paffutella
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domenica 15 aprile 2012
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al di la dell'orizzonte....
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La felicita sta nelle piccole cose...
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aurash
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domenica 15 aprile 2012
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fichissimo
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vipera gentile
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venerdì 13 aprile 2012
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gi opposti si attraggono e si migliorano,
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Allegro e divertente, ambientato in una splendida villa nel centro di Parigi, racconta l’amicizia o, per meglio dire, l’alleanza tra un uomo paraplegico e un ragazzo appena uscito di prigione, spregiudicato e assolutamente inadatto a svolgere il compito di infermiere che gli viene richiesto. Ma proprio il suo atteggiamento disinvolto e spregiudicato divertono l’infermo che si sente trascinato a forza in una vita dinamica che aveva scordato. A sua volta, il ragazzo sarà condizionato dall'ambiente positivo in cui si ritrova e trarrà beneficio da questa esperienza.
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vipera gentile
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venerdì 13 aprile 2012
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gi opposti si attraggono,
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Allegro e divertente, ambientato in una splendida villa nel centro di Parigi, racconta l’amicizia o, per meglio dire, l’alleanza tra un uomo paraplegico e un ragazzo appena uscito di prigione, spregiudicato e assolutamente inadatto a svolgere il compito di infermiere che gli viene richiesto. Ma proprio il suo atteggiamento disinvolto e spregiudicato divertono l’infermo che si sente trascinato a forza in una vita dinamica che aveva scordato.
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magicovento75
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venerdì 13 aprile 2012
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quando l'ilarità si mischia al pianto.
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Ed ecco un altro film che emoziona, che tocca, che commuove, che diverte. Alla fine della proiezione in sala mi sono soffermato a scrutare i volti degli spettatori, molti dei quali avevano gli occhi lucidi. Come i miei. Anche di fronte ad una tragedia immane si riesce a ridere, ma di un riso amaro, che alla fine non è prevalso su una sensazione di tristezza che mi ha accompagnato anche dopo l'uscita dal cinema. Sullo sfondo di destini così diversi che si intrecciano, questo film regala alla "voglia di normalità" il ruolo di assoluta protagonista.
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manuel.zeni
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venerdì 13 aprile 2012
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umanità e amicizia
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Sembrerebbe la solita storia di relazioni trasversali nella società, uomo dell'alta società che diventa amico con un giovane delle banlieue ma purtroppo le circostanze non lo permettono... Ma non è così! E' una folata di gioia di vivere e felicità che tocca i problemi e le paure della società e dell'uomo ma gli supera grazie alla spalla di un buon amico.
Stupendo, da vedere sicuro!
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kondor17
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martedì 10 aprile 2012
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finalmente un film bello!!
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Forse meriterebbe anche 5 stelle, questo splendido film che divertendoci, danza sobriamente sulle differenze di classe, di razza, di educazione, di stato di salute, di cultura, di poesia.... Concordo con angelo umana (2 post sotto-gran bella recensione, complimenti!) praticamente su tutto, a parte le stelle. Una parola meritano anche la sceneggiatura, la fotografia e la musica, veramente splendide. Mozzafiato l'inseguimento iniziale.Grandi, grandissimi gli attori. Commuove, fa riflettere, ma soprattutto diverte.... cosa si vuole di più? Assolutamente da non perdere!! Per me nella top 20.
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blue owl
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lunedì 9 aprile 2012
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quasi amici: tra ironia e tenerezza
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Sono riuscita a vedere Quasi Amici solo ieri sera e l'ho trovato davvero un ottimo film. C'era tutto: ironia e risate di gusto, drammaticità e tenerezza, bei personaggi e bei dialoghi. E' la storia (vera) dell'amicizia fra un uomo che ha perso tutto ed uno che non ha mai provato ad avere niente: Philippe è un ricco che, dopo un incidente, è rimasto paralizzato, mentre Driss è un ragazzo di colore senza troppa voglia di lavorare. Quando Driss si trova a fare il badante di Philippe, fra i due si instaura un rapporto di amicizia profondo: Driss è sfacciato e non ha nessuna pietà, ed è esattamente quello che Philippe stava cercando, nessuna pietà, nessuna compassione per la sua condizione, infatti Driss non lo guarda commiserandolo, lo tratta come tutti, come Philippe vorrebbe essere trattato ed è qui che scatta l'amicizia sincera; con scene toccanti e battute politicamente scorrette, Quasi Amici fa sorridere, piangere e riflettere.
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Sono riuscita a vedere Quasi Amici solo ieri sera e l'ho trovato davvero un ottimo film. C'era tutto: ironia e risate di gusto, drammaticità e tenerezza, bei personaggi e bei dialoghi. E' la storia (vera) dell'amicizia fra un uomo che ha perso tutto ed uno che non ha mai provato ad avere niente: Philippe è un ricco che, dopo un incidente, è rimasto paralizzato, mentre Driss è un ragazzo di colore senza troppa voglia di lavorare. Quando Driss si trova a fare il badante di Philippe, fra i due si instaura un rapporto di amicizia profondo: Driss è sfacciato e non ha nessuna pietà, ed è esattamente quello che Philippe stava cercando, nessuna pietà, nessuna compassione per la sua condizione, infatti Driss non lo guarda commiserandolo, lo tratta come tutti, come Philippe vorrebbe essere trattato ed è qui che scatta l'amicizia sincera; con scene toccanti e battute politicamente scorrette, Quasi Amici fa sorridere, piangere e riflettere.
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angelo umana
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domenica 8 aprile 2012
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approccio basic
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Il film è una bella commedia, gli incassi in Francia ne fanno fede, la versione romanzata di una quasi amicizia poi diventata grande, esistente nella realtà. Da un lato c’è Driss, giovanotto di origini senegalesi: una nidiata di fratelli, una zia che si arrabatta con un umile lavoro per crescerli, appena uscito da 6 mesi di galera per rapina, sussidio di disoccupazione e quache canna condivisa con gli amici di strada, dove è cresciuto e si è fatto le ossa per affrontare la giungla cittadina. Dall’altro c’è Philippe alla ricerca di un nuovo badante: miliardario immobilizzato e insensibile dal collo in giù per la paraplegia, una splendida Maserati ormai anch’essa immobilizzata, una moglie che non c’è più e tanta solitudine, la figlia di 16 anni che avrebbe bisogno di una “leggera inquadratina”, una casa da sogno con la servitù, aria di perbenismo e convenzioni come si conviene all’alta società, dove ci si cura delle “barbabietole un po’ indietro e i ravanelli invece pronti”.
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Il film è una bella commedia, gli incassi in Francia ne fanno fede, la versione romanzata di una quasi amicizia poi diventata grande, esistente nella realtà. Da un lato c’è Driss, giovanotto di origini senegalesi: una nidiata di fratelli, una zia che si arrabatta con un umile lavoro per crescerli, appena uscito da 6 mesi di galera per rapina, sussidio di disoccupazione e quache canna condivisa con gli amici di strada, dove è cresciuto e si è fatto le ossa per affrontare la giungla cittadina. Dall’altro c’è Philippe alla ricerca di un nuovo badante: miliardario immobilizzato e insensibile dal collo in giù per la paraplegia, una splendida Maserati ormai anch’essa immobilizzata, una moglie che non c’è più e tanta solitudine, la figlia di 16 anni che avrebbe bisogno di una “leggera inquadratina”, una casa da sogno con la servitù, aria di perbenismo e convenzioni come si conviene all’alta società, dove ci si cura delle “barbabietole un po’ indietro e i ravanelli invece pronti”.
Sembra impossibile ma è proprio Driss che Philippe sceglie tra i tanti che cercano l’impiego, eppure il quasi energumeno poco educato era andato lì solo per avere una firma che attestasse la sua ricerca di lavoro ed avere il rinnovo del sussidio. Per Philippe e per le sue collaboratrici, la champagn-osa Yvonne dalle bollicine sopite e la procace bionda e compassata Magalie, che definisce Driss uno dall’”approccio piuttosto basic” che in fondo lei pare apprezzare, questo incontro rappresenta una “botta di vita”, un ciclone, una deregulation che spazza via tante forme insulse e noiose. La Maserati rivivrà scorribande mozzafiato dei due e inseguimenti dei poliziotti ma Driss non ha neppure la patente. Con lui Philippe riscopre “com’è bello respirare a Parigi di notte” e l’autentico piacere di vivere e ridere. E’ lui che fa scoprire a Philippe altri angoli di osservazione: la corrispondenza aulica e impermeata di poesia che questo ha da 6 mesi con una sconosciuta Eleonore da Dunquerque è vista da Driss come una perdita di tempo, per lui è chiaro che una che scrive tre puntini dopo una frase vuole arrivare al “punto”, una a cui andrebbe chiesto “a chiappe come stai messa?” invece di inviarle una prosa sognante e colta, sebbene per l’elegante e raffinato Philippe “l’arte è la sola traccia del nostro passaggio sulla terra”. Tramite lui scopre però come viene vista un’opera lirica da un incolto con “approccio basic” e come la festa del suo compleanno ripetuta ormai quasi noiosamente coi parenti e un’orchestrina di musica classica si possa trasformare in un evento rock con balli liberatori per gli invitati.
E’ proprio per questa “botta di vita” che Philippe parte con Driss sul suo aereo personale a rivivere una discesa col parapendio, che fu la causa della sua invalidità. E’quasi un riflesso condizionato accostare questo film all’antico nostro indimenticabile “Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d’agosto” della Wertmuller con la Melato e Giannini, dove due classi sociali si mischiano e producono scintille di vario genere. Driss si erudirà un po’ e Philippe in cambio ritroverà il “gusto vero della vita”, accanto a qualcuno che gli ha parlato chiaro della sua invalidità scherzandoci sopra e senza sguardi compassionevoli o pietosi. Momenti di emozione a pelle ma anche risate di cuore, come la rasatura di Driss sul volto di Philippe, che lo acconcia a guisa di Fuhrer e scherza su come sarebbe (andata la storia) se i gerarchi nazisti fossero pure loro stati paraplegici, impossibilitati a fare il saluto romano.
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barbablu
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domenica 8 aprile 2012
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davvero un film che merita!
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Finalmente dopo diverso tempo sono uscito dal cinema veramente contento della scelta del film. Per me è un film che merita sotto ogni punto di vista, la recitazione del cast e in particolare dei protagonisti è ottima, la sceneggiatura è tratta da una storia vera, il film sa divertire e nello stesso tempo sa far riflettere mantenendo sempre un equilibrio narrativo che non stanca e non scade mai né nel superficiale, né nel pietismo e nella pesantezza. Si ride molto e ci si commuove. Merita due ore del vostro tempo che volano molto piacevolmente!
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