davide tuacris
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giovedì 10 ottobre 2013
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un film banale e sopravvalutato
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Non capisco come la critica e il pubblico possa accogliere questo film in modo positivo.È un film,a mio parere,banale,con la solita sceneggiatura da quattro soldi e con un cast mediocre.Mi ha fatto ridere invece di spaventarmi.
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m.raffaele92
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mercoledì 9 ottobre 2013
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un piccolo gioiello immancabile
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Com’è sempre accaduto e come accade tutt’ora, quando la critica storce il naso il pubblico applaudisce.
È quello che è capitato a “Insidious”.Come mai questo? A conti fatti il film altro non è che il riutilizzo di una struttura che ha dominato (esasperato) il genere horror per anni e anni; vale a dire la famigliola medio-benestante americana che abita (o, più spesso, si trasferisce) nella solitissima casa infestata dalle solitissime presenze, e sovente accade che ci vada di mezzo il bambino posseduto.
Abbiamo visto questo schema ripetersi all’infinito: basti citare “Amityville Horror”, “Poltergeist” o il più recente “Paranormal Activity”.
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Com’è sempre accaduto e come accade tutt’ora, quando la critica storce il naso il pubblico applaudisce.
È quello che è capitato a “Insidious”.Come mai questo? A conti fatti il film altro non è che il riutilizzo di una struttura che ha dominato (esasperato) il genere horror per anni e anni; vale a dire la famigliola medio-benestante americana che abita (o, più spesso, si trasferisce) nella solitissima casa infestata dalle solitissime presenze, e sovente accade che ci vada di mezzo il bambino posseduto.
Abbiamo visto questo schema ripetersi all’infinito: basti citare “Amityville Horror”, “Poltergeist” o il più recente “Paranormal Activity”.
“Insidious” poi non cela nessuna critica o sottotesto sociale o politico: è un puro film di genere senza troppe pretese (il che non è per forza un male). Allora cos’è che ne ha decretato un così ampio successo e che lo rende, a suo modo, se non irrinunciabile comunque pienamente meritevole di essere visto?
È la padronanza delle atmosfere (luci, ombre e buio calibrati e saturati al punto giusto), una gestione dei tempi e delle attese che riesce spesso a creare la suspense anche dove te l’aspetti.
James Wan fa inoltre propria, almeno nei primi due terzi del film, quella famosa “prerogativa” del genere horror secondo la quale fa più paura ciò che non si vede o che non si vede del tutto (inquietante la scena dove vediamo la metà approssimativa di una figura simil-umana sbucare lentamente in un angolo della camera da letto all’apertura di una porta), salvo poi abbandonarla verso la fine, quando il demone viene mostrato (anche se il suo primo “ingresso in scena” alle spalle di Patrick Wilson è agghiacciante).
Pecca evidente è però la scena della “lotta corpo a corpo” tra Patrick Wilson e il demone/spirito verso la fine del film, nonché la presenza di quest’ultimo durante la scena della seduta spiritica (che, per inciso, poteva essere sfruttata leggermente meglio).
Al di là di ciò, la sequenza finale del “trip nell’altro mondo” è magistrale, così come il finale shock (no spoiler) appena prima dei titoli di coda.
Interessanti punte di grottesco poi non guastano: il “covo” del demone popolato di bambole, elemento ricorrente nella filmografia del regista (si vedano “Saw”, “Dead Silence” e “L’evocazione – The Conjuring”), nonché la scena dell’individuo (ombra?) intravisto dalla madre a ballare “Tiptoe Through the Tulips” di Tim Tiny nella casa.
Chiudendo un occhio sui difetti prima citati, il giudizio è assolutamente positivo.
Chiaro è che l’autore, in passato, ha dato molto di più (ci si riferisce a Saw, se qualcuno avesse ancora dei dubbi), ma mi sembra lecito considerare quest’opera come un nuovo e validissimo punto di partenza (o, perché no, un punto di svolta) in quell’ampia ramificazione dell’horror inerente a “case infestate & affini”.
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borghij
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lunedì 9 settembre 2013
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a sprazzi
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Carino e piuttosto inquietante, begli effetti e curato dal punto di vista psicologico ,
molte scene lasciano terrorizzati quasi, inaspettate e studiate bene.
Forse si perde in qualcosa alla fine, si perde nella suspence, diventando un po banale,
quando il protagonista si avventura nella casa dell' altrove.
Finisce in modo inaspettato, ma abbastanza coerente alla trama.
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arb65
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mercoledì 28 agosto 2013
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yaa
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davvero molto bello e profondo quando sono andato a dormire dopo averlo visto mi sentivo un po' strano..
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matteo manganelli
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venerdì 23 agosto 2013
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classicità e talento
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Come nel recentissimo "L'evocazione - The conjuring" questo film non ha niente di speciale o di innovativo, anche perchè la trama sui film di fantasmi è sempre la stessa da 50 anni: casa, famiglia, fantasmi e fine. Facendoci due conti "Insidious" non è poi così tanto diverso da robaccia tipo "Paranormal Activity" o "Esp". Quello che fa la differenza è il talento del regista James Wan, che, attenendosi a tutte le regole dell'horror classico anni 70/80, sperimenta i modi più efficaci di terrorizzare lo spettatore, creando atmosfere e sequenze talmente inquietanti che restano impresse nella mente anche a distanza di molto tempo.
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Come nel recentissimo "L'evocazione - The conjuring" questo film non ha niente di speciale o di innovativo, anche perchè la trama sui film di fantasmi è sempre la stessa da 50 anni: casa, famiglia, fantasmi e fine. Facendoci due conti "Insidious" non è poi così tanto diverso da robaccia tipo "Paranormal Activity" o "Esp". Quello che fa la differenza è il talento del regista James Wan, che, attenendosi a tutte le regole dell'horror classico anni 70/80, sperimenta i modi più efficaci di terrorizzare lo spettatore, creando atmosfere e sequenze talmente inquietanti che restano impresse nella mente anche a distanza di molto tempo. Per gli appassionati del genere è una manna. Attendo con pazienza il secondo capitolo.
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[+] falso
(di arb65)
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mizio.for
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venerdì 12 aprile 2013
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pessimo horror
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Non capisco come possa essere piaciuto.Film pessimo sotto tutti i punti di vista.Un incubo vederlo fino alla fine, noioso e pesante.Da evitare assolutamente.
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harry manback
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giovedì 10 gennaio 2013
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carino ma privo di originalità
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Ho visto "Insidious" pensando di trovarmi di fronte un film del tutto innovativo e davvero spaventoso, considerati i buoni giudizi che avevo sentito su di esso. Purtroppo, però, le mie impressioni non si sono avvicinate neanche un po' alle precedenti aspettative.
Dov'è tutta questa originalità ? io non l'ho vista. Presenze paranormali,mondi paralleli, medium, case infestate, possessioni demoniache etc non mi sembrano elementi così originali per un film moderno, anzi sono tra i più tipici e stuprati per i film horror.
Certo, non è giusto basare il valore di un film considerando solo l'originalità, ma se neanche il lavoro di sceneggiatura è soddisfacente, anzi piatto e superficiale, difetti come questi non possono che mettersi più in risalto.
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Ho visto "Insidious" pensando di trovarmi di fronte un film del tutto innovativo e davvero spaventoso, considerati i buoni giudizi che avevo sentito su di esso. Purtroppo, però, le mie impressioni non si sono avvicinate neanche un po' alle precedenti aspettative.
Dov'è tutta questa originalità ? io non l'ho vista. Presenze paranormali,mondi paralleli, medium, case infestate, possessioni demoniache etc non mi sembrano elementi così originali per un film moderno, anzi sono tra i più tipici e stuprati per i film horror.
Certo, non è giusto basare il valore di un film considerando solo l'originalità, ma se neanche il lavoro di sceneggiatura è soddisfacente, anzi piatto e superficiale, difetti come questi non possono che mettersi più in risalto. A rafforzare ancora di più la debolezza del film sono le prove attoriali, che a parte quella di Lin Shaye, ho trovato poco realistiche nel loro voler essere realistiche.
Nel complesso, quindi, il film non mi è piaciuto, ma riconosco alcuni pregi al suo interno, come la discreta regia di James Wan, e le diverse scenografie cupe. A mio parere c'erano tutti gli elementi per produrre un ottimo film horror, ma purtroppo non sono stati sfruttati al meglio.
Voto 5,5
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fabal
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domenica 4 novembre 2012
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sviolinate da brivido azzerano i momenti di quiete
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Che il filone horror risenta della scarsità di tematiche è un difetto che può essere superato: Insidious ne è l'esempio. James Wan non si cruccia troppo dl rinnovare il genere, né fa della ricerca dell'originalità un motivo d'ansia. Gli elementi classici dell'occulto sono prima miscelati, poi ravvivati da qualche tecnica Ghost Hunter che modernizza i vari esorcismi e le apparizioni demoniache; ma forse la sola tematica dei viaggi astrali può considerarsi vagamente nuova. Wan riesce comunque a produrre un horror di qualità e, senza sfuggire dal rischio di essere banale, sorprende. I cliché horror, infatti, vengono trattati con la cura di chi sa bene che eliminarli sarebbe un rischio ancora più grande, e pur assemblando cose già viste e riviste, Insidious organizza tutto il materiale con astuzia.
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Che il filone horror risenta della scarsità di tematiche è un difetto che può essere superato: Insidious ne è l'esempio. James Wan non si cruccia troppo dl rinnovare il genere, né fa della ricerca dell'originalità un motivo d'ansia. Gli elementi classici dell'occulto sono prima miscelati, poi ravvivati da qualche tecnica Ghost Hunter che modernizza i vari esorcismi e le apparizioni demoniache; ma forse la sola tematica dei viaggi astrali può considerarsi vagamente nuova. Wan riesce comunque a produrre un horror di qualità e, senza sfuggire dal rischio di essere banale, sorprende. I cliché horror, infatti, vengono trattati con la cura di chi sa bene che eliminarli sarebbe un rischio ancora più grande, e pur assemblando cose già viste e riviste, Insidious organizza tutto il materiale con astuzia. Le invenzioni visive delle entità, sebbene non originali, riescono comunque a stupire per via di qualche pennellata grottesca e lievemente umoristica. Affidandosi a un ritmo impeccabile che non crea alcuna faglia tra la quiete e la tensione, e a un sonoro istintivo, inasprito da gelide sviolanate, Insidious piazza il cuore in gola dal primo all'ultimo minuto, convincendo ben presto lo spettatore che nemmeno nelle scene luminose potrà tirare il fiato. Solo l'ultimo colpo di scena si rivela un tantino "telefonato", e serve più ad assolvere fino in fondo gli obblighi verso il cliché che a creare un vero stupore.
Poco importa, comunque, se a provocare la paura saranno i soliti rumori e le apparizioni improvvise, perché anche nella prevedibilità il film continua a funzionare.
A mancare del tutto, invece, è un quadro approfondito dei personaggi, poco supportato da un cast che svolge il compitino: di Dalton, il bimbo posseduto, non si viene a sapere praticamente nulla, se non l'antecedente storico del padre. Un Patrick Wilson prima ombreggiato dal solito ruolo del miscredente, e sul quale poi ricade la focalizzazione, diventando il vero protagonista della vicenda.
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salvo996
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domenica 7 ottobre 2012
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tra i migliori del suo genere di questo periodo!!!
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Non male dai, la storia regge bene fino alla fine anche se il viaggio nell' "altrove" è un po' banale....durante il film sembra che manchi qualche episodio, non si capisce come la moglie inizi ad avere così tanta paura della casa.....comunque era da molto tempo che non vedevo una buona base di tensione in un film in cui non c'è praticamente un filo di sangue....CONSIGLIATO
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