Quasi amici |
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Un film di Olivier Nakache, Eric Toledano.
Con François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet.
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Titolo originale Intouchables.
Commedia,
durata 112 min.
- Francia 2011.
- Medusa
uscita venerdì 24 febbraio 2012.
MYMONETRO
Quasi amici
valutazione media:
3,52
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Commedia su vecchie tematiche ma con nuovi orizzondi Linus2kFeedback: 13976 | altri commenti e recensioni di Linus2k |
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domenica 11 marzo 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film dei record in Francia, la "commedia delle commedie" in Francia... Verrebbe da domandarsi: non è esagerato tutto questo? ...beh... anticipo subito... per me ASSOLUTAMENTE NO! Diciamo che da Oltralpe negli ultimi anni ci sono arrivate commedie eleganti, intelligenti, non banali. e "Quasi amici" rispetta questo trend. Il plot del film corre sul rischio del patetico e del banale in ogni minimo istante, toccando tantissimi luoghi comuni del cinema, un vero e proprio campo minato: 2 classi sociali a confronto, la malattia debilitante, la solitudine, la periferia violenta delle grandi città... riuscire a tirar fuori una commedia che evitasse scivoloni era quasi impossibile...ed invece... ed invece, complice probabilmente il fatto che si racconti una storia vera, si assiste a 2 ore di film piacevolissimo, divertente, mai banale. Il plot di base è il classico dei film su badanti, baby sitters e simili, da Mary Poppins a Tutti insieme appassionatamente, lo sconvolgimento della vita formale di una persona ricca con gravi problemi di salute da parte di una persona che proviene da un mondo totalmente lontano, quella periferia violenta già molto raccontata in molti film francesi (primo tra tutti l'Odio di Kassovitz). Ma le uniche somiglianze con questi generi di film si fermano nella descrizione dei personaggi e della situazione iniziale. La narrazione in flashback, la mancanza del solito andamento, incontro-sospetto-fiducia-rottura-riappacificazione, comune ai film di questo tipo, sostituito da una trama più fluida e meno ricca di eccessi di tensione drammatica, rendono questo film unico ed originale; il tutto impreziosito da attori formidabili (Omar Sy forse un po' troppo Eddy Murphy ma coinvolgente e trascinante)e una colonna sonora perfetta (e diciamolo! del nostro straordinario artista Ludovico Einaudi), Ne esce fuori una splendida storia di integrazione, di superamento dei luoghi comuni, della capacità di parlare dell'handicap senza pietismi, con vitalità e voglia di vivere. E' un film che infonde da tutte le parti ottimismo e speranza, che non si sofferma mai troppo sulle sofferenze, sul pietismo, quanto più sulla volontà di rompere tutte le barriere... quelle che dividono le classi sociali, quelle la malattia mette tra i sani ed i malati. E' infatti nell'ironia "not politically correct" di Driss che si infrange quel muro di falso buonismo e pietismo che spesso afflige chi è malato, un'ironia che si affianca ad un'amicizia sincera e che insieme alla volontà del malato di reagire alla vita ed alla sua condizione, costituisce l'energia per continuare a vivere. ...e vedere i veri protagonisti della storia, alla fine del film, rende ancora più efficace il messaggio.
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