geppy
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lunedì 29 settembre 2008
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wowwwwwwwwwwwwwwwwwwwww!!
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IL FILM PIU BELLO CHE ABBIA MAI VISTO...
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paioco89
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mercoledì 17 settembre 2008
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attuale come nessun altro. emozionante come pochi.
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Un film d'autore, uno dei pochi film d'autore veramente apprezzati dal pubblico di tutte le età. Peter Weir dirige la sua più bella realizzazione ed una delle pellicole più belle della storia nel suo genere. Un film che non invecchia, che aiuta a capire quale ruolo abbia la televisione, quali sono i suoi scopi e quanto il pubblico che sia succube. Jim Carrey interpreta magistralmente un uomo semplice che riesce a far trasparire tutti i suoi stati d'animo ed a emozionare il pubblico di tutto il mondo. "The Truman Show" non è solo un film, è un documento utile a fotografare la mediocrità e la meschinità umana, la quale non si accorge di usarsi e sfruttarsi. Racconto melanconico, drammatico, tremendamente vero del nuovo millennio in tv.
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vale '93
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mercoledì 10 settembre 2008
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mah....
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Personalmente nn l'ho trovato molto bello,ma nn perchè sia recitato male dagli attori o perchè la trama sia banale,ma perchè mi ha messo una tale angoscia addosso che ancora adesso faccio fatica a dimanticare....Insomma,è davvero terribile la storia di Truman,intrappolato sin dalla nascita in un'isola appositamente ricostruita in uno studio.Sin da qnd nn era altro che un feto nella pancia della mamma,Truman è stato costantemente spiato da milioni di telespettatori che lo guardavano in tv....La sua vita è stata sempre programmata a qlcn altro,che decideva le battute dei personaggi,i colpi di scena,gli innamoramenti....Truman è inconsapevolmente costretto a intrattenere un mucchio di estranei che nn ha niente di meglio da fare che guardare la sua vita come un fenomeno da circo o come una telenovela con qlk imprevisto in più.
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Personalmente nn l'ho trovato molto bello,ma nn perchè sia recitato male dagli attori o perchè la trama sia banale,ma perchè mi ha messo una tale angoscia addosso che ancora adesso faccio fatica a dimanticare....Insomma,è davvero terribile la storia di Truman,intrappolato sin dalla nascita in un'isola appositamente ricostruita in uno studio.Sin da qnd nn era altro che un feto nella pancia della mamma,Truman è stato costantemente spiato da milioni di telespettatori che lo guardavano in tv....La sua vita è stata sempre programmata a qlcn altro,che decideva le battute dei personaggi,i colpi di scena,gli innamoramenti....Truman è inconsapevolmente costretto a intrattenere un mucchio di estranei che nn ha niente di meglio da fare che guardare la sua vita come un fenomeno da circo o come una telenovela con qlk imprevisto in più....Solo che qst nn è una telenovela,dove tutti sono consapevoli di recitare uan parte,qst è la vita di un ragazzo come tanti....Tutti i più importanti eventi della sua vita sn stati visti da milioni di persone(come il suo matrimonio o la morte del padre)...Io credo che colui che aveva ideato qst show,tutti gli attori,i registi,ma soprattutto i telespettatori dovrebbero essere bruciati vivi...Ma io dico,come si fa a fare uan cosa del genere a una persona?Intrappolarlo per anni in un mondo inventato,traumatizzarlo con la morte del padre perchè nn provi più a scappare via mare,farlo sposare con una donna che nn lo ama ma che mentre lui le parla fa pubblicità a qlk prodotto....Persino suo padre,sua madre e il suo migliore amico nn sn altro che attori,recitano una parte....Ma si rendono conto che hanno rovinato la vita a un essere umano?Mi ha molto colpito una frase che pronuncia Ed Harris mentre parla con l'unica persona che abbia mai amato davvero Truman...Lei si sta lamentando del fatto che quello che hanno fatto a Truman è terribile,che sn malati...E allora Ed Harris le risponde che lui ha creato un mondo normale per Truman,gli ha dato la possibilità di vivere in modo normale perchè è il mondo vero,quello in cui vivono tutti ad essere malato....A qnt ho capito,lui voleva far vivere in modo normale Truman perchè il mondo reale è troppo pericoloso,malato e brutto per viverci...L'unico a essere malato invece è proprio lui,perchè nn si può manipolare così la vita di un uomo!E' per qst che nn mi è piaciuto,perchè in certi punti(qnd muore il padre o qnd lui vuole scappare e allora scatenano una tempesta che quasi lo uccide)mi stavo addirittura mettendo a piangere...Tutto sommato nn è fatto male,è solo troppo angosciante....
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joel barrish
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domenica 7 settembre 2008
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i moderni reality sono la nostra caverna...
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Parlando di Blade Runner(nella mia critica) mi chiedevo perchè non esistesse un genere di film definito di "Filosofia"....Se Blade Runner si rifà chiaramente a Cartesio(Cogito ergo sum),parlando di "The Truman show" non si può non citare Platone e il suo mito della caverna...non è del tutto casuale tra l'altro che tutt'e due i film da me citati siano tratti da romanzi dello stesso autore:Philip Dick.
Truman Burbank (Il nome Truman non è casuale:true man in iglese è uomo vero e truman è l'unico uomo vero del film) è come l'uomo della caverna di platone che crede di guardare il mondo reale fino a che non si accorge di guardare solo ologrammi all'interno di una caverna e decide allora di fuggire per vedere la vera realtà che è all'esterno della grotta.
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Parlando di Blade Runner(nella mia critica) mi chiedevo perchè non esistesse un genere di film definito di "Filosofia"....Se Blade Runner si rifà chiaramente a Cartesio(Cogito ergo sum),parlando di "The Truman show" non si può non citare Platone e il suo mito della caverna...non è del tutto casuale tra l'altro che tutt'e due i film da me citati siano tratti da romanzi dello stesso autore:Philip Dick.
Truman Burbank (Il nome Truman non è casuale:true man in iglese è uomo vero e truman è l'unico uomo vero del film) è come l'uomo della caverna di platone che crede di guardare il mondo reale fino a che non si accorge di guardare solo ologrammi all'interno di una caverna e decide allora di fuggire per vedere la vera realtà che è all'esterno della grotta..
Il film è dunque un paragone con il mito di platone ma anche una critica nei confronti dei moderni reality e più in generale della moderna società che ci circonda...
la morale fonde queste due interpretazioni:noi siamo ingannati dalla televisione che ci appiattisce a tutti il cervello e ci inganna proprio come le proiezioni facevano con lo schiavo nella caverna di platone....tutto sta nel ribellarsi,strappare le catene e fuggire da quello che vogliono farci diventare...
Truman Burbank siamo noi...
un film imperdibile...
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roy batty
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mercoledì 27 agosto 2008
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...e i raggi b balenare....
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Il prezzo da pagare per uscire dall'ingranaggio e raggiungere la libertà è affrontare il mare (la paura della morte, dell'aldilà).
Nella vita terrena siamo liberi?
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roberto
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martedì 26 agosto 2008
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interessante
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Ottima interpretazione di Jim Carry, che interpreta il ritratto dell'essere umano chiuso nella sua vita comoda e mediocre nella ricerca di evadere verso la sua liberta.
Il sistema lo manovra come vuole, mettendoli paure ansie. Come ad esempio il mare.
Truman si trova ad affrontare la sua piu' grande paura, questo sarà il prezzo da pagare per uscire dall'ingranaggio e andare incontro a quello che vuole veramante.
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palinuro
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sabato 23 agosto 2008
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banale
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[+] banale truman? meglio che guardi vacanze di natale
(di paiocio89)
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el fabuloso
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mercoledì 13 agosto 2008
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il mondo di jim
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Jim Carrey, uno dei comici più straordinari di Hollywood, interpreta favolosamente il ruolo di Truman Burbank, un uomo che è stato spiato fin dalla nascita, senza la sua consapevolezza, e che comincia a sospettare del fatto, soprattutto quando decide di partire in vacanza per le Fiji ma non trova più un biglietto per il viaggio e quando una giovane donna gli rivela che la sua vita compare in uno spettacolo (anche se lui non capisce essendo un tipo, oltre che molto esilarante, un pò confuso e probabilmente crederà la ragazza una falsaria. Le cose che rendono questo film un capolavoro sono una trama diversa dalle solite commedie, cioé la storia non realmente accaduta di un uomo che viene "usato" fin dalla nascita senza la sua consapevolezza per un canale televisivo creato dal creatore dello show (che vuole dare al suo pubblico un senso di realtà nel mondo dello spettacolo) in cui comparirà praticamenteche tutta la sua vita in diretta senza interruzioni dello spettacolo (neanche quando dorme!).
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Jim Carrey, uno dei comici più straordinari di Hollywood, interpreta favolosamente il ruolo di Truman Burbank, un uomo che è stato spiato fin dalla nascita, senza la sua consapevolezza, e che comincia a sospettare del fatto, soprattutto quando decide di partire in vacanza per le Fiji ma non trova più un biglietto per il viaggio e quando una giovane donna gli rivela che la sua vita compare in uno spettacolo (anche se lui non capisce essendo un tipo, oltre che molto esilarante, un pò confuso e probabilmente crederà la ragazza una falsaria. Le cose che rendono questo film un capolavoro sono una trama diversa dalle solite commedie, cioé la storia non realmente accaduta di un uomo che viene "usato" fin dalla nascita senza la sua consapevolezza per un canale televisivo creato dal creatore dello show (che vuole dare al suo pubblico un senso di realtà nel mondo dello spettacolo) in cui comparirà praticamenteche tutta la sua vita in diretta senza interruzioni dello spettacolo (neanche quando dorme!). Un altro punto forte e incancellabile di questo film è l' interpretazione di Jim Carrey, impiegato perfettamente come protagonista nel suo miglior film e in uno dei migliori del regista Peter Weir, che ha anche diretto L' attimo fuggente.
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kobayashi
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mercoledì 2 luglio 2008
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può essere tutto una lucida macchinazione?
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Chi è Truman Burbak? L'insieme di abitudini e di oggetti posseduti e guadagnati con una vita di lavoro? Truman Burbank è la sua casa, la sua auto, il suo lavoro, la scenografia perfetta della sua vita? No, Truman Burbank (un drammatico Jim Carrey) non è questo. Semplicemente perchè tutta la sua vita è un immenso falso ricostruito in "modellino" e messo di fronte agli occhi di miliardi di telespettatori di tutti i giorni. Truman ama la sua vita perfetta, la sua moglie infermiera bionda ed elegante, ma scopre che è falsa. Chi lo ama il realtà è pagato da una produzione per inscenare il ruolo della moglie; le gentilezze dei vicini di casa recite precotte e scritte su copione: la sua vita è pilotata! non se ne esce! Non può abbandonare la sua città perchè tutte quelle cose fasulle che popolano la sua vita lo trattengono forzosamente sul set della sua esistenza, quello che vedono attraverso milioni di telecamere miliardi di persone.
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Chi è Truman Burbak? L'insieme di abitudini e di oggetti posseduti e guadagnati con una vita di lavoro? Truman Burbank è la sua casa, la sua auto, il suo lavoro, la scenografia perfetta della sua vita? No, Truman Burbank (un drammatico Jim Carrey) non è questo. Semplicemente perchè tutta la sua vita è un immenso falso ricostruito in "modellino" e messo di fronte agli occhi di miliardi di telespettatori di tutti i giorni. Truman ama la sua vita perfetta, la sua moglie infermiera bionda ed elegante, ma scopre che è falsa. Chi lo ama il realtà è pagato da una produzione per inscenare il ruolo della moglie; le gentilezze dei vicini di casa recite precotte e scritte su copione: la sua vita è pilotata! non se ne esce! Non può abbandonare la sua città perchè tutte quelle cose fasulle che popolano la sua vita lo trattengono forzosamente sul set della sua esistenza, quello che vedono attraverso milioni di telecamere miliardi di persone. La sua esistenza è finita, come la nostra, senza via d'uscita, inghiottita da lavoro, moglie, impegni, fatiche. Impossibile andarsene. Ogni tanto qualche anomalia ci ricorda di essere vivi. Nel film a svegliare Truman dal sonno impostogli dalla megaproduzione che sorveglia ogni suo istante dalla nascita alla morte è l'amore, per una donna che lo ama veramente e che crede ingiusto tutto il marchingegno costruito attorno alla vita del personaggio. Vorrebbe tirarlo fuori ma è espulsa dalla scena non appena tenta la comunicazione con il nostro personaggio. Pensate di svegliarvi un giorno e di scoprire che gli amici, la moglie, la casa, il lavoro, l'auto e perfino il padre e la madre recitano solo una parte, per questo fasulla, nei vostri confronti: avrete un'idea di cos'è The Truman Show. Un film agghiacciante per lucidità e contenuti, una bordata sparata alla vita della ricca società dei consumi, della quale emergono tutte le contraddizioni. Lo sfruttamento della persona. L'alienazione. La crisi esistenziale e di identità regnano sovrane in tutta la pellicola: lo spaesamento, la fatica dall'uscire dalla routine. Può una vita normale diventare tutto ad un tratto una tragica farsa? Possono diventare tutti gli elementi stabili della nostra identità dei piccoli brandelli di esistenza da ricomporre in funzione di una nuova verità? In questo film succede. Truman scopre l'inganno della sua vita e prova ad uscire di scena. La sua scena è quella che calchiamo anche noi, ogni giorno, vivendo nel presente, osservati, scrutati, intrappolati dagli impegni e dai rapporti in crinoline con vicini e colleghi. Io ho avuto più paura a guardare questo film che , per esempio, 28 giorni dopo o il primo nightmare alle medie. Di pari livello di angoscia può essere The Terminal, poche sere fa in televisione. Se volete vedere questo film dovete avere urgenza di rispondere a una domanda: può essere tutto quello che vedo una lucida macchinazione? Con questo approccio ne resterete soddisfatti.
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tradescandia pallida
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mercoledì 2 luglio 2008
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buon pomeriggio, buona sera e buona notte
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Molto originale ma allo stesso tempo banale e scontato il film narra una storia in cui il concetto di reality show è portato agli estremi: Truman è un ragazzo nella media, sposato e con un lavoro sicuro, insomma conduce una vita tendezialmente noiosa ma è al tempo stesso l'ignaro protagonista di un programma televisivo di livello mondiale che trasmette momento per momento la sua esistenza. Infatti a Seahaven tutto è fittizio, dalle persone che lo circondano al cielo (cosa che rende quanto meno poco plausibile il tutto; preferibile, a mio parere, la fantascienza pura). A causa di alcune coincidenze è spinto a capire che il mondo in cui vive è falso e che la sua intera vita è di dominio pubblico.
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Molto originale ma allo stesso tempo banale e scontato il film narra una storia in cui il concetto di reality show è portato agli estremi: Truman è un ragazzo nella media, sposato e con un lavoro sicuro, insomma conduce una vita tendezialmente noiosa ma è al tempo stesso l'ignaro protagonista di un programma televisivo di livello mondiale che trasmette momento per momento la sua esistenza. Infatti a Seahaven tutto è fittizio, dalle persone che lo circondano al cielo (cosa che rende quanto meno poco plausibile il tutto; preferibile, a mio parere, la fantascienza pura). A causa di alcune coincidenze è spinto a capire che il mondo in cui vive è falso e che la sua intera vita è di dominio pubblico.
Nel complesso un film riuscito anche se andando a scavare nei particolari vengono fuori parecchi punti deboli, che se risolti avrebbero potuto rendere il film migliore a causa del soggetto (che al giorno d'oggi ha una forte importanza) e delle numerose implicazioni psicologiche che questo porta con sè.
A mio parere il regista non riesce mai (e neanche prova) a trasmettere il senso di ansia che una situazione del genere susciterebbe in chi fosse costretto a viverla. Weir non tocca minimamente i passaggi mentali che avrebbero portato Truman a comprendere la sua reale situazione (chiunque prima ancora di rendersi conto di vivere in uno show penserebbe di essere impazzito e compito del regista sarebbe trasmetterci il senso di angoscia e claustrofobia che colpirebbero una simile vittima).
Per di più una diatriba del tipo "controllare la vita di un essere umano: giusto o sbagliato?" solo accennata con la telefonata di Lauren/Sylvia/Natascha McElhon a Cristoph/Ed Harris avrebbe meritato maggiore attenzione.
Le musiche sono totalmente inadatte in quanto invece di trasmettere le emozioni del protagonista riflettono l'atmosfera di perenne felicità e perfezione che lo circonda.
La scena che ho apprezzato maggiormente inizia con la finta luna che si trasforma in riflettore e che perlustra l'isola e continua con gli attori disposti in schiere che battono ritmicamente i piedi cercandolo (finalmente un riscontro sonoro). Per quanto riguarda la tempesta, yeah, molto simbolica, ma priva di immagini particolarmente belle, solo confuse.
Il finale ("E adesso cosa vediamo? Dov'è la guida tv?") è scontato e funzionale ad un giudizio morale che accusa gli spettatori del telefilm di essere superficiali ed incapaci di apprendere; ma perchè non analizzare l'incapacità di vivere in prima persona che ci spinge a immedesimarci con eroi di carta e di pellicola?
Ah, e "Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona sera e buona notte!"
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