The Town |
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Un film di Ben Affleck.
Con Ben Affleck, Rebecca Hall, Jon Hamm, Jeremy Renner.
continua»
Thriller,
durata 125 min.
- USA 2010.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 8 ottobre 2010.
MYMONETRO
The Town
valutazione media:
3,10
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Volti nella folladi gianmarco.diromaFeedback: 7173 | altri commenti e recensioni di gianmarco.diroma |
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giovedì 14 ottobre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ci sono volti in mezzo ad una folla di persone, che decidono di mascherare i propri volti, di entrare in una banca, e fare una rapina. Ci sono occhi dietro quelle maschere che lasciano comunque trapelare delle emozioni, paure, incertezze: tra questi ci sono quelli di Doug e Jem, amici inseparabili fin dall'infanzia, uniti dalla vita nel quartiere di Charlestown, legati a doppia mandata dal brutto vizio delle rapine in banca (che per Jem sembra quasi una passione, mentre per Doug sembra sia un gesto di appartenenza nei confronti della propria famiglia d'origine, il cui padre è in prigione e la cui madre è scappata molto presto). Tra le pieghe di questi dubbi, s'insinua un aspro confronto tra i due, a causa di Claire, giovane direttrice della banca che i 2 (insieme ad altri 2 della banda) hanno rapinato e che Jem ha voluto tenere in ostaggio per il tempo della fuga: secondo Jem, Claire è una potenziale testimone, per Doug, che, dopo averla avvicinata, se ne sta innamorando, un'occasione di redenzione. Fin qui lo schema sembra piuttosto prevedibile: ma sono delle piccole scelte di regia, certe inquadrature, alcune battute, che lasciano intravedere il senso di un'opera profondamente matura, dove, in scena, non abbiamo solamente le avventure di un gruppo di machissimi e delle loro donne, ma il dramma compiuto di volti come tanti che si arrabattano letteralmente nella vita di tutti i giorni. Quindi si può spiegare il ricorso alle telecamere a circuito chiuso (usate in chiave nostalgica da Wong Kar-wai in My Blueberry Nights) proprio in questo modo: non c'è nulla di epico nelle gesta di Doug, Jem e la loro piccola banda. Le loro sono solo una piccola parte di un sistema che, a Boston, mette a segno 300 rapine all'anno. Loro sono solo altri corpi, altre maschere, che verranno sezionati dalle menti dell'FBI, le quali a loro volta non ambiscono a sradicare un sistema malavitoso perché votati a farlo, ma perché questo "è semplicemente il loro lavoro". Lo stesso vale, nella fuga conclusiva, un'inquadratura che fissa dall'alto Jem, in mezzo alla strada, in lotta con numerosi poliziotti: sembra una piccola formica, sola in mezzo ad un formicaio e lì per essere schiacciata perché avversa alla logica dominante. C'è poi la battuta di Claire che sintetizza il trauma vissuto nella rapina in banca: "Mentre camminavo sulla spiaggia, verso il mare, credevo di essere su una scogliera". La paura del vuoto quindi, dello spaesamento, del non avere appigli e punti di riferimento. Quegli stessi punti di riferimento che Doug ha cercato e trovato soltanto nel diventare un malavitoso come suo padre, ma che lo hanno obbligato a pagare un prezzo a tal punto alto, da perdere tutto e scappare per sempre per salvarsi. Il tutto in un giorno di sole, segno di un dramma in agguato nella Charlestown di Doug e Claire.
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