kobayashi
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martedì 16 settembre 2008
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non male la mezzogiorno
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Si, va bene, la comencini si è impegnata. E' saltato fuori che anche nella famiglia picoloborghese di due genitori insegnanti può nascondersi la violenza. E sai che scoperta. Lo Cascio sembra più basso del reale e anche più magro. Sarà merito della pettinatura. Boh. La mezzogiorno è mozzafiato, nonostante la gamba corta e lo stacco coscia pari a quello della Littizzetto ha un corpo stupendo ed attraente, riesce a comunicare sensualità, maternità, procacità, desiderio. Mica male. Alessio Boni per me ha gli occhi da pazzo, ma tant'è. Recupera
con il fisico, stando a quello che si dice e si vede nel film. Simpatica al solito la Finocchiaro, titanica la Rocca nel ruolo di una cieca... lesbica.
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Si, va bene, la comencini si è impegnata. E' saltato fuori che anche nella famiglia picoloborghese di due genitori insegnanti può nascondersi la violenza. E sai che scoperta. Lo Cascio sembra più basso del reale e anche più magro. Sarà merito della pettinatura. Boh. La mezzogiorno è mozzafiato, nonostante la gamba corta e lo stacco coscia pari a quello della Littizzetto ha un corpo stupendo ed attraente, riesce a comunicare sensualità, maternità, procacità, desiderio. Mica male. Alessio Boni per me ha gli occhi da pazzo, ma tant'è. Recupera
con il fisico, stando a quello che si dice e si vede nel film. Simpatica al solito la Finocchiaro, titanica la Rocca nel ruolo di una cieca... lesbica. troppe mezze verità e mancanza di una tesi di fondo su quello che è il retroscena della violenza sui bambini. Tutto un pò così. Voto tre, per la Mezzogiorno.
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nicky83
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venerdì 12 settembre 2008
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delusione
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questo rimane comunque un buon film grazie alla straordinaria recitazione della mezzogiorno e lo cascio che risultano una garanzia ma manca qualcosa, ammiro la semplicità con cui vengono trattati temi così toccanti e terribili che sono purtroppo all'ordine del giorno. il cinema italiano mi dispiace ancora ammetterlo deve ancora compiere della strada prima di arrivare al livello dei film americani e inglesi. la scuola italiana rimpiange i tempi d'oro del neorealismo ma le basi ci sono per fortuna i bravi attori esistono ma non facciamoli fuggire come i migliori cervelli.
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olpimpia
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giovedì 11 settembre 2008
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la gandolfi non si smentisce...
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ma come le scegliete? Possibile che cazzate americane passino come opere più che buone e il buono italico sia degradato? 1 stella? Certo che vi ha fatto bene studiare... (la cultura offusca il cervello, di alcuni...)
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sc
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martedì 9 settembre 2008
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bello
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Nel panorama desolante del cinema Italiano questo film è un capolavoro! Come al solito non capisco bene la severità del recensore,sopratutto con la dificoltà a trovare un film italiano non dico splendido ma nemmeno appena accettabile...
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rita vagnozzi
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martedì 9 settembre 2008
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la bestia nel cuore
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tutti bravi gli attori peccato che il tema e'tristissimo,ma attuale.
Rita Vagnozzi
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nathan nate
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lunedì 18 agosto 2008
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la sublime giovanna mezzogiorno
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Uno dei film più intensi che abbia mai visto. Ho apprezzato la regia, ma senz'altro il mio giudizio è spinto per la gran parte dal mio entusiasmo e l'affezione agli attori di questo film, prima fra tutte la sublime Giovanna Mezzogiorno. Luigi Lo Cascio l'ho sempre trovato un po' impostato, sarà l'accento siciliano che avverto in ogni sua espressione, o il passato da attore teatrale...ma per la stessa ragione forse, è un attore con una carica recitativa che mi attrae, magari senza conquistarmi.
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nineangel93
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giovedì 19 giugno 2008
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questo è il mondo in cui viviamo!
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Di sicuro a me non è mai capitata un'esperienza del genere (e di questo sono naturalmente felice, ma penso che sia un errore gravissimo mettere a confronto l'abuso di un genitore verso il proprio figlio con il tradimento verso la propria compagna. Sono due esperienze totalmente differenti. E' tutta un altro stato mentale. Quando ad abusare di te è chi ti ha dato la vita..ha tutto un altro impatto nella nostra mente. Lo stesso Daniele (interpretato da Luigi Lo Cascio)dice che per lui era una cosa normale, che ora non aveva neanche la forza di abbracciare i suoi bambini. E' una cosa terribile che ti rimane dentro. Una profonda e dolorosa ferita nel cuore che non se ne andrà mai. L'unico grande errore di questo film è stato questo assurdo paragone.
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Di sicuro a me non è mai capitata un'esperienza del genere (e di questo sono naturalmente felice, ma penso che sia un errore gravissimo mettere a confronto l'abuso di un genitore verso il proprio figlio con il tradimento verso la propria compagna. Sono due esperienze totalmente differenti. E' tutta un altro stato mentale. Quando ad abusare di te è chi ti ha dato la vita..ha tutto un altro impatto nella nostra mente. Lo stesso Daniele (interpretato da Luigi Lo Cascio)dice che per lui era una cosa normale, che ora non aveva neanche la forza di abbracciare i suoi bambini. E' una cosa terribile che ti rimane dentro. Una profonda e dolorosa ferita nel cuore che non se ne andrà mai. L'unico grande errore di questo film è stato questo assurdo paragone. E poi, se posso esser franca, penso che il personaggio di Franco sia proprio un bastardo: tradire la sua compagna quando lei stessa gli aveva detto che se lo aspettava e lui gli aveva promesso che non avrebbe osato farlo. Ma ci sono persone del genere e purtroppo ce ne sono molte. Un'altro comportamento imperdonabile (ma sempre vero e molto comune) è quello di lasciare la propria moglie dopo anni di matrimonio per una ragazzina che ha la metà degli anni. La frase ".. con loro mi si rizza" recitata da Angela Finocchiaro poi mi ha fatto gelare il sangue nelle vene (sicuramente l'effetto desiderato dalla regista Comencini) e mi sono sentita afflitta dal pensiero che c'è gente del genere. In conclusione signori, più spesso mi capita di pensare a ciò che mi circonda, al mondo in cui contiamo di far nascere e crescere i nostri figli e più mi rattristo perchè alle future generazioni non lasceremo che un mondo fatto di inganni, delusioni e disperazione.
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rosanna
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giovedì 22 maggio 2008
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brava comencini
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tema delicato ma rappresentato benissimo, senza immagini troppo palesi, lasciando il dovuto spazio all'intuizione...in questo film non c'è solo la rappresentazione cinematografica di una storia e di una dramma, ma anche di metafore che è spesso difficile che arrivino allo spettatore. l'unica cosa che non mando ho mandato giù è stato l'aver lasciato poco spazio al tradimento, sacrificandolo per un dramma ben peggiore...beh ovviamente sono scelte del regista che tutto sommato ci aiutano a riflettere!
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marco giacosa
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mercoledì 30 gennaio 2008
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un lavoro che tocca cuore e cervello
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Adoro Giuseppe Battiston. D’accordo, i premi li hanno vinti il film tutto, Giovanna Mezzogiorno e Angela Finocchiaro. Ma Battiston è, come spesso gli succede, l’in più di cui si avvertirebbe la mancanza in caso di assenza.
Roma. Giovanna Mezzogiorno fa la doppiatrice e sta con Alessio Boni che fa l’attore. Un sogno la turba oltre il dovuto e la spinge a passare il Natale negli Stati Uniti a casa del fratello maggiore, al quale intende porre domande sul periodo in cui erano bambini e vivevano coi i genitori scomparsi ormai da anni. Un lavoro fatto bene, curato nei dettagli e nei particolari, un lavoro che incolla alla sedia, che emoziona, che tocca in egual misura le corde del cuore e del cervello.
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Adoro Giuseppe Battiston. D’accordo, i premi li hanno vinti il film tutto, Giovanna Mezzogiorno e Angela Finocchiaro. Ma Battiston è, come spesso gli succede, l’in più di cui si avvertirebbe la mancanza in caso di assenza.
Roma. Giovanna Mezzogiorno fa la doppiatrice e sta con Alessio Boni che fa l’attore. Un sogno la turba oltre il dovuto e la spinge a passare il Natale negli Stati Uniti a casa del fratello maggiore, al quale intende porre domande sul periodo in cui erano bambini e vivevano coi i genitori scomparsi ormai da anni. Un lavoro fatto bene, curato nei dettagli e nei particolari, un lavoro che incolla alla sedia, che emoziona, che tocca in egual misura le corde del cuore e del cervello.
Voto: 8/10
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mario scafidi
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venerdì 25 gennaio 2008
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comencini gloria agli italiani
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Il tema del film è durissimo. Lo si scopre lentamente, durante la proiezione, man mano che ci si addentra nelle tenebre di una famiglia middle class rispettabile e ben vista. Spalancati gli armadi di casa ecco affiorare gli scheletri: il dolore, la violenza, l'incesto. Cristina Comencini racconta con corrente alternata una vicenda di piccola gente comune, che nasconde un grande segreto; lo fa passando dal lirismo simbolico di alcune immagini all'estetica televisiva popolare. E' proprio per questo che "La Bestia nel Cuore" mi sembra un film riuscito soltanto a metà. E' come se la regista avesse avuto tutta la capacità di sfondare lo schermo, ma abbia inspiegabilmente desistito. La fotografia è lodevole, gioca sul continuo richiamo delle tinte del blu e del nero, riuscendo a dare alla pellicola una sua marcata impronta visiva.
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Il tema del film è durissimo. Lo si scopre lentamente, durante la proiezione, man mano che ci si addentra nelle tenebre di una famiglia middle class rispettabile e ben vista. Spalancati gli armadi di casa ecco affiorare gli scheletri: il dolore, la violenza, l'incesto. Cristina Comencini racconta con corrente alternata una vicenda di piccola gente comune, che nasconde un grande segreto; lo fa passando dal lirismo simbolico di alcune immagini all'estetica televisiva popolare. E' proprio per questo che "La Bestia nel Cuore" mi sembra un film riuscito soltanto a metà. E' come se la regista avesse avuto tutta la capacità di sfondare lo schermo, ma abbia inspiegabilmente desistito. La fotografia è lodevole, gioca sul continuo richiamo delle tinte del blu e del nero, riuscendo a dare alla pellicola una sua marcata impronta visiva. Ricco cast (Giovanna Mezzogiorno, Alessio Boni, Angela Finocchiaro, Stefania Rocca, Luigi Lo Cascio) e tanti riconoscimenti: tra tutti la nomination all'Oscar come Miglior film straniero nel 2005 (con il titolo internazionale "Don't Tell"; non accadeva che l'Italia entrasse in concorso dai tempi de "La Vita è Bella" di Roberto Benigni), quell'anno vinse il noioso "Il suo nome è Tsotsi" di Gavin Hood.
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