L'ora di punta

Film 2007 | Drammatico, 90 min.

Regia di Vincenzo Marra. Un film con Fanny Ardant, Michele Lastella, Giulia Bevilacqua, Augusto Zucchi, Antonio Gerardi. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2007, durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 7 settembre 2007 distribuito da 01 Distribution. - MYmonetro 2,08 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 14 settembre 2015

Con l'aiuto della navigata Caterina, un giovane agente della GdF si fa strada senza scrupoli nell'alta società. In Italia al Box Office L'ora di punta ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 133 mila euro e 59,8 mila euro nel primo weekend.

Consigliato no!
2,08/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 1,75
PUBBLICO 2,49
CONSIGLIATO NÌ
Vincenzo Marra racconta gli scandali italiani assumendo uno stile da sceneggiato televisivo di bassa qualità.
Recensione di Giancarlo Zappoli
giovedì 6 settembre 2007
Recensione di Giancarlo Zappoli
giovedì 6 settembre 2007

Filippo Costa è un agente della Guardia di Finanza fermamente intenzionato a fare carriera nell'Arma. È ligio agli ordini ma anche pronto, quando accade, a incassare mazzette riscrivendo verbali di accertamento. Finché il suo comandante, anch'egli corruttibile, lo scopre. Pur conservando con i colleghi buoni rapporti, Costa decide di fare il balzo in avanti. Costituisce una società che entra nel giro degli affari sicuramente non trasparenti. In questo viene aiutato da Catherine che è più matura di lui ma anche più innamorata.
Se per caso in passato avete amato il Marra di Tornando a casa o quello di Vento di terra non potrete provare altro che un grande delusione. Il regista capace di raccontare con uno stile molto personale le vicende dei 'vinti' non c'è più o, perlomeno, è andato in ferie. C'è ora un regista che pretende di raccontare gli scandali italiani (e Dio sa quanti ce ne sono) assumendo uno stile da sceneggiato televisivo di bassa qualità. Forse proprio qui sta il problema: oggi le serie e miniserie televisive hanno anche una qualità elevata dovuta spesso all'attenzione con cui sono scritte le sceneggiature. Marra invece si scrive il film da solo e, dopo un avvio accettabile nella descrizione del rampantismo di un finanziere che parte dal basso, si sente in dovere di inserire colpi di scena decisamente improbabili (ivi compreso un grave reato da querela per diffamazione da parte della GdF) e un doppio rapporto amoroso tanto prevedibile quanto involontariamente comico nei suoi sviluppi melodrammatici.
Se si pensa a quanto Tarantino ha detto sul nostro cinema, stilandone quasi un atto di morte, e si guarda a questo e agli altri film italiani (Nessuna qualità agli eroi e Il dolce e l'amaro) presentati in Concorso a Venezia 64 verrebbe quasi da dargli ragione. Avrebbero dovuto rappresentare il 'nuovo' e sono invece la riprova di un cinema che marcia sul posto. Non vogliamo però essere del tutto pessimisti e ripeteremo con il titolo di un film di Felice Farina del lontano 1987:Sembra morto ma è solo svenuto.

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L'ORA DI PUNTA disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 20 gennaio 2012
UNICAFIORE

Un film discreto con bravi attori, peccato che la sceneggiatura non decolla...

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Francesco Bolzoni
Avvenire

Niente di nuovo nel cinema italiano. Siamo lontani da quella rinascita auspicata dai critici delle vecchie generazioni. Spira sui nostri film un'aria umida, sonnacchiosa. Va a vedere che il migliore rappresentante della produzione nostrana vista a Venezia era il fuori concorso La ragazza del lago di Andrea Molaioli che, nel suo andamento da giallo bene intrecciato, catturava la curiosità dello spettatore. [...] Vai alla recensione »

Mariuccia Ciotta
Il Manifesto

A proposito dello stato di salute del cinema italiano. Non guardate dalla parte degli autori, dei registi, degli attori, dei direttori della fotografia o dei produttori indipendenti. Concentratevi su chi ha i soldi e decide quale film finanziare e a quale gusto, standard, contenuto deve attenersi. Sulla Rai, per esempio. L'ora di punta è la prova dell'opera di distruzione di cervelli perseguita dalla [...] Vai alla recensione »

Natalia Aspesi
La Repubblica

Forse è la prima volta che in un nostro film si vedono due agenti e un comandante della Guardia di finanza, con la bella divisa verdolina e i gradi dorati, usare il loro potere d'indagine per ricattare e pretendere mazzette. Il regista di L'ora di punta, Vincenzo Marra dice che non ha avuto dubbi: «Il cinema americano non ha problemi a mostrare quelle valigette piene di dollari che passano dai criminali [...] Vai alla recensione »

Gaetano Vallini
L'Osservatore romano

Presentato in concorso a Venezia ma ignorato dalla giuria, al pari degli altri due film italiani in gara, L'ora di punta, di Vincenzo Marra, è effettivamente un film che non convince. Sarà per la storia, non proprio originale, sarà per il ritmo del racconto, troppo lento, ma lo spettatore resta sospeso nel mezzo di una narrazione che pure avrebbe qualche spunto interessante, ma che finisce per cedere [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Il verdetto è rinviato: L'ora di punta di Vincenzo Marra, terzo film italiano in concorso, innalza nettamente il livello medio della spedizione ma non è il capolavoro assoluto che poteva risolvere la crisi del nostro cinema e i dubbi sulla direzione della Mostra (ammesso che ci siano). Del resto, se qualcuno chiedeva a Marra tutto ciò, non eravamo certo noi.

Lietta Tornabuoni
La Stampa

È forse la prima volta che un film italiano affronta la storia di un agente della Guardia di Finanza e del suo comandante corrotti: di casi simili si era parlato in tribunale, sui giornali o nei telegiornali però mai al cinema, i buoni rapporti con la Finanza sono essenziali per chi maneggia grandi soldi. L'ora di punta di Vincenzo Marra, ultimo nostro film in concorso, racconta l'ascesa senza caduta, [...] Vai alla recensione »

Bruno Fornara
Film TV

Oh, che bel mestiere fare il finanziere. L'arrivista Filippo Costa, interpretato con inamovibile inerzia da Michele Lastella, lo fa prima nella guardia di finanza: e si prende le mazzette. Poi, decide di mettersi in proprio. Per il grande salto si appoggia sul suo corrotto comandante e sulla non più giovane proprietaria dì una galleria d'arte, la stupefatta e piagnucolosa Fanny Ardant.

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