Anno | 2004 |
Genere | Horror |
Produzione | Tailandia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Banjong Pisanthanakun, Parkpoom Wongpoom |
Attori | Ananda Everingham, Natthaweeranuch Thongmee, Achita Sikamana, Unnop Chanpaibool, Titikarn Tongprasearth Sivagorn Muttamara, Chachchaya Chalemphol, Kachormsak Naruepatr, Abhijati Jusakul¹, Binn Kitchacho, Panitan Mavichak, Samruay Jaratjaroonpong, Jitlada Korsangwichai, Duangporn Sontikhan, Panu Puntoomsinchal. |
Uscita | venerdì 30 giugno 2006 |
Tag | Da vedere 2004 |
MYmonetro | 3,09 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 6 dicembre 2017
Dall'oriente un nuovo horror fatto di fantasmi e apparizioni improvvise, cupo e inquietante. In Italia al Box Office Shutter ha incassato 537 mila euro .
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Tun e Jane, di ritorno in macchina da un matrimonio, investono una ragazza che muore sul colpo. Presi dal panico i due scappano, senza prestarle soccorso. Tutto sembra tornato alla vita normale quando invece nelle fotografie di Tun, che di mestiere fa appunto il fotografo, iniziano ad apparire delle strane ombreggiature, una luce anomala, il volto di una ragazza... Terrificante e geniale il colpo di scena finale, ovviamente da non svelare. Esordio alla regia dei due tailandesi Banjong Pisanthanakun e Parkpoom Wongpoom che con Shutter (la parola indica l'otturatore del dispositivo fotografico) firmano uno dei maggiori successi al botteghino del loro Paese nel 2004, interpretato da due bravi e giovani attori Ananda Everingham e Natthaweeranuch Tongmee. Il cinema orientale (dal Giappone alla Corea fino appunto alla Tailandia) che tanto ha regalato al genere horror, questa volta non riesce completamente a centrare l'obiettivo; una pellicola che troppo sa di già visto, ammiccando eccessivamente, sia dal punto di vista contenutistico che stilistico-formale, a numerosi film, da Ring a The eye, da Ju-on a The Spiral, dando spesso la sensazione di un collage a tratti mal riuscito. Questo però non inficia completamente l'esito complessivo, grazie a una regia, vivace e movimentata, che riesce a mantenere comunque sempre alto il livello della tensione, supportata, anche e soprattutto, da una sceneggiatura e da un plot ormai collaudati, ma ben miscelati, messi in scena in maniera sapiente. Abbiamo così un prodotto godibile, che riesce nell'intento di far sussultare sulla sedia e di far distogliere lo sguardo dallo schermo nei non rari momenti visivamente orrorifici.
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Shutter è il remake in versione tailandese di Ombre dal Passato. Cambiano gli attori, ma la storia rimane la stessa. Per quanto riguarda gli attori, sopratutto Natre (Achita Sukamana) che recita benissimo la parte dello spirito maligno maltratto dal protagonista e dai suoi amici, bisogna dire che fanno di quest'opera un ottimo capolavoro da rimanere a guardarlo per tutta la sua durata. [...] Vai alla recensione »
E' un lungometraggio che ha un incipit indigesto, dove la fotografia viene prediletta alla trama ed alla suspence, e le donne (francamente bellissime) sembrano distrarre da un film che pretenderebbe essere un horror. Sono le regole insulse del marketing attuale che cancellano il vero ritmo che si intravede nella regia. Insomma si presenta come un film disastro per adolescenti, eppure [...] Vai alla recensione »
Film stupendo senza precedenti, una storia intersecata e stupenda senza lacune o buchi. Il film è di regia asiatica quindi si tratta di fantasmi tornati dopo aver subito morti violente o altro. Il film secondo me è molto bello perchè il protagonista capisce un pò il senso delle "apparizioni" viste in fotografia piano piano e lo spettatore scopre la vicenda insieme [...] Vai alla recensione »
perfetto questo shutter. non una scena che non va, la tensione è sempre a mille le apparizioni del fantasmi sono terrificanti e difficilmente si dimenticheranno
davvero un gran bel film. classici fantasmi orientali, ma con una storia ben fatta! finale sorprendente!!!
Merita meno stelle, ma più di una. Pellicola che più scorre più deprime, questo japan horror non rende come tale e non fa altro che portare lo spettatore da curiosità a noia. Una piccola idea di fondo originale e carina c'è, e non è da tutti fare di un semplice fantasma un vero e proprio spirito vendicativo con tanto di tifo da parte degli spettatori, [...] Vai alla recensione »
Esordio alla regia del tailandese Pisanthanakun in un horror, con una trama semplice complicata da un montaggio confusionario, che ha un’unica trovata ad effetto, da non dire perché non soltanto è la cosa migliore del film ma su di essa si basa il colpo di scena finale, annegata in un caotico mare di un immaginario fantasmico stereotipato, tipico della filmografia orientale, [...] Vai alla recensione »
un film dalle grandi aspettative, ma che poi non ne soddisfa nemmeno una! niente colpi di scena, niente tensione, niente paura, nessun sussulto in nessuna scena...la parte migliore?! la fine!
Paura perfetta, giostrata attorno a un tema classico, il fantasma che non trova pace e si insinua, sotto forma di ectoplasma, nell'istantanea scattata per caso e per turismo. Ma nell'ottimo, tesissimo Shutter, tecnohorror in arrivo dalla fertile cinematografia thailandese e diretto dalla coppia Banjong Pisanthanakun e Parkpoom Wongpoom, non c'è traccia di enfatico splatter.
Non è carino fotografare lo spirito di una ragazza morta: su questo, credo, siamo tutti d'accordo. Se però quella ragazza ha i suoi buoni motivi per serbarti rancore e non sembra disposta al perdono, allora le sue foto potrebbero salvarti la vita. È questa in sintesi la trama di Shutter, un horror che dalla Thailandia giunge sui nostri schermi. In patria è stato il più grande successo della stagione [...] Vai alla recensione »
Un horror thailandese di gran successo nazionale, diretto da due registi debuttanti, realizzato nel 2004, è almeno una curiosità, anche nel genere prediletto dai ragazzi e praticato con particolare maestrìa dagli asiatici., Shutter significa otturatore, il protagonista è infatti un fotografo. Questo permette agli autori di concedersi tutte le trovate duettantesche, le immagini sulle immagini lungamente [...] Vai alla recensione »
Dalla Thailandia con orrore. Dopo una sbronza con gli amici, il fotografo Tun (Ananda Everingham) e la sua ragazza (Natthaweeranuch Thongmee) si mettono alla guida verso casa. Ancora pieni di alcol, investono una donna e non si fermano a soccorrerla. Nei giorni successivi, i due verranno tormentati nottetempo dallo spirito di lei, che appare come immagine indesiderata nelle fotografie scattate da Tun. [...] Vai alla recensione »
No! Un altro horror orientale no! E invece Shutter non è sciatto come si potrebbe pensare sapendo che proviene dall’Asia, è un horror e al centro della trama c’è un fantasma incavolato che si vuole vendicare di un torto subito. Oddio, un altro horror asiatico uguale a tutti gli altri? E invece no. Questo va bene. La pellicola tailandese firmata dagli impronunciabili Bunjong Pisunthanagoon e Pakpoom [...] Vai alla recensione »
Questo, finalmente, va bene. Shutter non è sciatto come si potrebbe pensare di fronte alle prime tre notizie sul film: proviene dall'Asia, è un horror, c'è un fantasma incavolato che si vuole vendicare di un torto subito. Oddio, un altro horror asiatico uguale a tutti gli altri? E invece no. Questo va bene. Il film tailandese è sì un incrocio tra The Eye e The Grudge, ma possiede qualche qualità insospettab [...] Vai alla recensione »
I fantasmi sono di casa nel cinema asiatico. In Giappone, in Cina, in Corea. Adesso arrivano anche in Tailandia ad opera di due registi esordienti dai nomi troppo lunghi per essere citati due volte. Ispirandosi, forse a Blow-up di Antonioni, hanno messo al centro della loro storia un fotografo, Tun. Una notte costui, in auto con la sua compagna Jane investe una donna e non si ferma a soccorrerla.
No, the deluge of Asian fright films remade in Hollywood hasn’t dried up yet. Not by the evidence of “Shutter,” produced by people behind the American versions of “The Grudge” and “The Ring” and itself a remake of the 2004 Thai film “Shutter.” Fans of J-horror (for Japan, where the genre was born; its conventions have since spread to South Korea and Thailand) will find “Shutter” familiar; others [...] Vai alla recensione »