Quasi amici |
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Un film di Olivier Nakache, Eric Toledano.
Con François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet.
continua»
Titolo originale Intouchables.
Commedia,
durata 112 min.
- Francia 2011.
- Medusa
uscita venerdì 24 febbraio 2012.
MYMONETRO
Quasi amici ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Amicizia che sboccia attraendo 2 inconciliabilità.
di Great StevenFeedback: 70028 | altri commenti e recensioni di Great Steven |
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martedì 12 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
QUASI AMICI (FR, 2012) diretto da ERIC TOLEDANO & OLIVIER NAKACHE. Interpretato da FRANçOIS CLUZET, OMAR SY, ANNE LE NY, AUDREY FLEUROT, CLOTILDE MOLLET, ALBA GAIA BELLUGI, CYRIL MENDY, CHRISTIAN AMERI, GRéGOIRE OESTERMANN
A Philippe, musicologo divenuto tetraplegico in seguito ad un incidente, occorre un badante che si prenda cura di lui, ora impossibilitato a farlo lui in prima persona. Colui che dovrà assisterlo verrà poi ospitato nella sua lussuosa villa superaccessoriata, dal momento che si tratta di un uomo molto benestante e generoso. Fra i candidati si presenta Driss, ragazzo di carnagione scura appena uscito di prigione, dove era stato incarcerato per rapina a mano armata, un individuo che non aspetta altro che gli scadano i tre rifiuti alle altrettante proposte di lavoro per ottenere un sussidio economico per sé e la numerosa famiglia (è stato anche cacciato di casa da una madre arrogante che non ne poteva più delle sue assenze improvvise e ingiustificate). Driss sembra proprio la persona meno indicata per badare ad un invalido, ma ciononostante il saggio e colto Philippe decide di prenderlo in prova per un mese. Inaspettatamente, il rapporto fra i due uomini, così diversi per età, interessi e inclinazioni, comincia a diventare importante e denso di reciproca fiducia, dal momento che entrambi comprendono di aver vicendevolmente necessità l’uno dell’altro. Philippe aiuterà Driss a mettere da parte il denaro sufficiente per vivere degnamente insieme ai fratelli e alla madre, e Driss riuscirà a convincere Philippe che deve proseguire a nutrire fiducia non solo in una vita che pare averlo sconfitto irrimediabilmente, ma anche nell’amore. Il film si chiude col ragazzo, ormai interiormente cresciuto e migliorato da quella relazione così intensa e benefica, che accompagna il maturo signore handicappato in un ristorante sul mare, permettendogli di incontrare una bella ragazza con cui aveva avuto un lungo contatto epistolare. La pellicola ha tratto ispirazione da un fatto realmente accaduto. È una commedia deliziosa in cui tutto è equilibrato in un sano rapporto di contrappesi che bilancia sé stesso grazie ad un accorto gioco di battute, divertimenti, riflessioni, ironie e pathos. Il punto di forza maggiore è naturalmente il duetto Cluzet-Sy, due attori così differenti per provenienza geografica e formazione artistica, ma che sul grande schermo si adeguano magnificamente l’uno all’altro: il francese doc adotta un’eccellente recitazione sotto le righe, facendo ampio uso di un umorismo raffreddato che sfiora paradossalmente i confini di un istrionismo controllato e pudico, mentre il comico francofono di origini senegalesi e mauritane sfoggia un talento straordinario (questa volta istrionico nel senso letterale del termine) al quale non manca nessuna dote del comico con la C maiuscola, dall’autoironia alla millanteria, dalla spiritosaggine al gusto della caricatura. Quasi amici fu la rivelazione del box office francese nel 2012, anno della sua uscita nelle sale, e merita ampiamente il successo che riscosse soprattutto per due meriti fondamentali e innegabili: 1.) la verosimiglianza toccante con cui analizza la crescita interiore di due uomini tecnicamente agli antipodi ma ricchi in realtà di aspetti in comune che permettono loro di avvicinarsi a vicenda e imparare cose che prima non conoscevano o non sospettavano di avere, le quali li aiutano a valorizzarsi, a darsi importanza e a ridere in faccia alle sconfitte dell’esistenza; 2.) la ricerca ossessiva, ma pur sempre coronata da risultati positivi, di un registro tragicomico che non disdegna la tensione drammatica e arricchisce il relativo sottogenere di un tassello in più, inteso specialmente dal punto di vista narrativo. Riguardo a questo arricchimento, la narrazione del film procede in modo splendidamente scorrevole, e la sua fluidità è agevolata dalla mancanza di cadute di tono o di stile e dalla voglia di divertire lo spettatore, inducendolo però al contempo anche a meditazioni più profonde e decisive di quello che le battute spassose e le volgarità abilmente evitate lasciano supporre. Almeno quattro pezzi di bravura imperdibili: il colloquio di assunzione alla presenza della ragazza rossa che Driss (un O. Sy formidabile, con la voce italiana di Simone Mori) dimostra fin dal principio di gradire, quantomeno fisicamente; la passeggiata notturna per le strade di Parigi, memore di Forrest Gump e del suo eccentrico tenente Dan; il confronto fra i loro interessi musicali (il rap di Driss contro la musica lirica di Philippe, due poli che si attraggono inesorabilmente ma in modo felice); il volo in deltaplano sulle colline erbose delle Alpi. Ricchissimo di particolari da apprezzare in particolar modo ad una seconda visione, è diventato già nel giro di pochi anni un classico della commedia francese, oltre che una delle opere cinematografiche più viste in patria. Da vedere assolutamente al cinema, e da proporre ai bambini. L’Italia contribuì al risultato azzeccato e contento del film affidando ai due giovani registi il contributo tecnico di Ludovico Einaudi nella composizione della colonna sonora.
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