annalisarco
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mercoledì 3 aprile 2013
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la potenza dei media prevista 15 anni prima
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Incredibile. Incredibile come Peter Weir abbia descritto quindici anni fa alla perfezione una società così uguale a quella in cui ci troviamo adesso. Visionario? O questo oppure non siamo cambiati molto nel corso degli anni.
Truman Burbank è un ragazzone di trent’anni, bonaccione, cordiale, allegro, apparentemente fortunato, con una bella moglie Meryl e un buon amico come Marlon. Ignaro però di essere la star del programma televisivo “The Truman Show”; ignaro che tutte le persone con cui si relaziona da sempre siano attori; che il luogo in cui abita, Seaheven, è in realtà uno studio televisivo. E proprio quando si rende conto di quello che sta succedendo, rimane bloccato, senza via d’uscita, all’interno del programma.
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Incredibile. Incredibile come Peter Weir abbia descritto quindici anni fa alla perfezione una società così uguale a quella in cui ci troviamo adesso. Visionario? O questo oppure non siamo cambiati molto nel corso degli anni.
Truman Burbank è un ragazzone di trent’anni, bonaccione, cordiale, allegro, apparentemente fortunato, con una bella moglie Meryl e un buon amico come Marlon. Ignaro però di essere la star del programma televisivo “The Truman Show”; ignaro che tutte le persone con cui si relaziona da sempre siano attori; che il luogo in cui abita, Seaheven, è in realtà uno studio televisivo. E proprio quando si rende conto di quello che sta succedendo, rimane bloccato, senza via d’uscita, all’interno del programma. Almeno finchè non decide di prendere una decisione drastica.
Weir ha un’intuizione: il grande potere della televisione. E da qui struttura un film meraviglioso come “The Truman Show”, che mescola la giusta quantità di ironia, melodramma e sofisticate scelte stilistiche e di racconto. Le inquadrature richiamano spesso quelle televisive, rubate da telecamere nascoste o di servizio. I consigli promozionali sono inseriti all’interno dello show tramite il cast stesso, che risulta. E’ un mondo perfetto, creato dal regista Christof per Truman. Tutti sono sempre cordiali, non esistono problemi. E come potrebbe Truman accorgesi della bugia in cui vive se non ha mai avuto altri termini di paragone? E se al minimo intoppo, il demiurgo dello show è pronto a intervenire?
Ma se il film pone le sue basi sull’importanza della televisione, su come essa possa non tener conto di niente, neanche del distruggere e manipolare la vita di un uomo pur di fare ascolti, racconta anche della falsità che fa da padrona alla nostra epoca. Circondati da gente finta, ognuno ha il suo ruolo, tutti amici che ti pugnalano alle spalle, tutti apparentemente felici. E se è vero che questo discorso si estende alla maggior parte della gente che conosciamo, è pur vero che prima o poi arriva sempre un Truman, un uomo che rompe gli schemi, che ha sete di verità. E una Silvia, la donna che crede che questo show sia crudele, la stessa donna che ama Truman e che viene da lui ricambiata in silenzio. Perchè se il mondo che circonda Truman è finzione, lo è anche il suo mondo interiore: innamorato di Silvia, mente a sé stesso e agli altri per non rovinare il rapporto con la moglie.
Truman ora è pronto per scoprire sé stesso. Il suo personaggio deve dire ora addio ai milioni di fans che l’hanno seguito in questi anni e che si sono affezionati a lui. E decide di dare questo addio quasi recitando consapevolmente per la prima volta. In qualche modo glielo deve.
Un film visionario e realista, ben realizzato, merita di essere visto anche a quindici anni di distanza.
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shiningeyes
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lunedì 25 marzo 2013
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molto attuale e ben composto
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Scontato dire che “The Truman Show” ha anticipato i tempi di una società sempre più governata dalle tv e dai loro disutili reality show.
I temi del film sono quelli che ti fanno riflettere a fondo sul mondo in cui viviamo, temi d'attualità, in cui ci chiediamo se per caso le nostre vite siano del tutto governate da chissà chi, se anche noi come Truman viviamo in mondo illusorio e finto; il pubblico che guarda la trasmissione di Truman,è esattamente uguale a quello che conosciamo noi nella realtà, forse un po' meno cerebroleso, direi.
Il cinema è finzione, no? Ebbene, “The Truman Show” è la finzione della finzione, dove la storia è girata in un'isola che non è altro che un gigantesco set, nel quale la finzione che ci viene mostrata è palpabile fin dall'inizio del film, grazie ad una cura delle scenografie che risultano perfettamente “finta”, e dai fintissimi attori che recitano in questo gigantesco set, sede del reality a cui fa sfondo la trama del film.
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Scontato dire che “The Truman Show” ha anticipato i tempi di una società sempre più governata dalle tv e dai loro disutili reality show.
I temi del film sono quelli che ti fanno riflettere a fondo sul mondo in cui viviamo, temi d'attualità, in cui ci chiediamo se per caso le nostre vite siano del tutto governate da chissà chi, se anche noi come Truman viviamo in mondo illusorio e finto; il pubblico che guarda la trasmissione di Truman,è esattamente uguale a quello che conosciamo noi nella realtà, forse un po' meno cerebroleso, direi.
Il cinema è finzione, no? Ebbene, “The Truman Show” è la finzione della finzione, dove la storia è girata in un'isola che non è altro che un gigantesco set, nel quale la finzione che ci viene mostrata è palpabile fin dall'inizio del film, grazie ad una cura delle scenografie che risultano perfettamente “finta”, e dai fintissimi attori che recitano in questo gigantesco set, sede del reality a cui fa sfondo la trama del film.
L'unico vero personaggio è appunto il protagonista Truman, che inizialmente vive felice e sorridente, ma capta quella sensazione di prigionia, avvertibile nella sua voglia di viaggiare, limitata da una paura del mare provocatogli da un trauma infantile prodotto dal creatore/Dio dello show Christoff, che con degli effetti speciali causò una tempesta nel falso mare dell'isola, che fece affondare la barca di Truman durante una gita col padre (naufragato).
Truman scoprirà l'imbroglio e cercherà di oltrepassare il limite del mondo irrealistico in cui vive,illustrandoci una maniera scelta spesso da noi quando vorremmo fuggire dalla soffocante realtà che ci opprime, ed è per questo che il personaggio di Truman rappresenta un valido esempio per tutti noi.
La sceneggiatura funziona per il bel miscuglio orwelliano e teologico, divenendo forse una delle più originali mai create, e ci regala dei momenti veramente emozionanti nelle scene del flash-back di Truman che rivela il suo amore “sbagliato” alla comparsa Lauren e nel finale epico e denso di poesia, in cui Truman deciderà di affrontare il mondo reale.
Jim Carrey ci fa vedere che non è adatto solo in ruoli comici, dandoci una interpretazione di spessore, premiata col Globe, e c'è anche da premiare il demiurgo della vita di Truman, Ed Harris, che mette con grande eleganza i panni del “Dio” del programma.
Peter Weir anche fa ago della bilancia nella buonissima composizione del film, anche se sembrerebbe di poco il suo intervento, in un film che non ha bisogno di direttive imprescindibili, ma di certo, ci mette una buona dote creativa, abbastanza percettibile.
“The Truman Show” è un film dotato di intelligenza, che sa trattare temi importantissimi in maniera acuta e sottile, e non c'è da stupirsi dalle ottime parole che gli si riservano sempre. E bisognerebbe consigliarlo anche a chi dice che Jim Carrey sa fare solo lo stupido e che è buono solo a fare facce strane.
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salvo996
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mercoledì 2 gennaio 2013
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un must!!!
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Chi non lo ha mai visto corra subito ai ripari!!!!!!!!! Questo è uno di quei film che può essere inserito nella stretta cerchia dei FILM CAPOLAVORO!!!!
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gi020890
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mercoledì 2 gennaio 2013
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realtà o finzione?
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A prima vista la vita del trentenne Truman Burbank, impiegato in un'agenzia di assicurazioni, e dell'intera isola in cui abita da sempre potrebbe sembrare una vita tranquilla, una vita come tante. Tutte le sere, al suo ritorno a casa, lo aspetta una giovane, bella e servizievole moglie. Ogni giorno trascorre uguale all'altro, scandito dalle stesse persone e dagli stessi gesti. La mattina Truman si sveglia, saluta la moglie e arriva al lavoro, non prima di aver dato il buongiorno (per essere precisi anche il buon pomeriggio, la buonasera e la buonanotte) e di avere acquistato il giornale. Nel tempo libero si unisce all'amico d'infanzia Marlon, per lo più bevendo lattine di birra. A spezzare il ritmo della quotidianità saranno alcuni "imprevisti", iniziando da una mattina quando, uscendo di casa, sarà quasi colpito da un oggetto metallico proveniente dal cielo.
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A prima vista la vita del trentenne Truman Burbank, impiegato in un'agenzia di assicurazioni, e dell'intera isola in cui abita da sempre potrebbe sembrare una vita tranquilla, una vita come tante. Tutte le sere, al suo ritorno a casa, lo aspetta una giovane, bella e servizievole moglie. Ogni giorno trascorre uguale all'altro, scandito dalle stesse persone e dagli stessi gesti. La mattina Truman si sveglia, saluta la moglie e arriva al lavoro, non prima di aver dato il buongiorno (per essere precisi anche il buon pomeriggio, la buonasera e la buonanotte) e di avere acquistato il giornale. Nel tempo libero si unisce all'amico d'infanzia Marlon, per lo più bevendo lattine di birra. A spezzare il ritmo della quotidianità saranno alcuni "imprevisti", iniziando da una mattina quando, uscendo di casa, sarà quasi colpito da un oggetto metallico proveniente dal cielo. Da lì in avanti noterà tanti piccoli particolari a cui, fino ad allora, non aveva mai prestato particolare attenzione, che lo porteranno a capire di avere vissuto la sua vita in un mondo costruito ad hoc per lui e per lo show televisivo di cui è, inconsapevolmente, il protagonista. L'isola in cui vive, infatti, è una gigantesca costruzione artificiale al cui interno è stato ricostruito un piccolo microcosmo. Gli abitanti del posto sono tutti degli attori. La vita di Truman, fin dalla nascita, è stata ripresa da circa cinquemila telecamere disseminate per l'isola, a sua insaputa, per volere del regista-demiurgo Christof. Il Truman Show è il programma televisivo più seguito del paese (quello reale). Determinanti saranno sia l'uscita di scena del padre (viene simulato il suo annegamento) durante una gita in barca da bambino, episodio da cui nasce la sua fobia per il mare che gli ha impedito fino ad ora di lasciare l'isola, e il suo incontro con Lauren, la donna di cui è veramente innamorato ma che, per volere della produzione che aveva già deciso quale sarebbe dovuta essere la sua compagna, viene portata via dall'isola dal "padre" dicendo che si sarebbero trasferiti alle Fiji. Capito l'inganno, Truman cercherà in tutti i modi di lasciare l'isola e fuggirà in barca, affrontando la sua più grande paura.
A partire dal titolo, che gioca sulla vicinanza del nome Truman alla parola "truth", che significa "verità", il film, dal sapore un pò orwelliano, offre tantissimi spunti di riflessione, ricorrendo molto spesso all'utilizzo delle metafore. Si potrebbe dire che Truman - interpretato magistralmente da Jim Carrey straripante - incarna lo spirito dell'uomo che non si accontenta della realtà, dell'apparenza, dello strato superficiale delle cose e che, mosso da un sentimento d'amore per Lauren/Silvia che sconvolge i piani della produzione, è pronto a tutto pur di squarciare, nel vero senso della parola il cielo finto di Seaheaven a bordo di una barca, appena prima di uscire di scena, che rimanda al concetto di Schopenhauer del velo di Maya. "È Maya - così scrive lo stesso filosofo - il velo ingannatore, che avvolge il volto dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perché rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua; o anche rassomiglia alla corda gettata a terra, che egli prende per un serpente".
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bomberema
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martedì 1 gennaio 2013
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uno spettacolo.semplice
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Avete presente il determinismo democriteo? No? Semplice tutte le cose accadono,sono scritte,non si può cambiare il destino.Sembrava pensarla così Democrito,Truman lo ha smentito.
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giacomo95
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venerdì 14 settembre 2012
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stupefacente!
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The Truman Show è un capolavoro. Film realizzato in maniera eccellente, segue le vicende di Truman Burbank, il quale sembrebbe vivesse una vita normale e felice. Ma poi inizia, pian piano, a rendersi conto che la sua vita è un reality show, nel quale viene ripreso 24 ore su 24. Il programma viene trasmesso in tutto il mondo, ed è iniziato quando Truman è nato. Bello, emozionante e con un eccellente Jim Carrey, questo film riesce nel pieno intento di far riflettere sulla nostra vita ma sopratutto in quella degli altri. Da vedere e rivedere.
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alex41
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mercoledì 4 luglio 2012
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the jim carrey show
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Non sprecherò troppe parole su questo film: un Capolavoro, uno dei film più belli e emozionanti che abbia mai visto. La storia è molto originale, e i momenti di suspence sono uniti da un ottimo ritmo, specialmente le tantissime scene clou sono girate e interpretate alla perfezione. Stupende le riprese sulla barca durante la tempesta, meravigliosi i monologhi di Christof, Ed Harris, molto molto bravo nella sua parte, emozionante tutta la scena finale. Si alternano inoltre molti momenti di semplice comicità, che si fonde con geniali elementi di ironia (per esempio il poster degli incidenti d'aereo). Il tutto è tenuto su da un Jim Carrey mai visto prima, che a quei tempi aveva già mostrato talento in ruoli comici in film come "The Mask" o "Ace Ventura", ma in questo film raggiunge veramente il massimo in una delle sue interpretazioni più riuscite.
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Non sprecherò troppe parole su questo film: un Capolavoro, uno dei film più belli e emozionanti che abbia mai visto. La storia è molto originale, e i momenti di suspence sono uniti da un ottimo ritmo, specialmente le tantissime scene clou sono girate e interpretate alla perfezione. Stupende le riprese sulla barca durante la tempesta, meravigliosi i monologhi di Christof, Ed Harris, molto molto bravo nella sua parte, emozionante tutta la scena finale. Si alternano inoltre molti momenti di semplice comicità, che si fonde con geniali elementi di ironia (per esempio il poster degli incidenti d'aereo). Il tutto è tenuto su da un Jim Carrey mai visto prima, che a quei tempi aveva già mostrato talento in ruoli comici in film come "The Mask" o "Ace Ventura", ma in questo film raggiunge veramente il massimo in una delle sue interpretazioni più riuscite. Perfetta anche la scelta delle musiche, che ne fanno un film quasi magico; altra caratteristica: tutto il film sembra ruotare intorno a varie metafore (la vita è comandata da una grande mente che ci offre l'occasione di vivere i nostri giorni a seconda delle nostre opportunità) ma anche a elementi legati alla scienza e alla storia (il grande progresso della tecnologia; la moda dei reality show che da qualche anno avevano influenzato la gente). Inoltre è anche un film che fa pensare: pensate veramente se tutto ciò che fosse intorno a voi, a cominciare dalla vostra famiglia o dai vostri amici o anche, dalla vostra fidanzata o fidanzato, fosse tutto solo.....finto. Essendo un film poi, questa cosa non viene molto specificata e viene un po' trascurata da un finale, anche se un po' prevedibile, che rappresenta pura genialità da parte del regista Peter Weir. Non ci sono altre parole, ora tocca a voi giudicare.
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luigi da roma
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domenica 24 giugno 2012
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una metafora sui problemi della libertà?
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Vorrei suggerire una particolare intrpretazione del film ,che mi sembra parzialmente diversa da quelle che ho letto.Il film sarebbe una metafora della perdita di libertà dell'uomo moderno nella società dei consumi dominata dai mass medias.Il suo protagonista è l'eroe moderno che si accorge dell'inganno e cerca di sfuggire al suo destino di burattino,completamente manovrato per scopi in definitiva di tipo economicio.Gli spettatori sono anch'essi vittima di questo sistema che fa perdere autonomia di giudizio ,di senso critico e di gusti rendendo l'intera società una massa informe ,omogenea e completamente succube agli stimoli decisi
da un regista di cui si ignora la precisa identità.
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Vorrei suggerire una particolare intrpretazione del film ,che mi sembra parzialmente diversa da quelle che ho letto.Il film sarebbe una metafora della perdita di libertà dell'uomo moderno nella società dei consumi dominata dai mass medias.Il suo protagonista è l'eroe moderno che si accorge dell'inganno e cerca di sfuggire al suo destino di burattino,completamente manovrato per scopi in definitiva di tipo economicio.Gli spettatori sono anch'essi vittima di questo sistema che fa perdere autonomia di giudizio ,di senso critico e di gusti rendendo l'intera società una massa informe ,omogenea e completamente succube agli stimoli decisi
da un regista di cui si ignora la precisa identità.
Gradirei molto avere dei commenti su questo spunto
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luigi da roma
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sabato 23 giugno 2012
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una metafora della perdita di libertà dell'uomo?
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Non ho letto nei commenti e nelle recensioni nulla che affronti direttamente l'argomento dei presupposti socio culturali che rendono possibile la vicenda.Forse il film potrebbe essere interpretato come una metafora della perdita di senso critico e di libertà individuale dell'uomo contemporaneo manipolato per ragioni puramente commerciali dai media e dalla sofisticata tecnica degi esperti di pubblicità,per perseguire obiettivi economici o politici,o tutti e due insieme( in effetti le due cose interagiscono nel mondo contemporaneo).Truman può essere considerato il moderno eroe che alla fine scopre l'inganno e si sottrae al suo destino ,riappropiandosi della sua vita di essere pensante e dotato di una propria coscienza individuale.
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Non ho letto nei commenti e nelle recensioni nulla che affronti direttamente l'argomento dei presupposti socio culturali che rendono possibile la vicenda.Forse il film potrebbe essere interpretato come una metafora della perdita di senso critico e di libertà individuale dell'uomo contemporaneo manipolato per ragioni puramente commerciali dai media e dalla sofisticata tecnica degi esperti di pubblicità,per perseguire obiettivi economici o politici,o tutti e due insieme( in effetti le due cose interagiscono nel mondo contemporaneo).Truman può essere considerato il moderno eroe che alla fine scopre l'inganno e si sottrae al suo destino ,riappropiandosi della sua vita di essere pensante e dotato di una propria coscienza individuale.In realtà anche gli spettatori ,anzi sopratutto loro ,sono le vittime di questa manipolazione.Il discorso potrebbe essere ampliato alla origine ed agli effetti della società consumistica,che rappresenta la caratteristica più significativa della attuale fase della civiltà occidentale e,progressivamente,dell'intero mondo.Gradirei avere delle opinioni su questa mia riflessione.Luigi -Roma
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torcia117
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domenica 17 giugno 2012
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carino,ma non spaettacolare
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Non dico che non sia un buon film ,anzi, ma nonostante la spiritosaggione di Jim Carrey,il film risulti essere a voltetroppo noioso è banale. Comunque un bel film,grandi attori ed un ottimo regista,in grado di trasmettere intense emozioni,non elevate,però,abbastanza.Comunque un film semplice e complesso allo stesso tempo,adatto sia ai bambini che alle persone più colte che di certo sapranno trarne ispirazione.
[+] impara la grammatica!
(di target87)
[ - ] impara la grammatica!
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