great steven
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lunedì 25 gennaio 2021
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il sollievo di un finale epico e magico.
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HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE – PARTE II (USA/UK, 2011) diretto da DAVID YATES. Interpretato da DANIEL RADCLIFFE, RUPERT GRINT, EMMA WATSON, MICHAEL GAMBON, HELENA BONHAM CARTER, MATTHEW LEWIS, ALAN RICKMAN, RALPH FIENNES, ROBBIE COLTRANE, JULIE WALTERS, MARK WILLIAMS, TOM FELTON, BONNIE WRIGHT, JASON ISAACS, EVANNA LYNCH, NATALIA TENA, WARWICK DAVIS, CIARáN HINDS, KELLY MACDONALD, JOHN HURT ● Con tre Horcrux ancora da distruggere, Harry, assieme agli inseparabili Ron e Hermione, chiede aiuto al folletto Unci-Unci affinché li introduca nella camera blindata di Bellatrix Lestrange, dove presumono sia nascosta la coppa di Tassorosso. Grazie alla Pozione Polisucco e alla spada di Grifondoro pretesa in cambio da Unci-Unci, mettono mano sul quarto oggetto che racchiude un frammento dell’anima di Voldemort, ma il folletto li tradisce e i tre, dopo essere scappati sulla groppa di un drago, raggiungono una scogliera in seguito a un naufragio.
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HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE – PARTE II (USA/UK, 2011) diretto da DAVID YATES. Interpretato da DANIEL RADCLIFFE, RUPERT GRINT, EMMA WATSON, MICHAEL GAMBON, HELENA BONHAM CARTER, MATTHEW LEWIS, ALAN RICKMAN, RALPH FIENNES, ROBBIE COLTRANE, JULIE WALTERS, MARK WILLIAMS, TOM FELTON, BONNIE WRIGHT, JASON ISAACS, EVANNA LYNCH, NATALIA TENA, WARWICK DAVIS, CIARáN HINDS, KELLY MACDONALD, JOHN HURT ● Con tre Horcrux ancora da distruggere, Harry, assieme agli inseparabili Ron e Hermione, chiede aiuto al folletto Unci-Unci affinché li introduca nella camera blindata di Bellatrix Lestrange, dove presumono sia nascosta la coppa di Tassorosso. Grazie alla Pozione Polisucco e alla spada di Grifondoro pretesa in cambio da Unci-Unci, mettono mano sul quarto oggetto che racchiude un frammento dell’anima di Voldemort, ma il folletto li tradisce e i tre, dopo essere scappati sulla groppa di un drago, raggiungono una scogliera in seguito a un naufragio. Materializzatisi a Hogsmeade – non possono accedere dal cancello principale di Hogwarts perché il suo nuovo preside Piton fa sorvegliare tutte le uscite per catturare Harry –, trovano un passaggio segreto per accedere alla loro ex scuola grazie ad Aberforth Silente, fratello di Albus, che ormai ha adattato la propria vita a vivere sottomesso a Voldemort e ai Mangiamorte. Tramite il passaggio, Neville Paciock conduce il terzetto dal piccolo esercito di studenti che ancora si oppongono al potere di Voldemort; organizzando una rivolta contro Piton, scatenano una furiosa battaglia contro i Mangiamorte, la quale vede scendere in campo tanto i docenti quanto gli studenti. Hermione distrugge con la zanna del basilisco la coppa di Tassorosso, mentre il quinto Horcrux, di cui Harry riceve informazione certa dal fantasma della Dama di Corvonero, il diadema di Corvonero appunto, viene distrutto accidentalmente dall’Ardemonio sprigionato da Goyle, che muore nell’incendio. La battaglia di Hogwarts vede inoltre cadere Fred Weasley, Remus Lupin e Ninfadora Tonks. Ma ecco che Voldemort, avendo notato che la Bacchetta di Sambuco non risponde ai suoi ordini, e sapendo che il suo ultimo proprietario era Albus Silente (ucciso nel 6° film da Piton), fa uccidere Piton da Nagini. Prima di morire, Harry riesce a raccogliere una lacrima del suo ex professore di Pozioni e la versa nel Pensatoio. Scopre un segreto straziante: Piton, innamorato della madre di Lily e sconcertato dopo la sua morte per mano di Lord Voldemort, chiese a Silente di poter insegnare alla sua scuola per poterne proteggere il figlio, manifestando esteriormente una spudorata antipatia nei suoi confronti, finché Silente non lo avvertì che Harry Potter è egli stesso un Horcrux, creato senza volerlo da Voldemort in quanto l’Anatema che Uccide rimbalzatogli addosso dopo che aveva provato a uccidere Harry trasferì su quest’ultimo un altro brandello della sua anima corrotta. Conscio di doversi sacrificare per non far più morire altre persone per lui, il nostro protagonista si consegna a Voldemort che, una seconda volta, gli scaglia contro l’Anatema che Uccide. Ma Harry sopravvive anche questa volta, perché il suo nemico è ignaro di un fatto importante: la Bacchetta di Sambuco non apparteneva a Piton, ma a Draco Malfoy, che aveva disarmato Silente prima di provare senza successo a farlo fuori, dunque in teoria sarebbe stato lui il suo proprietario, senonché a Villa Malfoy, nell’episodio visto nel 7° film, Harry lo aveva disarmato e dunque la Bacchetta adesso appartiene a lui. Voldemort è ancora vivo e il solo Horcrux rimasto in vita è il serpente, Nagini. Tenendo impegnato Voldemort in duello, Harry dà il tempo a Neville, armato della spada di Grifondoro, di decapitare il rettile. Ciò determina la fine di Lord Voldemort e un nuovo inizio in un mondo magico ora popolato dalla pace. L’8° episodio della fortunata saga si chiude alla stazione di King’s Cross, al binario 9 e ¾ (ovviamente!), dove un Harry Potter ormai adulto e padre di una bambina avuta da Ginny Weasley, insieme ai due migliori amici Ronald Weasley ed Hermione Granger, felicemente sposati e genitori di una bambina, assistono alla partenza del treno che condurrà i loro figli a Hogwarts. Oltre a quella sopra descritta, la saga si era già aggiudicata tre battaglie: in libreria, al botteghino e nell’immaginario collettivo della cultura popolare mondiale. Con 7,7 miliardi di dollari incassati per merito degli otto lungometraggi, ha superato 007/James Bond ed è al terzo posto nella classifica delle saghe più redditizie di tutti i tempi. Per la Warner, David Heyman ha prodotto tutti i film e prenotato nel 1997 il 1° romanzo non ancora pubblicato di J. K. Rowling, la quale, con una vendita complessiva di 500 milioni di copie dei suoi libri, tradotti in ottantotto lingue e distribuiti in 200 paesi, è la creatrice della seconda serie letteraria di maggior successo di ogni epoca, dietro soltanto al Maigret di Simenon. Steve Kloves ha scritto le sceneggiature di 7 film su 8 (il 5°, l’Ordine della Fenice, è stato sceneggiato da Michael Goldenberg) e Stuart Craig ha disegnato le scenografie di tutti, mentre Yates ha diretto gli ultimi quattro. Quanto ai responsabili di effetti speciali, trucchi, montaggio, fotografia e creature animatroniche, non resta che inchinarsi e render onore al merito: qui si toccano vette formidabili. La diffusione aggressiva del fuoco è memorabile; le ambientazioni (in esterno e in interno), sempre più cupe e permeate di morte, minaccia e dolore, sono di notevole efficacia; lo scontro finale è altrettanto straordinario, benché tutti i fan della saga non l’abbiano apprezzato, e io con loro (la morte di Voldemort sulla pagina scritta ne ritrae il lato umano, mentre quella spettacolare vista sul grande schermo sembra ricercare il sensazionalismo e nulla più). Che dire di tutto il resto? Visti i precedenti – il 6° adattato malissimo per via di modifiche inutili, il 7° raffazzonato in fretta potando tutto il potabile –, questo episodio conclusivo tira le somme dell’intero ciclo, e decreta in particolar modo Yates come il regista meno idoneo a dirigere un Harry Potter fra i quattro (lui, Columbus, Cuáron e Newell) che vi si sono cimentati. Considerato quanto viene esposto all’attenzione degli esaminatori, qualche personaggio ha visto riconfermarsi (o ridisegnarsi) un posto nella giusta maniera, e ciò è merito indubbio della sceneggiatura che, pur potando anche laddove c’erano passaggi rilevanti, fa del suo meglio per non rovinare troppo la materia. Un elogio immancabile e doveroso al trio dei personaggi principali: al termine di una simile avventura, è possibile non sentirsi grati e soddisfatti quando si esce a rivedere le stelle?
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marcloud
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domenica 14 aprile 2019
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il trionfo dell'eroe
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Degno finale per la storia del mago Harry Potter. Lo scontro finale rimane sospeso tra l'epicità della resistenza e il dramma del conflitto. Tutto viene svelato, dagli amori alle complicità, senza tralasciare l'importanza dell'azione. Finisce tutto su quei binari dove è iniziata questa saga immortale, 19 anni dopo, con la speranza per le nuove generazioni di maghi. A noi resta il privilegio di non aver rinunciato a sgranare gli occhi davanti alla magia di Hogwarts.
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francis metal
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mercoledì 23 novembre 2016
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un epilogo non del tutto soddisfacente.
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Certamente un finale epico, eroismo a tutto tondo, ma come sempre mi chiedo a che pro fare morire dei ragazzi giovanissimi, se non per far commuovere il pubblico.
E' un peccato però che Harry abbia spezzato la baccheta di sambuco, inoltre avrei proprio voluto vedere cosa sarebbe successo se Harry avesse avuto tutti e tre i doni della morte.
Per non parlare del fatto che il film, insieme al precedente, hanno diffuso un simbolo massonico tra i giovanissimi.
Inoltre il film come gli altri non rende giustizia al romanzo, se non lo leggi ci capisci poco, come ad esempio tutte le notizie sul futuro dei protagonisti e dei loro figli
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renato c.
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sabato 16 aprile 2016
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ciao harry!!
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A parte che è tutta un'unica saga, specialmente l'ultimo episodio che è diviso in due parti, meriterebbe una recensione unica! Tuttavia mi limito a dare il voto unico come stellette (****) ed a fare due recensioni diverse. Siamo dunque al saluto ai nostri amici che per nove anni ci hanno fatto compagnia; e trovo un affinità che non so se era veramente nella testa di J.K. Rowling: un'affinità con Gesù Cristo! Harry Potter decide di offrire la sua vita per la salvezza dei propri amici e di tutta la gente che era a Hogwarts in quanto Voldemort gli aveva detto chiaramente che se non si fosse presentato a d affrontare il suo destino tutti i suoi amici avrebbero fatto una fine orribile!
E così quando lo vediamo nella foresta con i fantasmi dei suoi genitori e degli altri suoi amici e chiede a Sirius Black se fa male morire ricorda molto Gesù nei Getsemani quando dice:"Allontana da me questo amaro "calice!"!
Quindi viene ucciso e "sale al "Padre"; non al padre biologico ma a quello che stato il suo padre spirituale "Silente" e poi "risorge" (tramite la pietra della risurrezione) e distrugge Voldemort, cioè "il male"! Torniamo quindi ad Harry Potter ragazzo ed essere umano! Innazitutto viene chiarita una volta per tutte la figura di Piton, che prima non si capiva bene se fosse un buono o un cattivo; poi lo si giudica traditore ed assassino: quando uccide Silente! Ma poi si viene sapere la verità ed il perchè del suo comportamento, quando si scopre che era innamorato della madre di Harry e che tutto ciò che ha fatto è stato per proteggere il ragazzo! (A volte fa perfino sorgere il dubbio che Harry sia in realtà suo figlio!).
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A parte che è tutta un'unica saga, specialmente l'ultimo episodio che è diviso in due parti, meriterebbe una recensione unica! Tuttavia mi limito a dare il voto unico come stellette (****) ed a fare due recensioni diverse. Siamo dunque al saluto ai nostri amici che per nove anni ci hanno fatto compagnia; e trovo un affinità che non so se era veramente nella testa di J.K. Rowling: un'affinità con Gesù Cristo! Harry Potter decide di offrire la sua vita per la salvezza dei propri amici e di tutta la gente che era a Hogwarts in quanto Voldemort gli aveva detto chiaramente che se non si fosse presentato a d affrontare il suo destino tutti i suoi amici avrebbero fatto una fine orribile!
E così quando lo vediamo nella foresta con i fantasmi dei suoi genitori e degli altri suoi amici e chiede a Sirius Black se fa male morire ricorda molto Gesù nei Getsemani quando dice:"Allontana da me questo amaro "calice!"!
Quindi viene ucciso e "sale al "Padre"; non al padre biologico ma a quello che stato il suo padre spirituale "Silente" e poi "risorge" (tramite la pietra della risurrezione) e distrugge Voldemort, cioè "il male"! Torniamo quindi ad Harry Potter ragazzo ed essere umano! Innazitutto viene chiarita una volta per tutte la figura di Piton, che prima non si capiva bene se fosse un buono o un cattivo; poi lo si giudica traditore ed assassino: quando uccide Silente! Ma poi si viene sapere la verità ed il perchè del suo comportamento, quando si scopre che era innamorato della madre di Harry e che tutto ciò che ha fatto è stato per proteggere il ragazzo! (A volte fa perfino sorgere il dubbio che Harry sia in realtà suo figlio!). Sconfitto il male si arriva a diciannove anni dopo dove i protagonisti sono sposati con prole e diventati cognati dal momento che Harry ha sposato la sorella di Ron! E qui rimane sempre il punto interrogativo: perchè Ginny e non Hermione? Vero amore o ripiego? L'ultimo film fa vedere senza dubbio che Hermione è innamorata di Ron! Ma Ginny viene trattata un po' come personaggio marginale, la si vede molto poco nei films ed anche nella scena finale nè lei nè Hermione ne Ron hanno la faccia felice! Solo Harry, però non di fronte alla moglie, ma di fronte al figlioletto che ha chiamato Albus Severus Potter in onore di Silente e di Piton! E l'ultima inquadrature esclude lentamente Ginny per inquatrare i tre veri protagonisti di otto films: Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley! Grazie comunque la vostra è stata veramente una compagnia piacevole!!
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enigmista12
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domenica 20 settembre 2015
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se non fosse per gli effetti speciali...
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Finalmente (e purtroppo) siamo giunti al The Ende: è il momento di farla finita una volta per tutte, e la battaglia si concluderà proprio dove era iniziata: a Hogwarts. La saga si è conclusa splendidamente, con molti colpi di scena e scoperte sconvolgenti; tuttavia non posso fare a meno di notare come il film si sia non solo basato ma addirittura aggrappato agli effetti speciali. Lo so che per i combattimenti con la magia e tutto il resto si dovevano usare ma speravo che si facesse un po' come nei primi tre film, quando, più che la magia, ad attirare l'attenzione era la voglia di risolvere i misteri che avviluppavano le trame: infatti, chi non moriva dalla voglia di sapere chi voleva rubare la Pietra Filosofale? Qual era il mostro della Camera dei Segreti? Come sarebbe finita con Sirius Black? E in fondo anche gli altri film hanno il loro mistero.
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Finalmente (e purtroppo) siamo giunti al The Ende: è il momento di farla finita una volta per tutte, e la battaglia si concluderà proprio dove era iniziata: a Hogwarts. La saga si è conclusa splendidamente, con molti colpi di scena e scoperte sconvolgenti; tuttavia non posso fare a meno di notare come il film si sia non solo basato ma addirittura aggrappato agli effetti speciali. Lo so che per i combattimenti con la magia e tutto il resto si dovevano usare ma speravo che si facesse un po' come nei primi tre film, quando, più che la magia, ad attirare l'attenzione era la voglia di risolvere i misteri che avviluppavano le trame: infatti, chi non moriva dalla voglia di sapere chi voleva rubare la Pietra Filosofale? Qual era il mostro della Camera dei Segreti? Come sarebbe finita con Sirius Black? E in fondo anche gli altri film hanno il loro mistero. Qui forse gli unici veri e propri sono se Piton è buono o cattivo (quella di chi sarebbe sopravvissuto tra Harry e Voldemort è scontata: tutti sanno qual è il vincitore) e che fine avrebbero fatto i tre Doni della Morte; mio papà quando lo ha visto mi ha detto che si aspettava che Draco partecipasse alla battaglia con i buoni, e non che scappasse via con i suoi genitori. Per me in fondo, a parte questo la storia regge, così come gli attori (il grande Neville, per me la parte forte del film; ma neanche Ralph Finnes è da escludere). Il finale è il migliore e ho provato gioia e disperazione insieme a vedere i protagonisti ormai adulti che salutano i loro figlioletti alla stazione di King's Kross, facendomi venire in mente loro da piccoli che partivano per la prima volta verso una grande avventura.
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jackpug
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domenica 16 agosto 2015
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finale epico per una grande saga ma ...
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Eccoci giunti all'ultimo film ( anche se si tratta della seconda parte ) di una bella saga come quella di Harry Potter.
Vedendo questa pellicola molti si emozioneranno a vedere i personaggi da loro amati cresciuti e maturi e anche vedere le avventure di Harry Potter chiudersi emozionerà molto.
"I doni della morte - parte 2" è un bel film d'azione e un degno finale per questa fantastica saga, con la quale sono cresciuto e della quale mi sono davvero emozionato tanto : bello rivedere Hogwarts ma cambiata e metterla a confronto con la prima Hogwarts che vedemmo ne "La pietra filosofale", bello vedere Dan Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint adulti e maturi e confrontarli con i bambini e ragazzini dei primissimi film, bello vedere lo scontro finale tra il Bene e il Male che tanto abbiamo atteso.
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Eccoci giunti all'ultimo film ( anche se si tratta della seconda parte ) di una bella saga come quella di Harry Potter.
Vedendo questa pellicola molti si emozioneranno a vedere i personaggi da loro amati cresciuti e maturi e anche vedere le avventure di Harry Potter chiudersi emozionerà molto.
"I doni della morte - parte 2" è un bel film d'azione e un degno finale per questa fantastica saga, con la quale sono cresciuto e della quale mi sono davvero emozionato tanto : bello rivedere Hogwarts ma cambiata e metterla a confronto con la prima Hogwarts che vedemmo ne "La pietra filosofale", bello vedere Dan Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint adulti e maturi e confrontarli con i bambini e ragazzini dei primissimi film, bello vedere lo scontro finale tra il Bene e il Male che tanto abbiamo atteso.
Ecco, per le emozioni e per i ricordi il film funziona alla perfezione eppure, una volta rivisto, si nota che il film è molto incentrato sulle scene d'azione, sulla battaglia di Hogwarts, sullo scontro tra Harry e Voldemort ma tende a trascurare i momenti dei ricordi di Snape con la mamma di Harry, Lily, fino al discorso di Dumbledore.
"I doni della morte - parte 2", dal punto di vista dell'azione e degli effetti speciali ( ben fatti ), supera di gran lunga "I doni della morte - parte 1" ma manca un pò dell'intensità vista in quella prima parte e che, invece, qui viene un pò meno.
L'interpretazione degli attori principali è migliorata e si vede; infatti è davvero un fantastico film per chiudere la serie incentrata sul personaggio di Harry Potter ma non proprio eccellente da altri punti di vista.
Ovviamente mi è piaciuto per alcune cose come per altre meno : ciò che ho scritto è solo basandomi sulle mie personali opinioni ... ma per il resto è un bel film del genere fantasy ma non il mio preferito dell'intera saga del mago creato dalla Rowling ( il cui romanzo finale è più intenso ).
Da non perdere se volete vedere tutta la saga di film di Potter.
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fabio1957
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giovedì 23 aprile 2015
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fuochi d'artificio
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Pur non essendo un fan di questa saga,non posso non riconoscere la sagace maestria di una regia, dove gli effetti speciali la fanno da padroni.La storia la sanno tutti e sicuramente è geniale, se è riuscita a conquistare l'attenzione di grandi e piccini, entrando a buon diritto nella storia della narrativa e del cinema.Quest'ultima parte è sicuramente la più pirotecnica e fragorosa,gli attori ormai diventati grandi sono bravi.
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jacopo b98
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domenica 28 settembre 2014
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il gran finale della saga
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Harry Potter (Radcliffe) sa che è ormai giunta l’ora: lo scontro con Voldemort (Fiennes) non è più rimandabile. Perciò insieme ai fidi Ron (Grint) ed Hermione (Watson), prima si intrufola alla Gringott per trafugare l’ennesimo horcrux (un pezzo dell’anima del Signore Oscuro), ed infine torna ad Hogwarts per affrontare la feroce battaglia finale contro le forze del male. Scritto dall’inglese Steve Kloves, è l’ottavo e ultimo film tratto dai sette (il settimo libro è stato diviso in due per l’adattamento cinematografico) romanzi di J.K. Rowling. È il film più corto, il più fedele alla fonte letteraria e quello che, nonostante la sua staticità (pochi luoghi, stessi personaggi in scena per tutto il film) è quello più ricco di colpi di scena.
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Harry Potter (Radcliffe) sa che è ormai giunta l’ora: lo scontro con Voldemort (Fiennes) non è più rimandabile. Perciò insieme ai fidi Ron (Grint) ed Hermione (Watson), prima si intrufola alla Gringott per trafugare l’ennesimo horcrux (un pezzo dell’anima del Signore Oscuro), ed infine torna ad Hogwarts per affrontare la feroce battaglia finale contro le forze del male. Scritto dall’inglese Steve Kloves, è l’ottavo e ultimo film tratto dai sette (il settimo libro è stato diviso in due per l’adattamento cinematografico) romanzi di J.K. Rowling. È il film più corto, il più fedele alla fonte letteraria e quello che, nonostante la sua staticità (pochi luoghi, stessi personaggi in scena per tutto il film) è quello più ricco di colpi di scena. L’inglese Yates, dopo aver diretto tre dei precedenti capitoli, è chiamato a terminare il lavoro di un decennio. E stavolta proprio non può deludere: se l’ultimo capitolo di una delle saghe più importanti ed amate della storia del cinema si rivelasse una delusione sarebbe una cosa imperdonabile. E Yates questo lo sa bene. Dopo aver diretto un discreto quinto capitolo, e due episodi abbastanza bruttini, qui l’ex regista televisivo dà il meglio di sé e chiude la saga con il botto. Infatti I doni della morte-Parte 2 è probabilmente, insieme al Calice di fuoco, il miglior film dell’intera saga. È epico, oscuro, drammatico e spettacolare (e il 3D aggiunge nulla!). Proprio quello che ci voleva per concludere: il tono fanciullesco e fiabesco dei primi capitoli è definitivamente abbandonato e la storia assume davvero l’aspetto di un’epica lotta tra bene e male. I personaggi sono approfonditi psicologicamente e anche gli interpreti si rivelano finalmente convincenti, a partire proprio dai tre ex-bambini-prodigio che finalmente raggiungono un livello interpretativo di serie A, il cast di contorno poi come sempre è azzeccatissimo e Ralph Fiennes, Alan Rickman e Maggie Smith sono davvero bravissimi. L’apparato tecnico è impressionante, gli effetti speciali sono eccezionali, la fotografia di Eduardo Serra è da Oscar e anche la regia di Yates qui diventa potente come non mai. Lo scontro tra bene e male, qui più che mai, è tanto fisico (le superbe scene di battaglia, scandite dalle apocalittiche musiche di Alexandre Desplat), quanto psicologico, come dimostrano numerose sequenze di approfondimento psicologico che rendono il film più interessante di quanto già non sia. Poi, per la carità, non è un film perfetto, e i difetti ci sono e si vedono, ma davvero possiamo dirlo: un finale migliore di questo non potevamo pretenderlo. Trionfo assoluto al botteghino (è il quarto maggiore incasso della storia del cinema) e tre candidature agli Oscar (scenografia, trucco ed effetti speciali), ma nessuna statuetta e soprattutto, sorprendentemente, nessuna nomination nelle categorie principali: miglior film e regia.
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supremo2000
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giovedì 1 maggio 2014
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epicooooooo
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Epico finale della saga di Harry Potter il 4 e questo capitolo sono i migliori 5 stelle :)
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falga.the.joker
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mercoledì 22 gennaio 2014
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harry potter e i doni della morte - parte ii
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Voto: 8- ….Analizzerò per primi gli aspetti che più mi hanno deluso o poco convinto del film, a partire dagli effetti speciali: poca sostanza (ne “Il Signore degli Anelli” c’era molta più qualità, e parliamo di un decennio fa) , ed è un vero peccato, se parliamo di un film sulla magia, peraltro del suo attesissimo capitolo finale; nonché poca efficacia, molte scene “sacrificate” per lasciar spazio alla spettacolarizzazione tecnica. Il comparto audio era accettabile, buona colonna sonora, ma troppo esasperata: un’ accompagnamento quasi da thriller, rotto unicamente da scene di silenzio imbarazzante (a mio dire buchi vertiginosi per lo svolgersi della trama; vani i tentativi di colmarli coi soli dialoghi).
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Voto: 8- ….Analizzerò per primi gli aspetti che più mi hanno deluso o poco convinto del film, a partire dagli effetti speciali: poca sostanza (ne “Il Signore degli Anelli” c’era molta più qualità, e parliamo di un decennio fa) , ed è un vero peccato, se parliamo di un film sulla magia, peraltro del suo attesissimo capitolo finale; nonché poca efficacia, molte scene “sacrificate” per lasciar spazio alla spettacolarizzazione tecnica. Il comparto audio era accettabile, buona colonna sonora, ma troppo esasperata: un’ accompagnamento quasi da thriller, rotto unicamente da scene di silenzio imbarazzante (a mio dire buchi vertiginosi per lo svolgersi della trama; vani i tentativi di colmarli coi soli dialoghi). Proseguiamo con l’analisi: attori? Salvo Emma Watson: esemplare interpretazione, pur non essendo la protagonista; Daniel Radcliffe, non so se per scelta registica o propri errori, mi è apparso assolutamente fuori posto per il ruolo che interpretava: da protagonista qual era, mi sarebbe piaciuto vederlo molto più attivo, spigliato, con scene e dialoghi indimenticabili, degne di un finale da ricordare per sempre, invece niente, il nulla, lo stesso Harry ombroso, superiore, triste e arrabbiato degli ultimi 3/4 film della saga. Che dire del resto del cast? magari anche buono, ma male sfruttato, sembra quasi tutto in secondo piano, tutto sullo sfondo, per lasciar spazio al protagonista e alle sue vicissitudini, che, evidentemente, non catturano appieno attenzioni e interesse del pubblico. Helena Bonham Carter grandiosa, non solo per il talento, ma anche per averlo adeguato perfettamente a quello che era il suo ridotto spazio all’interno del film…onore anche a Ralph Fiennes, la cui interpretazione, meravigliosa, stona un po’ con la media del resto del cast o, per meglio dire, col ruolo che è stato loro assegnato. Superficiale dunque la sceneggiatura e le scelte registiche: capisco le storpiature inevitabili dovute alla trasposizione da libro a pellicola, come tengo conto anche della necessità di adeguare il ritmo della trama ai sentimenti dei personaggi, ma è disarmante la mancanza di un più intenso ed efficace rapporto tra di essi. Concludo con quello che invece risulta essere il pezzo forte del film: Le emozioni suscitate. Tanto di cappello alla Rowling per la fantasia e l’intelligenza con cui ha saputo concludere questa saga, tuttavia nel film, a differenza del libro, è più pregevole l’intento che il risultato: troppe scene dall’alta carica emotiva sono state solo “suggerite” dal film e poi necessariamente interpretate dal pubblico; Si passa dall’attrazione tra Harry e Ginny, molto sottotono e ampiamente in secondo piano; continuando con Piton, intensissima la sua storia, difficile non emozionarsi, ma anche qui, troppo isolata e frammentata (Dalla morte di Severus a quando Harry rivive il ricordo nel pensatoio, passa troppo tempo!) ; persino la scena del bacio tra Ermione e Ron, forse il più atteso dai fan, pur molto bella, poteva essere resa meglio ( si tratta più che altro di un gusto personale: chiunque potrebbe rispondermi “ Questo non è un film d’amore”). Quella che invece ritengo la scena più emozionante e la più riuscita è l’ultimissima: Harry e amici, ormai adulti, accompagnano i figli al leggendario binario 9 e ¾; l’atmosfera è benigna e il male sembra non essere mai esistito: torna la meraviglia, lo stupore e la felicità del primo film della saga. Questo è lo scorrere della vita, e gli stessi protagonisti, nell’inquadratura finale, sembrano cogliere tutto ciò con una punta di piacevole malinconia, facendoti venir voglia di rivedere la serie tutta da capo.
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