costcla
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martedì 2 giugno 2009
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e bravi...
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un noir ben fatto in Italia?sembra una barzelletta ma è così...veramente un film impeccabile in tutto e per tutto dall'ambientazione natural-angosciante,alle interpretazioni degli attori (con un Toni Servillo come sempre da antologia),alla sceneggiatura che fila liscia senza intoppi,alla regia sottotono come tutto il film,proprio come dovrebbe essere il noir perfetto!
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gianluca stanzani
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venerdì 19 dicembre 2008
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le vite degli altri
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“La ragazza del lago”, opera d'esordio del regista Andrea Molaioli (scuola Sacher) ripropone attraverso il romanzo della scrittrice norvegese Karin Fossum “Lo sguardo di uno sconosciuto”, le dinamiche più classiche del genere giallo. Giallo da non confondersi con il fin troppo sdoganato e commercializzato noir. Il commissario di Polizia Giovanni Sanzio (Toni Servillo) napoletano atipico (serio e istituzionale tanto per intenderci), trapiantato per esigenze di servizio nel nord-est friulano (Udine) viene chiamato ad indagare in un piccolo paesino montano, a seguito dell'allontanamento di una bambina da casa. Al suo ritorno la piccola racconterà di aver trascorso quel breve lasso di tempo in compagnia di un adulto del luogo (l'ormai tipico matto di paese) e di aver visto il corpo di una ragazza addormentata sulla riva del lago.
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“La ragazza del lago”, opera d'esordio del regista Andrea Molaioli (scuola Sacher) ripropone attraverso il romanzo della scrittrice norvegese Karin Fossum “Lo sguardo di uno sconosciuto”, le dinamiche più classiche del genere giallo. Giallo da non confondersi con il fin troppo sdoganato e commercializzato noir. Il commissario di Polizia Giovanni Sanzio (Toni Servillo) napoletano atipico (serio e istituzionale tanto per intenderci), trapiantato per esigenze di servizio nel nord-est friulano (Udine) viene chiamato ad indagare in un piccolo paesino montano, a seguito dell'allontanamento di una bambina da casa. Al suo ritorno la piccola racconterà di aver trascorso quel breve lasso di tempo in compagnia di un adulto del luogo (l'ormai tipico matto di paese) e di aver visto il corpo di una ragazza addormentata sulla riva del lago. La ragazza è stata annegata. Cominciano così le indagini in un'atmosfera quasi surreale e ovattata, dove nell'idillio della natura contralta malcelato, quel malessere tipicamente umano scandito da giornate abitudinarie, in cui il massimo degli svaghi risulta essere il morboso interesse per le vite degli altri. Dove la normalità non possiede nulla di consolatorio ma di ossessione imperante. Dove nella muta quotidianità, alberga il seme di un male implacabile e inesorabile ben lontano dalle plateali oscenità di quei killer seriali, tanto in voga oggi alla TV. Per il regista Molaioli una chiara prova d'autore. Saprà mantenersi?
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vix
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giovedì 29 maggio 2008
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finalmente il cinema si è liberato di roma
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Finalmente il cinema italiano si libera delle storielle del pianerottolo di casa, degli pseudodrammi esistenziali della borghesia romana, e torna in provincia. C'è tanto Germi in questo film, in cui il delitto è solo un pretesto per scavare nel dolore di tutti i protagonisti. Ottima opera prima.
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fabio
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mercoledì 28 maggio 2008
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poche parole
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UNA CAGATA PAZZESCA!!!!!!!
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roberto di chivasso
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lunedì 26 maggio 2008
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un giallo psicologico
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La " Ragazza del lago " e' un bellissimo giallo psicologico. I personaggi sono descritti nella loro complessita' psicologica ed esistenziale e da questo punto di vista e' sicuramente un film giallo anomalo. Bravissimo Toni Servillo che reputo in questo momento uno dei migliori attori italiani. Un' altra cosa che mi ha molto colpito del film e' il fatto che si distingue nettamente da certi film gialli e d' azione americani violenti,chiassosi e ridondanti. Frase di lancio.
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commotyrio98
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giovedì 22 maggio 2008
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udite,udite "il riscatto del cinema italiano"
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un film che rispecchia l'italia di oggi, provinciale"molto provinciale" un cast di attori bravi con volti senza senso,una valeria golino troppa asciutta,e un toni servillo poco quasi per niente convincente...ma il regista bravo soprattutto per le fiction;insomma vale sempre il giudizio di tarantino sul cinema italiano quando si vedono questi film:deprimente!!
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vic47
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giovedì 15 maggio 2008
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opera prima di molaioli? speriamo sia l'ultima.
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noioso, banale, assimiabile ad una fiction tv. Mai un sussulto o un attimo di tensione, ma solo un trascinarsi tra noia e sbadigli. Ma quando i registi italiani riusciranno ad internazionalizzare il loro lavoro? In sintesi quando risciranno a fare vero cinema e non a sciupare denaro e pellicola, accontentandosi degli applausi di giurie prezzolate e casalinghe?
[+] un finale un po' "parziale"
(di giancarlo)
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silvis
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mercoledì 14 maggio 2008
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un film fatto bene, altro che certa cronaca!
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Mi hanno colpito il rispetto per le persone e per le storie, la delicatezza con cui si racconta e si indaga, la serietà di tutto l'impianto, il montaggio efficace.
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francesco
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venerdì 9 maggio 2008
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gli uomini non vedono
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Gli uomini non vedono, non vogliono o non sanno vedere: se non fosse chiaro il messaggio è l'ultima scena a ricordarci il filo conduttore di questo giallo che non sottolinea la soluzione, parla piu' di padri che di indizi, piu' di famiglie scheggiate che di indagini e gioca in modo interessante con la colonna sonora. Servillo porta nel profondo Friuli l'ironica amarezza napoletana, spiegazzando le rughe del suo volto. Come diceva Toto', 'tiene la maschera'. Unico film della storia del cinema italiano - credo - in cui compaia una medaglietta della Federazione italiana sport del ghiaccio.
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