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martina badi
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martedì 8 gennaio 2008
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litania violenta
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Il film di Cronenberg è come una litania violenta,con uno spartito ripetitivo ma melodico ed accattivante,dove il finale conta solo per predisporti all'applauso,mentre il suo contenuto è già stato somministrato durante la proiezione e ti ha contagiato le viscere come la vodka definitiva.
Chi attendeva un thriller canonico,con inseguimenti e sparatorie,sarà rimasto deluso,ma era un film d'azione a mezz'asta:diviso tra la vita e la morte del suo enigmatico protagonista,puro ghiaccio bollente...
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catia p.
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martedì 8 gennaio 2008
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non mantiene la promessa
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Con amarezza devo dire che, se l’assassino fosse il regista, non avrebbe mantenuto la promessa di farci gustare un bel film, uccidendo tutte le nostre aspettative.
Dietro la macchina da presa abbiamo niente poco di meno che l’autore di VIDEODROME, LA MOSCA, INSEPARABILI, A HISTORY OF VIOLENCE… Va bene, David Cronenberg non è per tutti i palati, ma credo che anche i suoi fan più accaniti stavolta resteranno quantomeno perplessi, chiedendosi dove voglia andare a parare con questa Eastern Promises.
Sulla carta, i critici ufficiali gli davano 4 stelle: forse era sulla fiducia?
O forse avevano visto solo la prima parte del film, quella che davvero sembrava promettere qualcosa: una Londra grigia e fredda dove si annidano i cuori di ghiaccio dei mafiosi russi (poco fotografati al cinema); una lotta intestina per il potere nel clan; un diario segreto che crea un intreccio di destini; una Naomi Watts dallo sguardo sempre intenso a bilanciare un Viggo Mortensen granitico e impassibile; una violenza… “nuda e cruda” (questa sì “alla Cronenberg”) che sfrutta le doti da guerriero indomabile che Viggo ha acquisito dai tempi di Aragorn nel Signore degli Anelli.
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Con amarezza devo dire che, se l’assassino fosse il regista, non avrebbe mantenuto la promessa di farci gustare un bel film, uccidendo tutte le nostre aspettative.
Dietro la macchina da presa abbiamo niente poco di meno che l’autore di VIDEODROME, LA MOSCA, INSEPARABILI, A HISTORY OF VIOLENCE… Va bene, David Cronenberg non è per tutti i palati, ma credo che anche i suoi fan più accaniti stavolta resteranno quantomeno perplessi, chiedendosi dove voglia andare a parare con questa Eastern Promises.
Sulla carta, i critici ufficiali gli davano 4 stelle: forse era sulla fiducia?
O forse avevano visto solo la prima parte del film, quella che davvero sembrava promettere qualcosa: una Londra grigia e fredda dove si annidano i cuori di ghiaccio dei mafiosi russi (poco fotografati al cinema); una lotta intestina per il potere nel clan; un diario segreto che crea un intreccio di destini; una Naomi Watts dallo sguardo sempre intenso a bilanciare un Viggo Mortensen granitico e impassibile; una violenza… “nuda e cruda” (questa sì “alla Cronenberg”) che sfrutta le doti da guerriero indomabile che Viggo ha acquisito dai tempi di Aragorn nel Signore degli Anelli.
E fin qui, lo ribadisco, prometteva bene.
Ma poi non c’è nulla di nuovo sotto il sole, o meglio, sotto la pioggia di Londra, perché il resto della storia diventa banale e scontato. Quello che intuiamo a metà film, così è e così rimane fino alla fine, senza la minima sorpresa che ci regali un tuffo al cuore, un sussulto, una tensione inaspettata.
Ci sono un po’ di colore russo, un bel corpo tatuato, un po’ di sangue proposto in ordine sparso e una scena particolarmente violenta che forse diventerà da manuale. Un po’ pochino perché valga la pena di consigliarvi questo film.
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[+] tutto vero
(di piera)
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roby69
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lunedì 7 gennaio 2008
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tutto qui?
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Film lento e noioso dove si aspetta da un momento all'altro il colpo di scena che non arriva mai. Si vedono soltanto scene violente e dialoghi lenti e noiosi. Quando finisce il film la prima sensazione è quella di aver speso i soldi per un film senza emozioni e che probabilmente avresti preferito una pizza con amici invece ti sei sorbito una pizza di film...
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joseph
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lunedì 7 gennaio 2008
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film sublime e sono ingeneroso!
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Credo sia il capolavoro di un regista incostante ma che quando è bravo lo è in modo fenomenale come David Cronenberg. Tutto bellissimo, dal plot alla sceneggiatura, dall'ambientazione (una Londra quasi irriconoscibile), alla regia. Fantastica la prova corale del cast con un Cassell convincente e non succedeva da parecchio, Naomi Watts sempre più lontana dal clichè della donna bella e basta, Muller-Stahl (che avevo visto solo in Shine) rivelazione, e Viggo Mortensen in un ruolo di quelli che danno senso ad un'intera carriera tanta è la complessità del suo personaggio. Proprio l'ex-Aragorn è una scoperta. L'avevo visto sottotono, "maltrattato" sia da Harris che da Hurt, in A history of Violence ed avevo dubitato delle sue reali capacità attoriali.
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Credo sia il capolavoro di un regista incostante ma che quando è bravo lo è in modo fenomenale come David Cronenberg. Tutto bellissimo, dal plot alla sceneggiatura, dall'ambientazione (una Londra quasi irriconoscibile), alla regia. Fantastica la prova corale del cast con un Cassell convincente e non succedeva da parecchio, Naomi Watts sempre più lontana dal clichè della donna bella e basta, Muller-Stahl (che avevo visto solo in Shine) rivelazione, e Viggo Mortensen in un ruolo di quelli che danno senso ad un'intera carriera tanta è la complessità del suo personaggio. Proprio l'ex-Aragorn è una scoperta. L'avevo visto sottotono, "maltrattato" sia da Harris che da Hurt, in A history of Violence ed avevo dubitato delle sue reali capacità attoriali. Qui invece supera sè stesso regalandoci la migliore, almeno finora, performance del 2007. Io direi che, aspettando i favoriti Daniel Day-Lewis, Denzel Washington, Mortensen sia il reale favorito nella corsa alla statuetta dorata. Meraviglioso film.
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luciacinefila
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lunedì 7 gennaio 2008
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semplicemente essenziale e reale!!!!!
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ci troviamo finalmente davanti ad un chiaro esempio di bel cinema!!!!
tutto è al suo posto... cast di ottimi attori, regia ineccepibile, trama avvicente, violenza e crudezza delle scene, non fine a se stesse come purtroppo accade ultimamente un po troppo spesso nel cinema italiano ed americano, ma una violenza vera che nasce dalla realtà che così deve essere narrata!!! ottimo!!!! grande regista!!!! veramente uno splendido film!!!!!
ottima infine la sceneggiatura
[+] la promessa...mantenuta !!
(di alexxxfi)
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antonioital
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lunedì 7 gennaio 2008
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mi e' piaciuto...
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film drammatico e realistico che fa riflettere....da vedere....
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gianfro
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lunedì 7 gennaio 2008
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lasciate perdere, che è meglio
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..certo che se la gente badasse alle castronerie che siete riusciti a dire tutte in una volta, vedremo un cinema fatto solamente di stronzate alla Vanzina e alla Pieraccioni. Da questo si capisce l'italiano medio, quello che preferisce un film senza un minimo di contenuto ad un film vero è realistico, magistralmente girato e senza imperfezioni. Per fortuna esistono ancora registi come Cronenberg, Loach, i Dardenne, Lynch, sono altri quelli che dovrebbero abbandonare la professione e darsi a qualcosa di più costruttivo, invece di pensare solo al botteghino. Riempite pure le casse di queste persone, ché loro non aspettano altro.
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renato
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lunedì 7 gennaio 2008
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molto piatto, per nulla avvincente
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Storia irreale di una dottoressa/ostetrica che si porta a casa un souvenir di una ragazza morta in ospedale. E a polizia inglese??? nel film tra morti e ammazzati non c'è traccia. Se proprio non avete niente da fare potete anche andare a vederlo.
[+] senso critico
(di zopiro)
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robin
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lunedì 7 gennaio 2008
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lo sguardo di cronenberg
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Un film sofisticato, virile, a volte feroce, che paga però, soprattutto nella prima parte, l'assenza di un ritmo serrato che lasci con il fiato sospeso. La trama è un pò scarna, ma presenta spunti interessanti e ben sviluppati, fornendo uno sguardo spietato sul violento e tirannico mondo della mafia russa. Bravo il protagonista, carnale, intenso nella sua gelida apparenza e allo stesso tempo nella sua ambiguità e splendida questa Londra periferica, quasi un universo a sè, che risplovera le sue più celebrate atmosfere noir.
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ioioio
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domenica 6 gennaio 2008
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a pino stai a rosicà
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E dai dillo che lo volevi doppiare tu Mortensen... Poi ce la spieghi la differenza tra lo slavo del sud e il russo?
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