massimo di palma
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mercoledì 7 luglio 2010
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illuminante
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è un film fantastico , capace di farti ridere e piangere contemporaneamente , come solo la vita in rari momenti riesce a fare.
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burton99
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domenica 20 giugno 2010
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unico nel suo genere, un grande film
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The truman show è un film che mi è piaciuto molto. E' stata una svolta per Jim Carrey. Con l'attimo fuggente, è l'unico film di Peter Weir che ho visto, ed è tra i miei preferiti.
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g. romagna
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lunedì 5 aprile 2010
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truman show
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Truman Burbank, normale impiegato, vive la sua normale vita. In realtà non sa che da ormai trent’anni, sin dal giorno della sua nascita, è stato filmato e proiettato in diretta televisiva ventiquattro ore al giorno. La sua vita è una fiction, egli sta inconsapevolmente agendo su un grande set preparato inconsapevolmente per lui e tutte le persone che gravitano intorno a lui sono comparse che stanno recitando una parte. Basta però che una sola di queste non accetti più di interpretare questo ruolo e tutto l’ingranaggio si spezza, con esiti potenzialmente nefasti… Premonitore, lungimirante e commovente, The Truman Show anticipa l’epoca dei reality rappresentandone una versione portata al parossismo, ma non per questo così fantascientifica.
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Truman Burbank, normale impiegato, vive la sua normale vita. In realtà non sa che da ormai trent’anni, sin dal giorno della sua nascita, è stato filmato e proiettato in diretta televisiva ventiquattro ore al giorno. La sua vita è una fiction, egli sta inconsapevolmente agendo su un grande set preparato inconsapevolmente per lui e tutte le persone che gravitano intorno a lui sono comparse che stanno recitando una parte. Basta però che una sola di queste non accetti più di interpretare questo ruolo e tutto l’ingranaggio si spezza, con esiti potenzialmente nefasti… Premonitore, lungimirante e commovente, The Truman Show anticipa l’epoca dei reality rappresentandone una versione portata al parossismo, ma non per questo così fantascientifica. La sceneggiatura è accurata anche se, per ragioni di carattere narrativo, sorvola volutamente su alcuni particolari (possibile che in trent’anni il protagonista non abbia mai deciso di farsi un viaggio all’estero?). Il procedimento di crescita della tensione è mirabile, e coinvolge pienamente dall’inizio al toccante finale. La focalizzazione sugli aspetti di perdita di qualsiasi senso di ragionevolezza od umanità (o, perlomeno, di una sua completa distorsione) nell’ambito del circus mediatico coglie pienamente nel segno, tanto nel dipingere coloro che ne sono artefici quanto coloro che ne sono spettatori. Jim Carrey è bravissimo e dimostra un’eccellente duttilità nel calarsi sia in parti drammatiche che comiche.
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alex41
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giovedì 28 gennaio 2010
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the show must go on
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Il regista di L'Attimo Fuggente ci porta una delle più strabilianti e commoventi storie mai viste sul grande schermo: il protagonista della storia è Truman Burbank, ma soprattutto protagonista della "sua storia". Infatti, lui vive in una specie di programma televisivo, cioè la sua vita quotidiana. Tutti quelli che ci vivono dentro sono attori, soprattutto la madre e la moglie, e lui non sa che in realtà vive in un mondo programmato. Alla fine scoprirà tutto, nella scena finale cioè il frutto della storia dove entra in scena anche Ed Harris, cioè il creatore della serie tv. L'interpretazione degli attori (su tutti Jim Carrey) è immensa, da Oscar, insieme alla sceneggiatura, agli effetti apeciali (alcuni davvero carini) e al montaggio.
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Il regista di L'Attimo Fuggente ci porta una delle più strabilianti e commoventi storie mai viste sul grande schermo: il protagonista della storia è Truman Burbank, ma soprattutto protagonista della "sua storia". Infatti, lui vive in una specie di programma televisivo, cioè la sua vita quotidiana. Tutti quelli che ci vivono dentro sono attori, soprattutto la madre e la moglie, e lui non sa che in realtà vive in un mondo programmato. Alla fine scoprirà tutto, nella scena finale cioè il frutto della storia dove entra in scena anche Ed Harris, cioè il creatore della serie tv. L'interpretazione degli attori (su tutti Jim Carrey) è immensa, da Oscar, insieme alla sceneggiatura, agli effetti apeciali (alcuni davvero carini) e al montaggio. Il film è comico in molti tratti, ma è una commedia drammatica a tutti gli effetti, forse il più triste che ha fatto Jim Carrey ma forse anche il più commovente (dopo Man On The Moon e The Majestic). Il monologo finale è strepitoso, e il "Buon pomeriggio, buona sera e buona notte" di Carrey è l'urlo di vittoria del nostro protagonista che, dopo estenuanti avventure nella televisione, lascerà il Truman Show che fin da piccolo lo ha adottato ed entrerà nel nostro mondo reale. Un gran film, 5 Stelle meritatissime!
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dandy 84
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venerdì 13 novembre 2009
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jim carrey nella sua migliore interpretazione!
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Film emozionante e riflessivo che celebra la consacrazione di Weir, che con coraggio affronta una tematica come il "reality show" nella sua visione più estrema. Ebbene, può la ricerca dell'auditel spingersi così oltre, da farci sentire autorizzati a rubare una vita x farne uno show televisivo? Il messaggio del regista è allo stesso tempo forte e provocatorio, e quel pubblico che prima segue tutti i passi del bambino, poi i sogni del ragazzo, e infine condivide con lui la sua voglia di libertà è lo specchio delle contraddizioni che la società troppe volte sposa, senza chiedersi cosa sia giusto o no per l'uomo prima ancora che per il "burattino".
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fabrizio cirnigliaro
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mercoledì 20 maggio 2009
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barabba! barabba!
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Nel 1998 questo film del regista australiano Peter Weir irrompe sul grande schermo con una profezia tanto azzardata quanto azzeccata.La previsione di una televisione dal potere sempre più incontrollato e dell’impatto che i reality Show avrebbero avuto sui telespettatori si attuerà da li a poco.
Molti mettono in relazione la pellicola al romanzo 1984 di Gorge Orwell, ma molti elementi del film appaiono ricollegarsi al romanzo “Tempo fuor di sesto” di Philip Dick. che racconta la storia di un uomo che si trova a vivere in un finto mondo tranquillo, realizzato per lui perché la società possa sfruttarne i suoi poteri segreti di chiaroveggenza
C’è anche chi ha dato un’interpretazioni del tipo teologico e filosofico di The Truman Show,
il quale per di più apre anche un filone di film del genere.
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Nel 1998 questo film del regista australiano Peter Weir irrompe sul grande schermo con una profezia tanto azzardata quanto azzeccata.La previsione di una televisione dal potere sempre più incontrollato e dell’impatto che i reality Show avrebbero avuto sui telespettatori si attuerà da li a poco.
Molti mettono in relazione la pellicola al romanzo 1984 di Gorge Orwell, ma molti elementi del film appaiono ricollegarsi al romanzo “Tempo fuor di sesto” di Philip Dick. che racconta la storia di un uomo che si trova a vivere in un finto mondo tranquillo, realizzato per lui perché la società possa sfruttarne i suoi poteri segreti di chiaroveggenza
C’è anche chi ha dato un’interpretazioni del tipo teologico e filosofico di The Truman Show,
il quale per di più apre anche un filone di film del genere. Matrix, Dark City, Existenz sono solo alcuni dei film realizzati dopo la pellicola di Peter Weir.
Tutte queste opere hanno in comune una visione distorta della realtà e inoltre sono zeppe di citazioni filosofiche.
Sono passati più di 10 anni dall’uscita di The Truman Show, da quando questo film è comparso nei cinema la televisione è cambiata. Sono iniziate le produzioni in serie dei Reality, il cui successo, decretato dagli ascolti del pubblico, è andato oltre ogni aspettativa e il fenomeno sembra non subire crisi.I palinsesti di quasi tutte le emittenti televisive sono stati stravolti da questo uragano, i film trasmessi in prima serata sono diventati sempre più delle eccezioni e anche i talk show hanno dovuto cambiare pelle.A fare spettacolo (e audience) sono sempre più le vicende private della gente comune, a tratti risulta invisibile il confine che separa la finzione televisiva dalla realtà umana.
Il grande fratello ormai non evoca più il romanzo di Orwell, ma Tarricone, piuttosto che i tronisti o Vladimir Luxuria.I protagonisti di questi format televisivi sono personaggi sempre meno “comuni” e più estroversi. Si è passati dalla ragazza vincitrice della prima edizione con misura piccola di seno alla sesta o settima di una partecipante dell’ultima edizione.
In the Truman Show ad essere accusata non è solamente la televisione e il senso di onnipotenza di certi produttori televisivi, il dito è puntato soprattutto sui telespettatori, al pubblico che segue ininterrottamente le vicende di Truman dalla sua nascita, non riuscendo a staccarsi mai dalla TV.
Hanno le case piene di gadget dello show, che seguono a qualsiasi orario e da qualsiasi luogo in cui si trovano. Truman fa parte della loro vita.
Si dice che il popolo ha il governo che si merita e che certi programmi televisivi sono giustificabili visto i sorprendenti dati di ascolto, ci si dimentica però che 2000 anni fa un solo urlo si alzava in cielo nella vecchia Palestina “ Barabba!Barabba!”
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piero....
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lunedì 13 aprile 2009
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film stupendo
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Complimenti all'ideatore di questo film. Stupendo....
Rivedendolo ti fa una gran tenerezza e comprendi il significato della prima parte, che nn ci capisci gran che. L'ultimo, ''casomai nn vi rivedessi, buon pomeriggio buona sera e buona notte'' e' da brivido.
Film sicuramente da vedere.........
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paolo ciarpaglini
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venerdì 27 marzo 2009
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the truman show
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Non è facile recensire, o dare un giudizio su un lavoro del genere. L'idea di per se è geniale, le interpretazioni, soprattutto quella di Hed Harris gigantesca, ciclopica. Ciò che colpisce e fa riflettere infine, è ben più di una semplice domanda; 'forse è la domanda per antonomasia': "meglio una buona finzione o una mediocre realtà?". La risposta forse è scontata poichè la libertà non ha prezzo, ma quanto di ciò è rimasto nella società reale. E non si è trasformato in pura utopia?. Bellissimi gli ultimi minuti, quando la voce del creatore e ideatore, ad un primo e superficiale giudizio facilmente giudicabile come cinico, riecheggia come quella di 'un' Dio. Impagabile Harris, ripeto, attore di caratura e talento immensi.
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Non è facile recensire, o dare un giudizio su un lavoro del genere. L'idea di per se è geniale, le interpretazioni, soprattutto quella di Hed Harris gigantesca, ciclopica. Ciò che colpisce e fa riflettere infine, è ben più di una semplice domanda; 'forse è la domanda per antonomasia': "meglio una buona finzione o una mediocre realtà?". La risposta forse è scontata poichè la libertà non ha prezzo, ma quanto di ciò è rimasto nella società reale. E non si è trasformato in pura utopia?. Bellissimi gli ultimi minuti, quando la voce del creatore e ideatore, ad un primo e superficiale giudizio facilmente giudicabile come cinico, riecheggia come quella di 'un' Dio. Impagabile Harris, ripeto, attore di caratura e talento immensi. Carrey molto bravo, sa far ridere ma anche commuovere. Un gande cast, dove figurano anche gli ottimi Paul Giamatti e Laura Linney. Una delle migliori interpreti dell'ultimo decennio. Da vedere.
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clementine89
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giovedì 5 marzo 2009
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il capolavoro di weir
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Truman (uomo vero) è certamente uno dei più affascinanti ed enigmatici personaggi della storia del cinema mondiale. Vive una vita programma, cm una scampagnata all'aperto cn allegato l'itinerario, ma ciò ke più lo rende speciale è la sua riluttanza a volerla vivere. Fugge da un mondo ke nn gli appartiene per poter essere libero nel mondo reale, cm un adolescente ke una volta cresciuto abbandona la famiglia e va a vivere per conto proprio, censurando la propria esistenza al resto del pianeta, mentre dentro d lui è cresciuta una forza ke nn credeva d avere e ke lo spinge a ribbellarsi e a guardarsi intorno.
Splendida l'interpretazione d Jim Carrey, così caratteristica e inusuale, e splendide la colonna sonora e le scenografie.
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Truman (uomo vero) è certamente uno dei più affascinanti ed enigmatici personaggi della storia del cinema mondiale. Vive una vita programma, cm una scampagnata all'aperto cn allegato l'itinerario, ma ciò ke più lo rende speciale è la sua riluttanza a volerla vivere. Fugge da un mondo ke nn gli appartiene per poter essere libero nel mondo reale, cm un adolescente ke una volta cresciuto abbandona la famiglia e va a vivere per conto proprio, censurando la propria esistenza al resto del pianeta, mentre dentro d lui è cresciuta una forza ke nn credeva d avere e ke lo spinge a ribbellarsi e a guardarsi intorno.
Splendida l'interpretazione d Jim Carrey, così caratteristica e inusuale, e splendide la colonna sonora e le scenografie.
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[+] scusate...
(di clementine89)
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(di audreyh)
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nome/nickname
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domenica 8 febbraio 2009
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e un grande
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hahaha Troppo forte la scena di Buon giorno Buon pomeriggio e se non ci dovessimo rivedere >:D buona notte..
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