Due fratelli

Acquista su Ibs.it   Dvd Due fratelli   Blu-Ray Due fratelli  
Un film di Jean-Jacques Annaud. Con Guy Pearce, Freddie Highmore Titolo originale Deux frères. Avventura, durata 109 min. - Francia, Gran Bretagna 2004. uscita venerdì 1 ottobre 2004. MYMONETRO Due fratelli * * 1/2 - - valutazione media: 2,67 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Federica Lamberti Zanardi

La Repubblica

Se insegni qualcosa ad una tigre se lo ricorderà ogni volta che ne avrà bisogno: per procurarsi del cibo, per difendersi. Hanno una memoria prodigiosa». Thierry Le Portier le tigri le conosce bene. Ci lavora da anni, le alleva, le addestra insieme a leoni, lupi, puma e molte altre bestie «feroci» del suo parco in Francia rendendoli buoni attori per opere come Il giadiatore o L’orso di Jean-Jacques Annaud. il regista francese lo ha voluto anche sul set di Due fratelli, il film con Guy Pearce che racconta la storia di due tigrotti della giungla cambogiana che, separati da un cacciatore, anni dopo riescono a ritrovarsi. Una favola che fa bene al cuore (soprattutto a quello dei bambini) ma anche un film straordinario per l’interpretazione degli attori principali: le tigri. Questi felini, che secondo la tradizione orientale sono un ponte fra il cielo e la terra, famosi per la loro ferocia, sul set di Annaud hanno lavorato senza incidenti mostrando un lato sconosciuto: la simpatia. Più di 32 esemplari fra cuccioli e bestie adulte, guidati da Le Portier hanno giocato con noci di cocco come gattini, si sono infilati fra le lenzuola, hanno rincorso camioncini. Tanto che alla fine lo spettatore soffre della sindrome da Carica dei 101: vorrebbe adottare un tigrotto.
In realtà la maggior parte delle «tenerezze» dl questI cuccioloni da 180 chili è dovuta ai miracoli del computer. Molte scene sono state girate due volte, una con l’attore umano e l’altra con quello «bestiale» e solo dopo sono state montate insieme. Però l’aria da gattoni e la docilità con il regista fanno venire voglia di capire qualcosa in più del carattere di quest’animale misterioso e stravagante. A cominciare dal fatto che sembra sia più facile lavorare su un set con loro che con i leoni. «Quando c’è un gruppo di leoni accade spesso che cominci una rissa. Le tigri, invece, o si amano o si detestano ma perlopiù si ignorano», racconta Le Portier. Questo perché sono esseri solitari e non farebbero nulla per conquistare una femmina. Così al contrario del re della foresta, che non sopporta la presenza di altri maschi, le tigri non combattono per la supremazia sessuale: in natura il loro territorio è così esteso (anche 70 chilometri quadrati) che difficilmente due maschi incontreranno la stessa femmina. Ma anche se dovesse accadere saranno pronti a dividersela. E nella natura individualista e indipendente della Panthera tigris (è il nome scientifico) c’è la chiave del loro addestramento. Per entrare in relazione con una tigre contano due cose: che ti senta come il numero uno nella sua gerarchia e che si fidi di te», spiega Le Portier, che prima di lavorare nel cinema è stato Otto anni domatore nei circhi Togni e Orfei. «Quando incontro un esemplare per la prima volta so che mi metterà alla prova: se riesco a dimostrare che sono il più forte mi stimerà e mi obbedirà». Per questi felini il rapporto con qualsiasi altro essere vivente si gioca sul potere e se sentono che sei più debole è finita. «Bisogna un po’bleffare. La tigre conosce la sua forza ma non sa quanto siamo fragili noi e non dovrà mai scoprirlo».
Ma come si dimostra ad un animale di essere i dominanti? «Tutto è importante: dal tono della voce ai gesti. Ma soprattutto è indispensabile capire quello che pensa e anticipare i suoi comportamenti». La tecnica di addestramento di Le Portier si potrebbe definire «psicologica». «Non uso mai la carne per far lavorare le mie bestie. Gli altri addestratori lo fanno. Io no. Non è necessario e poi non si ha un controllo reale». Perché se la tigre obbedisce per la ricompensa, quando non avrà fame non lavorerà più.
Altro elemento determinante nella relazione con l’addestratore è Io sguardo. È h che si misura la forza dei due amici-nemici. «Se guardo una tigre negli occhi deve distogliere lo sguardo. Se non lo fa le cose si mettono male perché la tensione sale fino a quando uno dei i due prende il sopravvento». Lo scontro finale si può evitare dando modo all’animale di abbandonare la sfida senza sentirsi vinto. Bisogna allora fare qualcosa che possa essere usato dalla tigre come pretesto per distrarsi:
un rumore, un movimento. «Però mai chinarsi, lo leggerebbe come un segno di debolezza e vi attaccherebbe. Mi è capitato di essere ferito da uno dei miei animali. Ma non mi arrabbio con loro, vuoI dire che sono stato io a sbagliare. Le tigri non sono mai cattive. Aggressive sì, cattive no».
E anche nel film di Annaud questi felini non appaiono crudeli. Anzi, sembrano vivere sentimenti umani: la tristezza, la nostalgia, la rabbia. Perfino l’amore fraterno, come i due tigrotti che si riconoscono da adulti. Ma in natura può davvero accadere una cosa simile? «Certo. L’ho visto con i miei occhi. L’importante è che i piccoli siano stati insieme almeno tre mesi prima di essere separati». Con gli esseri umani, invece, la memoria diventa più ambigua e la reazione più incerta. È possibile che una tigre non attacchi un uomo che l’ha allevata e che non vede da tempo, ma tutto dipende dalla relazione creata nel passato. «Se ricorderà che eravate dominante allora vi rispetterà. Però ogni tigre è diversa dall’altra, ognuna ha un carattere ben definito». C’è quella paurosa, quella allegra, quella aggressiva. Tutte, però, cercano la stessa cosa: la sicurezza. «Per questi felini che non temono nulla, nella scala delle priorità viene prima di tutto un posto sicuro. Poi c’è il cibo e infine il sesso. Perciò amano la gabbia: lì si sentono protette. Al contrario di quello che la gente pensa non è una prigione, ma la loro casa. In gabbia sono così tranquille che si fanno anche coccolare». Parola di addestratore.
Da Il Venerdì di Repubblica, 5 ottobre 2004


di Federica Lamberti Zanardi, 5 ottobre 2004

Sei d'accordo con la recensione di Federica Lamberti Zanardi?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
100%
No
0%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico
Due fratelli | Indice

Recensioni & Opinionisti Articoli & News Multimedia Shop & Showtime
Shop
DVD
Uscita nelle sale
venerdì 1 ottobre 2004
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità