mr.rizzus
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lunedì 8 febbraio 2021
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instant cult!
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Piccolo cult nel suo genere!
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rossi91
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mercoledì 12 agosto 2015
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vero horror
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Suspense e musiche che tengono alto il nome dell'horror. Da brividi!!
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badis
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mercoledì 12 agosto 2015
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"masha & orso" mi ha spaventato di più...
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Se avevate intenzione di spaventare il pubblico, mi dispiace per voi ma avete pienamente fallito. Se pensavate, invece, di concentrarvi sulla trama... beh, avete fallito lo stesso. Questo film è tutto fumo e niente arrosto. O, per meglio dire, l'arrosto arriva quasi a fine film e ha un gusto di feci di gatto. La paura, elemento molto importante per un film che si definisce si genere horror, è quasi del tutto assente mentre la suspense e l'enfasi non mancano. La trama è la solita cavolata mainstream incentrata su spiriti e vecchiette pazze che cercano di aiutarti. In conclusione, vi do 2/5☆ per compassione e perché siete riusciti a superare "Peppa Pig" in quanto a irritazione.
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francy99
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domenica 26 luglio 2015
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tensione e salti dalla poltrona...allo stato puro
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horror chiaro e lucido, con buone fondamenta, che mantiere il livello di tensione alto per tutti i 97 minuti di film.
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themorenina
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martedì 16 giugno 2015
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niente di speciale
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Ho visto questo film pensando di trovarmi di fronte ad un bell'horror,ben fatto,invece... nulla di che,decisamente banale e alla fine mi sono anche addormentata,secondo me é sopravvalutato.
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emanuel_88
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giovedì 20 novembre 2014
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insidiosamente disturbante
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Insidious ci racconta la storia della famiglia Lambert mostrandoci sin dai primi minuti tutti i clichè dei generis: Trasloco in una nuova casa,famiglia felice,un dramma che va a spezzare l'armonia,la madre che cade in depressione,il padre che evita di confrontarsi con quanto sta accadendo....insomma niente di particolarmente "fresco"; Infatti non sono questi i punti di forza della pellicola: come ho già detto sin dai primi minuti possiamo trovarci di fronte a queste analoghi deja vù ma anche di fronte alla sensazione che Insidious va oltre a questo.
Sin dal prologo momentaneamente senza senso percepiamo subito l'atmosfera sinistra ed insidiosa della pellicola che crescerà di minuto in minuto come un giro sull'ottovolante della paura.
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Insidious ci racconta la storia della famiglia Lambert mostrandoci sin dai primi minuti tutti i clichè dei generis: Trasloco in una nuova casa,famiglia felice,un dramma che va a spezzare l'armonia,la madre che cade in depressione,il padre che evita di confrontarsi con quanto sta accadendo....insomma niente di particolarmente "fresco"; Infatti non sono questi i punti di forza della pellicola: come ho già detto sin dai primi minuti possiamo trovarci di fronte a queste analoghi deja vù ma anche di fronte alla sensazione che Insidious va oltre a questo.
Sin dal prologo momentaneamente senza senso percepiamo subito l'atmosfera sinistra ed insidiosa della pellicola che crescerà di minuto in minuto come un giro sull'ottovolante della paura.
Wan usa saggiamente i mezzi di cui dispone: colonna sonora,scenografie,presenze etc trascinandoci dentro ad un vero e proprio terrore psicologico che si insidierà come un demone dentro di noi per tutta la durata della pellicola..e anche dopo.
Assolutamente uno dei migliori horror dell'ultima decade.
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pessimoelemento
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venerdì 12 settembre 2014
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fuori tempo massimo
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Avevo sentito parlare bene di questo film e preso dalla curiosità l'ho guardato. Ed è stata una delusione. Insidious è ben fatto e qualche sequenza crea una certa tensione, ma è un film fuori tempo massimo. Trent'anni fa avrebbe avuto un senso, ma con le tonnellate di film su case infestate e possessioni demoniache che abbiamo avuto, appunto, solo negli ultimi trent'anni (per non dire quaranta) per essere distinguibile dalla massa il film di James Wan avrebbe dovuto veramente fare i miracoli. Invece è la solita sfilata di cliché e luoghi comuni del genere. Intrattiene abbastanza dignitosamente, ma si dimentica in fretta.
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onufrio
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mercoledì 4 giugno 2014
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insidious by james wan
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Il classico Horror, quello che si presenta nella prima fase del racconto, i classici stereotipi del genere, strani rumori, oggetti che cadono, la casa infestata da qualke spirito e così via, ma un evento cambia di netto lo svolgersi della trama, aprendo nuovi orizzonti e scoprendo nuove orripilanti identità. Wan si conferma maestro nel genere, musiche e scene sono adatte al contesto, e la storia è ricca di spunti e riflessioni, tanto che si è già arrivati al terzo capitolo della saga, sperando che il buon principio non venga rovinato.
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sev7en
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domenica 20 aprile 2014
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di mille voci al sònito mista la sua non ha.
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Una famiglia americana in cerca di un luogo dove crescere con amore i propri figli si trasferisce in una nuova casa, ma un banale incidente si tramuta in un sonno lungo un’eternità per il piccolo Dalton su cui le tenebre hanno eclissato ogni possibilità di risveglio.
Nella vita le certezze sono chimere, spiragli di luce in giornate in cui il cielo è imbrattato di nuvole ma fortunatamente, almeno per ora, alcune sembrano granitiche, come la stoffa ed il talento di James Wan per la produzione di film dalla netta declinazione horror. Con Insidious il regista malese, idolatrato dopo la sua opera prima Saw, anziché puntare sul “more of the same”, sull’usato sicuro, sui cliché che lo hanno reso famoso e vincente, sposta l’attenzione dal materiale e sadico cinismo tipico della mente umana all’etereo ed intangibile caratterizzante l’iperuranio, in quell’indefinito che spiazza e destabilizza lasciando spettatori dentro e fuori lo schermo alla mercé degli eventi, dell’ignoto.
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Una famiglia americana in cerca di un luogo dove crescere con amore i propri figli si trasferisce in una nuova casa, ma un banale incidente si tramuta in un sonno lungo un’eternità per il piccolo Dalton su cui le tenebre hanno eclissato ogni possibilità di risveglio.
Nella vita le certezze sono chimere, spiragli di luce in giornate in cui il cielo è imbrattato di nuvole ma fortunatamente, almeno per ora, alcune sembrano granitiche, come la stoffa ed il talento di James Wan per la produzione di film dalla netta declinazione horror. Con Insidious il regista malese, idolatrato dopo la sua opera prima Saw, anziché puntare sul “more of the same”, sull’usato sicuro, sui cliché che lo hanno reso famoso e vincente, sposta l’attenzione dal materiale e sadico cinismo tipico della mente umana all’etereo ed intangibile caratterizzante l’iperuranio, in quell’indefinito che spiazza e destabilizza lasciando spettatori dentro e fuori lo schermo alla mercé degli eventi, dell’ignoto. Fantasmi e case infestate hanno battuto a terra e fuoco il sentiero degli Studios, per questo Wan anziché fare leva su espedienti classici come porte cigolanti, gole profonde, make-up esagerati che avrebbero di certo suscitato orrore più che terrore, va a saccheggiare quelle vettovaglie che sono riserva del nostro inconscio, l’ultimo baluardo in un terreno lastricato, dove l’equilibrio è precario e non ci sono reti di sicurezza a parare la caduta. Si diventa così complici e partecipi di una famiglia che si trova a fronteggiare un assurdo, si vive con loro il dolore e la sofferenza di essere inermi, di dover constatare come anche l’amore abbia dei limiti quando costretto a scendere nei gironi infernali.
La tensione è palpabile e benché la pellicola non abbia mai cali di ritmo, il peso che quest’ultima apporta accentando ogni singolo fotogramma, rende la visione angosciosa, pesante, come quando, travolti da una valanga di neve, si annaspa in apnea per risalire in superficie, consapevoli che ogni respiro potrebbe essere l’ultimo ed ogni istante candidato per il trapasso.
Un film che merita di essere visto, che si ami o no il genere, il cui unico neo è quello di non essere una pietra unica ma una gemma rara con un seguito già passato in sala…
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lore64
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mercoledì 23 ottobre 2013
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buona impostazione ma troppa carne al fuoco
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In principio è un film della paura serio, che costruisce una trama articolata e cerca l’atmosfera e i colpi di scena senza truculenze e frattaglie volanti.
Buona soprattutto la prima parte, in cui si costruisce progressivamente il clima orrorifico. Buone diverse idee e ottimi gli effetti speciali; indimenticabile il luogo in cui il protagonista riesce finalmente a trovare lo spirito del bambino. Mozzafiato il colpo di scena finale, indubbiamente la cosa più riuscita del film.
Purtroppo il film mette troppa carne al fuoco, sia sotto il profilo della trama (che finisce per risultare arzigogolata e poco credibile) sia sotto quello delle creature sovrannaturali (che finiscono per mancare di caratterizzazione e sovrapporsi a vicenda).
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In principio è un film della paura serio, che costruisce una trama articolata e cerca l’atmosfera e i colpi di scena senza truculenze e frattaglie volanti.
Buona soprattutto la prima parte, in cui si costruisce progressivamente il clima orrorifico. Buone diverse idee e ottimi gli effetti speciali; indimenticabile il luogo in cui il protagonista riesce finalmente a trovare lo spirito del bambino. Mozzafiato il colpo di scena finale, indubbiamente la cosa più riuscita del film.
Purtroppo il film mette troppa carne al fuoco, sia sotto il profilo della trama (che finisce per risultare arzigogolata e poco credibile) sia sotto quello delle creature sovrannaturali (che finiscono per mancare di caratterizzazione e sovrapporsi a vicenda). Diciamo che il regista ha ceduto alla tentazione di privilegiare la quantità alla qualità.
*****SEGUONO ANTICIPAZIONI DELLA TRAMA*****
Sarebbe stato meglio tagliare l’intero subplot del padre psichico e lasciare all’investigatrice il compito di avventurarsi alla ricerca dell’anima del bambino. Allo stesso modo sarebbe stato preferibile lasciare un solo mostro serio – il demone – e conferirgli un minimo di profondità stile ‘Esorcista’.
Quest’eccesso di spunti eterogenei conduce a varie inconsistenze: il demone dovrebbe essere l’arcinemico eppure è quello che dà meno problemi al padre; non si capisce in virtù di quali poteri la medium costringa il demone a ritrarsi dal corpo del bambino; assurda l’idea che nella conclusione il padre dica al bambino di fare l’ultimo pezzo di strada da solo, assediato dagli spettri e col rischio che si smarrisca all’ultimo momento; la medium raccomanda al padre di non far capire agli spettri che è vivo e lui per prima cosa va a domandare a tutti chi sono e dove si trovano; non si sa come faccia il padre ad aprire colle mani le catene alle caviglie del figlio; ecc. ecc.
Nel complesso un film potenzialmente molto valido sciupato da alcune scelte discutibili.
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