Un ragazzo scatta una fotografia a un gruppo di studenti che si sono appena diplomati. Ma quando sviluppa la fotografia nella camera oscura di casa sua, si accorge di un elemento insolito: la presenza di una ragazza cadaverica che, come un bagliore, appare in mezzo a due di loro. Comincia così una delle migliori ghost story venute da lontano, da molto lontano... Stiamo parlando della pellicola tailandese Shutter che è improvvisamente sbalzata al box office della nazione asiatica, regalando un improvviso successo ai suoi autori. Se amate il genere horror, non potete non amare Bangjong Pisanthanakun che ha declinato in chiave psicologica l'elemento horror, clonando un nuovo genere il survival-horror: ovvero sia quella pellicola all'interno della quale il protagonista tenta di sopravvivere al mostro che lo perseguita, il tutto condito da scene d'azione e spaventi adrenalinici esattamente come in un buon videogame. Pisanthanakun, assieme a Parkpoom Wangpoom, è un giovane maestro nella creazione di atmosfere malsane e oniriche che regalano allo spettatore la possibilità di conoscere un mondo parallelo e soprannaturale, nel quale addentrarsi, ma dove prendono vita minacciosamente le più comuni e infantili inquietudini.

I cortometraggi
Di origine tailandese, Bangjong Pisanthankun si laurea in cinema nel 1999 alla Chulalongkorn University di Bangkok. Dopo aver diretto il cortometraggio Plae Kao (2000) e Colorblind (2000), lavora come critico cinematografico per 'Starpics', una popolare rivista di cinema tailandese, grazie alla quale comincia a muovere i suoi primi nel cinema e nel mondo degli spot televisivi.

I film
La sua opera prima, che co-sceneggia e co-dirige in compagnia di Parkpoom Wongpoom, è la ghost story Shutter (2004), ispirata dalla visione di fotografie riguardanti la rivolta tailandese del 14 ottobre 1973. Immagini così vecchie e terrificanti da far pensare loro a delle fotografie di spiriti su internet. La storia tratta di un fotografo alla ricerca di una misteriosa ragazza che compare nelle sue fotografie. La pellicola centra l'obiettivo e ha un successo talmente alto da arrivare ai primi posti del box-office tailandese, ma anche in quelli di Singapore, Malaysia, Filippine e Brasile. A seguire, nel 2007, replicano il successo con un altro horror vivace e movimentato dal sapore spiritico e pieno di tensione Alone. Entrambi i film, saranno oggetti di pessimi remake negli Stati Uniti. Nel 2008, si unisce ad altri registi come Paween Purikitpanya, Youngyooth Thongkonthun e l'inseparabile Parkpoom Wongpoom in 4bia (2008) e Phobia 2 (2009).