alex
|
venerdì 15 settembre 2023
|
lo show è finito?
|
|
|
|
Commento: The Truman show
Truman Burbank scopre che i primi trent'anni della propria vita non sono stati altro che una messinscena. Inizia così a desiderare di fuggire da una realtà alienante che però sembra essere stata costruita su misura per lui.
Toccante e ingegnosa, ecco come possiamo definire quest' opera diretta dal regista Peter Weir. Quest'ultimo mette in scena un vero e proprio show televisivo, in cui i creatori di questo show rappresentano come l'essere umano può arrivare ad essere così contorto e dissennato, con l'unico scopo : i soldi e la fama mondiale. Mentre lo scopo del film non è quello di creare uno show il più simile possibile alla realtà, bensí è quello di trasmettere ad ogni spettatore che il non sapere la verità all'essere umano fa male e crea un continuo senso di avvilimento, che è proprio quello che prova Truman quando non gli è chiaro quale sia la realtà.
[+]
Commento: The Truman show
Truman Burbank scopre che i primi trent'anni della propria vita non sono stati altro che una messinscena. Inizia così a desiderare di fuggire da una realtà alienante che però sembra essere stata costruita su misura per lui.
Toccante e ingegnosa, ecco come possiamo definire quest' opera diretta dal regista Peter Weir. Quest'ultimo mette in scena un vero e proprio show televisivo, in cui i creatori di questo show rappresentano come l'essere umano può arrivare ad essere così contorto e dissennato, con l'unico scopo : i soldi e la fama mondiale. Mentre lo scopo del film non è quello di creare uno show il più simile possibile alla realtà, bensí è quello di trasmettere ad ogni spettatore che il non sapere la verità all'essere umano fa male e crea un continuo senso di avvilimento, che è proprio quello che prova Truman quando non gli è chiaro quale sia la realtà. La privacy è un altra tematica che si può analizzare poichè le persone nel vedere questo show provano felicità e lietezza pensando che anche il protagonista sia dello stesso stato d'animo, quando ovviamente non è così, poiché la TV è solo un mondo fittizio che si distorce ampiamente dalla realtà . Il parallelismo che si può fare con il mondo odierno è il fatto che la TV (comprendendo tutti i reality show e soprattutto i social) hanno preso in mano l'essere vivente trasformandolo in un oggetto sottomesso e ossessionato nel vedere e nel sapere ciò che gli altri fanno nella vita quotidiana, svilendo completamente il valore della privacy. Inoltre, sicuramente la figura principale del film è Truman, un uomo che con la sua solita ingenuità e affinità riesce subito a prendere il cuore di ogni spettatore, portando il film ad essere un quadro di emozioni dipinto da colori caldi e avvolgenti. Rimanendo sulla fotografia, si può aggiungere inoltre la strabiliante rappresentazione di questa realtà inconsueta, o meglio dire di questo set cinematografico illusorio, che cattura lo spettatore con la stesso impeto con cui è stato catturato Truman dalla primissima età. La musica classica è un altro tocco di classe (scusate il gioco di parole) di questo capolavoro, con una melodia incantevole e frenetica che varia dal dolce e soave suono del violino, al forte ed energico suono del piano, rendendo il film un' opera maestosa. Per concludere possiamo dire che il regista ci ha trasportato in una satira paradossale, in cui l'unica cosa da fare è sdraiarsi e godersi tutti i 30 anni di Truman, in cui il momento più drammatico sarà quando lo show finirà.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alex »
[ - ] lascia un commento a alex »
|
|
d'accordo? |
|
dal1934giograntildettocherydoc
|
lunedì 12 giugno 2023
|
quel trucco solito e la libertà spettacolo
|
|
|
|
Nonostante l'ironia come lo si vuol intrpretare, le
persone notano di essere in una specie
di show organizzato con maigrant problem distrattivi
e autoproposizioni di grandezze d'agglomerato però,
intenti a inquadrare delle
ipocrisie fantasyloro; spesso
delle foarmiche con non si sa
quale scarcarsmo e cmq più digitose
di loro, visto l'aumento di ogni cosa per
quel loro show d'assembramento
dissennato, e perchè
vinti uno a uno gli rimangono quel metodo
virulense di patetico assembramento, le ipocrisie e i soldi
loro e per loro però
tentano di persuadere chicchessia dal
dubitarne dicendosi che sarebbe
tipo arrenndersi a qualcuno,
quando al posto di fare il loro dovere, dialogando con il mondo
espletando in caso i loro doveri nonchè
pensando a condividere e alle tasche dei
partecipanti pensano soltanto alle
tache loro, e si limitano a essere
patetici, con quel più del 60% dell'astensionismo delle genti
nei loro confronti e il sorriso di risultati
derivanti da teatrini di rimpasto sistemico e bizzarro
per seguitare quel tipo di show, con le comicità solite
e pseudoartefici dell'indegno loro spettacolo, e a
scapito della democrazia che non conoscono, con lo spettacolo del film.
[+]
Nonostante l'ironia come lo si vuol intrpretare, le
persone notano di essere in una specie
di show organizzato con maigrant problem distrattivi
e autoproposizioni di grandezze d'agglomerato però,
intenti a inquadrare delle
ipocrisie fantasyloro; spesso
delle foarmiche con non si sa
quale scarcarsmo e cmq più digitose
di loro, visto l'aumento di ogni cosa per
quel loro show d'assembramento
dissennato, e perchè
vinti uno a uno gli rimangono quel metodo
virulense di patetico assembramento, le ipocrisie e i soldi
loro e per loro però
tentano di persuadere chicchessia dal
dubitarne dicendosi che sarebbe
tipo arrenndersi a qualcuno,
quando al posto di fare il loro dovere, dialogando con il mondo
espletando in caso i loro doveri nonchè
pensando a condividere e alle tasche dei
partecipanti pensano soltanto alle
tache loro, e si limitano a essere
patetici, con quel più del 60% dell'astensionismo delle genti
nei loro confronti e il sorriso di risultati
derivanti da teatrini di rimpasto sistemico e bizzarro
per seguitare quel tipo di show, con le comicità solite
e pseudoartefici dell'indegno loro spettacolo, e a
scapito della democrazia che non conoscono, con lo spettacolo del film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dal1934giograntildettocherydoc »
[ - ] lascia un commento a dal1934giograntildettocherydoc »
|
|
d'accordo? |
|
stefano73
|
mercoledì 9 febbraio 2022
|
capolavoro dalle tante chiavi di lettura
|
|
|
|
Non c'è un modo per definire questo capolavoro. La "maschera" di Jim Carrey supera se stessa in una commedia dolce amara che fa sia ridere che piangere. Il personaggio TRUMAN fin da bambino viene inserito inconsapevolmente in un grande show che è la sua vita. Le sue debolezze e il suo coraggio portano lo spettatore a gioire, soffrire e tifare per lui fino all'ultima scena. È anche un film che non annoia assolutamente e che porta a cercare delle chiavi di lettura filosofiche ed etiche. Capolavoro indimenticabile.
|
|
[+] lascia un commento a stefano73 »
[ - ] lascia un commento a stefano73 »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialo
|
mercoledì 15 dicembre 2021
|
geniale anticipazione di cosa diventerà la tv
|
|
|
|
Il talentuoso regista australiano Peter Weir inscena lo script geniale di Andrew Nicol. Truman Burbank, agente immobiliare, è felicemente sposato con una bella infermiera, pur non avendo figli. Ha perso il padre da bambino, morto durante una gira sulla barca a vela, sorpresi da un improvviso e violento temporale. Da allora ha il terrore di viaggiare per mare o attraversare ponti che lo sovrastino. Da un po' di tempo però si accorge di alcuni strani "segnali", come se la realtà intorno a sé fosse artificiale. Quando inizia ad indagare su quella realtà che lo circonda da sempre e dalla quale non si è mai allontanato, scopre che i suoi sospetti non erano infondati. Un cult anni '90, di quelli che per fortuna non hanno visto sequel.
[+]
Il talentuoso regista australiano Peter Weir inscena lo script geniale di Andrew Nicol. Truman Burbank, agente immobiliare, è felicemente sposato con una bella infermiera, pur non avendo figli. Ha perso il padre da bambino, morto durante una gira sulla barca a vela, sorpresi da un improvviso e violento temporale. Da allora ha il terrore di viaggiare per mare o attraversare ponti che lo sovrastino. Da un po' di tempo però si accorge di alcuni strani "segnali", come se la realtà intorno a sé fosse artificiale. Quando inizia ad indagare su quella realtà che lo circonda da sempre e dalla quale non si è mai allontanato, scopre che i suoi sospetti non erano infondati. Un cult anni '90, di quelli che per fortuna non hanno visto sequel. Almeno per ora, mai dire mai con questo cinema in crisi di idee che pesca continuamente nel passato. The Truman show ha avuto il merito di anticipare cosa sarebbe diventata la televisione di lì a poco: un'ossessionata voglia di guardare le vite degli altri, appassionarsi delle vicende altrui, spiare da un gigante spioncino via cavo il resto del mondo. Certo, idee che il grande Orwell aveva già lanciato 50 anni prima, con lo strepitoso romanzo 1984. Ma non era facile trasporlo sul grande schermo con una storia così semplice quanto potente nel messaggio finale. In un crescendo di nuovi elementi che svelano via via l'assurda verità nascosta nella vita del protagonista. La vita di Truman appassiona, intenerisce, in fondo fa rabbia. Quel programma televisivo assurdo, ideato da Cristof, un genio sadico della Tv, ha plasmato la sua vita fin dalla nascita. Proteggendolo certo da un mondo violento e altrettanto falso, ma che gli ha negato gli imprevisti, le sconfitte e le amarezze che fanno parte della vita. Truman sceglierà l'incertezza della realtà alla certezza artificiosa della Tv. Con buona pace dei milioni di telespettatori che si erano affezionati così ossessivamente alle sue vicende.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scialo »
[ - ] lascia un commento a luca scialo »
|
|
d'accordo? |
|
heg
|
sabato 6 marzo 2021
|
truman show
|
|
|
|
Bellissimo film , che si appoggia alla morbosa voglia di realtà di tutte le persone che alla fine sono come truman , non credendo vermamente nella loro vita , vinti da essa, hanno bisogno di qualcuno che invece ci creda veramente , nonostante non sia vero e con gli altri attori che hanno bisogno di essere guidate nella vita , che è imperfetta ma , senza imperfezioni , come nel film , non è vera . Grandissima performance di Jim Carrey ed un Peter Weir geniale in tutte le sfaccettature ed i simbolismi nascosti anche nei nomi : un gran film.
|
|
[+] lascia un commento a heg »
[ - ] lascia un commento a heg »
|
|
d'accordo? |
|
fourt
|
venerdì 10 novembre 2017
|
tipo se niente fosse, che divertimento.
|
|
|
|
questo non convenzionale film è molto sorprendente, perchè
i protagonisti sistematisi a loro modo inconsapevole fanno le
veci e il divertimento di chi li manovra come
burattini, per non essere picchiato dagli eventi
burbank... e le altre comparse, vogliono saperne di più
e s'accorge d'essere tipo un animale da circo per la pubblicità, allora non
cascando altrettanto nel tranello rompe quella specie di clichè
rendendosi conto di cosa si rimpiattasse a sua insaputa nel
giàlorfallimento deprecabile delle esistenze di
fregati e fregature macrobiotiche da rovinare senza scrupoli le
persone gettandole alla loro mercè e non per 20 euro fingendosi
trenini della disperazione dai quali andersene, è genialità,
togliergli poi con elezioni e referendum tutte le cariche altrettanto,
fuggiti alle loro responsabilità forse vorranno
costellarsi.
[+]
questo non convenzionale film è molto sorprendente, perchè
i protagonisti sistematisi a loro modo inconsapevole fanno le
veci e il divertimento di chi li manovra come
burattini, per non essere picchiato dagli eventi
burbank... e le altre comparse, vogliono saperne di più
e s'accorge d'essere tipo un animale da circo per la pubblicità, allora non
cascando altrettanto nel tranello rompe quella specie di clichè
rendendosi conto di cosa si rimpiattasse a sua insaputa nel
giàlorfallimento deprecabile delle esistenze di
fregati e fregature macrobiotiche da rovinare senza scrupoli le
persone gettandole alla loro mercè e non per 20 euro fingendosi
trenini della disperazione dai quali andersene, è genialità,
togliergli poi con elezioni e referendum tutte le cariche altrettanto,
fuggiti alle loro responsabilità forse vorranno
costellarsi... e sindacando il loro savoirfare
e perseguire il loro ideatore..., con quale risultati però sarebbe da
vedersi, oltre a scoprirsi nelle loro essere in
tv,donne maldestre e comparse e che poi rischiano di
finire per lamentarsi della pericolosità di tali situazioni
denunciandosi... tra loro, per il surrealismo delle loro miserabili esistenze,
recano con ironie e sarcasmi grande divertimento in una specie
di farsa gate del rimbambimento e malcostume per un film... non di
tipo solito nonchè di bellezza scoppiettante e propensione alla comicità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fourt »
[ - ] lascia un commento a fourt »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
lunedì 5 dicembre 2016
|
l'occhio del grande fratello vi guarda
|
|
|
|
Truman Burbank è "prigioniero" di un reality show incentrato sulla propria vita sin dalla nascita, per trent'anni Truman ha vissuto in un mondo irreale fatto di attori e con paesaggi costruiti, praticamente vive nel più grande set cinematografico mai costruito; oltre a questo la sua vita è come programmata dal suo "creatore" nonchè regista Christof (Ed Harris). Truman intuisce che c'è qualcosa che non va, inizia a dubitare e crede che qualcuno stia osservando la propria vita e decide così di fuggire. Opera che suscita numerosi spunti per una riflessione sul mondo della televisione e dello spettacolo in generale.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
aristoteles
|
giovedì 8 ottobre 2015
|
l'uomo reale show.
|
|
|
|
Il film è del 1998,da noi, un paio di anni dopo arrivò la prima edizione del "Grande Fratello" che riscosse un successo enorme,in America invece c'erano già stati degli esperimenti in tal senso alcuni anni prima.
Weir dunque ci mostra,con cinismo quanto ci piaccia entrare nella vita altrui per osservare,commentare gratuitamente,giudicare,divertirsi o sorridere,spiare.
Il tutto con l'ausilio dei media,falsi portatori di una verità costruita ad arte per racimolare più fruitori possibili,noi, i Telespettatori.
Come idea e come parabola sulla società moderna il film,in quanto icona merita cinque stelle ed oltre.
[+]
Il film è del 1998,da noi, un paio di anni dopo arrivò la prima edizione del "Grande Fratello" che riscosse un successo enorme,in America invece c'erano già stati degli esperimenti in tal senso alcuni anni prima.
Weir dunque ci mostra,con cinismo quanto ci piaccia entrare nella vita altrui per osservare,commentare gratuitamente,giudicare,divertirsi o sorridere,spiare.
Il tutto con l'ausilio dei media,falsi portatori di una verità costruita ad arte per racimolare più fruitori possibili,noi, i Telespettatori.
Come idea e come parabola sulla società moderna il film,in quanto icona merita cinque stelle ed oltre.
Come realizzazione,nonostante la bravura degli attori e la meravigliosa cittadina di Seahaven in cui si può anche sostituire la notte con il giorno,il tutto convince un poco di meno.
Insomma telecamere che cadono dall'alto,personaggi che si fermano a pubblicizzare prodotti nel bel mezzo di discussioni personali,ripettitività di azioni quotidiane,etc.etc. non passano inosservate e viene il dubbio che Truman avrebbe dovuto accorgersene diversi anni prima,se non a dieci ma almeno a venti anni.
Molto bello comunque il finale,dove l'uomo,in senso assoluto,si riprende la propria identità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a aristoteles »
[ - ] lascia un commento a aristoteles »
|
|
d'accordo? |
|
supremo2000
|
lunedì 27 luglio 2015
|
the truman show-prigioniero di un falso mondo
|
|
|
|
The Truman Show è un Film del 1998 diretto da Peter Weir con protagonista Jim Carrey. Truman Burbank (Jim Carrey) è il protagonista di uno Show televisivo chiamato The Truman Show solo che lui non sa dell'esistenza dello Show. Tutta la sua vita viene ripresa da telecamere nascoste da quando è nato ad ora che ha 30anni. Truman dopo cosi tanto tempo si rende conto che l'unica persona vera è lui e gli altri sono attori e comparse niente è vero li e Truman decide di ribellarsi e scappare da questo Falso Mondo. The Truman Show è un film molto diversi è un film stupendo che ti fa riflettere e ti fa pensare di quanto la gente sia crudele perchè Truman per 30anni della sua vita a vissuto in un mondo Falso e si sente Distrutto dentro.
[+]
The Truman Show è un Film del 1998 diretto da Peter Weir con protagonista Jim Carrey. Truman Burbank (Jim Carrey) è il protagonista di uno Show televisivo chiamato The Truman Show solo che lui non sa dell'esistenza dello Show. Tutta la sua vita viene ripresa da telecamere nascoste da quando è nato ad ora che ha 30anni. Truman dopo cosi tanto tempo si rende conto che l'unica persona vera è lui e gli altri sono attori e comparse niente è vero li e Truman decide di ribellarsi e scappare da questo Falso Mondo. The Truman Show è un film molto diversi è un film stupendo che ti fa riflettere e ti fa pensare di quanto la gente sia crudele perchè Truman per 30anni della sua vita a vissuto in un mondo Falso e si sente Distrutto dentro. The Truman Show è un film fantastico ve lo consiglio caldamente il mio voto è 5 stelle su 5 miraccomando guardatelo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a supremo2000 »
[ - ] lascia un commento a supremo2000 »
|
|
d'accordo? |
|
great steven
|
sabato 6 giugno 2015
|
la vita di un uomo ripreso a sua insaputa.
|
|
|
|
THE TRUMAN SHOW (USA, 1998) diretto da PETER WEIR. Interpretato da JIM CARREY, LAURA LINNEY, NOAH EMMERICH, ED HARRIS, PAUL GIAMATTI, NATASCHA MCELHONE, HOLLAND TAYLOR, PHILIP BAKER HALL, BRIAN DELATE, PETER KRAUSE
I primi trent’anni (in realtà un po’ meno: 10.909 giorni) di Truman Burbank, sereno e gioviale impiegato, son passati lisci come l’olio nella tranquilla cittadina marittima di Sea Haven ?. Ma quel che Truman inizialmente non sa è il fatto di essere il protagonista assoluto, nonché unico essere umano a non recitare, di uno show televisivo trasmesso in tutto il mondo ventiquattro ore su ventiquattro, dove tutte le persone con cui egli interagisce sono attori, compresa la donna che crede sua madre e l’uomo che ha finto di essere suo padre, morto in un incidente in barca al seguito del quale Truman nutre una paura fobica per l’acqua.
[+]
THE TRUMAN SHOW (USA, 1998) diretto da PETER WEIR. Interpretato da JIM CARREY, LAURA LINNEY, NOAH EMMERICH, ED HARRIS, PAUL GIAMATTI, NATASCHA MCELHONE, HOLLAND TAYLOR, PHILIP BAKER HALL, BRIAN DELATE, PETER KRAUSE
I primi trent’anni (in realtà un po’ meno: 10.909 giorni) di Truman Burbank, sereno e gioviale impiegato, son passati lisci come l’olio nella tranquilla cittadina marittima di Sea Haven ?. Ma quel che Truman inizialmente non sa è il fatto di essere il protagonista assoluto, nonché unico essere umano a non recitare, di uno show televisivo trasmesso in tutto il mondo ventiquattro ore su ventiquattro, dove tutte le persone con cui egli interagisce sono attori, compresa la donna che crede sua madre e l’uomo che ha finto di essere suo padre, morto in un incidente in barca al seguito del quale Truman nutre una paura fobica per l’acqua. L’ignaro individuo è ripreso quotidianamente da telecamere nascoste e ascoltato da microfoni invisibili che proiettano su tutte le emittenti del pianeta ogni singolo istante della sua esistenza. Il creatore di questo colossale spettacolo è il produttore/demiurgo Christof, che ha prelevato Truman da una gravidanza indesiderata e l’ha reso il personaggio principale di una straordinaria macchina atta a far soldi e a regalargli un successo multimediatico senza precedenti. Ma dopo il suo trentesimo compleanno, e soprattutto successivamente ad alcuni indizi inquietanti (la ricomparsa del padre creduto defunto, l’avviso di un’attrice che gli instilla i primi dubbi, la mancanza di un doppiofondo nell’ascensore di un palazzo, una misteriosa cronaca radiofonica), Truman prende a poco a poco coscienza della sua drammatica situazione e capisce di essere al centro di un mondo completamente inventato, dove nemmeno il sole e il mare sono reali. Quando se n’è reso conto definitivamente e ne ha acquisito la certezza incontrovertibile, l’uomo decide di sconfiggere la sua paura dell’acqua e, presa una barca a vela, si precipita ai confini dell’enorme studio televisivo in cui è sempre stato rinchiuso per conoscere il mondo esterno. Christof tenterà in ogni modo di ostacolarlo per non perdere la sua ingente fonte di guadagno, ma il desiderio di Truman è inarrestabile, e alla fine sarà proprio quest’ultimo ad averla vinta, anche se non sapremo mai cosa egli troverà una volta uscito dal paradiso ideale ormai lasciatosi alle spalle. Formidabile apologo cinematografico sullo strapotere dei mass media in una società nella quale la virtualità ha assunto un’importanza che in molti ritengono superiore a quella della realtà visibile e tangibile: il film di P. Weir, strutturato benissimo secondo canoni tragicomici che mantengono però intatto lo spazio espressivo della narrazione e non perdono mai di vista lo svolgimento coerente della vicenda, punta il dito anche contro gli incommensurabili introiti che le televisioni, a prescindere dalla loro provenienza o nazionalità, incassano giornalmente, sfruttando addirittura i dolori e le incertezze delle persone pur di arricchirsi. Hanno torto, inoltre, i critici che ritengono che, paradossalmente, i due punti deboli del film siano proprio il regista e l’attore protagonista: Weir si cimenta con incredibile successo sia nel racconto che nel metaracconto, offrendo in entrambe le occasioni un’opportunità di rigore stilistico che abbraccia un’interpretazione dell’imprigionamento informatico con grandiosa dovizia di particolari e spunti interessantissimi; quanto a Carrey, il suo impegno nel sostenere la complessa natura psicologica del suo carattere non si può definire ammirevole, perché sarebbe un complimento troppo modesto: è una forza morale che va ben oltre, e non esistono parole per tesserne gli elogi. Attenzione anche alla non casuale scelta dei nomi: Truman deriva dall’inglese "true man" (uomo vero), e perché sia stato appioppato ad un protagonista sulle prime inconsapevole della sua condizione ma in seguito convintosi della necessità di una liberazione, risulta lapalissiano. Per quel che riguarda l’inventore dello spettacolo, Christof (un E. Harris severo e austero nei panni di un anticonvenzionale antagonista assolutamente fuori dall’ordinario) richiama la locuzione "Christ-off", traducibile con "assenza di Cristo". Assai remunerativo al box office, ma non ha portato a casa neanche un Oscar.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a great steven »
[ - ] lascia un commento a great steven »
|
|
d'accordo? |
|
|