Cosa è successo? Bhe, in pratica Woody Allen, ultra settantenne newyorkese, si è trovato a fare uscire un altro dei minimo tre film che fa uscire ogni anno; probabilmente questa volta la sua creazione artistica è stata ispirata da un improvvisa tempesta ormonale che l'ha portato ad accumulare sul set giovani attori pregni di una non indifferente carica erotica, come già l'affezione improvvisa per Scarlett poteva fare preannunciare e come ha confermato l'ormai certo innamoramento per Penelope Cruz sul set proprio di quest'ultimo film. Ma cos'è questo film? Cosa è venuto fuori insomma? Ripeto che non posso trovare altre senso al film se non quello della tempesta ormonale (che poi nessuno nega che sia una motivazione trascurabile...); altro senso il film non ha. Ci sono quattro personaggi che si incontrano e scontrano seguendo dinamiche amorose condite da dialoghi noioisi scritti grazie alle frasi trovate nei baci Perugina e a qualche vacuo intellettualismo sull'amore senza nè capo nè cod, messo lì un po per riempire spazio in dialoghi che non ha più nessuna forza corrosiva, nessun ironia sottile o sfrontata, nessun dialogo che punge, insomma, come qualche volta Allen ha saputo fare (unico dialogo carino quello del primo incontro con Bardem); per il resto tutto è stancante, e non si capisce veramente dove voglia andare a parare. Certo, c'è l'elogio al 'maschio latino', all'estro artistico di un paese ricco di storia come lo è l'Europa contrapposto alla freddezza e allo 'stampino' che crea l'uomo americano; un elogio, insomma, alla passione di questa terra, piena di artisti folli, che pongono l'amore e la passione prima di tutto; ma tutto ciò è raccontato con uno stile 'silenzioso', uno stile distante, uno stile 'americano', uno stile che forse vuole essere ironico, forse vuole essere partecipe, non si capisce bene, ma che rovinata tutto con una assurda voce fuori campo che minimizza ancora di più il racconto già minimo ad una triste favoletta morale. E che dire poi della conclusione in cui rispunta un arma (tipica oramai dei suoi due ultimi film) messa in mano a un personaggio (quello di Penelope) che la sceneggiatura non è in grado di descrivere adeguatamente e di spiegare che cosa ci sia di così tanto speciale tra lei e Bardem. Un film tirato per i capelli, non c'è che dire, uno dei meno sentiti del regista, dopo l'orribile "Scoop" dove però almeno Allen regalava qualche momento di divertimento. Ma Allen in fondo ultimamente ha fatto ben poco di buono e (seppure i fan di Allen si scandalizzeranno di fronte a questa affermazione) anche l'adorato "Match point" è un tantino sopravvalutato.
Brevemente sugli attori: Scarlett divina, peccato sia diventata la musa di un regista così poco divino che non è in grado di conferirle un ruolo da sogno come quello che Nolan gli conferì in "The prestige"; Rebecca Hall è praticamente Allen al femminile e nell'imitarlo fa quello che può, ma risulta un po' fastidiosa; Bardem e Penelope sembrano due tigri in gabbia, due attori bravissimi imprigionati da due personaggi scritti malissimo. Ma in fondo lo stesso Allen ha sempre detto di stupirsi dei suoi successi al botteghino che lo portano a chiedersi come fa a fregarci ancora ogni volta. Bhe, se se lo chiede pure lui... che altro dire?
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feltrodiro@libero.it
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lunedì 27 ottobre 2008
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d'accordo
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assolutamente d'accordo in tutto e per tutto. Mi sono lasciata fregare proprio stasera ancora una volta da woody, per seguire il consiglio di un amico che lo idolatra. Altri sono i registi che san parlare di questi temi. decisamente altri.sottoscrivo in pieno tutto quello che hai scrittoro
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gneloo
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martedì 28 ottobre 2008
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non penso
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io credo sia un buon film. niente di eccezionale, intendiamoci, ma piacevole.i personaggi protagonisti (sebbene un po troppo stereotipati) sono interessanti e ben presentati; la trama scorre fluida, senza pesantezza, con un ritmo costante ravvivato da simpatici e improvvisi crescendo; gli interrogativi che solleva nello spettatore sono molteplici e attualissimi; sulla regia nn si discute nemmeno!!inoltre ho sempre avuto una predilezione per quei film con finali che nn tendono a soluzioni precise o a giudizi categorici..è semplicemente una storia, un racconto di vita, punto .ah dimenticavo gli attoripenelope cruz la trovo perfetta per il ruolojosè antonio riesce ad essere al tempo stesso macho e "provolone" :Dla Jhoansson nn è niente di eccezionaleciauuu
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antonello da messina
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martedì 28 ottobre 2008
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io e l'imprevedibilita'
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non sono pienamenete d'accordo,e' un buon film l'unica pecca e'a mio giudizio il fatto che il film puo' essere visto come la somma dei suoi ultimi lavori, mi spigo Woody Allen ci spega ancora una volta come sia impossibile inquadrare e circoscrivere i rapporti umani nella loro a causa "sistematica-irrazionalita'" e imprevedibila'.
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marco marenzio
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martedì 18 novembre 2008
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per antonello
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Scusa mi spiegheresti gentilmente il senso arcano di questa tua frase (evidentemente in dialetto messinese):"mi spigo-[mi spigo?]-Woody Allen ci spega-[ci spega?]-ancora una volta come sia impossibile inquadrare e circoscrivere i rapporti umani nella loro-[nella loro che,Antonello?]-a causa "sistematica-irrazionalita'"-[ma che dici,tradotto in italiano?]- e imprevedibila'.--- e cosa sarebbe l'"imprevedibila'"? Che mestiere facevi in Sudan, tua terra natale?
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