caste
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sabato 5 gennaio 2008
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da guardare!
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massimo fabbro
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sabato 5 gennaio 2008
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un capolavoro di esclusività
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Quando un film riesce ad attirare l'attenzione per tutta la sua durata significa che è un film ben fatto; quando un film riesce a tenerti senza fiato ogni singolo minuto vuol dire che non è solo fatto bene, ma è qualcosa di più. E "La promessa dell'assassino" è qualcosa di più.
Il film è caratterizzato da una calma piatta, talmente piatta che paradossalmente riesce ad avvolgere il film in un velo di tensione quasi palpabile e che ipnotizza ogni singolo spettatore. Basterebbe un piccolissimo errore, una sbavatura, una goccia di petrolio in un mare caraibico per far cadere il film dall'olimpo alla banalità. Ma fortunatamente non c'è nessuna traccia di petrolio, anzi le acque sono limpide che più limpide non si può.
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Quando un film riesce ad attirare l'attenzione per tutta la sua durata significa che è un film ben fatto; quando un film riesce a tenerti senza fiato ogni singolo minuto vuol dire che non è solo fatto bene, ma è qualcosa di più. E "La promessa dell'assassino" è qualcosa di più.
Il film è caratterizzato da una calma piatta, talmente piatta che paradossalmente riesce ad avvolgere il film in un velo di tensione quasi palpabile e che ipnotizza ogni singolo spettatore. Basterebbe un piccolissimo errore, una sbavatura, una goccia di petrolio in un mare caraibico per far cadere il film dall'olimpo alla banalità. Ma fortunatamente non c'è nessuna traccia di petrolio, anzi le acque sono limpide che più limpide non si può.
Siamo, quindi, di fronte a un capolavoro? No.
La trama è troppo semplice. La solita mafia, il solito capo-famiglia, il solito picciotto che si fa strada all'interno del clan e la solita persona comune che deve fare i conti con una realtà a cui non è abituata. L'unica differenza è che al posto di fumare il sigaro, i mafiosi bevono vodka.
E' proprio la trama troppo semplice che pero' fa riflettere su quanto questo film sia fatto bene, curato nei minimi dettagli: se la stessa trama fosse stata usata male, dopo 10 minuti scapperebbero tutti dalla sala.
E' chiaro che chi si aspetta un film d'azione ne rimmarra' profondamente deluso poichè il film si evolve seguendo una traccia lineare senza effettivi colpi di scena o sparatorie, tranne la fantastica scena della rissa nella sauna, e questa linearità è accentuata dalla quasi totale assenza di colonna sonora.
Questo film è quindi un capolavoro del suo genere, ma proprio a causa della sua esclusività, rimane un film consigliato, anzi obbligato, soltanto a chi piace il genere.
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(di marco.g)
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carlo
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venerdì 4 gennaio 2008
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quando si dice il "mestiere"...
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E' un film di atmosfere (date da una Londra immobile, plumbea e piovosa), di attori (uno solo, Mortensen, con gli altri a fare da inconsistenti comprimari), di suggestive attese, che non si risolvono mai e rimandano sempre alla successiva.
Il film è impeccabile nella sua confezione. I contenuti sono inconsistenti, persino irrilevanti, in fondo, solo a tratti fastidiosamente improbabili (inimmaginabile una dottoressa così sciocca, uno zio così futile, una zia così ovvia...).
Mortensen è perfetto nella parte, il film si regge solo su di lui, e forse su una regia capace di far sì che non ci si accorga di quanto poco ci sia al di là dell'ipnosi creata dal protagonista.
Nel panorama attuale è un film da vedere, e da dimenticare.
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zeppogna
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venerdì 4 gennaio 2008
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qualcuno sa interpretare il finale???
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Forse uno dei migliori film di cronenberg..
un bellissimo noir con attori rivelazione (vigo mortensen).magistrali scene di violenza dirette da un grande regista.Il finale lascia volontariamente degli interrogativi:qual'è il passato di Mortensen?é in qualche modo legato alla ragazza del diario??
[+] passato di mortensen e relazione con la ragazza
(di verza83)
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gazza73
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venerdì 4 gennaio 2008
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grande cronenberg
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Devo dire che come soggetto non è a livello di "a history of violence", ma è davvero un buon film. Ci sono scene mitiche degne del miglior Cronenberg. La confezione è a dir poco perfetta. Non tradisce le aspettative. Mortensen è un icona!!! hovisto il film un mese fa (tra l'altro in un cinema di serie b,evidentemente xchè non attira molto pubblico purtroppo) e ancora mi è rimasto addosso come un... tatuaggio!
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patrizia
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venerdì 4 gennaio 2008
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inquietante
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In certi momenti mi ha fatto saltare sulla poltrona. Finchè non è stato esplicito, non capivo dove era ambientato. Nelle scene truculente mi sono coperta gli occhi, perchè non gradisco questo stile. Il personaggio del "re" è forse l'elemento più inquietante. La fine lascia degli interrogativi, come non fosse chiara. Però, parlandone con qualcuno che era al cinema, ci siamo trovati d'accordo sulla deduzione conclusiva. Il film mi è piaciuto. Una cosa mi chiedo: ma perchè quella levatrice non ha fatto la cosa più logica, cioè di affidare alla polizia il diario?
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milahus
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venerdì 4 gennaio 2008
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cronenberg si lascia guardare
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Il film mi è piaciuto. Ottima la fotografia e le scene. Ottime tutte le interpretazioni dei protagonisti. Ma una cosa proprio non l ho capita: perchè il film si intitola "la promessa dell assassino? Qual'è il collegamento tra trama e titolo? qualcuno me lo può spiegare?
[+] eastern promises
(di carla)
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nicola
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venerdì 4 gennaio 2008
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cronenberg ha fatto un buon lavoro
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Più che soffermarmi sulla trama, che un utente puo' facilmente reperire in rete, vorrei dire la mia opinione sulla fotografia e sulla sceneggiatura che mi sono parse decisamente all'altezza, davvero belle.
Il film, comunque mi ha lasciato un punto interrogativo: qualcuno puo' spiegarmi "dove" è dentro il film il titolo "la promessa dell assassino"? Perchè si chiama così? Quale è il collegamento tra titolo e trama?
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nico
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giovedì 3 gennaio 2008
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il lupo e l'agnello
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In questo film ho visto un conflitto non risolto. Purtroppo Cronenberg glissa su un tema che invece avrei voluto drammaticamente in primo piano. L'assassino è un uomo di legge, le sue pulsioni nascono dal Bene per riaffiorare nel Male. Alla fine non si sa chi o cosa ha vinto questa sfida. Forse il Re è uno solo e le azioni ne determinano lo spessore umano. Avrei voluto al centro la sua tormentata anima. Questo regista si sta "educando" un pò troppo risultando meno incisivo e corrosivo che in passato. Il film mi è piaciuto ma non mi ha rapito l'anima. Dalle situazioni intricate Viggo esce sempre eroicamente vincitore. Si sta ritagliando un ruolo troppo limitato per un attore. Comunque è da vedere.
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In questo film ho visto un conflitto non risolto. Purtroppo Cronenberg glissa su un tema che invece avrei voluto drammaticamente in primo piano. L'assassino è un uomo di legge, le sue pulsioni nascono dal Bene per riaffiorare nel Male. Alla fine non si sa chi o cosa ha vinto questa sfida. Forse il Re è uno solo e le azioni ne determinano lo spessore umano. Avrei voluto al centro la sua tormentata anima. Questo regista si sta "educando" un pò troppo risultando meno incisivo e corrosivo che in passato. Il film mi è piaciuto ma non mi ha rapito l'anima. Dalle situazioni intricate Viggo esce sempre eroicamente vincitore. Si sta ritagliando un ruolo troppo limitato per un attore. Comunque è da vedere. Buona visione.
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