La mafia uccide solo d'estate |
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Un film di Pif.
Con Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona, Alex Bisconti.
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Commedia,
durata 90 min.
- Italia 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 28 novembre 2013.
MYMONETRO
La mafia uccide solo d'estate
valutazione media:
3,31
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Bravo Pif!
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| sabato 5 luglio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Quando ho saputo dell'uscita di questo film, sentivo che tutti se lo andavano a vedere e credevo fosse il classico fenomeno mediatico, che tutti andassero a vederlo perché Pif va di moda. Invece da quando l'ho guardato ho capito che merita di essere visto questo film. Ormai tutti siamo abituati ai film sulla mafia o anche serie televisive incentrate dal punto di vista di mafiosi cruenti che sparano e uccidono alla qualunque o dal punto di vista della polizia che cerca di combattere la mafia. Pif invece ci mostra la mafia da un punto di vista del tutto nuovo: sotto gli occhi di un bambino. Proprio questo punto di vista è il punto di forza del film e rende il tema della mafia ancor più toccante, profondo, crudo. Il bambino, protagonista del film, che poi diventa Pif da grande, viene istruito alla mafia come se fosse solo una favola, quasi una credenza popolare, quasi come se non esistesse. Quando il bambino parla col padre gli viene detto che esiste solo d'estate, quindi d'inverno non si deve aver paura. E' vero, in Sicilia c'è questo sentimento d'omertà, pur di proteggere i propri cari e non parlare di un problema che effettivamente esiste da tantissimi anni, si occulta la realtà, si nega l'evidenza dei fatti e ciò è ancor più raccapricciante della mafia stessa. Inutile dire che il finale mi è piaciuto tantissimo. Un messaggio che tutti dovrebbero interiorizzare: istruire le future generazioni a ciò che è la mafia, fare più campagne di sensibilizzazione invece di occultare il problema, così che possano crescere bambini dalla mente aperta. Lodevole l'aver costruito una trama, una storia d'amore sullo sfondo di un documentario che testimonia le varie stragi mafiose man mano che il bambino cresce. Bello il fatto che il collante di questa storia d'amore, ciò che alla fine l'ha fatto sbocciare è stato proprio l'interesse per combattere la mafia, quasi come a dire che anche dal letame nascono i fiori. Probabilmente l'unica pecca del film sta nella recitazione di Pif, perché giustamente non è un attore però essendosi dato il ruolo dell'imbranato, un po' sfigato, se l'è cavata. La Capotondi come sempre mi è stata molto simpatica e la trovo una delle poche giovani italiane talentuose. Detto ciò, vi invito a vedere il film se ancora non l'avete fatto!
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