Episodi: 22
(45/22 min.)
Regia di
Mark Piznarski,
Harry Winer,
Michael Fields,
Nick Gomez (I),
Sarah Pia Anderson,
Nick Marck,
Guy Norman Bee,
Marcos Siega,
John T. Kretchmer,
David Barrett,
Steve Gomer.
Una teen-detective a caccia dell'assassino
Recensione
di Nicoletta Dose
Neptune è una piccola cittadina immaginaria nel Sud della California. Poco a che vedere con la divinità mitologica che vive in fondo al mare, scatenando le proprie ire funeste sugli innocenti abitanti dell'oceano. Anche se, a guardar bene, un legame con il terribile dio del mare c'è anche qui: la vita quotidiana di Neptune è scandita da tempeste devastanti, fatte però di assassini, violenze e torbidi misteri da risolvere. E qui entra in gioco Veronica Mars (interpretata da una spigliata Kristen Bell), una ragazza qualunque che frequenta con successo il liceo della città. Il tempo libero lo condivide con il fidanzato Duncan Kane (Teddy Dunn), figlio del magnate dell'informatica della zona e con la migliore amica Lilly (Amanda Seyfried), sorella del suo boy-friend. Una vita perfetta interrotta improvvisamente da una serie di accadimenti inizialmente inspiegabili: il fidanzato la lascia senza motivazione, l'amica viene uccisa e la madre abbandona la famiglia, scappando via lontano da casa. Con la rabbia e la voglia di trovare l'assassino rimangono in città solamente Veronica e il padre Keith (Enrico Colantoni), sceriffo ammirato da tutti.
In questo vortice di malignità e segreti nascosti dietro un'apparenza perfetta e rispettabile, si respira aria di
Twin Peaks: gli elementi per realizzare un buon delirio investigativo infatti ci sono tutti. Ma la serie americana, ideata dalla mano sapiente dello sceneggiatore Rob Thomas (conosciuto soprattutto per il telefilm
Dawson's Creek), pur non trascurando l'aspetto psicologico tanto amato da
David Lynch, lascia ampio spazio alle avventure sentimentali della giovane Veronica, aprendosi a un pubblico di adolescenti. La serie ha il pregio di aver coniato una nuova forma di narrazione: la "teen-noir", una sorta di commistione tra giallo e commedia raccontata con un linguaggio spudorato, tipico dello slang giovanile. Una qualità che in Italia si è sentita meno a causa di un doppiaggio censurato che ha fatto perdere, nei canali della traduzione, l'aderenza a un realismo autentico. Il lessico usato dai protagonisti appare così molto più innocente e ingenuo dell'originale, andando a distorcere la peculiarità di un prodotto televisivo di qualità, che ha il punto di forza proprio in un spiccato senso della realtà.
La prima stagione è quella meglio costruita: i dialoghi sono brillanti e ogni puntata tiene con il fiato sospeso lo spettatore, dall'inizio alla fine. Grazie all'uso di cliffhanger, che ribaltano la direzione delle indagini o ne cambiano la rotta all'ultimo minuto, gli appassionati della serie scopriranno solo alla fine dei 22 episodi chi è l'assassino di Lilly e per quale scabrosa motivazione ha infangato le prove. Alle investigazioni di Veronica e del padre si intrecciano i tormentati rapporti sentimentali degli alunni della scuola e, tra un party e l'altro, anche i più insospettabili sono messi sotto accusa. Dopotutto in California la vita è anche questa: lusso, ricchezza e perbenismo che nascondono corruzioni e imbrogli dentro le mura di simboliche ville sfarzose. Ma il processo è iniziato e Veronica Mars, con walkie talkie e gadget da FBI, non si fida proprio di nessuno.