Harry Potter e i doni della morte - Parte II |
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Un film di David Yates.
Con Emma Watson, Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Helena Bonham Carter, Bonnie Wright.
continua»
Titolo originale Harry Potter and the Deathly Hallows: Part II.
Fantastico,
durata 130 min.
- USA, Gran Bretagna 2011.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 13 luglio 2011.
MYMONETRO
Harry Potter e i doni della morte - Parte II ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Harry Potter e i Doni della Morte - Parte II
di falga.the.jokerFeedback: |
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mercoledì 22 gennaio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Voto: 8- ….Analizzerò per primi gli aspetti che più mi hanno deluso o poco convinto del film, a partire dagli effetti speciali: poca sostanza (ne “Il Signore degli Anelli” c’era molta più qualità, e parliamo di un decennio fa) , ed è un vero peccato, se parliamo di un film sulla magia, peraltro del suo attesissimo capitolo finale; nonché poca efficacia, molte scene “sacrificate” per lasciar spazio alla spettacolarizzazione tecnica. Il comparto audio era accettabile, buona colonna sonora, ma troppo esasperata: un’ accompagnamento quasi da thriller, rotto unicamente da scene di silenzio imbarazzante (a mio dire buchi vertiginosi per lo svolgersi della trama; vani i tentativi di colmarli coi soli dialoghi). Proseguiamo con l’analisi: attori? Salvo Emma Watson: esemplare interpretazione, pur non essendo la protagonista; Daniel Radcliffe, non so se per scelta registica o propri errori, mi è apparso assolutamente fuori posto per il ruolo che interpretava: da protagonista qual era, mi sarebbe piaciuto vederlo molto più attivo, spigliato, con scene e dialoghi indimenticabili, degne di un finale da ricordare per sempre, invece niente, il nulla, lo stesso Harry ombroso, superiore, triste e arrabbiato degli ultimi 3/4 film della saga. Che dire del resto del cast? magari anche buono, ma male sfruttato, sembra quasi tutto in secondo piano, tutto sullo sfondo, per lasciar spazio al protagonista e alle sue vicissitudini, che, evidentemente, non catturano appieno attenzioni e interesse del pubblico. Helena Bonham Carter grandiosa, non solo per il talento, ma anche per averlo adeguato perfettamente a quello che era il suo ridotto spazio all’interno del film…onore anche a Ralph Fiennes, la cui interpretazione, meravigliosa, stona un po’ con la media del resto del cast o, per meglio dire, col ruolo che è stato loro assegnato. Superficiale dunque la sceneggiatura e le scelte registiche: capisco le storpiature inevitabili dovute alla trasposizione da libro a pellicola, come tengo conto anche della necessità di adeguare il ritmo della trama ai sentimenti dei personaggi, ma è disarmante la mancanza di un più intenso ed efficace rapporto tra di essi. Concludo con quello che invece risulta essere il pezzo forte del film: Le emozioni suscitate. Tanto di cappello alla Rowling per la fantasia e l’intelligenza con cui ha saputo concludere questa saga, tuttavia nel film, a differenza del libro, è più pregevole l’intento che il risultato: troppe scene dall’alta carica emotiva sono state solo “suggerite” dal film e poi necessariamente interpretate dal pubblico; Si passa dall’attrazione tra Harry e Ginny, molto sottotono e ampiamente in secondo piano; continuando con Piton, intensissima la sua storia, difficile non emozionarsi, ma anche qui, troppo isolata e frammentata (Dalla morte di Severus a quando Harry rivive il ricordo nel pensatoio, passa troppo tempo!) ; persino la scena del bacio tra Ermione e Ron, forse il più atteso dai fan, pur molto bella, poteva essere resa meglio ( si tratta più che altro di un gusto personale: chiunque potrebbe rispondermi “ Questo non è un film d’amore”). Quella che invece ritengo la scena più emozionante e la più riuscita è l’ultimissima: Harry e amici, ormai adulti, accompagnano i figli al leggendario binario 9 e ¾; l’atmosfera è benigna e il male sembra non essere mai esistito: torna la meraviglia, lo stupore e la felicità del primo film della saga. Questo è lo scorrere della vita, e gli stessi protagonisti, nell’inquadratura finale, sembrano cogliere tutto ciò con una punta di piacevole malinconia, facendoti venir voglia di rivedere la serie tutta da capo.
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