Vicky (Rebecca Hall) e Cristina ( Scarlett Johansson) sono due grandi amiche dai caratteri diversi e una concezione dell’amore del tutto opposta. Vicky, dal carattere fermo e razionale, è avvinghiata a una sorta di amore autoimposto verso il fidanzato e Cristina, perennemente insoddisfatta dalla ricerca del proprio io, è disinibita e aperta a nuove esperienze.
L’invito, da parte di lontani parenti di Vicky, a Barcelona determina l’incontro delle ragazze con il fascinoso pittore Juan Antonio, legato ad una tormentata relazione erotico-artistica con la nevrotica ex moglie Maria Elena (Penelope Cruz). Affascinandole con una seduzione sottile e irresistibile e superando le miriadi di differenze tra l’una e l’altra, le spingerà a chiarire il loro rapporto con l’amore e con se stesse.
Woody Allen si cimenta in un progetto per molti aspetti nuovo rispetto alle sue precedenti opere, eppure in gran parte del film non si discosta dalle sue impostazioni tradizionali. La novità più palese è la scelta di Barcelona come sfondo della storia. Javier Aguirresarobe, con la sua magistrale fotografia, riesce a enfatizzarne il lato solare, caldo, latino. Così Allen si discosta dal grigiore tetro e rassicurante di Londra, spesso protagonista dei suoi film, e dalla sempre presente New York.
E’ proprio nel luogo simbolo della passione che il regista cerca di rappresentare le mille sfaccettature dell’amore, che s’incastrano nella vita di ogni essere umano, talora senza senso, prive di razionalità ma talmente cariche di vita e fascino da non poter essere che vissute.
L’amore perciò appare nella sua veste di quotidianità e stabilità, ma anche nella forma di novità,sensualità, talora anche perversione o pazzia, gelosia, rabbia. L’amore raccontato è eterosessuale, omosessuale, a tre. Insomma Allen cerca di portare in 90 minuti di proiezione un riassunto dell’amore, facendo il modo che lo spettatore possa identificarsi con almeno una delle ipotesi rappresentate.
Nonostante la novità tematica, gli artifici artistici di Allen ci sono tutti: dai dialoghi fitti e intensi, alle discussioni sul talento e la genialità, fino alla presenza di riferimenti cinematografici importanti come qualche scena del film “L’ombra del dubbio” di Hitchcock.
Ottima la struttura basilare del film, anche se alla fine si ha la sensazione che tutta la proiezione si dissolva nel nulla e non resti più alcun appiglio cui aggrapparsi. Tutto torna alla normalità in maniera poco profonda.
Ed ecco perciò la tipica leggerezza dei film di Allen.
Il vero protagonista è Javier Bardem, che interpreta il pittore latino in maniera così reale e sensuale da meritare grandi encomi. Penelope Cruz è una vera rivelazione, affascinante, nevrotica, perfetta.
Grandi applausi anche agli altri due grandi nomi del cinema mondiale: Rebecca Hall e Scarlett Johansson, seppur oscurate dal talento dei due colleghi.
Il tutto rende il film fresco, leggero, ironico. Da gustare nell’attesa di un desiderato ritorno di Allen sul grande schermo nelle vesti di attore delle sue originali e particolari storie.
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andrea d
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mercoledì 1 aprile 2009
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desideri mai raggiunti
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Bella recensione, Maryluu, nel tuo inconfondibile stile. A me questo film è piaciuto, nonostante i fondamentali prestiti dal Truffaut di "Jules e Jim" per i quali è stato criticato, perché è un ritorno al vero Allen, che dal 2005 si era oscurato nel grigiore londinese, prima col sopravvalutato "Match Point", poi con l'inutile "Scoop" e poi ancora con il sufficiente "Sogni e Delitti". Il finale lascia una leggerezza ma non credo che manchi di profondità: entrambe le protagoniste tornano a New York destinate a una vita senza soddisfazione, "sicure solo di quello che non volevano". E' un film intelligente che si schiera contro il perbenismo, contro il mancato raggiungimento di un desiderio a causa di un background borghese cittadino limitante, e se vogliamo anche un "sì" nei confronti della poligamia (infatti credo che piacerebbe a Luc), se questa aiuta un rapporto e lo tiene in piedi.
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Bella recensione, Maryluu, nel tuo inconfondibile stile. A me questo film è piaciuto, nonostante i fondamentali prestiti dal Truffaut di "Jules e Jim" per i quali è stato criticato, perché è un ritorno al vero Allen, che dal 2005 si era oscurato nel grigiore londinese, prima col sopravvalutato "Match Point", poi con l'inutile "Scoop" e poi ancora con il sufficiente "Sogni e Delitti". Il finale lascia una leggerezza ma non credo che manchi di profondità: entrambe le protagoniste tornano a New York destinate a una vita senza soddisfazione, "sicure solo di quello che non volevano". E' un film intelligente che si schiera contro il perbenismo, contro il mancato raggiungimento di un desiderio a causa di un background borghese cittadino limitante, e se vogliamo anche un "sì" nei confronti della poligamia (infatti credo che piacerebbe a Luc), se questa aiuta un rapporto e lo tiene in piedi. Terribilmente intelligente, come l'autore che l'ha partorito.
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andrea d
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mercoledì 1 aprile 2009
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nuovi progetti
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Pensa che ora Allen ha già finito di girare il film che segna il suo ritorno a New York, "Whatever Works", e già deve cominciare a girarne un altro quest'estate, purtroppo di nuovo a Londra, con un cast d'eccezione: Nicole Kidman, Naomi Watts, Anthony Hopkins, Antonio Banderas e Josh Brolin! Si tratta piuttosto bene...
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reiver
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giovedì 2 aprile 2009
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rambina
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Grande recensione,davvero!Sono molto contento che tu sia tornata a scrivere,e scegliendo Allen hai pescato benissimo.Io purtroppo non ho visto ancora questo film,che è piaciuto un pò a tutti...Mi piace anche il titolo che hai dato alla recensione,ironico e intelligente...Rambina stavamo aspettando te va(va:tipico modo di siciliano di concludere una frase.non so bene come tradurlo,eh eh eh...)...Il tuo modo di recensire mi piace sempre di più.Per questo spero che vedrai "Two lovers",un film davvero bellissimo.Magari è un pò "lento",ma per me è stata la conferma che Gray è un grande regista.Lo recensirò appena possibile,assieme a "non è un paese per vecchi",in cui parlerò tanto,ma tanto,ma tanto del personaggio di Bardem.
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Grande recensione,davvero!Sono molto contento che tu sia tornata a scrivere,e scegliendo Allen hai pescato benissimo.Io purtroppo non ho visto ancora questo film,che è piaciuto un pò a tutti...Mi piace anche il titolo che hai dato alla recensione,ironico e intelligente...Rambina stavamo aspettando te va(va:tipico modo di siciliano di concludere una frase.non so bene come tradurlo,eh eh eh...)...Il tuo modo di recensire mi piace sempre di più.Per questo spero che vedrai "Two lovers",un film davvero bellissimo.Magari è un pò "lento",ma per me è stata la conferma che Gray è un grande regista.Lo recensirò appena possibile,assieme a "non è un paese per vecchi",in cui parlerò tanto,ma tanto,ma tanto del personaggio di Bardem.ciao!
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luccc
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giovedì 2 aprile 2009
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le tue recensioni...
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...stanno maturando, il tempo passa per tutti (eh, eh, eh).
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andrea d
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giovedì 2 aprile 2009
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reiver
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Aspetto sempre di più la recensione sul paese degli anziani, eheheh... Il personaggio di Bardem mi è piaciuto molto, un signor attore! E anche in questo di Allen dimostra di essere un grande.
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francescav
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giovedì 2 aprile 2009
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ciao maryluu
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Prima di tutto complimenti per l' ottima recensione; purtroppo il film non l' ho visto, ma riparerò, trattandosi di Allen. Colgo l' occasione per presentarmi e per salutarti. A presto, Francesca.
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reiver
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giovedì 2 aprile 2009
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il paese dei giovani
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Vorrei scriverla subito,ma ho un sacco da fare.Ho trascurato il lavoro da "mediano" perchè sono stato quasi sempre fuori,o in cantiere o a rilevare.E poi devo recensire anche "Two lovers".Andrea,rimarremo amici anche dopo la recensione,eh eh eh...
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maryluu
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giovedì 2 aprile 2009
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per tutti ;)
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Andrea: concordo su tutto...è davvero un film intelligente...per questo adoro allen. :) E poi finalmente ci stacchiamo da New York e Londra...basta grigiore, viva la terra del sole. :)Reiver: Grazie...:)Spero di vedere presto "Two lovers", ma ho dei film in coda perchè la mia prof.di diritto internazionale ci ha dato i "compitini a casa":) Redintion già visto ma mi aspetta Hotel Rwanda e altri due. Quindi anche se lo vedrò tra un pò PROMETTO di vederlo. :)Ho visto il paese degli anziani ihih ma nonostante non possa negare il grande tecnicismo e la bravura di Bardem NON MI è PIACIUTO!!! Quanto valeva espiazione!! :PLuc: Grazie...ihih dici che sono invecchiata? :PFrancesca: Grazie mille, è un vero piacere "conoscerti"!!! :)
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lilli
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giovedì 2 aprile 2009
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la mia commarissima è sempre
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più brava!!!! complimentoni!! Questo film è fantastico..come hai detto tu lo spettatore si riconosce almeno in un tipo di amore. Brava, brava, brava..vedi anche Hotel Rwanda, un film davvero importante. Non è un paese per anziani..Andrea sa come la penso..'24 ore suonante' e juan antonio pazzo a parte, è un pò pesante..e su e su..viva 'espiazione' e "vicky cristina barcelona" tutta la vita. Baci
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andrea d
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giovedì 2 aprile 2009
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per maryluu, lilli e reiver
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Marylu, Londra è grigia, ma la New York di Allen non è sempre oscura, anzi, è quasi sempre fotografata con colori accesi... Lilli, il film dei Coen pesante? Io non l'ho trovato noioso, anzi, ma forse l'argomento non ti ha presa. Però fidatevi, oscar alla regia meritatissimo; trovare una regia così oggi è cosa rara. I lunghi silenzi che possono risultare noiosi per me sono il pregio più grande del film. Ho visto anche il successivo "Burn After Reading", più veloce, divertente sì, ma non ha la stessa carica espressiva e di significato. E poi sul versante umoristico i Coen hanno fatto di meglio col mitico "Big Lebowski", che consiglio a tutti di vedere almeno una volta nella vita. Reiver, rimarremo amici, tranquillo! :)
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francescav
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venerdì 3 aprile 2009
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dude lebowski forever
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Troppo forte!! Fossimo capaci di vivere in modo così easy, giocando a bowling, bevendo White Russian, ascoltando i Creedence. Certo, la realtà è un' altra dimensione, ma Drugo qualche riflessione ce la fa fare. Sempre con il sorriso sulle labbra.
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reiver
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venerdì 3 aprile 2009
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ho recensito
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non è un paese per vecchi...
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reiver
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venerdì 3 aprile 2009
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hotel rwanda
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Film molto bello.Fa capire tante cose.Tra l'altro se ricordi,rambina,lo avevo citato nella nostra prima discussione...
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