Anno | 2011 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Marco Dentici |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 2 settembre 2011
Opera prima di Marco Dentici.
CONSIGLIATO NÌ
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Nell'ottobre del 2007 un mesociclone (aggressivo fenomeno temporalesco) precipitò sulla Sicilia, colpendo impietosamente il territorio a sud di Messina ma risparmiando gli uomini, le donne e i bambini di Giampilieri, Scaletta, Altolia, Molino, Briga e altri paesi limitrofi. Due anni dopo le stesse nuvole 'verticali' atterreranno una montagna di fango e detriti, travolgendo quei siciliani inascoltati che avevano chiesto aiuto e interventi di 'messa in sicurezza' delle loro colline. Le conseguenze furono trentuno vittime, sei feriti e troppe case spazzate via.
Di devastazione ambientale e di come l'ottusità di chi ci governa uccida il territorio e la sua popolazione, ci informa il documentario 'emotivo' di Marco Dentici, celebre scenografo alla sua quarta regia documentaria. Uso a ricreare ambienti e fondali, il regista siciliano affonda questa volta mani e sguardo in un vuoto (di senso) e in quello che resta di quei piccoli comuni e della loro gente, che testimonia la propria tragedia davanti alle telecamere, ai telefoni cellulari, a videocamere amatoriali. Una denuncia quella di Caldo grigio, caldo nero che fa inorridire ma che, nonostante l'indignazione che scatena, non è in grado di cambiare le cose. E questo è forse l'aspetto che più fa riflettere e intristire se si pensa alla mole di documentari prodotti dal Belpaese, che vorrebbero incitare a cambiare la realtà e a incidere su di essa e invece quella realtà resta immutata e immutabile. A causa della distrazione cronica degli organi di governo, certo, poco avvezzi a frequentare la cultura, ma anche per quella incapacità dei documentari italiani di fare (davvero) cinema e di trattare con profondità teorica il soggetto della propria indagine. Caldo grigio, caldo nero è decisamente prossimo a un format o a un video di You Tube piuttosto che a un film. La relazione tra immagine e spettatore è allora di tipo televisivo. Questo documentario produce informazione, socialmente utile sia inteso, ma in nessun modo documenta una realtà, riflette sulla riproduzione di quella realtà o sulla retorica delle proprie immagini. Senza mettere in dubbio la buona fede e le migliori intenzioni di chi documenta una tragedia come quella che si è abbattuta sui comuni di Messina, il documentario di Dentici è obiettivamente brutto. Brutto da vedere, vuoto com'è di idee e pieno della bellezza glamour e fuori luogo della Cucinotta, che 'recita' lettere e poesie mentre fuori campo la gente 'ordinaria' urla la propria disperazione. Insopportabili sono pure gli inserti di fiction che vorrebbero muovere alla commozione e finiscono per appiattire qualsiasi riflessione e spegnere qualsiasi empatia. Non ne facciamo una questione di gusto ma di etica, appellandoci al valore della forma, di come si comunica se davvero si vuole comunicare, arrivando al cuore di coloro che si dice di combattere.
film capolavoro che fa piangere lacrime di sangue film vero .spero che tutti i politici presenti alla prima di giampilieri vedendo il film si siano resi conto cosa puo succedere e che si impegnino affinchè certe catastrofi non capitano più,perche quella di giampilieri si poteva evitare.un grazie al regista che ha realizato un film vero e sincero, nel rispetto del dolore della gente [...] Vai alla recensione »
film vero ti prende dentro ti fa piangere il cuore ma non con lacrime ma con il sangue ,io ho pianto appena è iniziato e spero che i nostri politici che erano presenti alla prima trasmessa a giampilieri si rendono conto di cosa puo succedere e simpegnino affinche certe cose non capitano piu perhè la tragedia di giampilieri si poteva evitare.grazie al regista che se impegnato a realizare questo film [...] Vai alla recensione »