saprile
|
giovedì 8 marzo 2012
|
uno dei film più belli che abbia mai visto...
|
|
|
|
la perfezione nel presentare un mondo che dovrebbe essere fatto di rassegnazione e tristezza, reso con leggerezza e allegria ma mai banale e qualunquista. Anche se la risata era molto gustosa, non mancava mai di sottolineare la reale situazione.
Un finale da brivido, uno dei due film che mi ha fatto scendere una lacrima (l'altro era "Il Re Leone").
Una piacevolissima scoperta.
Chi non lo andrà a vedere non è mio amico
|
|
[+] lascia un commento a saprile »
[ - ] lascia un commento a saprile »
|
|
d'accordo? |
|
spike
|
giovedì 8 marzo 2012
|
un film ben scritto
|
|
|
|
Da questo film possiamo capire la differenza tra una risata intelligente ed una risata stupida. I nostri registi propendono per la seconda soluzione, ...e Verdone è sullo stesso trend..., in Francia si punta più alto ( con ottimi risultati ). Sto già tremando al pensiero di Claudio Bisio in carrozzina e Siani (napoletano disoccupato) a fargli da badante... no forse ci sorprenderanno affiancando a Bisio un Idris bergamasco... o forse un leghista in carrozina e un badante terrone... o un La Russa in carrozina con un badante comunista... non lo so ma ci sorprenderanno come sempre!
|
|
[+] lascia un commento a spike »
[ - ] lascia un commento a spike »
|
|
d'accordo? |
|
lalli
|
giovedì 8 marzo 2012
|
bellissimo
|
|
|
|
un film bellissimo, semplice, che tocca il cuore...sono rari quei film in cui ridi e piangi nello stesso momento...quello è uno di questi...
|
|
[+] lascia un commento a lalli »
[ - ] lascia un commento a lalli »
|
|
d'accordo? |
|
silvia.xxx74
|
mercoledì 7 marzo 2012
|
bellissimo!
|
|
|
|
Leggendo di cosa si trattava l'avevo escluso perchè immaginavo fosse deprimente, triste e angosciante..se non uno di quei film strappalacrime sdolcinati e pieni di buonismo dolciastro invece no! E' un film molto molto bello. Recitato egregiamente, non cade mai nel patetico. Uno dei più bei film da me visti negli ultimi tempi. Film intelligente, toccante e poetico. Per quella che è stata la mia esperienza lo consiglio. Si passa una serena serata e si riflette. Bellissimo. A mio parere un capolavoro!
|
|
[+] lascia un commento a silvia.xxx74 »
[ - ] lascia un commento a silvia.xxx74 »
|
|
d'accordo? |
|
osteriacinematografo
|
mercoledì 7 marzo 2012
|
splendida storia d'amore e d'amicizia
|
|
|
|
Driss è un ragazzo di origini senegalesi che vive una realtà disagiata e marginale nella periferia parigina. Abita con la madre adottiva e coi figli di lei, tirando avanti grazie a piccoli furti; il suo percorso di delinquenza obbligata gli ha fatto conoscere il carcere, e vaga senza ambizioni per colloqui di lavoro alla ricerca di una firma che gli procuri il sussidio di disoccupazione.
Capita così a casa di Philippe, un ricco tetraplegico rimasto paralizzato in seguito a un incidente di parapendio; l’uomo è in cerca di un badante personale che lo assista continuativamente nella sua difficoltosa quotidianità. Driss ottiene la promessa dell’agognata firma, ma quando l’indomani si presenta in casa del milionario, viene inaspettatamente assunto per un periodo di prova.
[+]
Driss è un ragazzo di origini senegalesi che vive una realtà disagiata e marginale nella periferia parigina. Abita con la madre adottiva e coi figli di lei, tirando avanti grazie a piccoli furti; il suo percorso di delinquenza obbligata gli ha fatto conoscere il carcere, e vaga senza ambizioni per colloqui di lavoro alla ricerca di una firma che gli procuri il sussidio di disoccupazione.
Capita così a casa di Philippe, un ricco tetraplegico rimasto paralizzato in seguito a un incidente di parapendio; l’uomo è in cerca di un badante personale che lo assista continuativamente nella sua difficoltosa quotidianità. Driss ottiene la promessa dell’agognata firma, ma quando l’indomani si presenta in casa del milionario, viene inaspettatamente assunto per un periodo di prova.
Si sviluppa così un rapporto altalenante fra due realtà contrapposte: da un lato Philippe, raffinato uomo di cultura dalle risorse economiche illimitate, vedovo e portatore di un handicap che ne limita ogni movimento e il piacere stesso di vivere; dall’altro Driss, robusto ed esuberante ragazzone dai modi spicci e poco eleganti, abituato alla strada e ai problemi permanenti di un handicap di tipo sociale.
I due uomini imparano a conoscersi tra mille difficoltà, a suon di diffidenze reciproche e sferzanti battute. Gradualmente entrano in una strana e delicata sintonia, e trovano un equilibrio grazie a uno scambio di idee schietto e genuino, che finirà con l’arricchire e compensare le lacune di entrambi: Philippe conoscerà così il brivido rigenerante della follia di Driss, che renderà dignità al suo datore di lavoro trattandolo come suo pari, mancandogli di rispetto all’occorrenza, educandolo al lato buono dei suoi eccessi, sbloccando infine la paralisi riflessa della sua sofferta interiorità; dal canto suo, Philippe introdurrà per mano Driss in un mondo a lui sconosciuto, fatto di lusso, arte, concerti e sport estremi, regalandogli l’ambizione e la speranza di un futuro possibile .
Il film è ispirato alle vicende reali narrate nel libro “Le second souffle” di Philippe Pozzo di Borgo, tetraplegico dal 1993, e al rapporto di quest’ultimo col suo aiuto domestico Yasmin Abdel Sellou.
Olivier Nakache ed Eric Toledano ci regalano una straordinaria storia di amicizia, nell’ennesima eccellente prova del cinema francese di quest’anno. I due protagonisti interpretano con naturalezza i personaggi contrapposti che vengono loro assegnati, e il risultato è un film credibile e commovente, che non trae respiro da un percorso lineare di crescita, ma dagli alti e bassi del rapporto fra Driss e Philippe, dalla spontanea ed ondivaga evoluzione di una storia vera e mai ruffiana, dalla vita che poi finisce col separarli dopo aver donato loro una possibilità di crescita e arricchimento morale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a osteriacinematografo »
[ - ] lascia un commento a osteriacinematografo »
|
|
d'accordo? |
|
michela papavassiliou
|
mercoledì 7 marzo 2012
|
un angelo nero dal sorriso contagioso
|
|
|
|
"Quasi Amici"!e' la storia dell'incontro tra due mondi, quello di Philippe affascinante aristocratico ridotto alla condizione di paraplegico da un fatale incidente e quella di Driss, un giovane ex delinquente di colore interpretato da un bravissimo Omar Sy dalla verve contagiosa. E' necessario trovare un nuovo badante per questo facoltoso aristocratico caduto in disgrazia, si aprono cosi' le interviste nel magnifico palazzo dove vive l' infermo. Uno stuolo di collaboratori si adoperano alle selezioni finche' la scelta del padrone di casa interpretato da un magnifico Francois Cluzet non cade sul giovane, spavaldo e disincantato Driss, primo ad essere convinto
che da quel fuori programma alla ricerca di un lavoro, ne uscira' solo con una firma per l' ottenimento di un sussidio di disoccupazione.
[+]
"Quasi Amici"!e' la storia dell'incontro tra due mondi, quello di Philippe affascinante aristocratico ridotto alla condizione di paraplegico da un fatale incidente e quella di Driss, un giovane ex delinquente di colore interpretato da un bravissimo Omar Sy dalla verve contagiosa. E' necessario trovare un nuovo badante per questo facoltoso aristocratico caduto in disgrazia, si aprono cosi' le interviste nel magnifico palazzo dove vive l' infermo. Uno stuolo di collaboratori si adoperano alle selezioni finche' la scelta del padrone di casa interpretato da un magnifico Francois Cluzet non cade sul giovane, spavaldo e disincantato Driss, primo ad essere convinto
che da quel fuori programma alla ricerca di un lavoro, ne uscira' solo con una firma per l' ottenimento di un sussidio di disoccupazione. Il ragazzo nero proveniente dai sobborghi malfamati parigini conquistera' l'invalido con naturalezza ed ironia. Finalmente Philippe non si sentira' piu' compatito, abituato ormai ad avere addosso solo occhi carichi di pena da parte di tutte le persone che abitualmente lo circondano e si prostrano al suo denaro. In quella casa sontuosa la vita e' cadenzata da orari e schemi consolidati e freddi, i sentimenti si preferisce scriverli piuttosto che viverli. Con l'entrata in scena di questa inusuale badante dal sorriso candido, un'aria vitale e nuova contagera' in breve l'intera dimora. La freschezza di un'imprevedibile ironia riuscira' a liberare Philippe dalle costrizioni del suo retaggio ed in qualche modo dall' infermita' del corpo, lasciando librare l'anima, fino a farlo riassaporare i piu' intensi piaceri della vita . Mirabile la regia di Olivier Nakache e Eric Toledano in grado di ordinare per fotogrammi il potere di una amicizia quasi perfetta che sembra riportare tra le righe del romanzo Le Braci di Sandor Marai. Un film angelico, intenso, imperdibile.MP
[-]
|
|
[+] lascia un commento a michela papavassiliou »
[ - ] lascia un commento a michela papavassiliou »
|
|
d'accordo? |
|
zoom e controzoom
|
martedì 6 marzo 2012
|
qusi non ci si potrebbe credere
|
|
|
|
E’ indispensabile l’informazione iniziale che rivela come il film sia tratto da un fatto realmente accaduto : se così non fosse, non ci si potrebbe credere, ma farebbe comunque la felicità dell’esercito dei buonisti.
E’ molto difficile trattare argomentazioni dove l’incidente ha portato ad una tale disgrazia per cui la vita perde ogni ragione di essere tale, ma ancora di più è difficile se l’oggetto della disgrazia è una persona ricca.
Indubbiamente il film conferma il detto che è meglio soffrire da ricchi piuttosto che da poveri e lo fa guardando la situazione dal di fuori in una sorta di spersonalizzazione dei sentimenti più contraddittori e laceranti, alleggerendo così la realtà del dramma, focalizzando l’attenzione sulla lievità del rapporto che si viene a stabilire tra l’incidentato e il suo badante.
[+]
E’ indispensabile l’informazione iniziale che rivela come il film sia tratto da un fatto realmente accaduto : se così non fosse, non ci si potrebbe credere, ma farebbe comunque la felicità dell’esercito dei buonisti.
E’ molto difficile trattare argomentazioni dove l’incidente ha portato ad una tale disgrazia per cui la vita perde ogni ragione di essere tale, ma ancora di più è difficile se l’oggetto della disgrazia è una persona ricca.
Indubbiamente il film conferma il detto che è meglio soffrire da ricchi piuttosto che da poveri e lo fa guardando la situazione dal di fuori in una sorta di spersonalizzazione dei sentimenti più contraddittori e laceranti, alleggerendo così la realtà del dramma, focalizzando l’attenzione sulla lievità del rapporto che si viene a stabilire tra l’incidentato e il suo badante.
La bellezza del “badante” è superba talmente tanto da essere accettabile anche se sopra le righe come scelta di casting, ma non si oppone con altrettanta qualità - assumendo pertanto un possibile simbolismo - ad una qualche repellenza, di ugual peso, del paraplegico : anche il paraplegico è bello e se non fosse menomato avrebbe tutte le caratteristiche dell’affascinante uomo di stile, ricco e forse anche antipatico dato che, come dichiara – è-era un uomo che sfidava sempre se stesso, quindi ammissibilmente con un pizzico di presunzione ed arroganza. Già si delinea così una non presenza di posizioni decise nella scelta dei personaggi e poi nelle situazioni successive che rimangono in un limbo dove la pietà e l’irruenza giovanile trovano un modo di convivere più unico che raro se così è andata la storia.
La situazione sociale del giovane, pur intendendo che è precaria, che è problematica, che non ha prospettive esaltanti data la sua provenienza, tutto questo appare assai poco, è appena appena sfiorato e rimane –il giovane fratello è chiaramente coinvolto in qualche cosa di losco – in una vaghezza irreale.
Il ritmo sostenuto pur non sciolto nello svolgersi della storia, l’allegria e la dolcezza degli occhi del badante, la dignità e la capacità di essere comunque acuto e pungente dell’assistito, le diverse situazioni della vita affrontate, sono dei bei quadretti, ma tutte storielle a se stanti, non creano un nocciolo dall' impatto forte, un nucleo intorno al quale si dipana la storia che invece va da sé perché così si sa che è accaduta, ma nel film, non appassiona per una semplice questione di punti di osservazione come la scena del ballo che, pur essendo potenzialmente travolgente, non viene “mostrata” dal di dentro: questione di tipologia di ripresa. Troppo qualunque.
Molto buoni i dialoghi che con l’interpretazione degli attori, riescono con quelle battute, ad essere perfettamente addentro a momenti di grande spontaneità provocando ilarità e divertimento del tutto spontaneo e motivato.
A volte buona la fotografia, molto buona la colonna sonora pur non essendo nulla d’innovativo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a zoom e controzoom »
[ - ] lascia un commento a zoom e controzoom »
|
|
d'accordo? |
|
anna1
|
lunedì 5 marzo 2012
|
una favola
|
|
|
|
Non è un capolavoro ma un onesto prodotto di artigianato cinematografico. Gioca sul contrasto ricchi-poveri, che può essere favolisticamente sanato. dà un'idea a mio avviso ingannevole della malattia, in cui la privazione di quotidianità, relazioni e amori è ben difficile da accettare. e di solito si associa pure a mancanza di soldi...E' la consueta favola buonista all'americana. anche gli stereotipi utilizzati per i protagonisti sono un po' abusati. il negro deve essere sempre delinquente povero uscito di galera, ma sotto sotto buono...il malato compensa le difficoltà con soldi e cultura...
|
|
[+] lascia un commento a anna1 »
[ - ] lascia un commento a anna1 »
|
|
d'accordo? |
|
wwiwa
|
lunedì 5 marzo 2012
|
film bello da vedere
|
|
|
|
Nonostante il tema posso far pensare ad un film drammatico la disabilità di Philippe + trattata in modo sdrammatizzante e tenero nel rapporto con il badante improvvisato ma simpatico e spontaneo che fa tornare la voglia di vivere al milionario malinconico.
Veramente ben fatto
|
|
[+] lascia un commento a wwiwa »
[ - ] lascia un commento a wwiwa »
|
|
d'accordo? |
|
francesca50
|
lunedì 5 marzo 2012
|
da rivedere!
|
|
|
|
Torno a vederlo e non dico altro......!!!!
|
|
[+] lascia un commento a francesca50 »
[ - ] lascia un commento a francesca50 »
|
|
d'accordo? |
|
|