para
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lunedì 2 giugno 2008
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geniale la storia, geniale jim carrey
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Un gioiello di film: una storia veramente azzeccatissima, da oscar l'interpretazione del grande Jim. Uno svolgimento incalzante e un gran finale. Anche alla fine del film, quando tutto è chiarito, si stenta a capire la barriera fra realtà e finzione: e se fossimo tutti inseriti in un reality-show?? E se fossimo tutti nella stessa situazione di Jim Carrey?? In fondo, abbiamo una garanzia, una certezza di non esserlo?? E inoltre, la realtà sarà veramente diversa e soprattutto migliore?? Il film lascia queste domande aperte, ma meglio così: non si può dare risposte a tutto.
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simo
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domenica 1 giugno 2008
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semplicemente un capolavoro !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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e uno dei piu bei film che abbia mai visto; e unico nel suo genere ed e fantastico .......GRANDIOSO JIM CARREY nel suo miglior ruolo ...
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lolli
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mercoledì 14 maggio 2008
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bel film originale!!
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Davvero un film originale e di un buonissimo livello. Da vedere sicuramente, un grande JIM CARREY!!!
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lamarty
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mercoledì 7 maggio 2008
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billo billo
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bellissimo!da non perdere!è praticamente un reality-show!
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leo
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lunedì 5 maggio 2008
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profetico (purtroppo)
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se non il più bello, sicuramente il film più emblematico degli ultimi vent'anni, che ci fa condividere con Truman la sgradevole sensazione di essere tele-guidati e manipolati a vari livelli dai mass-media (anche se forse il momento più satirico sta nell'ultima battuta del film, dove lo spettatore-vampiro cerca subito dopo Truman un nuovo "blood-show" con cui nutrirsi). Il classico film che è bello rivedere più volte per trovare sempre nuove chiavi di lettura e nuove sfumature non colte in precedenza (e se anche non se cogliessero più, allora ... buon pomeriggio, buona sera e buona notte!)
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berna
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lunedì 5 maggio 2008
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capolavoro di jim carrey
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il miglior film mai fatto da jim carrey
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zanzibar
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sabato 26 aprile 2008
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il mio film preferito
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Non esiste altro film che abbia messo in scena un personaggio così ingenuo ma combattivo allo stesso tempo, così placido ma così ribelle. E' la natura dell'uomo, liberarsi dalle catene, portassero anche il nome di seahaven island. Ho anche letto che Farinotti considera Jim Carrey inadatto: come al solito non sono d'accordo con Farinotti, ormai è una regola... e il regista-dio ed harris è semplicemente miracoloso, con tutto quello che ha creato non riusciamo neanche a odiarlo, perchè è troppo perso, "ci crede" troppo, e ci fa quasi tenerezza... Mi fermo qui e tutti gli elogi che vorrei continuare a sciorinare li sintetizzo: Film perfetto, il Film con la F maiuscola. liberi di credere che sia esagerato, tanto non mi interessa.
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Non esiste altro film che abbia messo in scena un personaggio così ingenuo ma combattivo allo stesso tempo, così placido ma così ribelle. E' la natura dell'uomo, liberarsi dalle catene, portassero anche il nome di seahaven island. Ho anche letto che Farinotti considera Jim Carrey inadatto: come al solito non sono d'accordo con Farinotti, ormai è una regola... e il regista-dio ed harris è semplicemente miracoloso, con tutto quello che ha creato non riusciamo neanche a odiarlo, perchè è troppo perso, "ci crede" troppo, e ci fa quasi tenerezza... Mi fermo qui e tutti gli elogi che vorrei continuare a sciorinare li sintetizzo: Film perfetto, il Film con la F maiuscola. liberi di credere che sia esagerato, tanto non mi interessa...
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nexus
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mercoledì 2 aprile 2008
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libertà
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Un film che ci fa riflettere.
Dio è stato grande nel lasciarci il libero arbitrio, la libertà di scelta.
Se facesse il "regista" delle nostre esistenze come il regista che pilota l'esistenza di Truman proveremmo una frustrazione insopportabile, immensa.
Benvenuto anche l'infinito dell'universo: che guaio se fosse delimitato, "finito" come la sfera dove vive Truman!!
Film stupendo: la chiave di lettura non è la pervasività della televisione.
Quella è solo una lettura superficiale del film.
Buona visione a tutti.
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piernelweb
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giovedì 27 marzo 2008
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un agghiaciante grande fratello
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Acuta riflessione sul devastante potere dei media, che ipotizza, in un futuro non troppo lontano, scenari nei quali la tv si conferisce il potere di governare completamente il destino di un'individuo nel nome dell'audience e dell'assolutezza del reality show. Brillante nella sua concezione e inedito sotto molti aspetti, il film di Weir riesce però soltanto a somigliare ad un capolavoro senza divenirlo concretamente. Il personaggio di Truman, interpretato da un Carrey ben trattenuto nei ranghi, è infatti ben raffigurato dall'esterno, dagli sguardi del mondo artificiale in cui vive, ma è lacunoso nella definizione più intima del suo desolante dolore. Anche tutti gli altri personaggi sono abbozzati, a cominciare dal regista Christof (che per esigenze di sceneggiatura compare solo nella seconda parte), improbabile star del tubo catodico.
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Acuta riflessione sul devastante potere dei media, che ipotizza, in un futuro non troppo lontano, scenari nei quali la tv si conferisce il potere di governare completamente il destino di un'individuo nel nome dell'audience e dell'assolutezza del reality show. Brillante nella sua concezione e inedito sotto molti aspetti, il film di Weir riesce però soltanto a somigliare ad un capolavoro senza divenirlo concretamente. Il personaggio di Truman, interpretato da un Carrey ben trattenuto nei ranghi, è infatti ben raffigurato dall'esterno, dagli sguardi del mondo artificiale in cui vive, ma è lacunoso nella definizione più intima del suo desolante dolore. Anche tutti gli altri personaggi sono abbozzati, a cominciare dal regista Christof (che per esigenze di sceneggiatura compare solo nella seconda parte), improbabile star del tubo catodico. Nonostante ciò il film funziona bene, perché le idee sono tante e perché la regia del regista australiano crea sequenze dal forte impatto emotivo (su tutte va ricordata lo schianto dell'imbarcazione di Truman sull'orizzonte dipinto su di una parete di cemento). In ogni caso meritevole di un'attenta visione.
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