flaviex
|
giovedì 29 dicembre 2011
|
l'insesatezza della vita sotto i riflettori
|
|
|
|
Somewhere è un film che predilige silenzi e vuoto a parole e azioni. Questo metodo espressivo, già mostrato con altri scopi in "Lost in translation", viene in questo quarto film della Coppola ripreso per evidenziare la solitudine di Johnny Marco, un attore trentenne vittima del suo successo in un sistema senza anima. La Ferrari che sfreccia su una desolata pista, le lap dancer che ballano mostrando una sensualità finta, il sesso ricercato per inerzia, mostrano la noia e il "non sense di vivere" del personaggio principale. Johnny Marco ha perso la strada e gira e rigira intorno agli stessi schemi, cerca qualcosa che non troverà mai all'interno della sua vita solitaria fatta di apparenze e posizione sociale.
[+]
Somewhere è un film che predilige silenzi e vuoto a parole e azioni. Questo metodo espressivo, già mostrato con altri scopi in "Lost in translation", viene in questo quarto film della Coppola ripreso per evidenziare la solitudine di Johnny Marco, un attore trentenne vittima del suo successo in un sistema senza anima. La Ferrari che sfreccia su una desolata pista, le lap dancer che ballano mostrando una sensualità finta, il sesso ricercato per inerzia, mostrano la noia e il "non sense di vivere" del personaggio principale. Johnny Marco ha perso la strada e gira e rigira intorno agli stessi schemi, cerca qualcosa che non troverà mai all'interno della sua vita solitaria fatta di apparenze e posizione sociale. La noia e l'apatia pervadono la sua vita. Lasciare tutto è l'unica salvezza, Johnny questo lo capisce osservando l'unica cosa di umano che c'è nella sua vita: sua figlia. Lei balla, ama il padre, lei è presente, è la speranza, ed è contagiosa, la sua bellezza è semplice come la sua danza. Johnny ne rimane conquistato, pur nella sua assenza, nella smemoratezza di un padre confuso e bambino, Johnny ritrova un segno, qualcosa si accende in lui. Ecco l'accettazione del disagio, l'accorgersi di non essere una persona, come dice al telefono alla ex moglie, è un allarme che porterà alla liberazione. La scena finale, seppur la più importante in realtà è la più breve, questo perchè la compulsività non c'è più, adesso c'è la vita con la sua imprevedibilità, così il ritmo ritorna normale..proprio sui titoli di coda.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flaviex »
[ - ] lascia un commento a flaviex »
|
|
d'accordo? |
|
brian77
|
martedì 27 dicembre 2011
|
chiudiamo i festival
|
|
|
|
Chiudiamo tutti i festival per dieci anni, e vedrete che si torneranno a fare i film per il pubblico anziché per il circolo vizioso di addetti ai lavori e per sale d'essai semideserte ma sostenute da finanziamenti pubblici nazionali ed europei... Certo, un po' di organizzatori di festival dovranno trovarsi un lavoro vero, ma nel frattempo il cinema potrà rinascere.
|
|
[+] lascia un commento a brian77 »
[ - ] lascia un commento a brian77 »
|
|
d'accordo? |
|
mickeulogy
|
lunedì 19 dicembre 2011
|
uno dei più bei film degli ultimi anni.
|
|
|
|
Un film che necessita di una buona conoscenza cinematografica a posteriori, da parte di un principiante può sembrare un film lento e noioso ( Es. Qualsiasi principiante vi dirà che Barry Lyndon è lento e noioso..). Si possono percepire leggeri rimandi al cinema di Antonioni ma con profonda ed intima interpretazione da parte di Sofia, che lo rende un film elitario, per pochi. Un film che dimostra maturità stilistica, che non vuole corrompere con le immagini ma con suoni ripetitivi e sensazioni spaesanti.
Il mare di nulla in cui si trova Johnny è equivalente allo schiaffo in faccia che hanno ricevuto tutti coloro che credevano in un film allegro e divertente perchè non sapendo cosa fare si sono recati al cinema per passare il tempo.
[+]
Un film che necessita di una buona conoscenza cinematografica a posteriori, da parte di un principiante può sembrare un film lento e noioso ( Es. Qualsiasi principiante vi dirà che Barry Lyndon è lento e noioso..). Si possono percepire leggeri rimandi al cinema di Antonioni ma con profonda ed intima interpretazione da parte di Sofia, che lo rende un film elitario, per pochi. Un film che dimostra maturità stilistica, che non vuole corrompere con le immagini ma con suoni ripetitivi e sensazioni spaesanti.
Il mare di nulla in cui si trova Johnny è equivalente allo schiaffo in faccia che hanno ricevuto tutti coloro che credevano in un film allegro e divertente perchè non sapendo cosa fare si sono recati al cinema per passare il tempo.
Sarebbe meglio che coloro che danno una o due stelle di voto ad un film d'autore, si riducano a valutare ere glaciali e quant'altro. Forse sta tornando un grande cinema e io sono dalla parte di Sofia Coppola.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mickeulogy »
[ - ] lascia un commento a mickeulogy »
|
|
d'accordo? |
|
abigeil
|
giovedì 8 dicembre 2011
|
troppo silenzio
|
|
|
|
Film con lunghi momenti di silenzio, con immagini fisse e monotone come quella finale della macchina che corre lungo l'autostrada;dopo che il padre ha salutato la figlia diretta al campo estivo.Trama praticamente inesistente:una attore di successo con una vita da star hollywodiana, raggiunto dalla figlia vivono insieme in un motel, tra un viaggio in italia per i telegatti presentati da Simona Ventura,durante il quale la Valeriona nazionale fa un balletto da bagaglino( in pratica l'Italia da il meglio di se) e poi tanto sole sulle sdraio bordo piscina...Il premio la Coppola per questo film l'avrà ricevuto perchè in giuria c'era l'ex fidanzato......
|
|
[+] lascia un commento a abigeil »
[ - ] lascia un commento a abigeil »
|
|
d'accordo? |
|
dark is white
|
domenica 20 novembre 2011
|
ritrovare se stessi, lentamente.
|
|
|
|
Leggo che a tanti Somewhere non ha dato grande soddisfazioni... mi spiace, perchè a mio vedere quello di Somewhere, così come tutto il bel cinema di Sofia Coppola, parla la lingua dei silenzi, dei ritmi lenti e anche un pò vuoti, che regalano l'opportunità allo spettatore di ascoltare il respiro del protagonista, respirarne le sue emozioni...cogliere l'essenza delle situazioni e dei drammi che sperimenta.
In Somewhere c'è un uomo, in quello che si potrebbe definire, uno dei tanti momenti di transizione, che tutti viviamo nella nostra vita, ovviamente in forme e circostanze diverse.
Dov'è la transizione? E' nel sapersi ascoltare, nelle tante giornate vuote e semivuote, vivacizzate da passatempi artificiali che si consumano in una notte,sta nel non violentare se stessi, ma lasciarsi travolgere dolcemente e lentamente da un rapporto padre-figlia che ha quel potere straordinario di scardinare qualunque pessimismo e desolazione.
[+]
Leggo che a tanti Somewhere non ha dato grande soddisfazioni... mi spiace, perchè a mio vedere quello di Somewhere, così come tutto il bel cinema di Sofia Coppola, parla la lingua dei silenzi, dei ritmi lenti e anche un pò vuoti, che regalano l'opportunità allo spettatore di ascoltare il respiro del protagonista, respirarne le sue emozioni...cogliere l'essenza delle situazioni e dei drammi che sperimenta.
In Somewhere c'è un uomo, in quello che si potrebbe definire, uno dei tanti momenti di transizione, che tutti viviamo nella nostra vita, ovviamente in forme e circostanze diverse.
Dov'è la transizione? E' nel sapersi ascoltare, nelle tante giornate vuote e semivuote, vivacizzate da passatempi artificiali che si consumano in una notte,sta nel non violentare se stessi, ma lasciarsi travolgere dolcemente e lentamente da un rapporto padre-figlia che ha quel potere straordinario di scardinare qualunque pessimismo e desolazione. Somewhere non è il film delle emozioni, una dietro l'altra, dei colpi di scena o dalla suoluzioni rivoluzionare.
In Somewhere ritrovi 98 min, in cui riflettere lentamente su cosa significhi ritrovare se stessi... e quel che di più bello c'è, è che riesci a farlo con quella maniera raffinata e gustosa tipica del cinema di Sofia Coppola. Buona Visione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dark is white »
[ - ] lascia un commento a dark is white »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
domenica 16 ottobre 2011
|
svegliatemi quando finisce.
|
|
|
|
Una Feerari gira in tondo senza senso e la noia prende piede immediatamente. Dorff, nonostante sia un attore alla moda e sia considerato un sex symbol, guida e si muove con la massima indifferenza. Subisce senza fiatare una seduta di trucco e alla stessa maniera reagisce alle due lap dancer gemelle a domicilio. Come se non bastasse, con la medesima indifferenza, fa sesso e si addormenta. L'idea di Sofia Coppola di farci assorbire l'uomo annoiato è quella di annoiarci, riuscendoci alla perfezione. Ogni azione dell'uomo annoiato è finto movimento in scoloriti non-luoghi, come il glorioso Hotel Chateau Marmont (dove morì Belushi, quello con DelToro in ascensore) sembra un hotel di quart'ordine sperduto in qualche polverosa statale frequentata da camionisti.
[+]
Una Feerari gira in tondo senza senso e la noia prende piede immediatamente. Dorff, nonostante sia un attore alla moda e sia considerato un sex symbol, guida e si muove con la massima indifferenza. Subisce senza fiatare una seduta di trucco e alla stessa maniera reagisce alle due lap dancer gemelle a domicilio. Come se non bastasse, con la medesima indifferenza, fa sesso e si addormenta. L'idea di Sofia Coppola di farci assorbire l'uomo annoiato è quella di annoiarci, riuscendoci alla perfezione. Ogni azione dell'uomo annoiato è finto movimento in scoloriti non-luoghi, come il glorioso Hotel Chateau Marmont (dove morì Belushi, quello con DelToro in ascensore) sembra un hotel di quart'ordine sperduto in qualche polverosa statale frequentata da camionisti. Di colpo sconfina a Milano, dove la trama ha la (s)Ventura di svolgersi per qualche minuto. Film esistenziale, molto supponente, snervante e spossante, in cui persino quella splendida Ferrari ne esce male. Discreta l'interpretazione dello scazzatone da parte di Stephen Dorff, bravissima Elle Fanning, sorellina di Dakota, che si spera non diventi onnipresente come la sorella maggiore. Lo schema di "Lost in translation" viene riproposto (in fondo si parlava di due solitudini a confronto) ma stavolta non funziona. Lo spaesamento del protagonista è ben inquadrato, questa è l'unica cosa che riesce bene alla Coppola. Gode di una buona stampa e non ne capisco il motivo, oltre ad aver vinto un ingiustificatissimo Leone d'Oro a Venezia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
tiamaster
|
lunedì 10 ottobre 2011
|
un leone d'oro sprecato.
|
|
|
|
nella scorsa edizione del festival del cinema di venezia non c'erano titoli particolarmente esaltanti.credevo (avrebbe dovuto)vincere il cigno nero,invece,il caro quentin grazie a un favoritismo verso la regista (sua ex moglie) ci ritroviamo,noi italiani,a dover dare il nostro bellissimo leone d'oro (secondo me premio ESTETICAMENTE più bello) a questo schifezza.I critici tentano di far splendere il buio con ottime critiche,ma questo filmetto è veramente di una noiosità (10 minuti di un auto che viaggia,10 di lap dance,10 di una gara di pattinaggio) incredibile,con una trama piatta,vista e rivista,banale,insulso,stereotipato di brutto.il caro leone d'oro inizia a sbattere le sue splendenti ale e vola nel reparto "sprecati".
|
|
[+] lascia un commento a tiamaster »
[ - ] lascia un commento a tiamaster »
|
|
d'accordo? |
|
xquadro
|
venerdì 30 settembre 2011
|
nella gabbia di hollywood
|
|
|
|
Se amate il cinema dove i dialoghi scorrono con impressionante fluidità (ad esempio quelli francesi) o più semplicemente quelli in cui le parole contano il giusto girate al largo da "Somewhere". Qui gli scambi verbali tra i protagonisti contano poco, sono più importanti i silenzi, le inquadrature fisse, le scene che rivelano il noioso e vacuo dietro le quinte della macchina del cinema e del circo che le ruota attorno, lo scorrere lento dell'esistenza che si riaccende poco a poco man mano che il protagonista della storia si rende conto di essere rimasto imprigionato in un tristissimo e insignificante copione, il burattinaio che tira i fili della sua vita reale.
[+]
Se amate il cinema dove i dialoghi scorrono con impressionante fluidità (ad esempio quelli francesi) o più semplicemente quelli in cui le parole contano il giusto girate al largo da "Somewhere". Qui gli scambi verbali tra i protagonisti contano poco, sono più importanti i silenzi, le inquadrature fisse, le scene che rivelano il noioso e vacuo dietro le quinte della macchina del cinema e del circo che le ruota attorno, lo scorrere lento dell'esistenza che si riaccende poco a poco man mano che il protagonista della storia si rende conto di essere rimasto imprigionato in un tristissimo e insignificante copione, il burattinaio che tira i fili della sua vita reale. La musica, come spesso avviene nei film di Sophia Coppola, riempie piacevolmente alcuni silenzi. La regista sembra aver scelto la strada di un cinema che racconta con la macchina da presa piuttosto che ricorrere a ricche ed elaborate sceneggiature. Difficile dire se il film reggerebbe la prova di una seconda visione, la prima comunque scorre suscitando interesse per un finale che, purtroppo, appare troppo simile ad uno spot pubblicitario. Alcuni quadretti sembrano tratti dalla cronaca che racconta gli scandali sessuali dell'Italia di oggi, altri fanno emergere lo squallore della nostra produzione tv. Il declino raccontato dal film non sembra affatto confinato all'ambiente del cinema e l'afasia del protagonista è solo lo specchio del vuoto umano si cela dietro la scintillante vetrina dell'industria dello spettacolo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a xquadro »
[ - ] lascia un commento a xquadro »
|
|
d'accordo? |
|
beppe's
|
domenica 18 settembre 2011
|
diverso
|
|
|
|
Il cinema è bello perchè vario, "somewhere" certo non è un film che può piacere a tutti, a me non è dispiaciuto più di tanto, forse sopravvalutato si, ma neanche pessimo come molti scrivono.
|
|
[+] lascia un commento a beppe's »
[ - ] lascia un commento a beppe's »
|
|
d'accordo? |
|
andrea levorato
|
venerdì 9 settembre 2011
|
sofia coppola ritorna alle origini
|
|
|
|
Somewhere ***
Produzione: USA 2010
Genere: Drammatico, Commedia
Regia: Sofia Coppola
Attori principali: Stephen Dorff, Elle Fanning
Trama:
La vita del divo di Hollywood Johnny Marco (Dorff) scorre ripetitivamente tra feste piene di pasticche, amanti ogni giorno diverse e sonniferi streap-teese. La visita inaspettata della figlia Cleo (Fanning) lo sveglierà da questo incubo.
Mini recensione:
Con qualche buonismo di troppo, ma una trama solida e originale, la Coppola colpisce nel segno con questa autobiografia non dichiarata (Cleo è in realtà la giovane Sofia e Johnny è il famosissimo Francis Ford Coppola).
[+]
Somewhere ***
Produzione: USA 2010
Genere: Drammatico, Commedia
Regia: Sofia Coppola
Attori principali: Stephen Dorff, Elle Fanning
Trama:
La vita del divo di Hollywood Johnny Marco (Dorff) scorre ripetitivamente tra feste piene di pasticche, amanti ogni giorno diverse e sonniferi streap-teese. La visita inaspettata della figlia Cleo (Fanning) lo sveglierà da questo incubo.
Mini recensione:
Con qualche buonismo di troppo, ma una trama solida e originale, la Coppola colpisce nel segno con questa autobiografia non dichiarata (Cleo è in realtà la giovane Sofia e Johnny è il famosissimo Francis Ford Coppola). Un tipo di cinema incompreso, è pur sempre un film d’autore quindi la regia e il montaggio sono particolari (in questo caso statico e lento), ma non noiosi. Così mettendo insieme un attore in declino che sembra uscito da “Lost in translation” e una ragazza candida come la neve che è difficile non riconoscere ne “Il giardino delle vergini suicide” la famosa regista figlia d’arte torna al grande cinema dopo la debole biografia di Maria Antonietta.
Interpretazioni:
Stephen Dorff ***1/2
Elle Fanning ***1/2
[-]
|
|
[+] lascia un commento a andrea levorato »
[ - ] lascia un commento a andrea levorato »
|
|
d'accordo? |
|
|