stupidlove
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mercoledì 13 maggio 2020
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dramma della società
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Contando il fatto che, a mio parere, non c'è paragone tra il cinema americano e quello italiano, ho trovato tutto sommato questo film niente male. L'argomento è un dramma della società quindi tocca nel vivo. Giovanna Mezzogiorno una delle poche attrici italiane che trovo davvero credibili. Il personaggio del fratello Daniele molto complesso e interessante e fa meditare su quello che passano a livello psicologico le persone che sono state vittime di abusi da piccoli.
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strogog
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mercoledì 10 settembre 2014
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semplice e profondo
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Il film mi è piaciuto molto. Mentre sono parecchio contrariato per la recensione ridicola che gli è stata fatta in questo sito. Mi dispiace utilizzare le frasi di una recensione come spunto di riflessione per commentare il film ma non posso farne a meno visto quello che leggo. Non fa mai una reale critica cinematografica ma si limita a contestare le emozioni espresse dall'autrice barricandosi nel proprio integralismo, e non dice mai (ad esempio) che Luigi Lo Cascio nei panni del figlio abusato risulta poco credibile (come attore). In un film interessante e ben raccontato (come questo) sono elementi che hanno discreta importanza. Prevedibilmente invece spiccano per bravura Angela Finocchiaro e Giuseppe Battiston.
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Il film mi è piaciuto molto. Mentre sono parecchio contrariato per la recensione ridicola che gli è stata fatta in questo sito. Mi dispiace utilizzare le frasi di una recensione come spunto di riflessione per commentare il film ma non posso farne a meno visto quello che leggo. Non fa mai una reale critica cinematografica ma si limita a contestare le emozioni espresse dall'autrice barricandosi nel proprio integralismo, e non dice mai (ad esempio) che Luigi Lo Cascio nei panni del figlio abusato risulta poco credibile (come attore). In un film interessante e ben raccontato (come questo) sono elementi che hanno discreta importanza. Prevedibilmente invece spiccano per bravura Angela Finocchiaro e Giuseppe Battiston.
Il problema grosso di questa recensione è proprio relativo al significato profondo del film, che in un certo senso è da manuale di psicologia, e che l'autrice della recensione non coglie. Nelle emozioni umane non ci sono gerarchie. Qui nessuno mette a confronto niente. Il mescolamento narrativo di emozioni con natura e profondità diverse è molto significativo...e umano. La vita è così, che ci piaccia o meno. E per riprenere a spunto proprio la scena dell'epilogo citata da chi recensisce, la chiave di comprensione è proprio lì. Non si tratta di nessun chiarimento, nessun perdono, nessuno senso di colpa messo a confronto. Ci sono solo due compagni che si accorgono di quanto la stupidità umana li abbia indotti ad allontanarsi. Non importa quanto sia grave o profono il dolore che hanno vissuto. La cosa importante è che quel dolore si possa risolvere all'interno della coppia, invece di farla scoppiare isolandosi.
Questo concetto l'aveva raccontato molto bene Arthur Schnitzler nel libro "Doppio Sogno" da cui poi è stato tratto il film "Eyes Wide Shut". In quel libro il tradimento effettuato dal marito nei confronti della coniuge veniva messo a confronto con quello solo immaginato da parte di lei e i loro problemi venivano risolti uno nell'altro. Questa idea (oserei quasi dire terapeutica) Schnitzler l'aveva capita e raccontata già nel 1926, quasi contemporaneamente a Sigmund Freud.
Forse è chi scrive che dovrebbe pensare un po' meno alle gerarchie e un po' di più a lasciarsi andare alle emozioni della vita. Gli integralismi lasciamoli ai politicanti da strapazzo, è meglio.
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ralphscott
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domenica 17 marzo 2013
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coinvolgimento parziale
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Che sia una co-produzione si percepisce anche nell'assenza di un impronta caratterizzante nella scelta di locations e scenografie:tutto bello,ma dal sapore di finto. Sembra che la casa di Sabina e compagno non sia davvero abitata. In realtà,già il primo lungo piano sequenza sulla dimora della famiglia di lei ci viene offerto con tutto coperto da una spessa coltre di polvere. Questo espediente,forse,é coerente con l'affacciarsi continuo,durante il film,di sogni,incubi. Sebbene questi siano molto apprezzabili dal punto di vista filmico,tuttavia,non aiutano lo spettatore ad entrare nella dimensione del dramma. Ci sono momenti di sicura presa,ma la narrazione é sussultuosa.
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Che sia una co-produzione si percepisce anche nell'assenza di un impronta caratterizzante nella scelta di locations e scenografie:tutto bello,ma dal sapore di finto. Sembra che la casa di Sabina e compagno non sia davvero abitata. In realtà,già il primo lungo piano sequenza sulla dimora della famiglia di lei ci viene offerto con tutto coperto da una spessa coltre di polvere. Questo espediente,forse,é coerente con l'affacciarsi continuo,durante il film,di sogni,incubi. Sebbene questi siano molto apprezzabili dal punto di vista filmico,tuttavia,non aiutano lo spettatore ad entrare nella dimensione del dramma. Ci sono momenti di sicura presa,ma la narrazione é sussultuosa. Una bravissima Stefania Rocca ruba la scena a tutti,e la sua vicenda risulta molto più interessante di quella degli incesti. L'anaffettività di Daniele verso i figli ha bisogno di essere chiarita dai dialoghi,proprio perché la sceneggiatura non é di forte impatto:le carezze mancate ai figlioli non incidono. E che dire poi del pianto dei due fratelli "oscurato" dai fuochi di artificio?
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artemis847
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mercoledì 26 dicembre 2012
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film banale e mal recitato dalla protagonista
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Ho visto il film solo ieri sera (vivo all'estero e non l'avevo visto all'uscita) e sono rimasta molto delusa.
Al solito Giovanna Mezzogiorno (che avevo visto anche a teatro anni fa) mi pare una delle attrici italiane piu' sopravvalutate. E' monocorde, parte di quella che una commentatrice del New York Times ha definito "generazione cryface", ovvero quelle attrici che hanno perennemente un'espressione sull'orlo del pianto. Senza pero' esprimere alcune vera profondita' di sentimenti. Piu' che una donna che ha scoperto un abuso incestuoso, pare una bambina a cui abbiano rubato la Barbie.
Tutto il resto della trama e' prevedibile e, da donna, ho trovato particolarmente insoppportabile il fatto che sia considerato accettabile che un uomo che se ne va di casa quando la figlia e' ventenne debba perdere l'affetto della stessa.
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Ho visto il film solo ieri sera (vivo all'estero e non l'avevo visto all'uscita) e sono rimasta molto delusa.
Al solito Giovanna Mezzogiorno (che avevo visto anche a teatro anni fa) mi pare una delle attrici italiane piu' sopravvalutate. E' monocorde, parte di quella che una commentatrice del New York Times ha definito "generazione cryface", ovvero quelle attrici che hanno perennemente un'espressione sull'orlo del pianto. Senza pero' esprimere alcune vera profondita' di sentimenti. Piu' che una donna che ha scoperto un abuso incestuoso, pare una bambina a cui abbiano rubato la Barbie.
Tutto il resto della trama e' prevedibile e, da donna, ho trovato particolarmente insoppportabile il fatto che sia considerato accettabile che un uomo che se ne va di casa quando la figlia e' ventenne debba perdere l'affetto della stessa. Come punizione per essersi innamorato di un'altra donna. Medioevo.
L'unica luce nel buio e' la bella storia tra il personaggio della Rocca e quello della Finocchiaro. Due attrici emozionanti e credibili in un mare di mediocrita'.
E Alessio Boni e' molto, ma molto meglio come attore di quanto non lo sia stato qui.
Un film da evitare.
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artemis847
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mercoledì 26 dicembre 2012
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film banale e mal recitato dalla protagonista
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Ho visto il film solo ieri sera (vivo all'estero e non l'avevo visto all'uscita) e sono rimasta molto delusa.
Al solito Giovanna Mezzogiorno (che avevo visto anche a teatro anni fa) mi pare una delle attrici italiane piu' sopravvalutate. E' monocorde, parte di quella che una commentatrice del New York Times ha definito "generazione cryface", ovvero quelle attrici che hanno perennemente un'espressione sull'orlo del pianto. Senza pero' esprimere alcune vera profondita' di sentimenti. Piu' che una donna che ha scoperto un abuso incestuoso, pare una bambina a cui abbiano rubato la Barbie.
Tutto il resto della trama e' prevedibile e, da donna, ho trovato particolarmente insoppportabile il fatto che sia considerato accettabile che un uomo che se ne va di casa quando la figlia e' ventenne debba perdere l'affetto della stessa.
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Ho visto il film solo ieri sera (vivo all'estero e non l'avevo visto all'uscita) e sono rimasta molto delusa.
Al solito Giovanna Mezzogiorno (che avevo visto anche a teatro anni fa) mi pare una delle attrici italiane piu' sopravvalutate. E' monocorde, parte di quella che una commentatrice del New York Times ha definito "generazione cryface", ovvero quelle attrici che hanno perennemente un'espressione sull'orlo del pianto. Senza pero' esprimere alcune vera profondita' di sentimenti. Piu' che una donna che ha scoperto un abuso incestuoso, pare una bambina a cui abbiano rubato la Barbie.
Tutto il resto della trama e' prevedibile e, da donna, ho trovato particolarmente insoppportabile il fatto che sia considerato accettabile che un uomo che se ne va di casa quando la figlia e' ventenne debba perdere l'affetto della stessa. Come punizione per essersi innamorato di un'altra donna. Medioevo.
L'unica luce nel buio e' la bella storia tra il personaggio della Rocca e quello della Finocchiaro. Due attrici emozionanti e credibili in un mare di mediocrita'.
E Alessio Boni e' molto, ma molto meglio come attore di quanto non lo sia stato qui.
Un film da evitare.
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filippo catani
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sabato 18 febbraio 2012
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incubi dal passato
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Rimasta incinta una giovane doppiatrice comincia a fare terribili sogni. Deciderà allora di andare a fare visita al fratello da tempo trasferitosi negli USA per indagare sul passato della sua famiglia. Nel frattempo una sua collega doppiatrice stringerà amicizia con una ragazza non vedente mentre il fidanzato della ragazza si getterà a recitare in una nuova fiction televisiva.
Film indubbiamente molto forte e che affronta un tema particolarmente difficile. Se già il tema dell'abuso è particolarmente duro quando si parla di abusi entro le mura domestiche le cose assumono proporzioni spaventose. Certo in diversi momenti si cerca di allentare un po' la tensione (penso all'amicizia Rocca-Finocchiaro) ma il film è davvero molto angosciante (sentimento ben espresso nel finale con la Mezzogiorno intrappolata nella carrozza).
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Rimasta incinta una giovane doppiatrice comincia a fare terribili sogni. Deciderà allora di andare a fare visita al fratello da tempo trasferitosi negli USA per indagare sul passato della sua famiglia. Nel frattempo una sua collega doppiatrice stringerà amicizia con una ragazza non vedente mentre il fidanzato della ragazza si getterà a recitare in una nuova fiction televisiva.
Film indubbiamente molto forte e che affronta un tema particolarmente difficile. Se già il tema dell'abuso è particolarmente duro quando si parla di abusi entro le mura domestiche le cose assumono proporzioni spaventose. Certo in diversi momenti si cerca di allentare un po' la tensione (penso all'amicizia Rocca-Finocchiaro) ma il film è davvero molto angosciante (sentimento ben espresso nel finale con la Mezzogiorno intrappolata nella carrozza). Una bella interpretazione corale per un film ruvido e spigoloso ma allo stesso tempo molto toccante; senza dubbio nel giro di un paio d'ore sono molti i sentimenti che vengono chiamati in causa.
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jackiesshrink
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lunedì 14 novembre 2011
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un bel film
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*** 1/2
Mi è piaciuto molto questo film. Le mie aspettative non erano troppo alto a causa delle recensioni tiepide, e quindi sono stato positivamente sorpresa. Pensavo che il film trattava il soggetto dell'incesto in maniera molto umana. Sabina sembrava distaccata, proprio come una vittima degli abusi sessuali che non può provare emozioni forti. La rappresentazione della relazione sentimentale tra Emiliana e Maria era toccante e romantica ma abbastanza burrascosa sembrare realistica.
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*** 1/2
Mi è piaciuto molto questo film. Le mie aspettative non erano troppo alto a causa delle recensioni tiepide, e quindi sono stato positivamente sorpresa. Pensavo che il film trattava il soggetto dell'incesto in maniera molto umana. Sabina sembrava distaccata, proprio come una vittima degli abusi sessuali che non può provare emozioni forti. La rappresentazione della relazione sentimentale tra Emiliana e Maria era toccante e romantica ma abbastanza burrascosa sembrare realistica. La relazione amorosa tra le due donne, come la nascita del bambino di Sabina e Franco, mantiene la gioia nel questo film e sottolinea il tema di « la vita continua nonostante tutto. »
La sola cosa che non mi è piaciuto era il cattivo e stridente accento “Americano” dell’attrice inglese Lucy Akhurst ; )
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jackiesshrink
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lunedì 14 novembre 2011
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un bel film
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Mi è piaciuto molto questo film. Le mie aspettative non erano troppo alto a causa delle recensioni tiepide, e quindi sono stato positivamente sorpresa. Pensavo che il film trattava il soggetto dell'incesto in maniera molto umana. Sabina sembrava distaccata, proprio come una vittima degli abusi sessuali che non può provare emozioni forti. La rappresentazione della relazione sentimentale tra Emiliana e Maria era toccante e romantica ma abbastanza burrascosa sembrare realistica. La relazione amorosa tra le due donne, come la nascita del bambino di Sabina e Franco, mantiene la gioia nel questo film e sottolinea il tema di « la vita continua nonostante tutto. »
La sola cosa che non mi è piaciuto era il cattivo e stridente accento “Americano” dell’attrice inglese Lucy Akhurst ; )
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giorgio
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sabato 31 gennaio 2009
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stanco remake di 'vaghe stelle dell'orsa'
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Il film ha un'ambizione neanche troppo nascosta: essere il 'remake' ed il rifacimento di 'vaghe stelle dell'orsa' di Luchino Visconti (1965): film minore, anch'egli basato sul tema dell'incesto (ma tra fratello e sorella), ma soprattutto film sperimentale, fatto di giovani (Claudia Cardinale, Jean Sorel), pieno di carica anti-borghese che suggestionò non poco i registi della 'contestazione' successiva: in particolare, Samperi e Bellocchio ripresero anch'essi il tema dell'incesto (sia pure con connotazioni ancora più dissacranti e grottesche) per irridere l'istituto della 'famiglia tradizionale'. Con questo, però, il film rivela una debolezza difficilmente aggirabile: nel 1968, un film del genere sarebbe subito diventato una bandiera di protesta; ma nel 2005, in un contesto di famiglia largamente 'desacralizzata', un film del genere appare inutilmente truce, gratuito.
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Il film ha un'ambizione neanche troppo nascosta: essere il 'remake' ed il rifacimento di 'vaghe stelle dell'orsa' di Luchino Visconti (1965): film minore, anch'egli basato sul tema dell'incesto (ma tra fratello e sorella), ma soprattutto film sperimentale, fatto di giovani (Claudia Cardinale, Jean Sorel), pieno di carica anti-borghese che suggestionò non poco i registi della 'contestazione' successiva: in particolare, Samperi e Bellocchio ripresero anch'essi il tema dell'incesto (sia pure con connotazioni ancora più dissacranti e grottesche) per irridere l'istituto della 'famiglia tradizionale'. Con questo, però, il film rivela una debolezza difficilmente aggirabile: nel 1968, un film del genere sarebbe subito diventato una bandiera di protesta; ma nel 2005, in un contesto di famiglia largamente 'desacralizzata', un film del genere appare inutilmente truce, gratuito. E' come se la regista avesse sbagliato epoca.
Per il resto, il film è all'insegna della piattezza stilistica ed interpretativa: il finale poi in cui Sabina 'rompe le acque', nel voler marcare il cambiamento indotto nella protagonista dalla maternità, è fin troppo retorico e scontato.
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(di hulk1)
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charly92
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lunedì 20 ottobre 2008
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lo cascio nel cuore
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Ad essere sinceri mi aspettavo di più... Per il tipo di tema trattato, il cast e la nomination all'oscar... Il film, soprattutto all'inizio, è tanto, troppo lento... Particolari e lungaggini perlopiù inutili e a tratti frustranti... Brava la Mezzogiorno, ma a tratti troppo intensa, come se volesse strafare, finendo col cadere nel patetico (vedi la scena di capodanno)... Mi è piaciuta molto la Finocchiaro e anche la Rocca, anche se non capisco cosa c'entri la loro storia con il tema del film... Boni non dice nulla per tutto il film, una statua di sale... Per fortuna ancora una volta Lo Cascio (inspiegabilmente invecchiato troppo rispetto alla mezzogiorno: ma che aveva 50 anni????) dimostra la sua immensa bravura interpretando Daniele, il fratello violato di Sabina creando un personaggio misurato e apparentemente senza emozioni, ma che in realtà reprime cercando di dimenticare il doloroso passato che però si materializza ogni volta con la sua non voluta freddezza nei confronti dei figli.
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Ad essere sinceri mi aspettavo di più... Per il tipo di tema trattato, il cast e la nomination all'oscar... Il film, soprattutto all'inizio, è tanto, troppo lento... Particolari e lungaggini perlopiù inutili e a tratti frustranti... Brava la Mezzogiorno, ma a tratti troppo intensa, come se volesse strafare, finendo col cadere nel patetico (vedi la scena di capodanno)... Mi è piaciuta molto la Finocchiaro e anche la Rocca, anche se non capisco cosa c'entri la loro storia con il tema del film... Boni non dice nulla per tutto il film, una statua di sale... Per fortuna ancora una volta Lo Cascio (inspiegabilmente invecchiato troppo rispetto alla mezzogiorno: ma che aveva 50 anni????) dimostra la sua immensa bravura interpretando Daniele, il fratello violato di Sabina creando un personaggio misurato e apparentemente senza emozioni, ma che in realtà reprime cercando di dimenticare il doloroso passato che però si materializza ogni volta con la sua non voluta freddezza nei confronti dei figli... Alla fine i fratelli riusciranno a elaborare questa "bestia" che si annida nel loro cuore con un liberatorio per quanto doloroso racconto di Daniele, la gravidanza di Sabina e la lettera di speranza di Daniele che chiude il film... Mi piace molto l'immagine finale: il figlio che corre incontro al padre sorridente che riesce in quella tanto dolorosamente temuta ma insieme aspettata dimostrazione d'affetto: quell'abbraccio e quel bacio sulla guancia del piccolo... Daniele può ricominciare e Sabina con lui... Non un capolavoro, ma un film molto superiore agli standard italiani...
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[+] pienamente concorde
(di giancarlo)
[ - ] pienamente concorde
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