andrea levorato
|
venerdì 23 settembre 2011
|
il cinema è la settima arte e hooper ce lo ricorda
|
|
|
|
Il discorso del re ***
Produzione: Gran Bretagna 2010
Genere: Drammatico, Storico, Commedia
Attori principali: Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce
Regia: Tom Hooper
Trama:
Bertie è afflitto da una forma di balbuzie e in pubblico si riduce sempre ad imbarazzanti scene mute. Nel momento in cui suo padre muore e suo fratello lascia il trono si troverà a fare il re di Gran Bretagna.
Mini recensione:
“The King’s Speech”, diciamolo subito, non è un capolavoro. Ma è uno di quei film capace di ricordarci che il cinema è arte, la settima arte, grazie ad una freschezza unica, potenza visiva e svariate invenzioni registiche.
[+]
Il discorso del re ***
Produzione: Gran Bretagna 2010
Genere: Drammatico, Storico, Commedia
Attori principali: Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce
Regia: Tom Hooper
Trama:
Bertie è afflitto da una forma di balbuzie e in pubblico si riduce sempre ad imbarazzanti scene mute. Nel momento in cui suo padre muore e suo fratello lascia il trono si troverà a fare il re di Gran Bretagna.
Mini recensione:
“The King’s Speech”, diciamolo subito, non è un capolavoro. Ma è uno di quei film capace di ricordarci che il cinema è arte, la settima arte, grazie ad una freschezza unica, potenza visiva e svariate invenzioni registiche. È un film nuovo (nonostante racconti un fatto storico), ricco di motivi per cui vale la pena vederlo, ma ha un terribile difetto. “Il discorso del re” parte in quarta, e ci avvolge in un turbinio di emozioni unico e straordinario, ma continua a cercare di decollare senza mai riuscirci fino alla fine, perché la magnifica qualità tecnica sopperisce alla semplicità del fatto storico approfondito con fin troppa furbizia e malizia ruffiana. Non vale nulla al confronto di un capolavoro come “The Social Network”, però ha vinto 4 oscar, dei quali attore protagonista e regia sono due sentenze accettabili, ma le altre, film e sceneggiatura, lasciano perplessi. Non regge il confronto neanche con film dimenticati dall’Academy come “Kick-Ass”, “The Runaways”, “Somewhere” o “Let me in (Blood Story)”.
Interpretazioni:
Colin Firth *****
Geoffrey Rush ****1/2
Helena Bonham Carter ***
Guy Pearce ***
[-]
|
|
[+] lascia un commento a andrea levorato »
[ - ] lascia un commento a andrea levorato »
|
|
d'accordo? |
|
the_diaz_tribe
|
lunedì 12 settembre 2011
|
un re frustrato da un grande problema...
|
|
|
|
Il duca di York, sta tenendo il discorso di chiusura all' Empire Exhibition allo stadio di Wembley di Londra, dove fin da subito oggetto di grande sorpresa e imbarazzo è lo stesso discorso del duca che non riesce a decollare per un grande problema di balbuzie; problema disagevole da quando aveva 5 anni che non sembra lasciargli scampo anche dopo aver consultato medici e medici senza cambiamenti.
Come può fare il duca, dopo che verrà perfino eletto re d'Inghilterra per l'abdicazione del fratello Eduardo VIII?
Grazie allo strampalato logopedista Lionel Logue, contattato grazie alla moglie del duca, che riuscirà, non senza poche difficoltà, con metodi inusuali a ridare sicurezza e a risolvere la grave forma di balbuzie di un re frustrato ormai quasi screditato.
[+]
Il duca di York, sta tenendo il discorso di chiusura all' Empire Exhibition allo stadio di Wembley di Londra, dove fin da subito oggetto di grande sorpresa e imbarazzo è lo stesso discorso del duca che non riesce a decollare per un grande problema di balbuzie; problema disagevole da quando aveva 5 anni che non sembra lasciargli scampo anche dopo aver consultato medici e medici senza cambiamenti.
Come può fare il duca, dopo che verrà perfino eletto re d'Inghilterra per l'abdicazione del fratello Eduardo VIII?
Grazie allo strampalato logopedista Lionel Logue, contattato grazie alla moglie del duca, che riuscirà, non senza poche difficoltà, con metodi inusuali a ridare sicurezza e a risolvere la grave forma di balbuzie di un re frustrato ormai quasi screditato.
Il duca di York, in seguito re Giorgio VI è interpretato in maniera naturale e convincente da Colin Firth, vincitore appunto di un Oscar, come è interpretato magnificamente da Geoffrey Rush, Lionel Logue . Inoltre grande presenza fa Elisabetta, recitata da Helena Bonham Carter, come donna che si sente impotente per il problema del marito.
Il film è molto originale, secondo me, per quanto riguarda il ritmo mai stancante. Film sicuramente che riesce a essere ironico, divertente e commuovente, che lascia impressa nella memoria la figura di questo re balbuziente, che grazie a Lionel, poi grandissimo amico riuscirà a oltrepassare gli ostacoli legati al suo problema del parlato.
“Siete padrone di voi stessi Bertie” (Lionel Logue)
Voto 4/5
[-]
|
|
[+] lascia un commento a the_diaz_tribe »
[ - ] lascia un commento a the_diaz_tribe »
|
|
d'accordo? |
|
ilfreddo1983
|
lunedì 22 agosto 2011
|
diventare re!!!
|
|
|
|
Mi aspettavo molto da questa pellicola che a dire la verità mi ha deluso un pochino,non che sia brutto ma aspettandosi un capolavoro si può rimanere male xchè non è un capolavoro ma un buon film con interpretazioni da Oscar.
|
|
[+] lascia un commento a ilfreddo1983 »
[ - ] lascia un commento a ilfreddo1983 »
|
|
d'accordo? |
|
kennyuzzi
|
giovedì 11 agosto 2011
|
bel film, umano.
|
|
|
|
bel film, molto umano, come nel cinema moderno se ne vedono pochi. è vero anche che parlo da amante di film d' azione, ma anche il genere introspettivo-psicologico ha il suo fascino. questa pellicola è di alto livello, un film molto ben fatto, che in certi punti forse pecca un po di lentezza, ma per il resto è quasi perfetto. un critico cinematografico lo definirebbe" una perla rara del cinema contemporaneo"
|
|
[+] lascia un commento a kennyuzzi »
[ - ] lascia un commento a kennyuzzi »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialò
|
mercoledì 10 agosto 2011
|
vincere la propria battaglia prima della guerra
|
|
|
|
Bertie è il figlio secondo genito di Re Giorgio V, che soffre di balbuzia causata da un'infanzia infelice che lo ha reso anche caratterialmente insicuro. Dopo vari vani tentativi, si imbatte nelle cure di Lionel Logue, logopedista di origine australiana. Tra i due non c'è subito intesa, giacché quest'ultimo ha dei metodi poco ortodossi e tratta il Duca di Yorke con fare non certo regali. Nei due sorge una sorta di sfida reciproca, consapevoli che la sfida che li attende è molto importante; resa ancor più delicata dal fatto che, morto il Re e destituito il fratello maggiore per la sua vita privata non proprio esemplare, la carica spetta proprio a Bertie.
[+]
Bertie è il figlio secondo genito di Re Giorgio V, che soffre di balbuzia causata da un'infanzia infelice che lo ha reso anche caratterialmente insicuro. Dopo vari vani tentativi, si imbatte nelle cure di Lionel Logue, logopedista di origine australiana. Tra i due non c'è subito intesa, giacché quest'ultimo ha dei metodi poco ortodossi e tratta il Duca di Yorke con fare non certo regali. Nei due sorge una sorta di sfida reciproca, consapevoli che la sfida che li attende è molto importante; resa ancor più delicata dal fatto che, morto il Re e destituito il fratello maggiore per la sua vita privata non proprio esemplare, la carica spetta proprio a Bertie. Come non bastasse, l'Europa è caduta di nuovo in una Grande guerra e il ruolo del Re è proprio quello di dare serenità e fiducia al popolo. Dunque Bertie deve acquisire fiducia in sé stesso, per vincere la propria battaglia personale prim'anche che la guerra.
Tom Hooper è ormai specializzato in storie reali e non made in United Kingdom, e con Il discorso del Re, propone una storia non facile da raccontare. In fondo, anche imbarazzante per la Monarchia stessa. Ma lo fa abilmente, ponendo intensità alle scene, facendo sì che lo spettatore incarni le sofferenze e le ansie del futuro Re d'Inghilterra. Che lo accompagni in questa sfida con sé stesso, contro ogni pronostico e ostilità esterna. Ad aiutarlo in ciò la riuscita interpretazione di Colin Firth, magistrale nel dare anima e corpo alle sofferenze di Bertie. Non gli è da meno Geoffrey Rush, il logopedista che con la sua testardaggine e competenza in materia (non ha titoli ma ha esperienza sul campo, avendo ridato la parola ad ex soldati tornati traumatizzati dal fronte) gli ridarà l'abilità di parlare.
Il film ha vinto diversi premi ed ha ottenuto svariati elogi. Una missione vinta in pieno, tanto quanto quella di Bertie e della Gran Bretagna contro il Nazismo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scialò »
[ - ] lascia un commento a luca scialò »
|
|
d'accordo? |
|
levo95
|
martedì 9 agosto 2011
|
un film biografico coi fiocchi
|
|
|
|
10 anni nella vita di Giorgio V, principe balbuziente, che si trovò a fare le veci di Re durante la seconda guerra mondiale. Fresco, divertente, commovente, anche un po' ruffianello, adattamento cinematografico della biografia del Re balbuziente, che si concentra sulla ricerca della propria voce come bisogno umano. Viene approfondito in più il rapporto di amicizia tra Lionel e Bertie. A trattenerci attaccati allo schermo sono l'ennesimo personaggio stile Rain Man, interpretato magistralmente da Colin Firth, ma anche la prova di Geoffrey Rush non scherza e la Carter si difende pure.
Definirlo un capolavoro lo ritengo eccessivo, in quanto la pellicola non sia di abbastanza spessore, ma si può meglio avvicinare ad un piccolo cult del cinema inglese, per la sua freschezza e originalità nel trattare un periodo storico così difficile.
[+]
10 anni nella vita di Giorgio V, principe balbuziente, che si trovò a fare le veci di Re durante la seconda guerra mondiale. Fresco, divertente, commovente, anche un po' ruffianello, adattamento cinematografico della biografia del Re balbuziente, che si concentra sulla ricerca della propria voce come bisogno umano. Viene approfondito in più il rapporto di amicizia tra Lionel e Bertie. A trattenerci attaccati allo schermo sono l'ennesimo personaggio stile Rain Man, interpretato magistralmente da Colin Firth, ma anche la prova di Geoffrey Rush non scherza e la Carter si difende pure.
Definirlo un capolavoro lo ritengo eccessivo, in quanto la pellicola non sia di abbastanza spessore, ma si può meglio avvicinare ad un piccolo cult del cinema inglese, per la sua freschezza e originalità nel trattare un periodo storico così difficile. Insomma 4 Oscar (Miglior film, attore protagonista, sceneggiatura originale, regia) che non significano nulla, quando film ben più interessanti non sono stati nemmeno presi in considerazione: come "Kick-Ass", "Blood Story", "Scott Pilgrim Vs. The World", "The Runaways" e "Somewhere". Ciò non vuol dire che il film non sia bello, perchè tutti gli altri film nominati sono veramente molto belli. Questo strano british movie di questo Tom Hooper (da non confondere con il più famoso Tobe Hooper) è davvero molto interessante, ma si regge perlopiù sulle due egregie interpretazioni principali (Firth e Rush).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a levo95 »
[ - ] lascia un commento a levo95 »
|
|
d'accordo? |
|
alex41
|
mercoledì 3 agosto 2011
|
un film leggero e grandioso nello stesso tempo
|
|
|
|
Non è un capolavoro a tutto tondo, ma è un bel film gradevole e leggero per chi vuole passare una serata semplice. Ottimi gli attori, il duetto di Colin Firth e Geoffrey Rush è veramente fantastico, ma anche Helena Bonham Carter e Guy Pearce, nei pochi momenti in cui appare, non sono da meno anzi. La regia è buona e non molto "tecnica" come può essere un Brian De Palma o un Sergio Leone, ma molti primi piani e campi lunghi sono ben fatti come per il resto la sceneggiatura, che per me se la combatteva con "The Social Network" di David Fincher. Buono il montaggio e tutto il resto...un bel film che sembra a prima vista un semplice prodotto ma il contenuto è molto toccante e a tratti comico grazie soprattutto alla bravura degli attori.
[+]
Non è un capolavoro a tutto tondo, ma è un bel film gradevole e leggero per chi vuole passare una serata semplice. Ottimi gli attori, il duetto di Colin Firth e Geoffrey Rush è veramente fantastico, ma anche Helena Bonham Carter e Guy Pearce, nei pochi momenti in cui appare, non sono da meno anzi. La regia è buona e non molto "tecnica" come può essere un Brian De Palma o un Sergio Leone, ma molti primi piani e campi lunghi sono ben fatti come per il resto la sceneggiatura, che per me se la combatteva con "The Social Network" di David Fincher. Buono il montaggio e tutto il resto...un bel film che sembra a prima vista un semplice prodotto ma il contenuto è molto toccante e a tratti comico grazie soprattutto alla bravura degli attori. Un film che merita.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alex41 »
[ - ] lascia un commento a alex41 »
|
|
d'accordo? |
|
aragorn82
|
lunedì 1 agosto 2011
|
gradevole
|
|
|
|
Il principe Albert ha una personalità introversa dovuta anche ad una forma di balbuzie che ne limita al minimo i discorsi davanti al suo popolo. La moglie gli farà conoscere Lionel, un emigrato che grazie ai suoi metodi originali lo aiuterà a combattere il suo problema e non solo, il suo sostegno sarà fondamentale quando la morte di Re Giorgio V e la rapida dipartita del fratello maggiore porteranno Albert sul trono in un periodo storico delicato a causa dell'imminente guerra. Trama incentrata sull'uomo Albert piuttosto che sulla sua figura di Re, buona la sceneggiatura ottime le interpretazioni.
|
|
[+] lascia un commento a aragorn82 »
[ - ] lascia un commento a aragorn82 »
|
|
d'accordo? |
|
brucemyhero
|
martedì 26 luglio 2011
|
il discorso del re.
|
|
|
|
Devo essere sincero: dopo mezz'ora e passa, stavo quasi per togliere il film dal lettore. Ma poi è successo qualcosa... l'incontro tra il Duca di York (un grande Colin Flirth) e Lionel Logue (Geoffrey Rush) sono infatti la ragione di esistere del film, al di la del fatto storico. Il duo rende le disavventure del futuro re d'Inghilterra Giorgio VI°, mirabolanti, in alcuni punti spassose. Ma anche commoventi in alcuni passaggi. Fatto per chi ama il cinema a prescindere, è un film delicato ma a mio modesto avviso da non perdere. Fosse anche solo per la prova dell'ex 'maglione verde con renna' visto ne 'Il diario di Bridget Jones'!.
[+]
Devo essere sincero: dopo mezz'ora e passa, stavo quasi per togliere il film dal lettore. Ma poi è successo qualcosa... l'incontro tra il Duca di York (un grande Colin Flirth) e Lionel Logue (Geoffrey Rush) sono infatti la ragione di esistere del film, al di la del fatto storico. Il duo rende le disavventure del futuro re d'Inghilterra Giorgio VI°, mirabolanti, in alcuni punti spassose. Ma anche commoventi in alcuni passaggi. Fatto per chi ama il cinema a prescindere, è un film delicato ma a mio modesto avviso da non perdere. Fosse anche solo per la prova dell'ex 'maglione verde con renna' visto ne 'Il diario di Bridget Jones'!. Colin Flirth da qui una prova di disarmante realismo, sulla falsariga della commedia, ma che in alcuni punti sa far commuovere e lascia attoniti in quanto a bravura. Come un sommo equilibrista Flirth riesce a non scadere mai nel ridicolo (facilissimo con una parte del genere), a mantenenre sempre il tutto sul lato profondamente umano, e a non appesantire il tutto, ma neanche a renderlo leggero. Qui gli opposti si toccano e non è facile, per niente...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a brucemyhero »
[ - ] lascia un commento a brucemyhero »
|
|
d'accordo? |
|
g2i3o4
|
lunedì 25 luglio 2011
|
oscar
|
|
|
|
Assolutamente meritati gli oscar. Meravigliosi interpreti. Da vedere assolutamente!!!!
|
|
[+] lascia un commento a g2i3o4 »
[ - ] lascia un commento a g2i3o4 »
|
|
d'accordo? |
|
|