con una ottima fotografia ed efficaci effetti speciali. Tra l'altro l'ultima scena si ispira ad un fatto avvenuto proprio alla fine della guerra e il protagonista era Audie Murphy (il soldato più decorato americano) che per quella impresa ricevette la Medaglia di Onore del Congresso la massima decorazione americana. Audie Murphy diventò nel dopoguerra un attore cinematografico specializzandosi oltre che in film di guerra in moltissimi film western (in prevalenza di serie B).
Quello che desta delle perplessità nel film è la presenza di una sceneggiautura ambivalente che da una parte vuole dimostrare la ferocia e la crudezza della guerra, invece dall'altra esalta proprio quella ferocia nell'atteggiamento senza pietà dei soldati americani protagonisti del film anche nei confroni dei civili, si pensi al comportamento brutale verso le donne di un villaggio, a mio parere la guerra mette in luce la parte peggiore dell'uomo ma anche la sua parte migliore e questa a mio avviso manca nel film salvo l'atto di umanità finale compiuto proprio da una SS! Di conseguenza le caratterizzazioni sono forzate sino a fare assumere ai protagonisti la figura di stereotipi già visti in numerosissimi film bellici: come manca la sensibilità e l'arte di un un regista come Clint Eastwood!
Buona l'interpretazione di Brad Pitt che caratterizza in maniera eccellente la sofferenza e l'angoscia di un soldato che cerca di sopravvivere all'inferno della guerra, sufficienti gli altri protagonisti tra i quali emerge il carrista credente soprannominato Bibbia ((Shia Labeouf).
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