unflownsky
|
giovedì 24 maggio 2018
|
terribile...
|
|
|
|
Lento, confuso, criptico sia nelle immagini che negli intenti. A me non è piaciuto proprio per nulla. Albanese è un attore di grande talento che ha scelto personaggi in modo decisamente saggio. Ma qui davvero non lo riconosco. Il cinema di D'Amelio non l'homai davvero seguito quindi non mi esprimo, ma questo davvero mi ha fatto venire un gran sonno....
|
|
[+] lascia un commento a unflownsky »
[ - ] lascia un commento a unflownsky »
|
|
d'accordo? |
|
renatoc.
|
lunedì 27 febbraio 2017
|
mala tempora currunt!!
|
|
|
|
Brutti tempi per chi non ha lavoro quelli attuali! Il protagonista però non si scoraggia ed ogni giorno va a rimpiazzare qualche assente, e così tira avanti, sempre sorridente e senza mai scoraggiarsi! Sostituisce anche il figlio, suonatore di sassofono, quando, una sera in cui doveva esibirsi viene preso da una crisi di panico, e così tutto si aggiusta! Separato dalla moglie si affeziona ad una ragazza con i suoi stessi problemi, ma che perde la fiducia in se stessa e si suicida! Una cosa mi è poco chiara: cosa sia successo nel negozio di scarpe! Va cercare il giusto numero di scarpe per il cliente ma trova tutte le scatole vuote ed allora prende la borsa e se ne va rinchiudendo il cliente nel negozio! Cos'era successo? I totolari avevano portato via tutto
[+]
Brutti tempi per chi non ha lavoro quelli attuali! Il protagonista però non si scoraggia ed ogni giorno va a rimpiazzare qualche assente, e così tira avanti, sempre sorridente e senza mai scoraggiarsi! Sostituisce anche il figlio, suonatore di sassofono, quando, una sera in cui doveva esibirsi viene preso da una crisi di panico, e così tutto si aggiusta! Separato dalla moglie si affeziona ad una ragazza con i suoi stessi problemi, ma che perde la fiducia in se stessa e si suicida! Una cosa mi è poco chiara: cosa sia successo nel negozio di scarpe! Va cercare il giusto numero di scarpe per il cliente ma trova tutte le scatole vuote ed allora prende la borsa e se ne va rinchiudendo il cliente nel negozio! Cos'era successo? I totolari avevano portato via tutto ed erano fuggiti lasciando solo le scarpe in vetrina? O non si sentiva adatto per quel lavoro? Come significato il film è buono solo che io quando assisto ad un film unicamente parlato e completamente privo di colonna sonosra di sottofondo, lo trovo pesantissimo, specilmente se la storia è triste!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a renatoc. »
[ - ] lascia un commento a renatoc. »
|
|
d'accordo? |
|
darkovic
|
lunedì 7 dicembre 2015
|
soldi pubblici buttati
|
|
|
|
Pur avendo molta stima del regista Amelio e del bravo Albanese devo proprio dire che questo film e' veramente brutto.
Una regia senza nessuna impennata,una sceneggiatura deprimente e con poco senso.,oltre che un interpretazione scarsa del pur normalmente capace Albanese,lo r
itengo comunque sempre migliore nel comico che nel drammatico,sono i tre componenti che hanno fatto si' che questo film sia stata una vera grande delusione-
Dialoghi al limite dell'irreale,una fotografia appena sufficiente e scene poco credibili fanno si ' anche che lo stato,cioe' noi,abbia buttato soldi per un film che ha un messaggio sociale scontato ,risaputo e sempliciotto
Scarso e inutile
|
|
[+] lascia un commento a darkovic »
[ - ] lascia un commento a darkovic »
|
|
d'accordo? |
|
great steven
|
giovedì 8 ottobre 2015
|
una salubre carica di ottimismo. sublime albanese.
|
|
|
|
L'INTREPIDO (IT, 2013) diretto da GIANNI AMELIO. Interpretato da ANTONIO ALBANESE, LIVIA ROSSI, GABRIELE RENDINA, ALFONSO SANTAGATA, SANDRA CECCARELLI, BEDY MORATTI
Antonio Pane è un uomo decisamente fuori dal comune. Ridotto quasi in povertà dalle circostanze di una vita inclemente, si è adattato ad un lavoro alquanto speciale: il rimpiazzo. Nel senso che le sue mansioni consistono nel sostituire un mestierante che non può svolgere il suo lavoro per le ragioni più disparate, accettando tutte le responsabilità e gli oneri del caso. Così il bravo e solerte Antonio passa dal cantiere edile alla lavanderia, dal take-away ai centri commerciali, dalle strade dove affigge manifesti alle rotaie dei tram che guida con incredibile disinvoltura, nonostante soffra effettivamente per gli scarsi introiti che il suo prepotente, insensibile e vegliardo datore di lavoro gli concede con ben poca magnanimità.
[+]
L'INTREPIDO (IT, 2013) diretto da GIANNI AMELIO. Interpretato da ANTONIO ALBANESE, LIVIA ROSSI, GABRIELE RENDINA, ALFONSO SANTAGATA, SANDRA CECCARELLI, BEDY MORATTI
Antonio Pane è un uomo decisamente fuori dal comune. Ridotto quasi in povertà dalle circostanze di una vita inclemente, si è adattato ad un lavoro alquanto speciale: il rimpiazzo. Nel senso che le sue mansioni consistono nel sostituire un mestierante che non può svolgere il suo lavoro per le ragioni più disparate, accettando tutte le responsabilità e gli oneri del caso. Così il bravo e solerte Antonio passa dal cantiere edile alla lavanderia, dal take-away ai centri commerciali, dalle strade dove affigge manifesti alle rotaie dei tram che guida con incredibile disinvoltura, nonostante soffra effettivamente per gli scarsi introiti che il suo prepotente, insensibile e vegliardo datore di lavoro gli concede con ben poca magnanimità. Antonio è anche un padre molto attento ai bisogni di un figlio, Ivo, piuttosto introverso e insicuro, che però è un ottimo virtuoso del sassofono, e vive ancora nel ricordo della donna con cui l’ha avuto, Adriana, che ora s’è ammogliata con un ricco imprenditore che arriverà anche ad offrire un impiego fisso ad un Antonio momentaneamente in difficoltà. Ma occuparsi di un solo mestiere non è nelle corde di questo eclettico individuo dalle mille risorse, e infatti il nostro protagonista riuscirà sia ad aiutare il figlio a superare la paura del palcoscenico sia a garantire la propria sicurezza lavorativa e affettiva, procedendo sempre a testa alta e con un immancabile sorriso sulle labbra (come testimonia anche l’ultima inquadratura del film, con Albanese che cammina di notte sul lungofiume). Amelio ha sempre prestato la propria sconfinata attenzione ai problemi sociali, e in questo piccolo capolavoro di schietta autenticità e visione obiettiva delle cose il suo impegno viene premiato dall’eccellente esito che tutti i contributi, artistici e tecnici, forniscono per regalare al pubblico della crisi economica scoppiata nel 2008 un prodotto che, qualitativamente e stilisticamente, è fatto davvero a regola d’arte. Il merito va naturalmente anche ad Albanese, che si toglie pure lo sfizio di ridere in faccia ai critici che sostengono che il cinema sia per lui soltanto un mezzo pretestuoso per trasferirvi i suoi personaggi macchiettistici, dimostrando invece che possiede tutte le doti necessarie per calarsi anche in ruoli drammatici capaci di dare uno spaccato veritiero e spiazzante di una realtà sociale e culturale di cui alcuni dovrebbero vergognarsi, altri no. In particolar modo l’ultimo che dovrebbe vergognarsene è proprio l’irriducibile e zelante Antonio Pace, il cui spirito d’adattamento gli consente di passare da una professione all’altra senza perdere nemmeno un briciolo della sua vitalità e del suo incommensurabile spirito di sacrificio. L’attore di Olginate finisce insomma per interpretare una sorta di eroe dei nostri tempi che, pur non possedendo abilità straordinarie, si erge a simbolo (o antisimbolo?) del combattimento proletario contro le ristrettezze economiche, vivendo questa parte soprattutto come fautore di piccoli miracoli quotidiani che avvengono grazie alle piccole cose, agli sforzi minuti uniti uno dopo l’altro per formare un equilibrio interiore che si rafforza sempre più fino a diventare incrollabile. L. Rossi (Lucia, la ragazza con la quale il protagonista stringe una difficile ma utile amicizia) e G. Rendina (Ivo Pane, il giovane musicista talentuoso) fanno con quest’opera il loro debutto nel mondo cinematografico. Se la cavano egregiamente entrambi. Peccato per l’esiguità del ruolo della funzionale S. Ceccarelli, il cui carattere assume comunque un’importanza cruciale ai fini della vicenda. Fotografia: Luca Bigazzi. Musiche composte, orchestrate e dirette da Franco Piersanti. Scenografia: Giancarlo Basili. Presentato in concorso al Festival di Venezia 2013.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a great steven »
[ - ] lascia un commento a great steven »
|
|
d'accordo? |
|
alexander 1986
|
martedì 8 settembre 2015
|
l'uomo-oggetto, vero supereroe moderno
|
|
|
|
Milano, giorni nostri. Antonio Pane (Antonio Albanese) è il sogno di ogni dirigente di Confindustria: lavora come 'rimpiazzo' per lavoratori di ogni tipo che si assentano per varie ragioni. Flessibilità all'ennesima potenza: gli può capitare infatti di attaccare manifesti per strada come di lavorare a una catena di montaggio in fabbrica. Dulcis in fundo, si dovrebbe far pagare ma accetta di essere sfruttato. A lui piace lavorare perché gli permette di uscire di casa e conoscere gente nuova. Beato lui. Accetta la sua condizione mostruosa con un'altrettanto mostruosa tranquillità; è felice così com'è. Non capisce anzi come mai i giovani non lo siano come lui.
Ciò che inquieta nel film di Gianni Amelio, presentato a Venezia due anni fa, è l'ambiguità del messaggio.
[+]
Milano, giorni nostri. Antonio Pane (Antonio Albanese) è il sogno di ogni dirigente di Confindustria: lavora come 'rimpiazzo' per lavoratori di ogni tipo che si assentano per varie ragioni. Flessibilità all'ennesima potenza: gli può capitare infatti di attaccare manifesti per strada come di lavorare a una catena di montaggio in fabbrica. Dulcis in fundo, si dovrebbe far pagare ma accetta di essere sfruttato. A lui piace lavorare perché gli permette di uscire di casa e conoscere gente nuova. Beato lui. Accetta la sua condizione mostruosa con un'altrettanto mostruosa tranquillità; è felice così com'è. Non capisce anzi come mai i giovani non lo siano come lui.
Ciò che inquieta nel film di Gianni Amelio, presentato a Venezia due anni fa, è l'ambiguità del messaggio. Non si capisce bene insomma se alla fine il personaggio interpretato con grande umanità da Albanese debba essere giudicato in senso positivo o negativo. Detto in altri termini: non è chiaro se l'ottimismo espresso dalla pellicola debba essere preso sul serio, oppure se sia una specie di presa in giro verso la crescente cultura economista che trasforma le persone sempre più in strumenti docili e passivi. Propendo per la spiegazione più credibile. In ogni caso, il film regge solo sull'interpretazione del bravo protagonista e su una buona fotografia. A livello di scrittura e messa in scena, francamente Amelio avrebbe potuto fare di meglio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alexander 1986 »
[ - ] lascia un commento a alexander 1986 »
|
|
d'accordo? |
|
ivano80
|
venerdì 23 gennaio 2015
|
noioso e deprimente
|
|
|
|
Le aspettative rano decisamente diverse: l'idea di partenza era estremamente interessante ed originale, ma il film è decisamente noioso, fila via senza particolari svolte. E francamente è un po' troppo deprimente, faccio fatica a catalogarlo come commedia, decisamente più un film drammatico. Si risolleva un po' con il finale, molto carino.
|
|
[+] lascia un commento a ivano80 »
[ - ] lascia un commento a ivano80 »
|
|
d'accordo? |
|
stefano bruzzone
|
mercoledì 10 settembre 2014
|
inguardabile
|
|
|
|
Una pellicola noiosissima che definirei "inutile". Inutile perché alla fine è tutta un Albanese-one-man-show il quale si impegna sino allo stremo nell'essere drammatico diventando quasi "inutile" ai fini del film, che racconterebbe di un cinquantenne senza lavoro, e perdendo di vista quella che è la vera tragedia ,ovvero la mancanza di lavoro, per saltellare, neanche troppo allegramente, da una conversazione all'altra senza approfondire la drammaticità del momento che sta vivendo il protagonista ma anzi, a tratti, sprizzando una incomprensibile allegria. Antonio Pane è separato (banalissimo l'incontro con la ex moglie in un ristorante mentre lui sbarca il lunario vendendo rose...da libro cuore) e con un figlio sassofonista piuttosto sfortunato e rovinato dai suoi ideali .
[+]
Una pellicola noiosissima che definirei "inutile". Inutile perché alla fine è tutta un Albanese-one-man-show il quale si impegna sino allo stremo nell'essere drammatico diventando quasi "inutile" ai fini del film, che racconterebbe di un cinquantenne senza lavoro, e perdendo di vista quella che è la vera tragedia ,ovvero la mancanza di lavoro, per saltellare, neanche troppo allegramente, da una conversazione all'altra senza approfondire la drammaticità del momento che sta vivendo il protagonista ma anzi, a tratti, sprizzando una incomprensibile allegria. Antonio Pane è separato (banalissimo l'incontro con la ex moglie in un ristorante mentre lui sbarca il lunario vendendo rose...da libro cuore) e con un figlio sassofonista piuttosto sfortunato e rovinato dai suoi ideali . Di professione fa il rimpiazzo ovvero sostituisce sul posto di lavoro chi per svariati motivi deve assentarsi. Tutto qui. Troppe discrepanze rendono la pellicola noiosa sino allo sfinimento a cominciare proprio dal protagonista il quale fa tutti i lavori...dal cuoco al carpentiere passando per il sarto e poi il pescivendolo e addirittura il tranviere...suvvia, una caricatura surreale in un film che dovrebbe trattare un tema di triste realtà dei giorni nostri. Forse volevano fare un film d'autore,particolare, grottesco ma la riuscita è misera e inguardabile. Peccato, ci credevo.
Voto: 4
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stefano bruzzone »
[ - ] lascia un commento a stefano bruzzone »
|
|
d'accordo? |
|
xerox
|
martedì 9 settembre 2014
|
un saluto a tutti gli amici di my movies!
|
|
|
|
Buongiorno a tutti! E' il primo commento che scrivo sul forum. Mi presento. Maschio, c'ho la mia bella età, AMO il cinema e anche parlarne. Premessa: mi dispiace per i critici cinematografici di professione, ma quando debbo valutare un film vado a leggere sempre l'opinione della gente NORMALE, come me, che ne parla come una persona normale DOPO AVERLO VISTO. Tante volte leggo le recensioni di qualche critico professionista e mi chiedo: ma abbiamo visto lo stesso film? Bando alle ciance. Mi dispiace iniziare parlando male di un film, ma tant'è.... Dunque, "L'intrepido"... Ne ho visto un'ora, dopo un'ora mi sono arreso. Oddio, Albanese mi piace, e pure tantissimo.
[+]
Buongiorno a tutti! E' il primo commento che scrivo sul forum. Mi presento. Maschio, c'ho la mia bella età, AMO il cinema e anche parlarne. Premessa: mi dispiace per i critici cinematografici di professione, ma quando debbo valutare un film vado a leggere sempre l'opinione della gente NORMALE, come me, che ne parla come una persona normale DOPO AVERLO VISTO. Tante volte leggo le recensioni di qualche critico professionista e mi chiedo: ma abbiamo visto lo stesso film? Bando alle ciance. Mi dispiace iniziare parlando male di un film, ma tant'è.... Dunque, "L'intrepido"... Ne ho visto un'ora, dopo un'ora mi sono arreso. Oddio, Albanese mi piace, e pure tantissimo. Ma vederlo infilzato come una farfalla sotto una teca di vetro come in questo film... è una stretta al cuore! Non puoi pigliare Albanese e metterlo dentro un film di Bergman tagliandogli la gestualità e... la vita stessa! Con le inquadrature fisse sul volto in silenzio a scrutare... cosa? Amelio, non si può usare Albanese così, si fa un cortocircuito! E Albanese stesso, vuoi vedere che è un altro comico con la sindrome della serietà? Che deve dimostrare di essere un GRANDE ATTORE DRAMMATICO? Spero proprio di no! Antò, torna a Cetto, torna ad Alex, Epifanio, lì sei grandissimo!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a xerox »
[ - ] lascia un commento a xerox »
|
|
d'accordo? |
|
ignazio vendola
|
sabato 5 aprile 2014
|
da evitare
|
|
|
|
Anche i grandi attori ed i grandi registi fanno flop: si tratta di un film di una noia mortale, in cui il messaggio "ottimistico" dell'intrepido protagonista, oscura totalmente una trama inesistente. Da vedere=NO
|
|
[+] lascia un commento a ignazio vendola »
[ - ] lascia un commento a ignazio vendola »
|
|
d'accordo? |
|
gigin1002
|
sabato 15 febbraio 2014
|
come non essere pessimisti!
|
|
|
|
Bel film! Anche se ad un certo punto si rivela un pò pesante. Il film ci insegna come non racchiudersi nel pessimismo e accontentarci anche di quel poco che viene dato. La cosa più bella del film, è come l'attore principale(Antonio Albanese) affronti il tutto con un sorriso.
Tre stelle meritate 6.5\10
|
|
[+] lascia un commento a gigin1002 »
[ - ] lascia un commento a gigin1002 »
|
|
d'accordo? |
|
|