Prometheus |
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Un film di Ridley Scott.
Con Noomi Rapace, Michael Fassbender, Guy Pearce, Idris Elba, Logan Marshall-Green.
continua»
Titolo originale Prometheus.
Fantascienza,
durata 124 min.
- USA, Gran Bretagna 2012.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 14 settembre 2012.
- VM 14 -
MYMONETRO
Prometheus
valutazione media:
2,58
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il gran ritorno di Scott.di jacopo b98Feedback: 37256 | altri commenti e recensioni di jacopo b98 |
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lunedì 22 luglio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
2093 d.C. L’astronave Prometheus fa rotta verso una luna lontana anni luce dalla Terra su cui, secondo sue scienziati (Rapace e Marshall-Green) è possibile trovare delle risposte alle domande fondamentali dell’umanità. Ma quando l’equipe di scienziati raggiunge il pianeta coloro che avrebbero dovuto dare delle risposte si rivelano delle creature intenzionate a distruggere l’umanità e fanno strage del gruppo. Dopo anni di kolossal storici e polizieschi veloci più o meno riusciti (dipende dai casi), Ridley Scott torna al genere che lo ha portato al successo con questo prequel di Alien. Il risultato? Dunque, i critici di mezzo mondo lo hanno bastonato per le sue ambizioni filosofiche mal sviluppate dalla indegna sceneggiatura di Jon Spaihts e Damon Lindelof, ma in realtà molte delle critiche sono sbagliate e, in generale, a Scott si può dire ben poco, dato che la eccezionale messa in scena è tutta merito suo e, se Prometheus è uno degli sci-fi più spettacolari di sempre è merito suo, a fronte di un budget elevato, ma non straordinario rispetto a tanti altri (“solo” centotrenta milioni di dollari). Ma cos’ha di diverso questo film da Alien? Innanzitutto manca Sigourney Weaver e, nonostante la Rapace si confermi un’attrice brava e carismatica, la differenza tra le due è abissale; inoltre la formula, seppur simile nella costruzione: l’androide cattivo, i personaggi che si dividono e cadono vittima dei mostri nelle caverne del pianeta…, ma se nel capolavoro del ’79 Scott realizzava un modello di fantascienza innovativa, qui deve trovare materiale per reggere un prequel intero di oltre due ore e sceglie la filosofia. Ammettendo che non è il massimo come filosofo, non bisogna negare che questa scelta dia spessore al film e lo renda interessante ed avvincente per tutta la sua durata. E se i due sceneggiatori provenienti dalla TV al film non hanno certo fatto bene, Scott ha saputo mettere del suo nel film così che esso possa essere riletto filosoficamente. È carico di vita e mortePrometheus: il regista parte dalla nascita della vita (la prima inquadratura del film è uguale a quella di 2001: odissea nello spazio), un alieno si sacrifica per fecondare la Terra, e continua a riempire il suo film di vita, la scena della fecondazione dell’ingegnere da parte del mostro con i tentacoli che darà alla luce l’Alieno è violente, repellente, eppur estremamente commovente, una vita (l’Alieno) nasce dalla morte (dei due mostri), e se alla fine del film David (Fassbender) dice a Weiland (Pearce): “Faccia buon viaggio signore.”, il viaggio a cui allude l’androide è un tragitto attraverso la morte per raggiungere la vita. E qui il messaggio da filosofico diventa religioso, ma non cattolico: gli ingegneri arrivano dal Paradiso, sono degli agenti divini, ma Scott non vede l’aldilà come un luogo cristiano, ma come un luogo per tutte le religioni, seppur l’essere cristiana di Elisabeth possa sviare lo spettatore a credere che il film abbia un messaggio profondamente cattolico, cosa errata, come dimostra la scena in cui David guarda i sogni di Elisabeth e vede lei che dialoga sulla morte con il padre. Perciò la morte che nel film è dappertutto, è vista come un espediente per raggiungere la vita (eterna?). Tutto bene quindi? No, il film è obbiettivamente un po’ confuso nella seconda parte specialmente. Ricorrente il tema del viaggio (odissea come in 2001, più volte citato da Scott, vedi Peter Weiland, brutta coppia del David Bowman invecchiato nel capolavoro di Kubrik), che è un tragitto verso la morte (ovvero la vita: i due concetti nel film si equivalgono) dell’umanità. Non manca la componente epica: il capitano (Elba) che si sacrifica per salvare la Terra. Tutti gli attori sono bravi e funzionali (con la già spiegata riserva sulla Rapace), con una citazione speciale per Fassbender, qui androide, sempre bravissimo. Oltre quattrocento milioni di incasso al botteghino mondiale. Lascia la porta aperta ad uno o più sequel non forzati. Ottimo 3D.
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