marykioto
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lunedì 7 aprile 2014
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il peggio cliche'
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Film con un ottimo ritmo e scorrevole, con un meritatissimo Golden Globe ad Annette Bening, che fa conoscere al grande pubblico gli alti e bassi di una storia d'amore bla bla bla.
Volevo puntare l'attenzione su un aspetto che è IMMANCABILE in tutti i film a tematica gay, specialmente fra donne, e che mi offusca completamente da tutto quel che di buono ci può essere in un film. E' mai possibile che in ogni storia, ad un certo punto deve scattare l'irrefrenabile pulsione di andare con l'uomo in questione?? Nello specifico, è trattato in modo più che offensivo, a mio avviso, nei confronti della maggior parte delle coppie gay nella vita vera. La povera Julianne Moore si trova a interpretare l'assatanata di turno che rimane piacevolmente sconvolta quando scatta l'istinto animalesco per essersi finalmente liberata di ogni inibizione facendosi fare qualsiasi cosa dal mAschio Mark Ruffalo che non riesce a starle dietro perchè lei insaziabilmente affamata che sembra non fare del vero sesso da sempre!!!
Pessimo.
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Film con un ottimo ritmo e scorrevole, con un meritatissimo Golden Globe ad Annette Bening, che fa conoscere al grande pubblico gli alti e bassi di una storia d'amore bla bla bla.
Volevo puntare l'attenzione su un aspetto che è IMMANCABILE in tutti i film a tematica gay, specialmente fra donne, e che mi offusca completamente da tutto quel che di buono ci può essere in un film. E' mai possibile che in ogni storia, ad un certo punto deve scattare l'irrefrenabile pulsione di andare con l'uomo in questione?? Nello specifico, è trattato in modo più che offensivo, a mio avviso, nei confronti della maggior parte delle coppie gay nella vita vera. La povera Julianne Moore si trova a interpretare l'assatanata di turno che rimane piacevolmente sconvolta quando scatta l'istinto animalesco per essersi finalmente liberata di ogni inibizione facendosi fare qualsiasi cosa dal mAschio Mark Ruffalo che non riesce a starle dietro perchè lei insaziabilmente affamata che sembra non fare del vero sesso da sempre!!!
Pessimo.
E non serve a niente far poi vedere che l'amore vero trionfa su tutto.. un film gay dove uno dei due non cede all'eterosessualità in questo modo così denigrante.. ahimè, devono ancora inventarlo!!!
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theophilus
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lunedì 6 gennaio 2014
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il bisogno di essere "normali"
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I RAGAZZI STANNO BENE
Che c’è di ‘anomalo’ in una donna che tradisce la persona amata con un rampante cinquantenne che ha fatto fortuna nel mondo della ristorazione e che è stanco di “cazzeggiare” con avvenenti fanciulle, desiderando metter su famiglia? Che cosa, poi, colpisce nel fatto che tutto si ricompone, che il dolore che ha scosso la famiglia e i figli sembra rivitalizzare il vincolo, che il medesimo ne esce vincente, più saldo di prima? Stiamo, insomma, parlando del risaputo triangolo conseguente ad un rapporto in crisi e che si risolve in un rientro nei ranghi?
Assolutamente no. O, per lo meno, no in grande misura.
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I RAGAZZI STANNO BENE
Che c’è di ‘anomalo’ in una donna che tradisce la persona amata con un rampante cinquantenne che ha fatto fortuna nel mondo della ristorazione e che è stanco di “cazzeggiare” con avvenenti fanciulle, desiderando metter su famiglia? Che cosa, poi, colpisce nel fatto che tutto si ricompone, che il dolore che ha scosso la famiglia e i figli sembra rivitalizzare il vincolo, che il medesimo ne esce vincente, più saldo di prima? Stiamo, insomma, parlando del risaputo triangolo conseguente ad un rapporto in crisi e che si risolve in un rientro nei ranghi?
Assolutamente no. O, per lo meno, no in grande misura. I ragazzi stanno bene, (Kids are all right, il titolo originale)film di Lisa Cholodenko che ha per protagonisti una splendida Annette Bening, Julianne Moore, Mark Ruffalo, Mia Wasikowska e Josh Hutcherson, non narra la storia di una famiglia middle-class americana degli anni cinquanta in cui il saldo moralismo borghese sostenuto dal potere ecclesiastico prevale sul bisogno di evasione e sulle prime crepe che mandano in crisi l’istituzione familiare.
Il tema è quello della rivendicazione di una forma di uguaglianza. Anzi, tutto sommato, l’orgoglio omosessuale pretende di avere tutte le carte in regola per assicurare quella stabilità che, invece, la tradizionale coppia eterosessuale non riesce più a preservare. Il tema è attualissimo e scottante. Le cause della crisi del matrimonio vengono spostate dall’istituzione in sé all’eterogeneità della coppia, che non saprebbe sopperire all’inevitabile declino d’interesse sessuale al suo interno con una adeguata forza affettiva.
Nic e Jules sono due donne sposate fra di loro che hanno messo al mondo un figlio a testa, Joni (in omaggio a Joni Mitchell) e Laser, grazie al medesimo donatore di sperma. A parte questo, che si vorrebbe un trascurabile problema, il tran tran è del tutto simile a quello di milioni di famiglie. I due ragazzi adolescenti vanno a scuola e hanno gli stessi problemi dei loro coetanei. Delle due madri una lavora, l’altra è rimasta a lungo a casa ad accudire i figli e aspira confusamente a realizzarsi con un’attività che la faccia guadagnare. Madri apprensive, figli controllati, ultime serate tutti seduti sul sofà a guardare la televisione, qualche gioco sessuale delle due mamme che sembrano stentare a conciliare la loro vita intima con un sistema sociale che ha bisogno di scorrere in maniera fluida, con meccanismi oliati e senza scosse. La scossa la porta Paul, il padre biologico che Laser e Joni sentono il desiderio di conoscere.
La commedia è originale, sostenuta da un ottimo cast e da una sceneggiatura altrettanto efficace. I toni sono spesso spumeggianti, ma mai ridanciani. È tutto molto ‘vero’ e la regista tiene sapientemente il film sempre all’interno di rotaie che lo preservano dalle prevedibili banalità della sit com. Lisa Cholodenko sa garantire un andamento in cui il dramma, spesso in agguato, va a toccare i protagonisti senza, però, mai riuscire ad intaccare il destino utopico di un tessuto narrativo che ha il suo epilogo in una fiducia non di maniera.
Enzo Vignoli,
11 giugno 2011.
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paride86
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mercoledì 23 ottobre 2013
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interessante
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Bel film che racconta la normalità e l'ordinarietà dell'omogenitorialità
Ottimo cast per una storia verosimile e coinvolgente.
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jacopo b98
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mercoledì 18 settembre 2013
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una commedia agrodolce recitata benissimo
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Nic (Bening) e Jules (Moore) sono due lesbiche felicemente sposate da oltre dieci anni, hanno due figli (Wasikowska e Hutcherson), ottenuti tramite l’inseminazione artificiale, e conducono una bella e tranquilla vita. Fino a quando i due ragazzi non chiedono di conoscere il loro padre biologico, che scoprono essere Paul (Ruffalo), un bel donnaiolo quarantenne ristoratore. La famiglia e soprattutto i ragazzi cominceranno un rapporto d’amicizia con l’uomo. Peccato qualche piccolo imprevisto… Scritto dalla regista con Stuart Blumberg è il terzo film della Cholodenko, attiva soprattutto in campo televisivo e lesbica dichiarata. È un film su una famiglia, tutto ciò che avviene e l’intreccio serve solo a scopo narrativo: l’obbiettivo del film è far vedere la normalità di una famiglia “anormale”.
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Nic (Bening) e Jules (Moore) sono due lesbiche felicemente sposate da oltre dieci anni, hanno due figli (Wasikowska e Hutcherson), ottenuti tramite l’inseminazione artificiale, e conducono una bella e tranquilla vita. Fino a quando i due ragazzi non chiedono di conoscere il loro padre biologico, che scoprono essere Paul (Ruffalo), un bel donnaiolo quarantenne ristoratore. La famiglia e soprattutto i ragazzi cominceranno un rapporto d’amicizia con l’uomo. Peccato qualche piccolo imprevisto… Scritto dalla regista con Stuart Blumberg è il terzo film della Cholodenko, attiva soprattutto in campo televisivo e lesbica dichiarata. È un film su una famiglia, tutto ciò che avviene e l’intreccio serve solo a scopo narrativo: l’obbiettivo del film è far vedere la normalità di una famiglia “anormale”. E ci riesce alla grande, grazie all’ottima sceneggiatura e al gran cast di interpreti, capitanato da due attrici eccellenti. È una commedia agrodolce dal sapore vinoso, bevanda spesso presente nel film, anche per l’ambientazione californiana. Notevole trionfo di critica, purtroppo non ugualmente di pubblico. Quattro nomination agli Oscar inclusi miglior film e attrice protagonista (Bening) e due Golden Globes: miglior commedia o musical e attrice in commedia (Bening).
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giugy3000
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martedì 10 settembre 2013
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sex, family and kids
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Era un film che volevo vedere da tempo, un po' perchè Mia Wasikowska si sta confermando per me un vero talento, un po' perchè a volte anche una divoratrice di drammatici come me deve tirare il fiato e schiacciare PLAY su qualcosa di meno impegnativo, ma non per questo banale o convenzionale. La trama di "The kids are alright" è attraente, anche perchè al giorno d'oggi, in un mondo impegnato a rivendicare diritti a ogni ora del giorno, paradossalmente non si realizzano molte pellicole sulla famiglia omosessuale. Joni e Laser hanno due mamme, sono fratellastri nati dallo stesso donatore di sperma, ma concepiti uno da Jules e l'altro da Nic, due donne lesbiche con alle spalle un maturo amore decennale e che hanno soddisfatto entrambe il desiderio di maternità.
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Era un film che volevo vedere da tempo, un po' perchè Mia Wasikowska si sta confermando per me un vero talento, un po' perchè a volte anche una divoratrice di drammatici come me deve tirare il fiato e schiacciare PLAY su qualcosa di meno impegnativo, ma non per questo banale o convenzionale. La trama di "The kids are alright" è attraente, anche perchè al giorno d'oggi, in un mondo impegnato a rivendicare diritti a ogni ora del giorno, paradossalmente non si realizzano molte pellicole sulla famiglia omosessuale. Joni e Laser hanno due mamme, sono fratellastri nati dallo stesso donatore di sperma, ma concepiti uno da Jules e l'altro da Nic, due donne lesbiche con alle spalle un maturo amore decennale e che hanno soddisfatto entrambe il desiderio di maternità. Quando al compimento della maggiore età Joni può contattare il suo "vero padre" scovato alla banca del seme, nelle loro vite entra Paul, un uomo determinato nel suo lavoro, ma poco deciso nei suoi rapporti amorosi. Sarà arrivato anche per lui il momento di avere una famiglia? In che modo lo condizionerò l'incontro con i suoi due figli adolescenti?
La trama originale, al contempo seria e spassosa, porta con sè, purtroppo,numerosi scivoloni di sceneggiatura che affondano inevitabilmente un argomento controverso (qui reso anche ironico)sulla scia del banale e della prevedibilità, con l'aggiunta di numerosi episodi non-sense per non far terminare la pellicola dopo mezz'ora. Manca quel qualcosa che faccia decollare il film, manca alla fine proprio l'argomento chiave del titolo, ossia i ragazzi adolescenti e i loro sentimenti dinanzi ad una famiglia assai particolare e al loro primo incontro/scontro con un'unica figura maschile. Il tutto si condensa troppo su Paul e sulla sua visione un po' primitiva e superficiale della coppia lesbica, con tutte le implicazioni sessuali che comporta nel più ovvio degli atteggiamenti maschili. Coraggioso il progetto in chiave commedia, buoni alcuni dialoghi e battute, ma si cade spesso nei luoghi comuni e il copione oscilla tra idee geniali ed assurde a priori. Se ci si concentra sulla "morale" conclusiva del film però qualcosa sembra tornare a galla, quel qualcosa forse per cui non si butta del tutto via questo film diretto proprio da una donna: quali sono le dinamiche relazionali in una famiglia omosessuale, due mamme e due fratelli (un maschio e una femmina) nati dallo sperma dello stesso donatore? Del tutto simili, se non identiche a quelle di una tradizionale famiglia eterosessuale. Quali sono le difficoltà che devono affrontare due donne gay come madri e come mogli? Le stesse di una coppia etero, preoccupata per la crescita dei figli, sfiancata dalla routine, dall’incomunicabilità, dell’assunzione di responsabilità, dai piccoli rancori e non detti che la convivenza coltiva. Un film alternativo e new age?No, più una commedia tradizionale con una trama un po' più bizzarra del normale. Ne emege un prodotto tutto al femminile in cui le interpretazioni di Annette Bening (migliore fra tutte), Julianne Moore e la Wasikowska salvano il tutto con un realismo strepitoso. Pollice in giù per l'insipido Mark Ruffalo e per il suo altrettanto insipido stereotipo del padre non riuscito, amante delle tresche saffiche. Un inno alla normalità delle vita di coppia (di qualunque razza e sesso siano i componenti) ...con un tocco di sensibilità in più!
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nuno's
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mercoledì 5 settembre 2012
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commedia: elemento sorpresa
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Una pellicola nella media, una commedia che però fornisce più emozioni di quelle solite di sicuro, e che tocca argomenti un pò più difficili rispetto alle solite storie di amore a NY etc..
Aggiungere un elemento per rompere l'equilibrio familiare? E' questo che avviene in "I ragazzi stanno bene" il cui titolo la dice lunga e non poteva essere più azzeccato. Il padre biologico dei ragazzi però non rompe questo equilibrio, piuttosto lo esplicita, lo mette in evidenza. Problemi quindi quiescenti.
Scena migliore: Dura, veramente dura. Non ce n'è una in particolare, alcune un pò più forti come il delirio durante una cena con gli amici da parte della madre bionda (non ricordo il nome dannazione!) o la stessa che scopre di essere stata tradita, o quando la ragazza crede che la propria famiglia se ne sia andata e non so quali altre son troppe carine.
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Una pellicola nella media, una commedia che però fornisce più emozioni di quelle solite di sicuro, e che tocca argomenti un pò più difficili rispetto alle solite storie di amore a NY etc..
Aggiungere un elemento per rompere l'equilibrio familiare? E' questo che avviene in "I ragazzi stanno bene" il cui titolo la dice lunga e non poteva essere più azzeccato. Il padre biologico dei ragazzi però non rompe questo equilibrio, piuttosto lo esplicita, lo mette in evidenza. Problemi quindi quiescenti.
Scena migliore: Dura, veramente dura. Non ce n'è una in particolare, alcune un pò più forti come il delirio durante una cena con gli amici da parte della madre bionda (non ricordo il nome dannazione!) o la stessa che scopre di essere stata tradita, o quando la ragazza crede che la propria famiglia se ne sia andata e non so quali altre son troppe carine...
Scena peggiore: penso la scena in cui l'amico del ragazzo tenta di orinare in testa al cane. Non che la scena sia particolarmente brutta, ma dal punto di vista della trama è il momento peggiore in assoluto. Fa venire i brividi.
Giudizio finale: il film mi è piaciuto, inutile cercare di darne un giudizio formale basato sulla regia, la grafica etc.. perchè non è un film esteriore, ma interiore.
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emanuela22
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domenica 8 luglio 2012
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commedia gradevole
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“I ragazzi stanno bene” è una commedia brillante, frutto del contemporaneo cinema indipendente americano. La regista Lisa Chodolenko affronta la delicata questione della famiglia omogenitoriale senza incorrere in toni drammatici o forzatamente comici. Il film segue un buon ritmo, e si costruisce su dialoghi intelligenti, spesso ottimi spunti per una riflessione che trascenda la trama di per sé semplice e lineare. Le protagoniste sono due donne di mezza età, caratterialmente agli antipodi e, almeno in un primo momento, perfettamente in armonia e innamorate.
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“I ragazzi stanno bene” è una commedia brillante, frutto del contemporaneo cinema indipendente americano. La regista Lisa Chodolenko affronta la delicata questione della famiglia omogenitoriale senza incorrere in toni drammatici o forzatamente comici. Il film segue un buon ritmo, e si costruisce su dialoghi intelligenti, spesso ottimi spunti per una riflessione che trascenda la trama di per sé semplice e lineare. Le protagoniste sono due donne di mezza età, caratterialmente agli antipodi e, almeno in un primo momento, perfettamente in armonia e innamorate. I due figli della coppia sono Joni, diciottenne particolarmente matura e distante dagli interessi dei suoi coetanei, e Laser, un bravo ragazzo che ama trascorrere le sue giornate in compagnia di un amico sciocco e immaturo, unica figura maschile con cui il ragazzo possa confrontarsi prima dell’incontro con il donatore Paul. Le mamme Jules e Nic hanno infatti concepito i due figli attraverso l’inseminazione artificiale, servendosi dello sperma di uno stesso donatore, la cui identità verrà svelata grazie alla curiosità del figlio. Giustificabile è d’altronde la voglia di conoscere il proprio padre biologico, specialmente in un’età in cui pressante è la necessità di approfondire la conoscenza di se e delle proprie origini. Ciò non significa che Laser nutra rancore nei confronti delle due madri, entrambe premurose e amorevoli nei confronti dei due ragazzi, che come è precisato nel titolo, “stanno bene”. Il giovane protagonista necessita dell’aiuto della sorella, maggiorenne, per poter richiedere i dati anagrafici del donatore. Così entra in scena Paul, attraente scapolo di mezza età, proprietario di un ristorante e di una coltivazione biologica. L’uomo sarà subito osteggiato da Nic e Jules, per cui rappresenterà sin dalla prima presentazione, un destabilizzatore dell’equilibrio interno alla famiglia. La giovane Joni si mostra infatti affascinata, anche più del fratello, dalla personalità di Paul che può assurgere nel contempo al ruolo di amico e padre per i due adolescenti. Mentre Nic, la più mascolina della coppia, apparentemente sicura di sé e di polso, è restia ad accettare una figura maschile che non può, a suo dire, considerarsi padre dei ragazzi. Una delle battute più efficaci è proprio quella in cui la donna risponde accesamente a Paul, responsabile di aver offerto un passaggio in motore a Joni, affermando che solo il tempo insegna ad essere padri e madri, non la genetica. Nel tentativo di presentare una coppia lesbica matura, con le peculiarità di tante analoghe coppie eterosessuali, sembra quasi che l’universo maschile sia ridotto a mero dispensatore di spermatozoi. All’uomo è attribuita scarsa sensibilità e nonostante l’avvicinamento ai figli, che intravedono in lui buone qualità, nel momento dell’accettazione l’inganno è smascherato e Paul perde la possibilità di avere ciò di cui avrebbe necessità, costruirsi una famiglia. Egli rimane relegato al prototipo dell’uomo adulto rimasto ragazzino, che di primo acchito sembra legarsi ai consanguinei per la forte attrazione sessuale nei confronti di Jules, la più passionale e creativa della coppia, magistralmente interpretata da Julianne Moore. La donna, nonostante l’amore nei confronti di Nic, tentenna dinnanzi all’attrazione di carattere eterosessuale , fino a cedere alla tentazione e congiungersi diverse volte all’uomo, approfittando della collaborazione lavorativa. Il tradimento rientra perfettamente nel quadro complessivo di una famiglia apparentemente serena che, come tutte, cela una serie di incomprensioni e insofferenze di diversa matrice. La famiglia imperfetta è realistica, sia che sia frutto di una unione eterosessuale, sia al contrario di una relazione omosessuale. In tal caso segni della instabilità di coppia sono evidenti già prima del subentrare del donatore. La Chodolenko ritrae delle scene di sesso meccanico, freddo, raro, e momenti di intimità sempre più trascurati e litigiosi. Se a questo aggiungiamo la prossima partenza di Joni, neoiscritta all’università, il quadro è completo. Nella vita di due genitori i momenti di sconforto e gravosità legati alla responsabilità del proprio ruolo sono naturali così come naturale è il superamento di questi frangenti, soprattutto laddove sia presente un sentimento forte. Trovo la storia nel complesso verosimile e senza troppi fronzoli, ma mi chiedo se non sarebbe stato più corretto ritagliare uno spazio adeguato alla figura di Paul, liquidato troppo celermente, come se fosse un personaggio secondario. Se è vero che non si diventa padri grazie alla pura trasmissione genetica ma piuttosto grazie all’esperienza è anche vero che la figura maschile, tutt’altro che negativa per i due ragazzi, avrebbe potuto essere trattata più umanamente anziché come un semplice oggetto del desiderio. Detto questo esprimo particolare apprezzamento per la fotografia sempre attenta a cogliere l’espressione di volti rivelatori di un universo ricco di emozioni. Le scene di vita quotidiana ivi tratteggiate sono emblema della “normalità” che contraddistingue un nucleo familiare inconsueto rispetto al modello eterosessuale. D’altronde i modelli che regolano la nostra società sono per lo più risultato di una elaborazione culturale, scevra da alcuna necessità naturale. Anche la famiglia nucleare, alla cui esistenza siamo abituati sin da bambini non è un modello valido presso tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, bensì una “forma” di famiglia affermatasi negli ultimi decenni, a seguito del superamento della famiglia allargata, un tempo tradizionale.
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sorella luna
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lunedì 11 giugno 2012
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mi correggo, chiarisco...
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Mi accorgo, rileggendo il mio commento, di non essere stata molto chiara, specie nella prima parte...Infatti sembra che io mi contraddica...Prima scrivo che trovo il film perfetto e credibile sotto ogni aspetto e poi dico che il finale non è plausibile etc etc... Allora, per chiarire: per accettare quel finale bisogna accettare il fatto che una coppia gay/lesbo si sposi ed abbia figli con l'inseminazione artificiale e che si crei a quel punto una "famiglia" bisogna cioè considerare questa una cosa normale, solo allora si può pensare che Nic voglia proteggere la "sua famiglia" e difenderla da attacchi estranei ad essa, altrimenti Nic e Jules sono semplicemente una coppia e come succede nelle coppie talvolta uno dei due si innamora di un'altra persona e la coppia si rompe e se ne crea un'altra! Ma anche i matrimoni si rompono e se ne creano altri! Ed anche nelle coppie di fatto chi è abbandonato o tradito può lottare per tenere insieme il rapporto e non perdere l'altro.
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Mi accorgo, rileggendo il mio commento, di non essere stata molto chiara, specie nella prima parte...Infatti sembra che io mi contraddica...Prima scrivo che trovo il film perfetto e credibile sotto ogni aspetto e poi dico che il finale non è plausibile etc etc... Allora, per chiarire: per accettare quel finale bisogna accettare il fatto che una coppia gay/lesbo si sposi ed abbia figli con l'inseminazione artificiale e che si crei a quel punto una "famiglia" bisogna cioè considerare questa una cosa normale, solo allora si può pensare che Nic voglia proteggere la "sua famiglia" e difenderla da attacchi estranei ad essa, altrimenti Nic e Jules sono semplicemente una coppia e come succede nelle coppie talvolta uno dei due si innamora di un'altra persona e la coppia si rompe e se ne crea un'altra! Ma anche i matrimoni si rompono e se ne creano altri! Ed anche nelle coppie di fatto chi è abbandonato o tradito può lottare per tenere insieme il rapporto e non perdere l'altro...Ma l'accanimento di Nic è sulla famiglia e sul fatto che quella è la "sua" famiglia ed è di questo che sto trattando! Il fatto poi che in questa coppia lesbica sposata ci siano dei figli presuppone un donatore o più donatori, ma quì il donatore è lo stesso quindi a maggior motivo una volta coinvolto e tirato in ballo fa parte della famiglia! Le mie sono solo considerazioni razionali...non c'è giudizio. Voglio dire che se si accetta l'assunto iniziale, che cioè una coppia gay/lesbo una volta sposata e avuto prole, si può definire una famiglia allora anche il finale è plausibile perchè vede Nic difendere a tutti i costi la sua famiglia ma se non si accetta che solo perchè una coppia gay/lesbo si sposa, adotta o mette al mondo figli si possa considerare una famiglia perchè la famiglia è soltanto etero...allora crolla il finale e non c'è niente da difendere ma c'è solo da accettare che Jules abbia tirato fuori la sua parte etero e che debba fare i conti con questa scoperta, ammesso che prima di stare con Nic non sia mai stata con degli uomini! Resta poi sempre il fatto che comunque l'intruso non è uno qualsiasi ma il padre della prole! Quì le cose diventano interessanti e discutibili e quì mi appassiono e non sono più disposta ad accettare la reazione di Nic, cioè le motivazioni di Nic... perchè quella non è più la "sua" famiglia ma diventa anche quella di Paul... Quindi o lui viene inglobato oppure Nic deve lasciare libera Jules di fare le sue scelte, anche etero, se lo ritiene giusto per se...Ma Jules è troppo succube di Nic per fare scelte con la sua testa ed ha così poca stima di se che non rischia, non lascia la strada vecchia per la nuova...! Non si pone neppure il problema di cosa lei voglia veramente! E questa è una cosiderazione in più! Comunque mi pare che, ecco, forse ora mi sono spiegata e non verrò più considerata una moralista della peggior specie come poteva apparire dal precedente commento!
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sorella luna
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domenica 10 giugno 2012
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mi ha fatto rabbia!
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Allora...ho visto questo film 3 volte, una al cinema, una su sky e una registrata da sky, tutte e tre in lingua originale con i sottotitoli italiani, per la precisione. L'ho trovato perfetto, ben scritto, ben recitato, credibile sotto ogni aspetto ...però... bisogna proprio concepire la loro una coppia come tante...lesbo o etero che sia per accettare quel finale. Io dico che un finale come quello non è plausibile...perchè Paul non è uno qualsiasi bensì il padre dei loro figli...andava semplicemente inglobato nella famiglia, perchè è il padre biologico dei due ragazzi come loro sono le madri...Io ho trovato esagerata tutta la parte in cui la Bening difende una famiglia, la "sua" famiglia , che è già
in qualche modo "zoppa".
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Allora...ho visto questo film 3 volte, una al cinema, una su sky e una registrata da sky, tutte e tre in lingua originale con i sottotitoli italiani, per la precisione. L'ho trovato perfetto, ben scritto, ben recitato, credibile sotto ogni aspetto ...però... bisogna proprio concepire la loro una coppia come tante...lesbo o etero che sia per accettare quel finale. Io dico che un finale come quello non è plausibile...perchè Paul non è uno qualsiasi bensì il padre dei loro figli...andava semplicemente inglobato nella famiglia, perchè è il padre biologico dei due ragazzi come loro sono le madri...Io ho trovato esagerata tutta la parte in cui la Bening difende una famiglia, la "sua" famiglia , che è già
in qualche modo "zoppa"... non sono moralista ma è solo che secondo me non funziona una coppia gay se le si vuole dare le stesse caratteristiche di una famiglia etero... la famiglia è composta da un padre e da una madre...i figli hanno bisogno di queste due figure di riferimento e poco mi importa se la Bening ha caratteristiche maschili...
non è un uomo e non lo sarà mai! Io credo che se non era possibile inglobare il personaggio di Paul in questa famiglia anticonvenzionale allora Jules avrebbe dovuto scegliere di stare con lui... è ancora la sua insicurezza che le fa scegliere di restare dov'è...è troppo rischioso per lei pensare di fare una scelta con la sua testa, è succube di Nic...e di tutti i suoi ricatti psicologici... Per me non è un bel finale e soprattutto non mi piace, non accetto che Paul venga in qualche modo sedotto e abbandonato, prima dai due ragazzi, i suoi figli per giunta, e poi da Jules! Viene messo alla porta come un cane e incolpato di qualcosa che non è stato lui né a volere né a provocare! Mi ha fatto davvero rabbia!
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tiamaster
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mercoledì 2 maggio 2012
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buonissimo film a cui manca qualcosa....
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Divertente,intelligente,mai banale,egregiamente interpretato da due attrici eccezionali,una bening e una moore STRAORDINARIE danno vita a una commedia OTTIMA mai superficiale anche se OVVIA negli sviluppi.una commedia che sarebbe un film ECCEZZIONALE se non fosse che il film di fatto non và da nessuna parte.Dov'è la morale???Cosa voleva dire la sceneggiatrice???nessuno lò sà,sempre ammesso che ci sia una risposta.Ma nonostante ciò "i ragazzi stanno bene" è una commedia ricca,divertente e in qualche punto anche commovente,senza morale ma MAI superficiale perchè analizza bene ogni personaggio,rendendolo credibile e umano.Commedia sopra la media e interpretata divinamente.
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Divertente,intelligente,mai banale,egregiamente interpretato da due attrici eccezionali,una bening e una moore STRAORDINARIE danno vita a una commedia OTTIMA mai superficiale anche se OVVIA negli sviluppi.una commedia che sarebbe un film ECCEZZIONALE se non fosse che il film di fatto non và da nessuna parte.Dov'è la morale???Cosa voleva dire la sceneggiatrice???nessuno lò sà,sempre ammesso che ci sia una risposta.Ma nonostante ciò "i ragazzi stanno bene" è una commedia ricca,divertente e in qualche punto anche commovente,senza morale ma MAI superficiale perchè analizza bene ogni personaggio,rendendolo credibile e umano.Commedia sopra la media e interpretata divinamente.film più che buono ma non completo.
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