Mio fratello è figlio unico

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Un film di Daniele Luchetti. Con Elio Germano, Riccardo Scamarcio, Diane Fleri, Alba Rohrwacher, Angela Finocchiaro.
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Commedia, durata 100 min. - Italia, Francia 2007. - Warner Bros Italia uscita venerdì 20 aprile 2007. MYMONETRO Mio fratello è figlio unico * * * - - valutazione media: 3,03 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
diomede917 martedì 15 maggio 2007
l'educazione degli schiaffoni Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

Tratto da un romanzo di Antonio Pennacchi, "Mio fratello è figlio unico" è una foto di famiglia popolana all'interno di un periodo storico compreso tra il 68 e gli anni di piombo. Un 68 vissuto mangiando quadrucci in brodo e tra uno schiaffone e un pugno si arriva al drammatico epilogo negli anni di piombo. 15 anni di Italia vista dagli occhi della famiglia Benassi formata da un padre operaio cattolico che usa il crocifisso come un arma, una madre che cresce i figli a schiaffoni (una Angela Finocchiaro bravissima) e 3 figli uno diverso dall'altro soprattutto i 2 maschi uno un intellettuale di sinistra amante del popolo e delle donne e il nostro protagonista Accio ragazzo istintivo che diventa un picchiatore fascista e interpretato magistralmente sia da Elio Germano che dal piccolo Vittorio Emanuele Propizio. [+]

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great steven giovedì 12 marzo 2015
racconto di formazione incentrato su due fratelli. Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

MIO FRATELLO è FIGLIO UNICO (IT, 2007) diretto da DANIELE LUCHETTI. Interpretato da ELIO GERMANO, RICCARDO SCAMARCIO, ANGELA FINOCCHIARO, LUCA ZINGARETTI, ANNA BONAIUTO, DIANE FLERI, ALBA ROHRWACHER, MASSIMO POPOLIZIO, ASCANIO CELESTINI, CLAUDIO BOTOSSO, NINNI BRUSCHETTA, EMANUELE PROPIZIO
Tratto dal romanzo Il fasciocomunista (2003) di Antonio Pennacchi, il quale s’è però dissociato dal film, asserendo che, specialmente nel secondo tempo, sono state distorte le sue reali intenzioni. La storia si svolge a cavallo fra gli anni 1960 e 1970, nel periodo immediatamente successivo al grande boom economico. Accio e Manrico Benassi sono due fratelli che si stimano e si detestano contemporaneamente, vivendo in un rapporto di perenne conflittualità. [+]

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piernelweb sabato 27 ottobre 2007
leggero ma importante Valutazione 3 stelle su cinque
57%
No
43%

Buon esempio di cinema italiano che ripercorre un pezzo importante della storia del belpaese a cavallo degli anni 60-70, coniugando in maniera scanzonata l'importanza sociale e storica degli avvenimenti alla sceneggiatura e alla direzione degli attori. I due fratelli Accio e Malrico, alla perenne ricerca di certezze politiche che gettino delle prospettive sui loro incerti futuri si troveranno divisi ideologicamente e dall'amore per la stessa donna senza però arrivare mai a compromettere la solidità più intima del loro rapporto. Lucchetti lavorando sul romanzo di Pennacchi "Il Fasciocomunista" semplifica sui contenuti e sui valori della lotta politica che ha segnato una generazione, ma riesce a creare un'ambientazione credibile e a valorizzare il racconto con una narrazione diretta e pungente che incede a ritmo sostenuto senza esitazioni, traendo il massimo possibile da un cast capace in blocco un'ottima prova. [+]

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francesco lunedì 14 gennaio 2008
genesi di un fascista Valutazione 3 stelle su cinque
55%
No
45%

Genesi di un giovane fascista nell'Italia degli anni Sessanta, l'Italia in asciugapiatti nero di una citta' di provincia squadrata e inquadrata come Latina. Che, nell'immaginario recente del nostro cinema, ormai e' sinonimo di una certa destra nostalgica e populista e di miseria che crea ribelli o mostri: vi si celebra un matrimonio 'benedetto' da un parlamentare-camerata in 'Liberate i pesci' di Cristina Comencini, vi abita e opera lo strozzino di 'L'amico di famiglia' di Paolo Sorrentino. Ma Accio, l'uomo che si chiama come una desinenza negativa (frattellaccio, bambinaccio... fascistaccio), appartiene a un'epoca in cui tanti - cosi' poco raccontati dal cinema - sono approdati alla sponda nera, anche la più sociale, la più 'di sinistra', proprio per opposizione alle culture bianca e rossa, magari passando alla lotta armata con una carica di rabbia a volte più corposa del bagaglio ideologico. [+]

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cenox mercoledì 6 luglio 2011
falce & martello/fascio littorio Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%


L'eterna guerra tra estremi politici, destra e sinistra, sicuramente più marcata negli anni del dopoguerra, in cui è ambientato questo film fanno da sfondo alla storia di una famiglia in ristrettezze economiche. All'interno di questa spiccano le figure di Scamarcio, giovane operaio di fede comunista, contrapposta a quella del suo fratello minore, Germano, che al contrario è di fede fascista. Il film non scorre velocemente, ed anche se risulta esserci un buona prova attoriale da parte del cast all'italiana (soprattutto Germano) non approfondisce i temi che risulterebbero certamente più interessanti: lo scontro politico. Quest'ultimo fa solo da sfondo alle vicende della famiglia, quando invece avrebbe potuto essere il vero protagonista principale. [+]

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stefania muzio giovedì 3 maggio 2007
troppo "macchiettismo" Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

Dopo una prima parte ben riuscita, in cui il regista tratteggia con efficacia il ritratto di una famiglia proletaria degli anni sessanta, il film perde di spessore e credibilità. Nonostante una bella ricostruzione d'ambiente con attenzione ai particolari, Lucchetti non riesce ad uscire dai soliti limiti del cinema italiano. I caratteri forzati alla lunga si riducono a macchiette mentre i dialoghi dopo le prime battute efficaci suonano poco credibili e stereotipati. Rimane quindi la solita delusione per il fatto che una commedia che dovrebbe essere anche sociologica non riesca a superare le difficoltà tipiche del cinema italiano. Non basta una bella ricostruzione dell’epoca e qualche battuta riuscita e un argomento politico per confezionare una buona pellicola. [+]

[+] eccessiva! (di alessandro)
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leone di marzocco lunedì 7 maggio 2007
cosè la destra ,cosè la sinistra.... Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

rubacchiando al grande giorgio gaber il titolo per il mio giudizio penso di sintetizzare quello che c'era nella testa dei giovani in quegl'anni.si è vero, una meglio gioventù interessata a quello che succedeva nel mondo,appassionata alla politica,conscia delle problematiche sociali,avvezza anche allo scontro fisico per portare avanti le proprie ideologie.bellissima fotografia,accurata ricostruzione nell'abbigliamento e nelle scenografie.elio Germano a livelli stratosferici,mi è sembrato meno peggio anche scamarcio.bravo luchetti,mi sembrato di rivedere " la scuola"(in quel film la frase dell'ex-alunno carabiniere è quello che ho sempre pensato come alunno ed ora genitore del servizio educativo della scuola). [+]

[+] bravissimo (di elisa)
[+] per elisa: sono commosso... (di leone di marzocco)
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adriano lotito lunedì 21 maggio 2007
bello,bello,bello Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

un film ben fatto, totalmente riuscito e con una sceneggiatura efficace. Una vera sorpresa in questa stagione cinematografica italiana priva di novità. Daniele Lucchetti alla regia conferma le sue doti e gli attori sono tutti molto bravi a parte un Riccardo Scamarcio solitamente inespressivo (anche se ha fatto qualche passo avanti). La star è Elio Germano che regala un’interpretazione sopra le righe immedesimandosi al cento per cento nella parte a lui affidata. Le canzoni di Nada sono appropriate al contesto e le scenografie sono molto belle. La storia ruota intorno a due fratelli, un comunista e un fascista e alle loro disavventure politiche, il cambiamento delle loro idee e parallelamente della storia italiana, la società degli anni Sessanta, i loro amori e i loro problemi. [+]

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giux scorpio lunedì 30 luglio 2007
accettabile Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Non è male come pellicola... un pò scontata ma comunque un bel ritratto di un'epoca sempre molto vicina!buon uomorismo e trovo avvincente il ritratto di alcuni personaggi. Comunque la pellicola non arriva a dare nessun slancio emozionale degno di menzione, infine trovo che la rivelazione del film non sia assolutamente scamarcio, sempre troppo stereotipato e poco credibile, ma il giovane attore protagonista elio germano, che si intromette prepotentemente nella nostra realtà cinematografica emergente, brevo elio, ottima stoffa!buona visione

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lbavassano giovedì 10 marzo 2016
come eravamo, cosa siamo divenuti Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
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Ha un effetto straniante scoprire che gli anni, le lotte che abbiamo intensamente vissuto, che hanno segnato la nostra giovinezza, possono anche essere rappresentate in forma comica, intelligentemente comica, senza tradirle, senza sminuirle, perché in fondo è stato così, è stato anche così, perché, se pure realmente ci credevamo fino in fondo, c’era una componente ludica, c’è stata fino ad un certo momento una componente ludica, indissolubilmente legata al nostro essere giovani, troppo seri e troppo ingenui al contempo. Perché tutti abbiamo conosciuto un Manrico, per il quale tutto era più facile, cui tutto era dovuto, soprattutto l’amore di quelle ragazze che ci facevano sognare, per le quali ci sorbivamo ore di noiosissime assemblee, partecipavamo a cortei e concerti, ma per le quali noi non saremmo mai potuto essere nulla di diverso che amici. [+]

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