francesca50
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lunedì 5 marzo 2012
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da rivedere!
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Torno a vederlo e non dico altro......!!!!
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annar.
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lunedì 5 marzo 2012
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unico colore
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Una storia di un unico e particolamente importante colore: quello dell'amicizia. Un film che rappresenta uno spiraglio, un piccolo abbaglio nel ben mezzo del buio della tematica, così fredda e difficile, che tuttavia può essere, in parte, allontanata da un'amicizia, fatta di sincerità e semplicità, come quella che offre Driss, il quale dopo una vita fatta di sgomenti e sciagure, riesce a trasformare il proprio odio e la propria sofferenza in un timido sentimento di affetto e grazia nei confronti del paraplegico Philippe, uomo di grande ingegno, che si stanca dei "doveri" di una vita borghese per affidarsi ad una serenità, che deriva da cose piccole e semplici.
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Una storia di un unico e particolamente importante colore: quello dell'amicizia. Un film che rappresenta uno spiraglio, un piccolo abbaglio nel ben mezzo del buio della tematica, così fredda e difficile, che tuttavia può essere, in parte, allontanata da un'amicizia, fatta di sincerità e semplicità, come quella che offre Driss, il quale dopo una vita fatta di sgomenti e sciagure, riesce a trasformare il proprio odio e la propria sofferenza in un timido sentimento di affetto e grazia nei confronti del paraplegico Philippe, uomo di grande ingegno, che si stanca dei "doveri" di una vita borghese per affidarsi ad una serenità, che deriva da cose piccole e semplici.
Una sorta di invito a osservare e affidarsi alla semplicità delle piccole cose, che anche se piccole, riescono a distrarre un uomo da un così grande e invadente peso.
Un film in grado di toccare proprio nella più remota profondità dell'anima, lasciando impresso una sorta di sorriso, nonostante tutta l'amarezza, da cui deriva.
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nino quincampoix
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lunedì 5 marzo 2012
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risate senza compassione
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I primi minuti del film (con François Cluzet barbuto che guarda nostalgicamente fuori dal finestrino e Omar Sy che supera i limiti di velocità nella notte di Parigi) ingannano, pensi di essere davanti ad un film drammatico, triste (ammetto di non essermi informato prima di entrare in sala)...poi i due protagonisti vengono fermati dalla polizia e improvvisamente comprendi che sarà un film divertente. Ma soprattutto, in maniera intelligente.
Si ride di gusto e si apprezza la scelta di trattare la storia senza buonismi o atteggiamenti compassionevoli.
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(di tritono)
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antycapp
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lunedì 5 marzo 2012
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dustin hoffman alla francese
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La primissima cosa che ho notato è la non originalità dell'idea. Profumo di donna tratta dell'assistenza ad un invalido (in quel caso cieco e per giunta Gassman) con sagacia, ironia e perfidia per giunta. Il film comunque mi è piaciuto, garbato come al solito alla francese, ma prevedibile. Certo soggettivamente l'intesa sul telo tra i due, viene percepita in modi diversi, ma rimane il sapore del già visto e del banalotto. Bravi gli attori, chissà se Hoffman sa di avere un sosia in Francia che si chiama
Cluzet. Energizzante l'interpretazione di Sy, che però viene diretto in modo da cadere negli ovvi clichè che ci si aspetta di vedere da un afroamericano: Balla, canta, delinque, è volgare, abita nei sobborghi.
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La primissima cosa che ho notato è la non originalità dell'idea. Profumo di donna tratta dell'assistenza ad un invalido (in quel caso cieco e per giunta Gassman) con sagacia, ironia e perfidia per giunta. Il film comunque mi è piaciuto, garbato come al solito alla francese, ma prevedibile. Certo soggettivamente l'intesa sul telo tra i due, viene percepita in modi diversi, ma rimane il sapore del già visto e del banalotto. Bravi gli attori, chissà se Hoffman sa di avere un sosia in Francia che si chiama
Cluzet. Energizzante l'interpretazione di Sy, che però viene diretto in modo da cadere negli ovvi clichè che ci si aspetta di vedere da un afroamericano: Balla, canta, delinque, è volgare, abita nei sobborghi. La cosa che mi ha entusiasmato però alla fine, ripensando al film che avevo appena visionato mentre vedevo i titoli di coda, è l'immagine che comprovava la autentica esistenza di questa situazione. Comunque un buon film, ma senza esagerare.
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[+] profumo di donna
(di alex2044)
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dhell
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lunedì 5 marzo 2012
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quando due realtà discordi si incontrano .........
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Pellicola cinematografica davvero eccellente e soprattutto "toccante"; da notare la maestria con la quale il regista crea una simbiosi tra due stili di vita diametralmente opposti quali uno stato di assoluto benessere che si scontra inevitabilmente con uno di tipo davvero al limite del disagio. Assolutamente soprendente il connubio tra un uomo comune con un passato burrascoso, ma determinato ed un tetraplegico ricco e benestante, ma con profonde amarezze interiori e notevole il sentimento espresso di entrambi nel "darsi" a vicenda, da parte del "ghettizzato" nell' offrire la sua conoscenza "di strada", irruenta, ma con toni di garbo e dall' altra di un uomo compìto, con modi gentili ed affabili nel donare il suo "sapere" senza pregiudizi.
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Pellicola cinematografica davvero eccellente e soprattutto "toccante"; da notare la maestria con la quale il regista crea una simbiosi tra due stili di vita diametralmente opposti quali uno stato di assoluto benessere che si scontra inevitabilmente con uno di tipo davvero al limite del disagio. Assolutamente soprendente il connubio tra un uomo comune con un passato burrascoso, ma determinato ed un tetraplegico ricco e benestante, ma con profonde amarezze interiori e notevole il sentimento espresso di entrambi nel "darsi" a vicenda, da parte del "ghettizzato" nell' offrire la sua conoscenza "di strada", irruenta, ma con toni di garbo e dall' altra di un uomo compìto, con modi gentili ed affabili nel donare il suo "sapere" senza pregiudizi. I due si "fondono" e riescono a divenire un' unica entità, dove uno non può fare a meno dell' altro e fanno sì che la loro curiosa amicizia duri in eterno. Difficile uscire dalla sala cinematografica senza aver versato almeno una lacrima: consigliatissimo!
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tritono
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domenica 4 marzo 2012
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molti cliché discretamente confezionati
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Che il soggetto sia tratto da una storia vera è forse la boa di salvataggio per questo film, scritto piuttosto male anche se parzialmente bene interpretato. Il dramma della malattia viene banalizzato con una costruzione di personaggi e di situazioni spesso al limite dell'inverosimile. La favola del buon selvaggio che redime l'artificioso mondo semi-aristocratico del tetraplegico viene condita di battute politically incorrect con un certo compiacimento. Il risultato è irritante, ma mi rendo conto della minorità di questa impressione a fronte di un successo in sala tale da suscitare quello strano fenomeno che è l'applauso al cinema.
I cliché si sprecano: uno su tutti, la musica classica noiosa contrapposta al rock liberatorio nella scena del compleanno.
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Che il soggetto sia tratto da una storia vera è forse la boa di salvataggio per questo film, scritto piuttosto male anche se parzialmente bene interpretato. Il dramma della malattia viene banalizzato con una costruzione di personaggi e di situazioni spesso al limite dell'inverosimile. La favola del buon selvaggio che redime l'artificioso mondo semi-aristocratico del tetraplegico viene condita di battute politically incorrect con un certo compiacimento. Il risultato è irritante, ma mi rendo conto della minorità di questa impressione a fronte di un successo in sala tale da suscitare quello strano fenomeno che è l'applauso al cinema.
I cliché si sprecano: uno su tutti, la musica classica noiosa contrapposta al rock liberatorio nella scena del compleanno. A proposito di musica: piuttosto povera, dolciastra, e inconsistente la colonna sonora originale.
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[+] qualche volta ti viene.......
(di beffer)
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[+] concordo pienamente con tritono..
(di stetom)
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[+] cliché
(di vervain)
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bradipa
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domenica 4 marzo 2012
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travolgente umorismo
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Un film divertente ma non superficiale,brillante,pulito. Bravissimi gli attori principali ma soprattutto in nero, non gli mancava proprio niente, simpatico, bello e si muoveva molto bene nella scena del ballo. Era molto tempo che non vedevo un film così, l'ultimo che mi ha fatto divertire e commuovere a contempo è stato ET. Lo rivedrei di nuovo molto volentieri.
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writer58
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sabato 3 marzo 2012
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parigi-dakar sulla sedia a rotelle
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Il pregio maggiore di questo film del duo Nakache-Toledano è quello di evitare i rischi del pietismo, del sentimentalismo e del politically correct che incombono sulla materia trattata. Sui disabili pesa un tabù culturale che deriva dal timore che ispirano e dal rifiuto che provocano: si preferisce non vedere, ignorare, relegare, piuttosto che aprirsi alla relazione e trattarli come soggetti. "Quasi amici" narra il rapporto tra un tetraplegico milionario (Philippe) e il suo badante (Driss, interpretato da un incontenibile Omar Sy), un giovane senegalese che vive a Parigi tra reati, espedienti e una numerosa famiglia allargata. E’ una relazione che, dietro le sembianze della commedia brillante, raggiunge vette di intensità commoventi: inizia come un rapporto di lavoro proposto da Philippe per sfida e per gioco e finisce come un’amicizia autentica, basata sul riconoscimento dell’altro, delle sue qualità intrinseche.
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Il pregio maggiore di questo film del duo Nakache-Toledano è quello di evitare i rischi del pietismo, del sentimentalismo e del politically correct che incombono sulla materia trattata. Sui disabili pesa un tabù culturale che deriva dal timore che ispirano e dal rifiuto che provocano: si preferisce non vedere, ignorare, relegare, piuttosto che aprirsi alla relazione e trattarli come soggetti. "Quasi amici" narra il rapporto tra un tetraplegico milionario (Philippe) e il suo badante (Driss, interpretato da un incontenibile Omar Sy), un giovane senegalese che vive a Parigi tra reati, espedienti e una numerosa famiglia allargata. E’ una relazione che, dietro le sembianze della commedia brillante, raggiunge vette di intensità commoventi: inizia come un rapporto di lavoro proposto da Philippe per sfida e per gioco e finisce come un’amicizia autentica, basata sul riconoscimento dell’altro, delle sue qualità intrinseche.
Nel film si sorride, si ride, ci si diverte, nonostante la crudeltà di alcune scene (come quella in cui il badante versa accidentalmente dell’acqua bollente sulle gambe di Philippe, stupendosi che non avverta dolore). Oltre alla dicotomia sano-malato, la pellicola sviluppa una riflessione parallela sul connubio ricchezza-povertà, evidenziato plasticamente dallo sfarzo del palazzo in cui vive Philippe, a fronte delle condizioni di indigenza e marginalità di Driss.
La vitalità prorompente del badante, che scompagina l'organizzazione e i rituali della casa che lo accoglie, evita al film di trasformarsi in una tesi sull’integrazione o sulla lotta di classe tra parigini benestanti e immigrati emarginati. La scena dell’opera, come quelle del massaggio alle orecchie e del parapendio, è irresistibile e pone in primo piano la vicinanza che si crea tra le due figure, escluse rispettivamente dalla salute e dai diritti di cittadinanza.
Se vogliamo muovere un appunto a questo ottimo film, l'immagine dell'uomo nero che rivitalizza con la sua energia una società occidentale esausta e immobile (simboleggiata dalla paralisi di Philippe e dalle figure congelate dei suoi assistenti)è un po' abusata e rappresenta un cliché piuttosto diffuso nelle produzioni cinematografiche attuali. Tuttavia, il film rimane un prodotto estremamente godibile e divertente che propone un messaggio di integrazione e ciò, in questi tempi di cancellazione dei diritti e nuove forme di xenofobia, non mi pare affatto poco.
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ada_m
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sabato 3 marzo 2012
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fama attori non implica capolavoro
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nonostante abbia visto film nell'ultimo periodo con attori ultra conosciuti, gli attori di questo film credo abbiano recitato alla grande, con tanto di credibilità e di capacità di coinvolgere il pubblico... complimenti davvero... e spero di rivedere quanto prima un film così bello... non capita spesso...
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ada_m
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sabato 3 marzo 2012
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un film semplicemente straordinario
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sin dall'inizio, il film cattura e coinvolge immediatamente! questo film credo abbia tutti gli ingredienti per essere considerato il migliore attualmente in circolazione: emozione, simpatia, sensibilità... seguo molto il cinema e devo dire, che non c'è paragone con gli altri film che ho visto ultimamente... consiglio a tutti di non lasciarselo assolutamente sfuggire! probabilmente torno a rivederlo, tanto mi è piaciuto!
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