L'uomo d'acciaio

"L'uomo d'acciaio" era sicuramente uno dei titoli più attesi del 2013: due personaggi come Zack Snyder (alla regia) e Christopher Nolan (come produttore) rendevano questo titolo più che mai desiderabile. Sulla carta si prospettava veramente un gran film, all'altezza della trilogia del cavaliere oscuro. Ma purtroppo questa volta a una grande aspettativa è seguita una grande delusione. 
Un cast veramente strepitoso (tra cui un Russell Crowe che dà sempre un contributo non indifferente) non è stato in grado di valorizzare un film così mitizzato: la storia è piatta, numerosi flashback interrompono spesso la narrazione, la sceneggiatura lascia piuttosto a desiderare, il ritmo non coinvolge per niente lo spettatore. L'unica nota positiva forse rimane la presenza di numerosi scontri stile anime japponese. Il finale è scontato, pochi sono gli spunti di riflessione. E ogni buon fan di Zack Snyder (me compreso), che ha visto e rivisto film del calibro di 300 e Watchmen, non può che rimanere completamente deluso e chiedersi il motivo di tanta banalità.