enzo70
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domenica 3 gennaio 2021
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intelligente commedia sulle coppie omosessuali
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Due donne lesbiche di mezza età hanno avuto due figli dallo stesso donatore di sperma, un ragazzo che, intanto, è diventato un ristoratore di successo. E quando Joni e Laser, la figlia e il figlio decidono di incontrare il padre biologico entra in scena una gradevole commedia in cui si contaminano i temi dell’omosessualità e della famiglia naturale. Brava, decisamente, Lisa Cholodenko, la regista, a trovare un ritmo narrativo mai ossessivo, in grado di rendere la storia senza eccessi. Un cast veramente importante, Annette Bening interpreta Nic, un medico affermato che fa la parte dell’uomo di casa; la splendida Julianne Moore interpreta Jules, fragile quasi architetto che finisce per innamorarsi di Paul, un ottimo Mark Ruffalo.
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Due donne lesbiche di mezza età hanno avuto due figli dallo stesso donatore di sperma, un ragazzo che, intanto, è diventato un ristoratore di successo. E quando Joni e Laser, la figlia e il figlio decidono di incontrare il padre biologico entra in scena una gradevole commedia in cui si contaminano i temi dell’omosessualità e della famiglia naturale. Brava, decisamente, Lisa Cholodenko, la regista, a trovare un ritmo narrativo mai ossessivo, in grado di rendere la storia senza eccessi. Un cast veramente importante, Annette Bening interpreta Nic, un medico affermato che fa la parte dell’uomo di casa; la splendida Julianne Moore interpreta Jules, fragile quasi architetto che finisce per innamorarsi di Paul, un ottimo Mark Ruffalo. Un film intelligente e gradevole.
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paolo salvaro
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mercoledì 29 aprile 2015
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grandissimo cast ma commedia inutile
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Non ho ben compreso il senso o l'utilità del film. Qual era lo scopo, far capire che le coppie omosessuali vivono e provano gli stessi sentimenti di quelle etero, affrontando spesso anche problemi affini? ..... Penso che in molti lo sappiano già e chi non lo sapeva o non riusciva a farsene una ragione prima di vedere questo film, sicuramente non avrà cambiato idea dopo averlo visto. Ergo, questo film è almeno secondo me completamente inutile. Provate ad immaginare, a parti invertite, una coppia etero che entra in crisi per colpa del padre biologico dei loro figli nati per fecondazione eterologa. Cosa ci sarebbe da ridere? A mio avviso, sia che si parli di una coppia etero o di una coppia omosessuale, la storia qui raccontata non ha i presupposti per risultare allegra o comica.
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Non ho ben compreso il senso o l'utilità del film. Qual era lo scopo, far capire che le coppie omosessuali vivono e provano gli stessi sentimenti di quelle etero, affrontando spesso anche problemi affini? ..... Penso che in molti lo sappiano già e chi non lo sapeva o non riusciva a farsene una ragione prima di vedere questo film, sicuramente non avrà cambiato idea dopo averlo visto. Ergo, questo film è almeno secondo me completamente inutile. Provate ad immaginare, a parti invertite, una coppia etero che entra in crisi per colpa del padre biologico dei loro figli nati per fecondazione eterologa. Cosa ci sarebbe da ridere? A mio avviso, sia che si parli di una coppia etero o di una coppia omosessuale, la storia qui raccontata non ha i presupposti per risultare allegra o comica. Certo, alcune scene sono girate con la giusta ironia e con un certo senso d'humour che fanno capire come mai abbia riscosso così tanto successo, ma provate a pensare, per assurdo, se Boys don't cry ed I segreti di Brokeback Mountain fossero state commedie. Avrebbero avuto un senso? Non credo. La strada del dramma sarebbe stata forse assai più scontata (e forse la maggior parte degli elogi sono arrivati proprio per questo nuovo e dissacrante modo di trattare l'argomento), ma anche più azzeccata.
Il cast del film fa guadagnare alla pellicola un sacco di punti: Julianne Moore, Annette Bering, Mia Wasikowska, Josh Hutcherson e Mark Ruffalo sono stati tutti, semplicemente, perfetti. Con dei tempi comici azzeccatissimi che hanno permesso loro di far rendere anche le più stupide battute e con delle interpretazioni memorabili, penso che al di là di tutto questo fosse uno dei gruppi d'attori meglio assemblati che io abbia mai visto, ognuno al suo posto, verrebbe da dire. O almeno, questo lo si può dire di coloro che interpretano i personaggi principali. Quelli secondari invece sono troppo vuoti, piatti ed inutili per poterli giudicare, francamente. Le scelte fatte in sede di montaggio dalla regista sono convincenti, ma a lungo andare ripetitive e scontate ed in sostanza ciò che non convince è proprio la sceneggiatura sopra citata.
Non me la sento di assegnare a questo film più di due stelle.
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marco_gir
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domenica 8 marzo 2015
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patetico
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Film mediocre. Una sfilza disordinata di banali stereotipi. La coppia lesbica dipinta da un occhio superficiale. Dove una delle due "e' l'uomo". Si veste da uomo. Beve. Lavora. Si comporta in maniera autoritaria. Il padre naturale dei due figli della coppia e' ovviamente una figura imprescindibile. Come avranno mai fatto senza di lui prima??! Senza "la figura maschile" che non solo riporta armonia e risolve conflitti ma fa pure innamorare una delle due lesbiche. Eh si. Perche' sotto sotto una lesbica ha comunque bisogno di un uomo. E' la natura no?!? Per non parlare dell'operaio sudamericano. Ovviamente sudamericano ed ovviamente succube.
Per non parlare del pietoso non-colpo di scena dell'altra che scopre la tresca con il donatore di sperma.
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Film mediocre. Una sfilza disordinata di banali stereotipi. La coppia lesbica dipinta da un occhio superficiale. Dove una delle due "e' l'uomo". Si veste da uomo. Beve. Lavora. Si comporta in maniera autoritaria. Il padre naturale dei due figli della coppia e' ovviamente una figura imprescindibile. Come avranno mai fatto senza di lui prima??! Senza "la figura maschile" che non solo riporta armonia e risolve conflitti ma fa pure innamorare una delle due lesbiche. Eh si. Perche' sotto sotto una lesbica ha comunque bisogno di un uomo. E' la natura no?!? Per non parlare dell'operaio sudamericano. Ovviamente sudamericano ed ovviamente succube.
Per non parlare del pietoso non-colpo di scena dell'altra che scopre la tresca con il donatore di sperma. Nel modo in cui solo una mediocre commedia americana sa fare. Talmente assurdo da essere prevedibile.
E almeno facesse ridere.
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sverin
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domenica 7 settembre 2014
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si sperava in un "lei era gay ma ora sta con lui".
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Forse il regista sarà invertito (uso un termine demodè) e ha fatto apparire il sesso tra una "mamma" e Mark Ruffalo come una "sbandata" momentanea; invece la stragrande maggioranza degli spettatore tifavano per strappare Julian Moore a quella vipera lesbica del "capofamiglia"e farla andare con quel bel giovanotto donatore di sperma, padre biologico di entrambi i filgi. Il film sarebbe stato acclamato se Julian Moore, il donatore di seme (Mark Ruffalo)e i suoi due figli naturali, si fossero riuniti in una famiglia finalmente etero ed avessero lasciato sola quella vipera lesbica del "dottore" capofamiglia (Annette Benning) a mangiarsi i gomiti.
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Forse il regista sarà invertito (uso un termine demodè) e ha fatto apparire il sesso tra una "mamma" e Mark Ruffalo come una "sbandata" momentanea; invece la stragrande maggioranza degli spettatore tifavano per strappare Julian Moore a quella vipera lesbica del "capofamiglia"e farla andare con quel bel giovanotto donatore di sperma, padre biologico di entrambi i filgi. Il film sarebbe stato acclamato se Julian Moore, il donatore di seme (Mark Ruffalo)e i suoi due figli naturali, si fossero riuniti in una famiglia finalmente etero ed avessero lasciato sola quella vipera lesbica del "dottore" capofamiglia (Annette Benning) a mangiarsi i gomiti. Ma siccome la potente corporazione degli omosessuali e lesbiche sarebbe insorta, seminando morte e distruzione per le città di mezzo mondo, il film ha difeso la coppia lesbica, forzando la natura, la speranza degli spettatori e la realtà sociale. Chissà che traguardi squallidi dovremo vivere se un' esigua minoranza ma chiassosissima, di gay imporrà sulla stragrande maggioranza, anche attraverso questi squallidi film, un ' "etica" tutta loro, rovescando la logica biologica del lungo cammino dell'essere umano.
Che i gay e i compiacenti registi che li appoggiano stessero nelle retrovie , come succedeva una volta....ed al fronte ci stessero gli etero!!
L'improponibile "etica" gay sarà sempre un mostro sociale!
W LE COPPIE CONVENZIONALI!!!!!!
Nessuna stella!!!!
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[+] vergogna
(di paolo salvaro)
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funky_kazoo77
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sabato 9 agosto 2014
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cuty
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stefano capasso
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lunedì 9 giugno 2014
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i ragazzi stanno bene
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I ragazzi stanno bene racconta eventi che capitano in tante famiglie. In questo caso la famiglia è una atipica, sono due donne omosessuali Nic e Julie che hanno due figli in età adolescenziale, Joni e Laser. Sono figli dello stesso donatore di seme che ha permesso alle due donne di avere ognuna il proprio figlio. Per i due ragazzi è l'età della ricerca dell'identità e questo li spinge a ricercare e contattare il loro padre biologico, Paul. Si viene a configurare, poco a poco una famiglia allargata, con Paul che è l'eterno immaturo che comincia a scoprire i piaceri della famiglia. Frequentando i figli entra a far parte del nucleo e finisce per innamorarsi di Julie con la quale inizia una relazione.
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I ragazzi stanno bene racconta eventi che capitano in tante famiglie. In questo caso la famiglia è una atipica, sono due donne omosessuali Nic e Julie che hanno due figli in età adolescenziale, Joni e Laser. Sono figli dello stesso donatore di seme che ha permesso alle due donne di avere ognuna il proprio figlio. Per i due ragazzi è l'età della ricerca dell'identità e questo li spinge a ricercare e contattare il loro padre biologico, Paul. Si viene a configurare, poco a poco una famiglia allargata, con Paul che è l'eterno immaturo che comincia a scoprire i piaceri della famiglia. Frequentando i figli entra a far parte del nucleo e finisce per innamorarsi di Julie con la quale inizia una relazione. E' solo l’evento finale di una crisi familiare che ha origini lontane e che una volta scoppiato porterà ad una nuova ricomposizione della famiglia.
Il film di Lisa Cholodenko evidenzia le crisi tipiche di ogni famiglia, crisi alle quali non sfuggono nemmeno le famiglie non convenzionali. I pregiudizi, la routine, i ruoli che diventano rigidi, i conflitti coi figli nell’età dell’adolescenza e il tradimento. Un ritratto sulle nevrosi familiari e sull’ importanza della famiglia, luogo importante di crescita di sviluppo e dove si trovano certezze, pur avendo, a volte, costi elevati da sostenere. Ben se ne accorge Paul, che vorrebbe appropriarsi di una famiglia già pronta, quasi a voler evitare di passare attraverso tutte le difficolta che comporta formarla.
I ragazzi stanno bene è il tentativo di rendere normale una famiglia atipica mostrandone le criticità delle famiglie tradizionali. A mio avviso è un tentativo di normalizzazione che perde di vista le reali peculiarità, gli aspetti postivi e quelli negativi di una famiglia di questo tipo; aspetti di cui rimiamo abbastanza all'oscuro non essendo indagate. Una commedia semplice che si fa seguire con partecipazione
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no_data
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mercoledì 7 maggio 2014
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se fosse stato etero sarebbe stato banale
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e solo la storia di una moglie che tradisce il marito poi torna.. il fatto che il donatore di sperma sia l'amante è un puro caso.
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no_data
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lunedì 14 aprile 2014
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divertenta ma solo la prima parte
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divertente storia che parte interessante ma poi non viene sviluppata.
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marykioto
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lunedì 7 aprile 2014
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il peggio cliche'
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Film con un ottimo ritmo e scorrevole, con un meritatissimo Golden Globe ad Annette Bening, che fa conoscere al grande pubblico gli alti e bassi di una storia d'amore bla bla bla.
Volevo puntare l'attenzione su un aspetto che è IMMANCABILE in tutti i film a tematica gay, specialmente fra donne, e che mi offusca completamente da tutto quel che di buono ci può essere in un film. E' mai possibile che in ogni storia, ad un certo punto deve scattare l'irrefrenabile pulsione di andare con l'uomo in questione?? Nello specifico, è trattato in modo più che offensivo, a mio avviso, nei confronti della maggior parte delle coppie gay nella vita vera. La povera Julianne Moore si trova a interpretare l'assatanata di turno che rimane piacevolmente sconvolta quando scatta l'istinto animalesco per essersi finalmente liberata di ogni inibizione facendosi fare qualsiasi cosa dal mAschio Mark Ruffalo che non riesce a starle dietro perchè lei insaziabilmente affamata che sembra non fare del vero sesso da sempre!!!
Pessimo.
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Film con un ottimo ritmo e scorrevole, con un meritatissimo Golden Globe ad Annette Bening, che fa conoscere al grande pubblico gli alti e bassi di una storia d'amore bla bla bla.
Volevo puntare l'attenzione su un aspetto che è IMMANCABILE in tutti i film a tematica gay, specialmente fra donne, e che mi offusca completamente da tutto quel che di buono ci può essere in un film. E' mai possibile che in ogni storia, ad un certo punto deve scattare l'irrefrenabile pulsione di andare con l'uomo in questione?? Nello specifico, è trattato in modo più che offensivo, a mio avviso, nei confronti della maggior parte delle coppie gay nella vita vera. La povera Julianne Moore si trova a interpretare l'assatanata di turno che rimane piacevolmente sconvolta quando scatta l'istinto animalesco per essersi finalmente liberata di ogni inibizione facendosi fare qualsiasi cosa dal mAschio Mark Ruffalo che non riesce a starle dietro perchè lei insaziabilmente affamata che sembra non fare del vero sesso da sempre!!!
Pessimo.
E non serve a niente far poi vedere che l'amore vero trionfa su tutto.. un film gay dove uno dei due non cede all'eterosessualità in questo modo così denigrante.. ahimè, devono ancora inventarlo!!!
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[+] ha offeso il 95 della popolazione mondiale...
(di sverin)
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theophilus
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lunedì 6 gennaio 2014
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il bisogno di essere "normali"
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I RAGAZZI STANNO BENE
Che c’è di ‘anomalo’ in una donna che tradisce la persona amata con un rampante cinquantenne che ha fatto fortuna nel mondo della ristorazione e che è stanco di “cazzeggiare” con avvenenti fanciulle, desiderando metter su famiglia? Che cosa, poi, colpisce nel fatto che tutto si ricompone, che il dolore che ha scosso la famiglia e i figli sembra rivitalizzare il vincolo, che il medesimo ne esce vincente, più saldo di prima? Stiamo, insomma, parlando del risaputo triangolo conseguente ad un rapporto in crisi e che si risolve in un rientro nei ranghi?
Assolutamente no. O, per lo meno, no in grande misura.
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I RAGAZZI STANNO BENE
Che c’è di ‘anomalo’ in una donna che tradisce la persona amata con un rampante cinquantenne che ha fatto fortuna nel mondo della ristorazione e che è stanco di “cazzeggiare” con avvenenti fanciulle, desiderando metter su famiglia? Che cosa, poi, colpisce nel fatto che tutto si ricompone, che il dolore che ha scosso la famiglia e i figli sembra rivitalizzare il vincolo, che il medesimo ne esce vincente, più saldo di prima? Stiamo, insomma, parlando del risaputo triangolo conseguente ad un rapporto in crisi e che si risolve in un rientro nei ranghi?
Assolutamente no. O, per lo meno, no in grande misura. I ragazzi stanno bene, (Kids are all right, il titolo originale)film di Lisa Cholodenko che ha per protagonisti una splendida Annette Bening, Julianne Moore, Mark Ruffalo, Mia Wasikowska e Josh Hutcherson, non narra la storia di una famiglia middle-class americana degli anni cinquanta in cui il saldo moralismo borghese sostenuto dal potere ecclesiastico prevale sul bisogno di evasione e sulle prime crepe che mandano in crisi l’istituzione familiare.
Il tema è quello della rivendicazione di una forma di uguaglianza. Anzi, tutto sommato, l’orgoglio omosessuale pretende di avere tutte le carte in regola per assicurare quella stabilità che, invece, la tradizionale coppia eterosessuale non riesce più a preservare. Il tema è attualissimo e scottante. Le cause della crisi del matrimonio vengono spostate dall’istituzione in sé all’eterogeneità della coppia, che non saprebbe sopperire all’inevitabile declino d’interesse sessuale al suo interno con una adeguata forza affettiva.
Nic e Jules sono due donne sposate fra di loro che hanno messo al mondo un figlio a testa, Joni (in omaggio a Joni Mitchell) e Laser, grazie al medesimo donatore di sperma. A parte questo, che si vorrebbe un trascurabile problema, il tran tran è del tutto simile a quello di milioni di famiglie. I due ragazzi adolescenti vanno a scuola e hanno gli stessi problemi dei loro coetanei. Delle due madri una lavora, l’altra è rimasta a lungo a casa ad accudire i figli e aspira confusamente a realizzarsi con un’attività che la faccia guadagnare. Madri apprensive, figli controllati, ultime serate tutti seduti sul sofà a guardare la televisione, qualche gioco sessuale delle due mamme che sembrano stentare a conciliare la loro vita intima con un sistema sociale che ha bisogno di scorrere in maniera fluida, con meccanismi oliati e senza scosse. La scossa la porta Paul, il padre biologico che Laser e Joni sentono il desiderio di conoscere.
La commedia è originale, sostenuta da un ottimo cast e da una sceneggiatura altrettanto efficace. I toni sono spesso spumeggianti, ma mai ridanciani. È tutto molto ‘vero’ e la regista tiene sapientemente il film sempre all’interno di rotaie che lo preservano dalle prevedibili banalità della sit com. Lisa Cholodenko sa garantire un andamento in cui il dramma, spesso in agguato, va a toccare i protagonisti senza, però, mai riuscire ad intaccare il destino utopico di un tessuto narrativo che ha il suo epilogo in una fiducia non di maniera.
Enzo Vignoli,
11 giugno 2011.
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