brando
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domenica 9 gennaio 2022
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il ritorno dell'uomo ragno
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Peter Parker, un liceale orfano è stato abbandonato dai genitori per motivi di lavoro, quindi viene cresciuto dagli zii Ben e Mary. Quando raggiunge l'età adolescenziale Peter viene punto da un ragno che li dona poteri incredibili, usufruendo di tutto ciò, Peter inizia a investigare sulla scomparsa dei genitori. Io preferisco questo Spider-man a quello di Tobey perchè The Amazing Spiderman segue più fedelmente la storia dei fumetti; finalmente Peter Parker è affiancato dalla vivace Gwen e non dalla arrogante e piagnucolosa Mary Jane. In più, in questo Spider-man, la storia è concentrata di più sulla vita di Peter (che per me Andrew Garfield ha interpretato benissimo) e non, a differenza di Tobey Maguire sulla vita di Spider-man
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deh
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venerdì 19 febbraio 2021
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qualche ragnatela e spettacolo comunque.
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nonostante il remake della recente saga, non
dispiace e non stupisce per quello forse, però è
sembrato un film abbastanza pulito mi pare,
lizard il lucertolone sembra essersi adattato al divertimento,
manca di lucidità forse un pò in qualche sketch, cominciato alle
6 e 03 a guardare il film trovandolo comunque di dvertimento.
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martedì 17 marzo 2020
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ma dai
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laurence316
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martedì 11 luglio 2017
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l'era del reboot: ciao, ciao originalità
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Nuova versione dell'ormai arcinota storia, dopo la trilogia di Raimi completata nel 2007, The Amazing Spider-Man cambia interprete (per forza di cose), alcuni particolari (come per esempio, l'introduzione di Gwen Stacy), ma nel complesso si mantiene fedele alla storia originale, raccontando ancora una volta delle origini di Spider-Man (nel caso che a qualcuno non fossero ancora abbastanza chiare), alias Peter Parker, spesso oggetto di bullismo al liceo.
Diretto da Webb (regista del melenso (500) giorni insieme), è un film che, per gli appassionati, mescola elementi dell'Universo classico con elementi di quello Ultimate, probabilmente per tentare di renderlo un minimo più moderno e diversificato e cercare di distanziarlo un poco dal film di Raimi.
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Nuova versione dell'ormai arcinota storia, dopo la trilogia di Raimi completata nel 2007, The Amazing Spider-Man cambia interprete (per forza di cose), alcuni particolari (come per esempio, l'introduzione di Gwen Stacy), ma nel complesso si mantiene fedele alla storia originale, raccontando ancora una volta delle origini di Spider-Man (nel caso che a qualcuno non fossero ancora abbastanza chiare), alias Peter Parker, spesso oggetto di bullismo al liceo.
Diretto da Webb (regista del melenso (500) giorni insieme), è un film che, per gli appassionati, mescola elementi dell'Universo classico con elementi di quello Ultimate, probabilmente per tentare di renderlo un minimo più moderno e diversificato e cercare di distanziarlo un poco dal film di Raimi. Ma The Amazing Spider-Man, nonostante gli straordinari effetti speciali, fallisce nel tentativo di creare un qualcosa di nuovo, o quantomeno interessante, è troppo lungo (la materia narrativa si poteva condensare in un film di un'ora e mezza) e finisce per annoiare, soprattutto nello scontato rapporto fra Peter e Gwen.
Scritto a sei mani, da Vanderbilt, Sargent e Kloves, inizialmente inteso per essere un ulteriore seguito dell'ora trilogia di Raimi, è rappresentativo di un periodo in cui Hollywood, piuttosto che puntare sull'originalità, si rifugia sempre più spesso nella riproposizione e rivitalizzazione di vecchi franchise dal sicuro successo, con buona pace di sceneggiatura e qualità. The Amazing Spider-Man non fa eccezione e, anzi, lascia ben poco allo spettatore, a parte gli effetti speciali. Costato ben 230 milioni di dollari, non ottiene però il successo sperato e, dopo un’immensa campagna di marketing, incassa 757 milioni nel mondo, non riuscendo a superare in quanto ad incassi il precedessore di Raimi. Che il successo non sia poi così sicuro e garantito? Che gli spettatori cominciano a stancarsi, alla lunga, di vedere sempre le stesse storie?
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renato c.
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domenica 4 dicembre 2016
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buon remake!
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Esattamente cinque anni fa (Dicembre 2011) avevo scritto la recensione del 1° "Spiderman" di Sam Raimi; ebbene il giudizio che do a questo è simile, la differenza è forse la maggior spettacolarità dovuta anche all' Imax-3D ed il carattere un po' più intraprendente del protagonista, che non ci impiega molto a dichiararsi alla sua ragazza! Qui la protagonista ha un nome diverso e anche Emma Stone è una brava e bella attrrice! Certo che Kirsten Dunst..........! Forse il paragone è dovuto a simpatie personali!
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ciccio300791
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giovedì 31 dicembre 2015
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uno dei film più sottovalutati di sempre
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A mio avviso, "The Amazing Spider Man" è stato troppo sottovalutato sia dalla critica che dal pubblico ed erroneamente scambiato per un banale remake di "Spider Man," girato nel 2002. Io ho preferito questa versione perché puntava più sulla psicologia dei personaggi rendendo il noto supereroe decisamente più umano e, poiché qui Peter Parker e Gwen erano interpretati da due fidanzati reali (cosa non avvenuta nel primo film della trilogia di Sam Raimi), le scene d'amore erano palesemente meno simulate e più coinvolgenti di quelle del film sopra citato. Inoltre, la presenza di Lizard come villain e la scena in cui Spider Man salva Manhattan dall'esplosione rendono il film simile a un vecchio videogioco per la PSX: "Spider Man 2: Enter Electro," che, al suo tempo, non godette di molta popolarità.
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A mio avviso, "The Amazing Spider Man" è stato troppo sottovalutato sia dalla critica che dal pubblico ed erroneamente scambiato per un banale remake di "Spider Man," girato nel 2002. Io ho preferito questa versione perché puntava più sulla psicologia dei personaggi rendendo il noto supereroe decisamente più umano e, poiché qui Peter Parker e Gwen erano interpretati da due fidanzati reali (cosa non avvenuta nel primo film della trilogia di Sam Raimi), le scene d'amore erano palesemente meno simulate e più coinvolgenti di quelle del film sopra citato. Inoltre, la presenza di Lizard come villain e la scena in cui Spider Man salva Manhattan dall'esplosione rendono il film simile a un vecchio videogioco per la PSX: "Spider Man 2: Enter Electro," che, al suo tempo, non godette di molta popolarità. A chi conosce il gioco sopra citato, consiglierei di concepire "The Amazing Spider Man" come sua trasposizione cinematografica. Alla fine, io credo che quasi nessuno abbia notato tutte le letture cui il film si presta.
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aristoteles
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sabato 8 agosto 2015
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aspettando lo spiderman definitivo
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Difficile commentare questo Spiderman dopo l'ottima trilogia precedente.
Qui si rispetta di più la storia del fumetto però ci sono delle "escursioni" tipo tutta la storia della Oscorp.
Anche il carattere di questo Spiderman è più realistico nel senso che è molto più ironico e frizzante del precedente.
In quanto a spessore invece la trilogia precedente ha qualcosa in più , qui ci sono troppe scene non convincono.
Sopratutto quando entra in scena Peter Parker ,sembra il ragazzo più intelligente del Pianeta e solo lui si accorge di tanti dettagli che guarda caso agli altri sfuggono ,poliziotti in primis.
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Difficile commentare questo Spiderman dopo l'ottima trilogia precedente.
Qui si rispetta di più la storia del fumetto però ci sono delle "escursioni" tipo tutta la storia della Oscorp.
Anche il carattere di questo Spiderman è più realistico nel senso che è molto più ironico e frizzante del precedente.
In quanto a spessore invece la trilogia precedente ha qualcosa in più , qui ci sono troppe scene non convincono.
Sopratutto quando entra in scena Peter Parker ,sembra il ragazzo più intelligente del Pianeta e solo lui si accorge di tanti dettagli che guarda caso agli altri sfuggono ,poliziotti in primis.
La prima trilogia era troppo malinconica ,questa sembra partire con molta superficialità ,ed infatti anche il potere di Electro si porta appresso questo difetto.
Sono entrambi buoni prodotti e guardabili ma io aspetto ancora di vedere lo Spiderman "definitivo" .
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giuseppetoro
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mercoledì 20 maggio 2015
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bel film!
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Remake di spider man classico..adesso deve lottare xontro un lucertolone..bel film..come sempre!
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julien
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lunedì 30 marzo 2015
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spiderman in veste dark, affascina ma non convince
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Il reboot di Webb piace senza convincere fino in fondo. Discostandosi dal fumetto, seguendo (e un po' ricalcando) le orme di Nolan, Webb reinventa Spiderman: da nerd "sfigato" e ingenuo a "fighetto" ombroso e geniale; una versione sicuramente più audace e commerciale, resa credibile dall'approfondimento della mancata relazione coi genitori e da una New York che a tratti ricorda Gotham City.
La prima parte è magistrale: le psicologie dei personaggi sono essenziali ma profonde, l'interpretazione di Andrew Garfield da al protagonista lo spessore che gli era mancato nel film di Raimi. La seconda parte invece sacrifica un po' troppo alle aspettative del grande pubblico.
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Il reboot di Webb piace senza convincere fino in fondo. Discostandosi dal fumetto, seguendo (e un po' ricalcando) le orme di Nolan, Webb reinventa Spiderman: da nerd "sfigato" e ingenuo a "fighetto" ombroso e geniale; una versione sicuramente più audace e commerciale, resa credibile dall'approfondimento della mancata relazione coi genitori e da una New York che a tratti ricorda Gotham City.
La prima parte è magistrale: le psicologie dei personaggi sono essenziali ma profonde, l'interpretazione di Andrew Garfield da al protagonista lo spessore che gli era mancato nel film di Raimi. La seconda parte invece sacrifica un po' troppo alle aspettative del grande pubblico. Le scene d'azione incalzano eccessivamente i personaggi, non lasciandogli il tempo necessario di svilupparsi, mantenendo sì alto il ritmo e mostrando tutta la bravura del regista (favolosa la scena di combattimento a suon di musica classica) ma riducendo l'ultima parte del film a un susseguirsi di trovate sceniche. Parlo della scena del salvataggio del ragazzino, utile solo affinché il padre del piccolo trasporti Spiderman con le gru dal nemico verso la fine del film. Necessità sorta dal ferimento del supereroe in un precedente scontro con la polizia. Ferita che comunque non gli impedisce di zompettare come un grillo durante lo scontro finale. Parlo del litigio finale tra Peter e Gwen, priva di effetto drammatico vista la repentina riconciliazione ma utile a chiudere il film con una battuta ad effetto. Forse non sarebbe stato meglio risparmiare qualche scena per dare maggiore coerenza al film? Si ha l'impressione che nella seconda parte succeda tutto troppo in fretta, come chi si accorge di essere rimasto indietro col lavoro e spinge sull'acceleratore per finire in tempo. Come se il regista avesse voluto (o dovuto?) inserire per forza delle scene, scene che spezzano il film in due, diminuiendone la credibilità.
Gli effetti speciali sono usati senza eccedere e questo aumenta il rimpianto per un film che parte col piede giusto, ma inciampa nelle esigenze commerciali.
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sim one
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martedì 10 marzo 2015
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mi sono ricreduto
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Quando ho visto la pubblicità ho pensato: "Ma che diavolo? Un altro spiderman?". Eppure sono rimasto piacevolmente colpito e per niente annoiato. Diversamente bello rispetto a quello di Sam Raimi. Effetti speciali ovviamente ottimi, i due ragazzi sono adorabili e la scena con Stan Lee nella biblioteca della scuola è fantastica.
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