Harry Potter e i doni della morte - Parte II |
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Un film di David Yates.
Con Emma Watson, Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Helena Bonham Carter, Bonnie Wright.
continua»
Titolo originale Harry Potter and the Deathly Hallows: Part II.
Fantastico,
durata 130 min.
- USA, Gran Bretagna 2011.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 13 luglio 2011.
MYMONETRO
Harry Potter e i doni della morte - Parte II ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Il gran finale della saga
di jacopo b98Feedback: |
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domenica 28 settembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Harry Potter (Radcliffe) sa che è ormai giunta l’ora: lo scontro con Voldemort (Fiennes) non è più rimandabile. Perciò insieme ai fidi Ron (Grint) ed Hermione (Watson), prima si intrufola alla Gringott per trafugare l’ennesimo horcrux (un pezzo dell’anima del Signore Oscuro), ed infine torna ad Hogwarts per affrontare la feroce battaglia finale contro le forze del male. Scritto dall’inglese Steve Kloves, è l’ottavo e ultimo film tratto dai sette (il settimo libro è stato diviso in due per l’adattamento cinematografico) romanzi di J.K. Rowling. È il film più corto, il più fedele alla fonte letteraria e quello che, nonostante la sua staticità (pochi luoghi, stessi personaggi in scena per tutto il film) è quello più ricco di colpi di scena. L’inglese Yates, dopo aver diretto tre dei precedenti capitoli, è chiamato a terminare il lavoro di un decennio. E stavolta proprio non può deludere: se l’ultimo capitolo di una delle saghe più importanti ed amate della storia del cinema si rivelasse una delusione sarebbe una cosa imperdonabile. E Yates questo lo sa bene. Dopo aver diretto un discreto quinto capitolo, e due episodi abbastanza bruttini, qui l’ex regista televisivo dà il meglio di sé e chiude la saga con il botto. Infatti I doni della morte-Parte 2 è probabilmente, insieme al Calice di fuoco, il miglior film dell’intera saga. È epico, oscuro, drammatico e spettacolare (e il 3D aggiunge nulla!). Proprio quello che ci voleva per concludere: il tono fanciullesco e fiabesco dei primi capitoli è definitivamente abbandonato e la storia assume davvero l’aspetto di un’epica lotta tra bene e male. I personaggi sono approfonditi psicologicamente e anche gli interpreti si rivelano finalmente convincenti, a partire proprio dai tre ex-bambini-prodigio che finalmente raggiungono un livello interpretativo di serie A, il cast di contorno poi come sempre è azzeccatissimo e Ralph Fiennes, Alan Rickman e Maggie Smith sono davvero bravissimi. L’apparato tecnico è impressionante, gli effetti speciali sono eccezionali, la fotografia di Eduardo Serra è da Oscar e anche la regia di Yates qui diventa potente come non mai. Lo scontro tra bene e male, qui più che mai, è tanto fisico (le superbe scene di battaglia, scandite dalle apocalittiche musiche di Alexandre Desplat), quanto psicologico, come dimostrano numerose sequenze di approfondimento psicologico che rendono il film più interessante di quanto già non sia. Poi, per la carità, non è un film perfetto, e i difetti ci sono e si vedono, ma davvero possiamo dirlo: un finale migliore di questo non potevamo pretenderlo. Trionfo assoluto al botteghino (è il quarto maggiore incasso della storia del cinema) e tre candidature agli Oscar (scenografia, trucco ed effetti speciali), ma nessuna statuetta e soprattutto, sorprendentemente, nessuna nomination nelle categorie principali: miglior film e regia.
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